Cristo e Horus: Blogghete - "La più grande bufala mai raccontata"

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-Kiya-
00giovedì 27 settembre 2007 00:04
Val la pena leggerlo, nonostante le inesattezze contenute...


Dal blog di Gianluca Freda


LA PIU' GRANDE BUFALA MAI RACCONTATA


Gianluca Freda (13/08/2007 - 06:31)






"Historia docuit quantum nos iuvasse illa de Christo fabula"
[La storia ci dice quanta fortuna ci abbia arrecato quella favola di Cristo]

(Papa Leone X, lettera al Cardinale Bembo) 


“La religione cristiana è una parodia dell’adorazione del sole, in cui un uomo chiamato Cristo è stato messo al posto del sole e gli è stata tributata la stessa adorazione che veniva un tempo tributata al sole”.
(Thomas Paine)


 


Iniziamo con un piccolo indovinello. Io vi do degli indizi e voi dovete indovinare di quale personaggio sto parlando.


- Nacque il 25 dicembre.


- Fu partorito da una vergine.


- La sua nascita fu annunciata alla madre dall’apparizione di un angelo.



- Il nome del suo padre putativo, tradotto nella nostra lingua, era Giuseppe.


- Il suo vero padre era il Dio dei cieli.


- Fu partorito in una mangiatoia all’interno di una grotta.


- Alla sua nascita comparve nel cielo una stella d’oriente.


- La stella fu seguita da tre Re saggi, desiderosi di adorare il salvatore, che gli recarono doni.


- A 12 anni iniziò a insegnare nel tempio, poi scomparve fino ai 30.


- A 30 anni fu battezzato sulle rive di un fiume da un battista che fu poi decapitato.


- A 30 anni iniziò la sua predicazione


- Ebbe 12 discepoli.



- Compì molti miracoli, tra cui la guarigione degli infermi e una celebre passeggiata sulle acque.


- Fece resuscitare un tizio di nome Lazzaro.


- Restò per 40 giorni nel deserto, combattendo contro un’incarnazione del male.


- Fu conosciuto come Krst (Cristo) che vuol dire “Unto”.


- Fu crocifisso in mezzo a due ladroni.


- Tre giorni dopo la morte, resuscitò.


- Ebbe molti soprannomi, tra cui “Verità”, “Luce”, “Figlio prediletto di Dio”, “Agnello di Dio”, “Messia”, “Il Buon Pastore”, ecc.


- Viene adorato come parte integrante di una trinità divina.



Avete indovinato? Ma naturalmente. Era facile. Si tratta di questo tizio qua:







Il suo nome è Horus, incarnazione egizia del sole. Il suo culto risale a 5.000 anni fa, 3.000 anni prima che nascesse la religione cristiana. Il suo mito è stato il canovaccio su cui sono stati elaborati – in verità, in verità vi dico, senza troppa fantasia – gran parte dei culti religiosi successivi, dei quali quello cristiano è solo l’ultimo arrivato e sicuramente uno dei meno desiderosi di distinguersi dall’originale.



Madre di Horus era la vergine Iside (conosciuta anche come Meri, nome che richiama quello di una vergine a noi più nota). Il suo padre putativo si chiamava Seb (Giuseppe). Il suo vero padre era il divino Atum (detto anche Ra o Amòn o Osiride), anch’egli incarnazione del sole, con cui Horus era tutt’uno (“Io e mio padre siamo una cosa sola”). La sua nascita era stata annunciata a Meri dall’angelo Thot. A battezzarlo sulle rive di un fiume era stato il sacerdote Anup (potremmo tradurlo con “Giovanni”) a cui fu poi tagliata la testa. Horus compì vari miracoli, tra cui guarire gli infermi e camminare sulle acque. Più che di miracoli, si trattava di allegorie. Infatti, la luce del sole possiede virtù curative per i malati e il sole “cammina” sull’acqua quando sorge dal mare e riflette sulle onde la propria luce. Tra i vari miracoli, Horus riuscì a resuscitare un morto di nome El Azar us (Lazzaro). Veniva chiamato anche Iusa (“figlio prediletto”). Combattè per 40 giorni nel deserto contro il malvagio fratello Seth, signore della tenebra. La lotta tra Horus e Seth era eterna. Nella mitologia egizia, ogni mattina Horus sconfiggeva Seth e così il sole prevaleva sulle tenebre. Ma ogni sera, all’ora del tramonto, Seth ricacciava Horus nell’oltretomba, portando il buio sul mondo. Horus era venerato insieme al padre Atum e a Ra (lo “spirito santo” che del padre era emanazione) con i quali costituiva una trinità. Si noti che quelle appena citate sono solo una MINIMA parte delle analogie tra la vita di Horus e quella del fondatore della religione cristiana, che sono davvero innumerevoli.



