KV62: ...le diapositive di Carter

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Hotepibre
00venerdì 14 novembre 2008 19:06
Tomba di Tutankhamon
"burdesan burdesando", ovvero navigando a vista nel mare internettiano, mi sono imbattuto in questa notizia che, quanto meno a livello di curiosità penso possa interessare i tanti appasionati del Farone Fanciullo e della splendida avventura che fu la scoperta della sua tomba.

Come si sa, Carter tenne molte conferenze sulla sua scoperta (specie durante l'anno forzato di lontananza dagli scavi per le incomprensioni e gli attriti con le autorità egiziane); durante quste conferenze era solito proiettare "diapositive" ricavate dalle foto di Burton.

Si trattava solo di una decina di foto, ma quel che mi ha colpito è che ce n'erano anche tre a colori. Non dimentichiamo che siamo nel 1922-23 e le foto "a colori" non erano così frequenti... anzi, direi che ancora non esistevano; l'operazione era, infatti abbastanza complicata poichè bisognava anteporre all'obiettivo un filtro policromatico etc. etc. (per inciso, la prima "pellicola" a colori nascerà solo nel 1935).

...e allora? Ma prima eccovi le foto...
Hotepibre
00venerdì 14 novembre 2008 19:13
la prima foto, come avete visto, è il bracciolo del trono;
questa seconda è, invece, la "famosa" lampada d'alabastro che non presenta alcuna decorazione...fino a che è spenta. Quando accesa, infatti, come nella foto, in trasparenza si vedono le figure del re e della regina (direi una sorta di diapositiva, a sua volta, ante litteram).
Questo effetto venne ottenuto dagli artigiani egizi scolpendo, di fatto, DUE coppe di cui una perfettamente corrispondente all'interno della prima, e proprio all'esterno di questa vennero dipinte le immagini che si vedono in trasparenza...
Hotepibre
00venerdì 14 novembre 2008 19:15
...la terza foto rapprensta, invece, il sarcofago più esterno...
Hotepibre
00venerdì 14 novembre 2008 19:24
...ed ora sveliamo il mistero delle diapositive "a colori" proiettate da Carter nel corso delle sue conferenze, foto che, di fatto, "a colori" NON ERANO...

Vnnero infatti dipinte a mano probabilmente da Reginald A. Malby (1882-1924), fotografo "vittoriano" la cui foto, che riporto qui di seguito, è ugualmente colorata a mano...

-francis-
00venerdì 14 novembre 2008 20:22
Se non lo avessi scritto tu lo avrei scritto io: le foto sono chiaramente dipinte!
Infatti l'originale della coppa di alabastro non è a colori, ma solo nera. Me la ricordo perfettamente perchè l'esperimento della luce interna ce lo fece la nostra guida nel lontano 1983!
-Kiya-
00venerdì 14 novembre 2008 20:58
indipendentemente dal fatto che sia colorata o meno (particolare che mi era sfuggito, quindi grazie a entrambi per averlo sottolineato [SM=g999103] ), quella lampada ha un che di magico. Certo, svelato il "trucco", la magia dovrebbe affievolirsi, ma, per quel che mi riguarda, resta tale.

Penso di esprimere il pensiero dei più, affermando che si tratta di uno dei pezzi più belli tra quanti compresi nel corredo di Tutankhamon.

Val la pena dedicargli qualche parola in più.

La "lampada in foggia di calice" (così registrata nel catalogo dei tesori egizi del Cairo), è alta 51,4 cm. Di fattura elaborata, è realizzata, come ha sottolineato Hotep, con più elementi, tutti in alabastro trasparente. Un esemplare ritenuto unico nel suo genere.

La forma ricorda volutamente un fior di loto aperto ed è decorata con un ricco motivo traforato, nel quale spicca il dio dell'eternità, Heh inginocchiato sui segni dell'oro (nebu), poggiato su papiri e con le braccia alzate. Con una mano stringe il ramo di palma, simbolo dell'anno, che fa da cornice alla scena; l'altra invece poggia su un ankh, che, a sua volta, affianca il cartiglio del sovrano. Il tutto replicato su entrambi i lati, speculari in tutto, tranne che nel contenuto dei cartigli. Quello di destra, infatti riporta il nome di nascita del Re, Tutankhamon (ribattezzato tale), mentre in quello di sinistra si legge il nome di incoronazione, NebKheperuRa.
L'augurio che si intendeva offrire appare chiaro e potremmo renderlo con:

"Vita eterna al Re, per milioni di anni".

La coppa serviva ad accogliere dell'olio (forse di sesamo) che per mezzo di uno stoppino avrebbe bruciato, lentamente, lasciando apparire un'altra immagine augurale:

il Re che riceve due lunghi rami di palma dalle mani della sua sposa. Sul lato opposto, invece, appaiono i due cartigli di Tutankhamon coronati da motivi vegetali.
Hotepibre
00sabato 15 novembre 2008 16:48
Thank You a Kiya per le notizie sulla lampada...vorrei ricordare che, direi impropriamente, ho usato il termine moderno "diapositive" per vere e proprie lastre in vetro che venivano proiettate con una sorta di "lanterna magica". Proprio il fatto che siano in vetro ne aumenta ovviamente, data la fragilità del supporto, il valore.

Ecco come si presenta, da spenta, la lampada nelle foto di Burton:
Hotepibre
00sabato 15 novembre 2008 16:54
...e questa credo sia l'originale (b/n) successivamente dipinto da Malby (Burton dovette fare, evidentemnte, parecchi tentativi prima di riuscire ad ottenere una foto, in scarsissima luce non potendo di certo usare lampi al magnesio, che fosse idonea ad evidenziare lo splendido lavoro degli antichi artigiani).

Se ben ricordo (anno 2000), al Museo egizio la lampada è contenuta in una bacheca sofrastata da uno specchio, per far vedere che anche all'interno è priva di disegni, ed è possibile, tramite un interruttore, illuminarla per qualche istate dall'interno per poter vedere "il miracolo".
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