Per Sargon: Tadu-Heba = Nefertiti? [Generata da: Un invito....]

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Hotepibre
00giovedì 10 febbraio 2011 23:06
mini risposta al volo a proposito di Td'hb (o Taduchipa, o Tadu-Heba):

figlia del Re Tushratta di Mitanni, sarebbe in realtà giunta alla corte di Amenhotep III nel suo 35-36 anno di regno. Non esistono prove che Taduheba e Nefertiti possano essere state la stessa persona anche se tale è una corrente di pensiero (anche per il significato stesso del nome "La bella che qui viene").

Se si accetta, tuttavia, la data di arrivo nel 35-36 anno di regno di Amenhotep III (si consdieri che alcune giare di vino trovate nella tomba di Tutankhamon riportano il sigillo del 39° anno di Amenhotep III, ma non del 40° -segno evidente che in tale anno deve essere avvenuta la morte del Re-), Nefertiti doveva aver già avuto quattro figlie.

Per i tratti somatici e per il colore dell’incarnato, così come ricavabile dallo splendido busto di Berlino, potrebbe tuttavia essere confermata l’origine "nordica" della Regina

sargon
00venerdì 11 febbraio 2011 11:39
Nefertiti/Taduhepa
Ricordo due partcolari documentabili:Lettera AE28, da Tusratta a AIV, "...possa tu star bene, la tua casa, Tiy, tua madre, la Signora d' Egitto, TaduHepa , mia figlia, tua moglie,le tue altre mogl, i tuoi figli...
Altro elemento, se TaduHepa era figlia di Tusratta, Sattiwhaza, era l' ultimo re del Mitanni, era suo fratello e contemporaneamente genero di Suppuliliuma, avendone sposato la figlia.
-Kiya-
00sabato 12 febbraio 2011 01:49
Trattandosi di un argomento vasto e non poco complesso, opterei per suddividerlo in "paragrafi" che mi riprometto di proporvi in parti distinte.

Comincerei con l'inquadrare il personaggio di Tadu-Heba, tramite l'unica fonte che ci parla di lei: le Lettere di Amarna.
Purtroppo le notizie che la riguardano non sono molte, ma suggeriscono dettagli importanti che andrò di seguito ad elencare.

Tadu-Heba era una principessa Mitanna, figlia di Re Tushratta, il quale la concesse in sposa ad Amenhotep III, sovrano d'Egitto.
Amenhotep III adottò, infatti, la pratica di contrarre matrimoni diplomatici con le figlie dei sovrani vassalli dell'Egitto. Pratica che applicò anche suo padre, prima di lui. Tadu-Heba non fu la prima principessa Mitanna andata in sposa al Re Egiziano, il quale, anni prima, sposò anche Gilu-Kiba, sorella di Tushratta, la quale giunse in Egitto con un folto seguito di ancelle Hurrite.

Tadu-Heba giunse al cospetto del suo Sposo, come anticipato da Hotep, tra la fine del 35° e l'inizio del 36° anno di Regno di Amenhotep III, come attesta la lettera LA293/EA23 che presenta sul retro una nota in cui si specifica "[Anno] 36, mese 4 dell'inverno, giorno I, quando si risiedeva nel castello meridionale "Casa della Gioia"....". Lettera in cui lo stesso Tushratta porge un saluto alla figlia Tadu-Heba e si riferisce al Sovrano d'Egitto definendosi suo suocero.
A quel tempo la Corte risiedeva a Malqata, sulla riva ovest di Tebe. La lettera, inoltre, ci informa anche sull'ormai fortemente precario stato di salute del Re, al quale Tushratta invia una statua della dea Ishtar di Ninive, nota come divinità guaritrice.

Dalle lettere precedenti appuriamo che Amenhotep III, in attesa dell'arrivo della Principessa mitanna, sua promessa, inviò dei doni alla città di Ihibe, che era sotto l'egida del dio Shimige, il dio-Sole Hurrita (la citta' e' dunque paragonabile all'Eliopoli Egizia). Nel ringraziarlo Tushratta si rivolge al Sovrano Egizio affermando che Shinige è il suo dio (di Amenhotep III).
La gratitudine espressa dal sovrano Hurrita per doni che giungono ad una città secondaria del suo reame, denoterebbe che la divinità in questione, ritenuta anche "giudice divino", fosse particolarmente cara alla famiglia reale e quindi anche a Tadu-Heba, nonostante il suo nome significhi "Amata da Hebat", che e' la sposa di Teshup, dio delle tempeste e divinita' principale del Pantheon Hurrita.

Shimige e' assimilabile a Shamash, divinita' solare Mesopotamica, ma di questo parleremo in seguito.