Imitando Horus, anche Krisna, Zoroastro, Attis, Adonis e molte altre divinità adorate nel corso dei secoli celebravano il proprio compleanno il 25 dicembre. Krisna e Zoroastro erano stati partoriti da una vergine, come anche Budda, Bochia, Osiride, Serrapis, Mardouk e molti altri personaggi dei culti religiosi di ogni tempo e latitudine. Attis di Frigia (venerato in Grecia intorno al 1200 a.C.), oltre a essere nato da una vergine il 25 dicembre, fu crocifisso e resuscitò dopo i tre giorni canonici. La nascita di Krishna (India, circa 900 a.C.) fu annunciata da una stella comparsa a oriente; anch’egli fece diversi miracoli, fu crocifisso e resuscitò, come da copione. Dioniso (Grecia, 200 d.C.), nato come sempre da una pia donna il giorno di Natale, compì diversi miracoli tra i quali la trasformazione dell’acqua in vino, fu chiamato “Re dei Re” e “L’Alfa e l’Omega”, fu anche lui crocifisso e anche a lui la crocifissione fece un baffo. Mitra, il cui culto era nato in Persia intorno al 1200 a.C., nacque il solito giorno dalla solita zitella, ebbe 12 discepoli, fece miracoli, rimase morto per tre giorni trascorsi i quali indovinate un po’ cosa successe. Tra le altre cose interessanti, il giorno sacro a Mitra era la domenica, giorno dedicato all’adorazione del sole. Tant’è vero che in molte culture, il nome di questo giorno reca ancora traccia della divinità solare a cui era consacrato. In inglese la domenica è “Sunday” (giorno del sole), in tedesco è “Sontag” (idem), perfino in lingua giapponese domenica si dice “Nichiyoubi”, dove “nichi” è appunto il sole, rappresentato con il caratteristico ideogramma kanji (un quadrato diviso a metà da una lineetta).


Da Horus derivano anche alcuni termini ancora in uso nel parlato comune. Ad esempio le parole “orizzonte” (la linea visiva dalla quale si vede sorgere il sole) e “ora” (dal latino “hora”; le ore del giorno erano le “tappe” di Horus-sole durante il suo quotidiano percorso nel cielo).


I parallelismi si fanno ancora più evidenti se si prende in esame il culto di Osiride, il padre di Horus, risalente ad epoca egizia anteriore. Il rituale dell’adorazione di Atum-Amòn-Osiride, prevedeva che i fedeli mangiassero alcune focacce di frumento che rappresentavano il “corpo” della divinità (le piantagioni di frumento potevano crescere grazie al sole, rappresentando così la manifestazione fisica di Dio). Nel corso del rituale veniva esibito un ostensorio rappresentante il disco solare, che veniva sollevato in alto dinanzi ai fedeli riuniti in preghiera. Il termine “ostensorio”, contrariamente a ciò che si crede, non è cristiano e non deriva da “ostia”, ma da un etimo egizio, poi adottato anche dal latino, che significa “mostrare, esibire”. Fino al XV sec. d.C., gli ostensori cristiani avevano la forma di un disco d’oro luccicante (il sole). Fu San Bernardino da Siena a sostituire per primo, intorno al 1400, tale disco con la teca contenente l’ostia consacrata. Il Concilio di Trento, nel XVI secolo, abolì poi definitivamente questo residuo di paganesimo. La liturgia dell’adorazione di Osiride, poi ripresa dal rito cristiano, prevedeva che i fedeli tenessero la testa bassa, per evitare di bruciarsi gli occhi di fronte al fulgore del sole. Le preghiere a Osiride erano intercalate e concluse dall’invocazione del suo nome (Amòn), che ricorda in modo inequivocabile l’altrimenti incomprensibile “Amen” che conclude le preghiere cristiane.    


