Secondo Wallis Budge, Mutemweya, la Sposa di Tuthmosi IV e madre di Amenhotep III, potrebbe essere proprio la principessa Mitanna, figlia di Artatama I, mandata in Egitto per contrarre matrimonio diplomatico, al fine di istituire la pace dopo gli scontri di cui furono teatro i due Regni. Il nome di nascita ci è però sconosciuto, il che riduce ulteriormente la possibilità di confermare l'ipotesi di Budge.
Essendo Artatama I il nonno di Tushratta, qualora Mutemweya fosse effettivamente sua figlia, si tratterebbe della zia di Tushratta e, quindi, della prozia di Tadu-Heba.
Credo di poter affermare, con ragionevole certezza, che
all'epoca di Akhenaton la presenza Mitanna fosse molto forte in Egitto. Se non altro, tenendo in debito conto lo stuolo di persone, soprattutto di sesso femminile, che accompagnarono le principesse, lungo l'arco di 3 generazioni.
Dopo Tuthmosi IV, abbiamo visto che anche Amenhotep III si attenne fedelmente a questo tipo di politica, sposando non una bensì due principesse Hurrite, Gilu-Heba e Tadu-Heba (rispettivamente zia e nipote). Una politica certamente fruttuosa, specie per la controparte, tenuto conto che sotto Amenhotep III il Regno di Mitanni raggiunse l'apice della sua potenza.
In seguito, tale potenza tuttavia venne meno, vuoi per l'insistente pressione da parte del Regno di Hatti (che, in seguito alla morte di Tushratta, riuscì ad allearsi col suo successore); vuoi per la distanza tra i due Regni (circa 2500 km tra la capitale Mitanna e Menfi), poichè la presenza Ittita rendeva sempre più difficoltose e lente le comunicazioni.
Del matrimonio tra Amenhotep III, e successivamente Amenhotep IV, e Tadu-Heba apprendiamo esclusivamente da fonte Mitanna. Non sussiste alcun riferimento diretto Egizio, al punto che si potrebbe quasi dubitare che siano effettivamente avvenuti. Lo stesso non si può dire di Gilu-Heba. Il suo matrimonio con Amenhotep III, nel 10° anno di Regno del Re (26 anni prima di quello della nipote), fu documentato con uno scarabeo commemorativo, dal quale non solo ci informa del seguito di 317 ancelle, ma anche del nome "egittizzato" della nuova Regina:
Kirgipa, scritto così:
Poichè
Kirgipa non divenne mai Grande Sposa Reale, il suo nome non fu mai inscitto in un cartiglio. Ma,
tenendo fede allo standard Egizio adottato per i nomi stranieri, venne iscritto lettera per lettera. Esattamente come quello di Kiya....
Se da un lato si schierano studiosi della levatura di Petrie, Diotron e Vandier a sostenere che Tadu-Heba, una volta giunta in Egitto, potrebbe aver assunto il nome di Nefertiti, dall'altro ve ne sono altri che affermano che Kiya potrebbe essere stato il suo nomignolo.
Ma quali sono, in definitiva, gli elementi pro e contro nell'uno e nell'altro caso?
Per quel che riguarda Nefertiti, di pro ne abbiamo già riferiti un paio: l'assenza del suo nome nelle Lettere Amarniane e il significato del medesimo ("La bella che qui viene"). A questi si aggiunge quanto affermato da Petrie, secondo il quale Nefertiti fu l'unica Regina a comparire accanto ad Amenhotep IV. Ma oggi sappiamo che non è così, soltanto che all'epoca di Petrie si ignorava l'esistenza di Kiya.
In quanto a una sua possibile origine straniera, occorre chiamare in causa Tiy, la moglie di Ay, alla quale è associato il titolo di nutrice/balia di Nefertiti. Un dettaglio che non ci è consentito ignorare, e che ci induce a chiederci: quale potrebbe essere l'utilità di una balia per una principessa straniera adulta?
Se è vero, dunque, che il futuro egizio di Tadu-Heba resta oscuro ai nostri occhi, l'altrettanto oscuro passato di Nefertiti non ci pone nella condizione di poter affermare con certezza che si tratti della medesima persona, ma potrebbe semplicemente trattarsi dell'unico dettaglio che le accomuna.
Nel caso di Kiya, l'ipotesi troverebbe riscontro, anche in questo caso, nel matrimonio contratto con Akhenaton, ma anche in questo caso occorre tenere ben presente l'esistenza di Nefertiti. E non solo.
Sappiamo con certezza che a Kiya, "Sposa Grandemente Amata del Re" fosse associato anche il titolo di T3 Spst (leggi: Ta Shepset), ovvero "La Nobile Dama", abitualmente riferito a donne di origine straniera.Infine, la presenza di oggetti pertinenti al corredo funebre di Kiya, ma l'assenza di una sepoltura, potrebbe lasciar supporre che, in seguito alla sua scomparsa (avvenuta, forse, nel 12° anno di Regno di Akhenaton - dettaglio che però non ci è possibile confermare con certezza), la sua famiglia d'origine potrebbe averne reclamato le spoglie per poterle onorare nella sua terra. Oppure, semplicemente vi fece ritorno, per ragioni che ci sono oscure.
Personalmente ritengo che Tadu-Heba non corrisponda a nessuna delle due. Ma affermo con una buona dose di certezza che Kiya fosse effettivamente di origine Mitanna. Le ragioni di questa mia ferma convinzione emergono da quanto ho scritto qui sopra (le ho evidenziate in neretto).
Probabilmente le principesse Mitanne giunte in Egitto, seppur entrate a far parte della famiglia Reale, non raggiunsero mai lo
status sperato dai loro rispettivi genitori (e probabilmente da loro stesse), rimanendo relegate a una posizione secondaria, nell'harem Reale.
Se così non fosse stato, probabilmente le sorti del Regno di Mitanni sarebbero state diverse. La loro condizione sarebbe stata maggiormente a cuore dei Sovrani d'Egitto, i quali avrebbe dato seguito alle ripetute richieste sottoposte dagli emissari del Regno, evitando il malcontento del Vassallo e, forse, la sua capitolazione.