Presto, tuttavia, Amenhotep III sali' al cielo, tra gli Dei, e suo figlio, Amenhotep IV, eredito' il trono d'Egitto. Con ogni probabilità l'erede era già stato eletto coreggente del padre, quindi alla morte di quest'ultimo in realtà consolido' la sua posizione di sovrano unico delle Due Terre.
Purtroppo non ci è dato sapere, al momento, quale fu la durata della coreggenza. Tra coloro che sostengono questa tesi, c'è chi la stima in 6 anni, chi sostiene che perdurò almeno per un decennio o per 12 anni.
Ciò che è certo è che alla morte del padre, Amenhotep IV sposò Tadu-Heba, probabilmente per intercessione di Teye, che manteneva direttamente i rapporti diplomatici col sovrano Hurrita. La lettera LA295/EA26 di Tushratta è, infatti, rivolta espressamente alla Regina (specificato da una nota posta sul retro della tavoletta che recita "Per la moglie del Re dell'Alto Egitto"). Da questa risulta chiaro l'avvenuto matrimonio con il nuovo Sovrano, poichè Tushratta saluta la figlia definendola espressamente quale nuora di Teye.

La lettera successiva, LA296/EA27, è invece rivolta direttamente ad Amenhotep IV. Tushratta lo appella "genero" e invia i saluti a sua figlia, la sposa del Re, ma anche alle altre mogli che vengono menzionate solo genericamente.
Il trono di Amenhotep IV è già consolidato, ormai. Tant'è che apprendiamo che il Re ha già provveduto a inviare doni al suo vassallo, il quale, però, ne è scontento.
La collocazione temporale di quest'ultima lettera è assai controversa, a causa della nota apposta sul retro della tavoletta. Questa risulta essera ambigua in apertura, poichè l'iscrizione dell'anno a cui si riferisce è parzialmente danneggiata. Questo fa sì che si possa procedere a due possibili letture: "[Anno1]2, primo mese invernale....", ma anche [Anno] 2, primo mese invernale....".
La nota, tuttavia, reca anche indicazione della sede della Corte, che si trova "... nella Residenza Meridionale, nel castello 'Gioia dell'Orizzonte'", ovvero ancora a Malqata.
Come sappiamo, Amenhotep IV abbandono' Tebe all'incirca intorno all'anno 5/6 di Regno. Pertanto non possiamo accettare con leggerezza l'ipotesi dell'anno 12 annotato sulla lettera, poiche' a quell'epoca la Corte si era gia' trasferita da tempo ad Akhetaton. Per contro, accettare la nota con riferimento all'anno 2 comporta la revisione dell'ipotesi di coreggenza, che si riduce drasticamente o, addirittura, si annulla.
Il nome con cui Tushratta chiama il Re d'Egitto, Naphururiya, lascerebbe intuire possa trattarsi dell'egizio Neferkheperura. Si tratta del nome di incoronazione, che il sovrano manterra' inalterato, sia nella prima che nella seconda titolatura. Anche questo dato, pertanto, non ci e' d'aiuto nella datazione delle lettere.

Al di la' di qualche accenno alla bonta' della Regina Egizia "d'adozione", purtroppo le lettere non riportano altre notizie di Tadu-Heba, e non riscontriamo alcuna traccia di una donna con questo nome nelle fonti Egizie.

Per contro, non v'e' traccia di Nefertiti nelle lettere dei Vassalli Egiziani risalenti all'epoca di Amenhotep IV/Akhenaton.
E' questa, infatti, una delle ragioni, forse quella peculiare, che induce alcuni studiosi a ritenere che Tadu-Heba e Nefertiti siano, in realta', la stessa persona.
sargon
00sabato 12 febbraio 2011 11:41
Nefertiti
Kya fornisce precisi riscontri storici, anche la traduzione del nome di Tadu Heba che fin' ora non ero riuscito a conoscere, l' accostamento a Shamash, il dio solare mesopotamico, mi sembra un buon argomento di assimilazione ad Aton e un punto a favore di Nefertiti/TaduHepa. Ma andrei più indietro nei rapporti tra le due famiglie reali. L' esame del dna delle mummie reali mostra una forte quantità di marcatori simili tra Yuya, la regina Teye e Amenofi III, non era quindi sua madre Mutemwja la sconosciuta principessa mitannica sposata da Tumosi IV? Quindi era zia di Tadu Hepa?
Complimenti Kya!
-Kiya-
00domenica 13 febbraio 2011 00:10
Secondo Wallis Budge, Mutemweya, la Sposa di Tuthmosi IV e madre di Amenhotep III, potrebbe essere proprio la principessa Mitanna, figlia di Artatama I, mandata in Egitto per contrarre matrimonio diplomatico, al fine di istituire la pace dopo gli scontri di cui furono teatro i due Regni. Il nome di nascita ci è però sconosciuto, il che riduce ulteriormente la possibilità di confermare l'ipotesi di Budge.
Essendo Artatama I il nonno di Tushratta, qualora Mutemweya fosse effettivamente sua figlia, si tratterebbe della zia di Tushratta e, quindi, della prozia di Tadu-Heba.