Trasposto nel mondo greco e latino, il culto di Horus, di Iside e di Osiride generò buona parte dell’iconografia che oggi riconosciamo come “cristiana”. Nei sotterranei di Roma è ancora possibile vedere la seguente pittura murale, risalente ad epoca romana, che raffigura Iside che allatta Horus bambino. Vi ricorda niente?




  


Il mito della nascita di semidei dall’unione di divinità e femmine umane era un caposaldo delle religioni pagane. In molti musei (ad esempio al Metropolitan di New York o all’University Museum di Philadelphia) si possono ammirare alcune statuette raffiguranti Iside che tiene Horus tra le braccia, come una Madonna ante litteram. Con l'avvento della dinastia tolemaica (323 a.C.) il culto di Iside si diffuse in tutto il Mediterraneo. Caligola, nel 39 d.C., fece costruire nel Campo Marzio un grande tempio dedicato alla dea, l’Iseo Campense. Claudio, Nerone e Vespasiano favorirono in tutti i modi il culto di Iside. Troviamo questo culto ancora vivo e diffuso nel II sec. d.C., nella Roma degli Antonini, come ben testimoniano molti scritti letterari, tra i quali il più noto è certamente il grande romanzo latino di Apuleio, le Metamorfosi. Apuleio, imbevuto di culti e credenze orientali, fa di Iside il Deus ex Machina del romanzo, facendole riportare in forma umana l’infelice Lucio, trasformato in asino da un unguento magico sbagliato. Non stupisce, dunque, che i miti cristiani siano stati costruiti ricalcando quelli di una religione che era già nota e diffusa da secoli in ambito romano. 


 





Ma perché Horus (e poi tutte le divinità che ne scopiazzarono la biografia, Gesù Cristo compreso) aveva scelto proprio il 25 dicembre per venire al mondo? Perché il mito della stella d’oriente e dei tre Re che la seguono? Il mito nasconde qui un fondamento squisitamente astronomico. La “stella d’oriente” non è altro che Sirio, la stella più luminosa del cielo notturno. Il 24 dicembre di ogni anno, Sirio – com’era già noto nei tempi antichi – si allinea con le tre stelle più brillanti della cintura di Orione. Queste ultime tre stelle vengono chiamate, oggi come nell’antichità, “I tre Re”. La linea retta descritta idealmente da queste 4 stelle (Sirio più “i tre Re” allineati) indica esattamente il punto dell’orizzonte dove il sole sorgerà il 25 dicembre. Ecco da dove viene l’allegoria della stella che, insieme ai tre re che la “seguono”, indica il punto dove il sole (cioè Horus) nascerà. Tutte le religioni successive, compreso il cristianesimo, hanno ripetuto questo schema narrativo senza comprenderne il senso e l’origine.



C’è anche un altro evidente motivo, pure astronomico, che spiega la data del 25 dicembre. Dall’inizio di dicembre, con l’approssimarsi del solstizio d’inverno, il sole, dopo essersi spostato incessantemente verso sud per sei mesi, si abbassa sempre di più sull’orizzonte. Il 22 dicembre raggiunge il suo punto più basso. Dopo di che resta fermo nello stesso punto per altri due giorni successivi, il 23 e il 24. Questo fenomeno, unito al freddo intenso e all’accorciarsi del periodo di luce, veniva equiparato dagli antichi ad una “morte” del sole. Improvvisamente, il 25 dicembre, il sole si alza di un grado sull’orizzonte, spostandosi verso nord, in una sorta di “rinascita” che fa prefigurare l’allungarsi delle giornate, il ritorno del caldo e la primavera. Il 25 dicembre di ogni anno Horus, dopo essere rimasto morto per tre giorni, risorgeva nuovamente, riportando la vita e la speranza sul mondo. Anche il mito della resurrezione dopo tre giorni è stato ripetuto “a pappagallo” dalle religioni più tarde, senza comprenderne il significato allegorico.


Ah, i 12 discepoli, come si sarà ormai capito, non sono altro che le 12 costellazioni dello zodiaco attraverso le quali il sole si sposta nel corso dell’anno.


                                                           *  *  *


La mitologia cristiana è stata costruita a tavolino molto tempo dopo l’epoca degli eventi narrati. In particolare, i quattro Vangeli sono con ogni probabilità dei falsi creati “a posteriori” per offrire un fondamento mitologico alla figura religiosa di Cristo che iniziava a confondersi e a sbiadire. La costruzione del mito è avvenuta riprendendo, anzi, ricopiando pedissequamente, senza troppa inventiva e per motivi di mero controllo politico, gli elementi allegorici di culti precedenti il cui significato è stato ignorato o distorto. Se ne rendevano ben conto i primi cristiani. San Giustino affermava: “Quando diciamo che Gesù Cristo, nostro maestro, fu generato senza congiunzione carnale, fu crocifisso, morì e resuscitò e ascese al cielo, non proponiamo nulla di diverso da ciò che voi credete riguardo i figli di Giove”. E più di un secolo dopo Eusebio di Cesarea scriveva: “Anche se noi siamo certamente un popolo giovane, e questo innegabilmente nuovo nome di Cristiani è diventato noto solo ultimamente tra tutte le nazioni, ciò nonostante la nostra vita e modo di condotta insieme ai nostri principi religiosi, non sono stati inventati recentemente da noi, ma quasi dagli inizi dell’uomo furono costruiti sui concetti naturali di quelli che amarono Dio nel lontano passato”. Tutti si rendevano conto delle similitudini tra mitologia cristiana e pagana, ma la spiegavano dando la colpa al diavolo. S. Giustino spiega la conformità che esiste tra Cristianesimo e Paganesimo, asserendo “che molto tempo prima che esistessero i Cristiani, il diavolo aveva preso piacere nel far copiare dai suoi adoratori i loro futuri misteri e le loro cerimonie”.



Per un secolo e più dopo la “nascita” di Cristo, nessuno seppe nulla di lui, della sua vita e delle sue opere. Non vi è traccia di esse negli scritti degli storici, filosofi e letterati dell’epoca, che erano una quantità, oltre che personaggi di tutto rispetto. Seneca, Plinio il Vecchio, Svetonio, Tacito, Pausania, Plinio il Giovane, Aulo Gellio, Lucano, Silio Italico, Plutarco... nessuno di loro fa il minimo cenno agli eventi della vita di Gesù, che pure avrebbero dovuto impressionare profondamente i contemporanei per il loro carattere straordinario. Gli unici scritti propagandistici sulla vita di Gesù furono, per oltre un secolo, le traduzioni dei “Septuaginta” delle antiche scritture ebraiche. Se gli scritti degli Apostoli che oggi fanno parte del Nuovo Testamento fossero esistiti all’epoca, anche in forma di appunti sparsi, sarebbero stati un’arma propagandistica poderosa. Ma non esistevano e non poterono essere utilizzati.


Scrive il critico Solomon Reinach: “Con l’eccezione di Papia, che cita un racconto di Marco, e una raccolta di detti di Gesù, nessuno scrittore cristiano della prima metà del II secolo (cioè fino al 150 d.C.) cita i Vangeli o i loro presunti autori” (da “Orpheus”, p. 218). Esisteva senza dubbio una tradizione orale sugli eventi salienti della vita di Gesù (la nascita da una vergine, la crocefissione, la morte e resurrezione, ecc.) ma niente di scritto. Tanto che nella lettera ai Galati, Paolo, temendo una contaminazione della tradizione puramente orale che i seguaci del cristianesimo andavano predicando, scriveva: “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!” (Gal. 7, 8). I Vangeli scritti non sono mai menzionati né citati nelle epistole del Nuovo Testamento, il che vuol dire che esse sono state scritte prima dell’elaborazione dei Vangeli.    


La confusione generata dall’assenza di riferimenti scritti, oltre alla crescente delusione dei fedeli in attesa del ritorno di un Messia che non arrivava mai, costrinsero i propagandisti cristiani a elaborare dei testi biografici. I quali furono elaborati con l’imitazione pedissequa dei modelli mitologici egiziani che abbiamo appena visto. La consacrazione e omogeneizzazione della dottrina cristiana avvenne solo con il Concilio di Nicea, nel 325. L’imperatore Costantino, desideroso di utilizzare il cristianesimo per il fine proprio di ogni religione, cioè il controllo sociale, fece in modo di rimuovere le divergenze nate in seno alla Chiesa di Alessandria e dare al cristianesimo e ai suoi testi fondanti una definizione precisa. Nacquero così le mirabolanti peripezie del Cristo e dei suoi allegri discepoli. Peripezie che, appena nate, erano già vecchie di oltre tremila anni. E non se li portavano bene.