Credo di poter affermare, con ragionevole certezza, che all'epoca di Akhenaton la presenza Mitanna fosse molto forte in Egitto. Se non altro, tenendo in debito conto lo stuolo di persone, soprattutto di sesso femminile, che accompagnarono le principesse, lungo l'arco di 3 generazioni.

Dopo Tuthmosi IV, abbiamo visto che anche Amenhotep III si attenne fedelmente a questo tipo di politica, sposando non una bensì due principesse Hurrite, Gilu-Heba e Tadu-Heba (rispettivamente zia e nipote). Una politica certamente fruttuosa, specie per la controparte, tenuto conto che sotto Amenhotep III il Regno di Mitanni raggiunse l'apice della sua potenza.

In seguito, tale potenza tuttavia venne meno, vuoi per l'insistente pressione da parte del Regno di Hatti (che, in seguito alla morte di Tushratta, riuscì ad allearsi col suo successore); vuoi per la distanza tra i due Regni (circa 2500 km tra la capitale Mitanna e Menfi), poichè la presenza Ittita rendeva sempre più difficoltose e lente le comunicazioni.

Del matrimonio tra Amenhotep III, e successivamente Amenhotep IV, e Tadu-Heba apprendiamo esclusivamente da fonte Mitanna. Non sussiste alcun riferimento diretto Egizio, al punto che si potrebbe quasi dubitare che siano effettivamente avvenuti. Lo stesso non si può dire di Gilu-Heba. Il suo matrimonio con Amenhotep III, nel 10° anno di Regno del Re (26 anni prima di quello della nipote), fu documentato con uno scarabeo commemorativo, dal quale non solo ci informa del seguito di 317 ancelle, ma anche del nome "egittizzato" della nuova Regina: Kirgipa, scritto così:

V31
Z4
D21
W11
Z4G40B1


Poichè Kirgipa non divenne mai Grande Sposa Reale, il suo nome non fu mai inscitto in un cartiglio. Ma, tenendo fede allo standard Egizio adottato per i nomi stranieri, venne iscritto lettera per lettera. Esattamente come quello di Kiya....

V31
Z4
M17G1B1


Se da un lato si schierano studiosi della levatura di Petrie, Diotron e Vandier a sostenere che Tadu-Heba, una volta giunta in Egitto, potrebbe aver assunto il nome di Nefertiti, dall'altro ve ne sono altri che affermano che Kiya potrebbe essere stato il suo nomignolo.
Ma quali sono, in definitiva, gli elementi pro e contro nell'uno e nell'altro caso?

Per quel che riguarda Nefertiti, di pro ne abbiamo già riferiti un paio: l'assenza del suo nome nelle Lettere Amarniane e il significato del medesimo ("La bella che qui viene"). A questi si aggiunge quanto affermato da Petrie, secondo il quale Nefertiti fu l'unica Regina a comparire accanto ad Amenhotep IV. Ma oggi sappiamo che non è così, soltanto che all'epoca di Petrie si ignorava l'esistenza di Kiya.
In quanto a una sua possibile origine straniera, occorre chiamare in causa Tiy, la moglie di Ay, alla quale è associato il titolo di nutrice/balia di Nefertiti. Un dettaglio che non ci è consentito ignorare, e che ci induce a chiederci: quale potrebbe essere l'utilità di una balia per una principessa straniera adulta?

Se è vero, dunque, che il futuro egizio di Tadu-Heba resta oscuro ai nostri occhi, l'altrettanto oscuro passato di Nefertiti non ci pone nella condizione di poter affermare con certezza che si tratti della medesima persona, ma potrebbe semplicemente trattarsi dell'unico dettaglio che le accomuna.


Nel caso di Kiya, l'ipotesi troverebbe riscontro, anche in questo caso, nel matrimonio contratto con Akhenaton, ma anche in questo caso occorre tenere ben presente l'esistenza di Nefertiti. E non solo. Sappiamo con certezza che a Kiya, "Sposa Grandemente Amata del Re" fosse associato anche il titolo di T3 Spst (leggi: Ta Shepset), ovvero "La Nobile Dama", abitualmente riferito a donne di origine straniera.Infine, la presenza di oggetti pertinenti al corredo funebre di Kiya, ma l'assenza di una sepoltura, potrebbe lasciar supporre che, in seguito alla sua scomparsa (avvenuta, forse, nel 12° anno di Regno di Akhenaton - dettaglio che però non ci è possibile confermare con certezza), la sua famiglia d'origine potrebbe averne reclamato le spoglie per poterle onorare nella sua terra. Oppure, semplicemente vi fece ritorno, per ragioni che ci sono oscure.