-Kiya-
00giovedì 27 settembre 2007 00:06
chiarisco, per correttezza, che non si intende offendere nè persone, nè credi religiosi. Nè con le immagini, nè coi contenuti. Si intende solo aprire una discussione costruttiva a riguardo di quanto riportato dal suddetto articolo, indubbiamente meritevole d'attenzione
roberta.maat
00giovedì 27 settembre 2007 12:35
A prima vista sconvolgente......ma poi l'unico interesse che suscita è dovuto all'aver elencato in un organico articolo un insieme di teorie dei più disparati autori e nate nei tempi più diversi. Comunque interessante !
Teie
00giovedì 27 settembre 2007 12:38
Sai che nella mia profonda ignoranza non so quali siano le bufale?
Qualcuno mi può aiutare? Grazie

Teie
roberta.maat
00giovedì 27 settembre 2007 14:30
[SM=x822741] Non vorrei aver travisato ma credo di capire che secondo
l'autore la bufala sarebbe il Cristianesimo !....Absit iniuria verbis ! [SM=g999100]
-Kiya-
00giovedì 27 settembre 2007 18:28
ho riportato lo scritto nudo e crudso per come era, titolo compreso. Concordo con Roberta, secondo l'autore la bufala è il Cristianesimo, costruito "su misura" come un puzzle, prelevando un pezzetto da qua e uno di là. Questo in sintesi il messaggio che l'autore vuole trasmettere.
Ho voluto proporvelo perchè, sebbene ampliato, come ben detto, cucendo parti di testi e analisi prelevate a destra e manca (cosa che rende il corpus complessivo assai confusionario e poco dettagliato effettivamente, oltre che poco motivato nelle affermazioni proposte), l'autore ha toccato argomenti e aspetti intrinseci che noi abbiamo più volte affrontato sul forum.
Al di là dei contenuti, come già detto, nello specifico non appurati, oserei dire, è la riflessione che scaturisce dall'insieme che non passa inosservata. Anche se forse sarebbe più giusto parlare di conferme...

In tutta questa accozzaglia di riferimenti, del resto, una componente reale c'è, per poter affermare che non è necessario approfondire in modo maniacale per individuare nel Cristianesimo una evidente matrice egizia.
pizia.
00giovedì 27 settembre 2007 22:15
Non è l'unico a pensarla così, ma ad alcune persone non fa piacere sentirlo dire, nemmeno come ipotesi.
[SM=x822735]
Nefertari15
00domenica 30 settembre 2007 13:03
Effettivamente l'argomento trattato è moltoo interessante...mette in evidenza tante "coincidenze" tra le due religioni!
Maat Ka Ra
00domenica 30 settembre 2007 18:06
Bel kolpo!
Non ho mai avuto dubbi in merito etrovo che l'incipit per una discussione ci sia...
Cominciamo a evidenziare le inesattezze più eclatanti...così..a colpo d'occhio...cosa ci vedete? [SM=x822724]
Anonimo
00lunedì 1 ottobre 2007 15:56
Ogni ipotesi è degna di fede, per carità, ma mi pare che l'autore del lungo articolo di cui sopra abbia messo in una insalatiera un po' di cose, poi abbia mescolato aggiungendo un po' d'olio sacro e di aceto, ed abbia scodellato il tutto senza preoccuparsi, aldilà di semplici frasi tratte da questo o quell'autore (estrapolate, quindi, da un contesto che pteva dare ulteriori informazioni), di [G]fornire fonti documentate e verificabili.[/G]

Che la "[C]nostra[/C]" religione sia un coacervo di altre religioni medio-orientali molto antiche è certo (basta pensare al mito del diluvio), ma il discorso su Horus è, quanto meno, semplicistico e buono per non appassionati della materia... vi prego, rileggetelo attentamente e ditemi quanto ci può essere di riscontrabile in quello che sappiamo della religione antica...

Iside era vergine? vi risulta che sia scritto da qualche parte?

Tutti sappiamo, inoltre, che Meri non è un nome, ma significa semplicemente amato/a e che, verosimilmente, Maria deriva proprio da Meri-Ra, ma che Thot fosse un angelo... solo perchè aveva le ali essendo un ibis?