Personalmente ritengo che Tadu-Heba non corrisponda a nessuna delle due. Ma affermo con una buona dose di certezza che Kiya fosse effettivamente di origine Mitanna. Le ragioni di questa mia ferma convinzione emergono da quanto ho scritto qui sopra (le ho evidenziate in neretto).
Probabilmente le principesse Mitanne giunte in Egitto, seppur entrate a far parte della famiglia Reale, non raggiunsero mai lo status sperato dai loro rispettivi genitori (e probabilmente da loro stesse), rimanendo relegate a una posizione secondaria, nell'harem Reale.
Se così non fosse stato, probabilmente le sorti del Regno di Mitanni sarebbero state diverse. La loro condizione sarebbe stata maggiormente a cuore dei Sovrani d'Egitto, i quali avrebbe dato seguito alle ripetute richieste sottoposte dagli emissari del Regno, evitando il malcontento del Vassallo e, forse, la sua capitolazione.




sargon
00domenica 13 febbraio 2011 01:28
A proposito di Kya
Mi viene un' idea strana, ma l'ho ricavata dal blog Egyptian Dreams, nella famosa rupe del Bubasteion, sono state trovate le tombe di Maya, la nutrice di Tutankhamon e del visir Aper El(è un mio chiodo).
Nella sua tomba vi era il suo sarcofago, quello del figlio, generale dei carri e della sposa Tawret, senza dubbio di famiglia reale che, caso unico,era stata inumata in ben tre sarcofaghi. Perchè tale onore? Il visir tra l' altro era di origine cananea,El era il padre degli dei di Ugarit.Lui e il figlio avevano a che fare con i carri, quindi di probabile origine mitannica. Potrebbe essere Tawret la madre di Nefertiti? Altra idea strana, il visir Giuseppe sposò la figlia del Grande Sacerdote di On, che in quell'epoca era Anen. Sarei curioso di verificare.
-Kiya-
00martedì 15 febbraio 2011 18:22
Sargon, se volesse introdurre l'argomento a cui si riferisce, gliene sarei grata.
Vorrei coprendere a quali aspetti è prevalentemente interessato, e cosa è già in suo possesso, per valutare se sono in grado di contribuire a mia volta.
sargon
00giovedì 17 febbraio 2011 00:29
Ho fatto una serie di schede di tutti i personaggi che ruotano attorno alla corte da AIII a Tut, inserendovi tutte le notizie che man mano raccolgo, si possono così vedere tutti gli intrecci.
Ad esempio Anen, nella sua tomba sono nominati la moglie Yuyu, sacerdotessa, un figlio e quattro figlie, ma i testi sono illeggibili. Il figlio sembra essere Najtmin, non il generale ma il I Profeta di Min. Una delle figlie fu Taemwedjsy, suo un vaso trovato nella tomba dei nonni. Lei successe alla nonna Tuya come capo dell' harem di Amon.Sposò Amenhotep Huy, vicerè di Kush, ne ebbe un figlio, Paser, che diventerà a sua volta Vicerè.Rimasta vedova, sposò Kaemwaeset, fratello del futuro Ramses I. Le altre sorelle dovrebbero aver fatto matrimoni altrettanto prestigiosi. Quali altri alti dignitari dell' epoca?
sargon
00martedì 22 febbraio 2011 00:08
Nella tomba di Yuya rinvenuto un disco di fajence blu, rappresentante una stella o sole con otto raggi con la scritta: Tuya figlia di Re Yuya principe di Zahy (Siria). Tale simbolo solare appare su una tavoletta recante il trattato di alleanza tra Suppuliliuma e Shattiwaza, fratello di Tadu Heba e ultimo sovrano di Naharin.
-Kiya-
00martedì 22 febbraio 2011 08:20
La possibile origine straniera di Teie, del resto, non è un mistero. Sebbene fosse ben radicato ad Akhmin, suo padre Yuya potrebbe aaver altrettanto avuto origini Siriane.

Ignoro però l'esistenza del reperto citato.
Ringrazion Sargon per averne riferito e mi attivo per documentarmi in proposito.
Merytaton62
00martedì 22 febbraio 2011 08:32
Una possibile spiegazione al fatto che una principessa adulta abbia avuto una "nutrice":forse il termine va inteso in senso figurato, cioè una donna che si sia fatta carico d'insegnare alla fanciulla la lingu a e le usanze del suo paese adottivo. [SM=x1764359]
-Kiya-
00martedì 22 febbraio 2011 08:37
In tal caso esisteva un termine più idoneo, traducibile con "tutore/tutrice", che al momento non ricordo.

Lo stesso, comunque, associato a Senenmut in riferimento alla Principessa Neferure, la figlia di Hatshepsut.
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