Ma lo sa il "nostro" autore che i "nostri" angeli ottennero le ali solo con il Consiglio di Nicea del 325 quando venne dato incarico ai "grandi Padri Cappadoci" di "riorganizzare" le gerarchie celesti (alla faccia del "Principale" che è nei cieli?)

E l'equazione Ra=Amon=Osiride? Vi convince?

Che Khrisna poi sia stato chiamato "alfa e omega", siceramente la vedo un po' difficile... così come non mi risulta sia stato crocifisso (ma mi riservo di approfondire)...

A proposito, ma l'autore sa che Serapis (o Serrapis, o Serapide) era ugualmente una manifestazione egizia ed il nome deriva dalla contrazione dei nomi di due divinità Osiride (o Hermes, o Ade) ed Apis?
E ancora, in tutta la serie di divinità nate il 25 dicembre mi pare non ci sia quella forse più importante: [G]Mitra![/G]

In sostanza, non critico il fatto in se, ma il modo in cui sono stati scodellati risultati non riscontrabili e scarsamente motivati!

Ben altri sono i punti di contatto e ben altra è la normale evoluzione di una religione che, normalmente, poggia sulla/e preesistente/i sostituendone i simboli ed i miti in tempi più o meno lunghi!
Hotepibre
00lunedì 1 ottobre 2007 15:58
...non so perchè non ha preso il nick (è succeso anche a qualcun altro mi pare a Themistokles), ma l'"anonimo" del post qui sopra sono io!!!!!!!!!
Hotepibre
00lunedì 1 ottobre 2007 16:30
Per ora sciolgo la riserva su Krishna, poi passerò pian piano a tutto il resto... intanto il fatto che sia nato da "vergine" non risulta da nessuna parte, era l'ottavo figlio del Re Mathura Kamsa che, da un oracolo, seppe che sarebbe stato ucciso da suo figlio.
Li fece perciò uccidere tutti, ma Krishna si salvò e fu nascosto nella solita "ospitale foresta".
Dopo alterne vicende ed una guerra che distrusse la sua stessa stirpe, si ritirò nuovamente nella foresta dove venne ucciso DA UNA FRECCIA NEL CALCAGNO.
Quanto alla sua nascita da una "vergine" NON esiste NESSUNA fonte indiana, ma SOLO il libro di uno scrittore francese (E. Shurè) morto nel 1929 e pubblicato nel 1941 in cui si legge:
"...tu concepisti nella purezza del cuore e dell'amore divino. Vergine e madre, salve! Nascerà da te un figlio e sarà il Salvatore del mondo. "

...insomma, se tanto mi da tanto, il Sig. Freda è davvero ... la più grande bufala che abbia mai letto!!!!!!!!
Fabio-75
00sabato 10 ottobre 2009 23:21
FANTASTICO!!!

Ciò che mi ha portato fino a questo forum è stato proprio l'ascolto di un documentario di Zeitgeist che riporta in video quanto scritto da Gianluca Freda(o forse Freda ha trascritto ciò che ha visto nel documentario?)
Il link è il seguente:
www.youtube.com/watch?v=T4PuEbAJipE&feature=related

Molto di quello che avevo sentito sembrava poco credibile(origine della parola inglese Sunset dall'antico egizio? molto ardita come ipotesi...) ma altri dati sono abbastanza verisimili.
Il racconto del re Mathura Kamsa che uccide tutti i(suoi) figli ricorda ad esempio la strage degli innocenti.
Sono lieto che siate interessati all'argomento, volevo appunto verificare un po' alla volta questi dati e mi sarebbe bello lavorarci assieme.
Hatshepsut76
00domenica 11 ottobre 2009 00:19
Re:
Accidenti, dopo due anni leggo questo articolo...

Hotepibre, 01/10/2007 16.30:

Dopo alterne vicende ed una guerra che distrusse la sua stessa stirpe, si ritirò nuovamente nella foresta dove venne ucciso DA UNA FRECCIA NEL CALCAGNO.




Se non ricordo male in questo modo fu ucciso Patroclo, giusto?

Mi piacerebbe che questo articolo potessero leggerlo chi so io... sicuramente ci sarebbe da discutere... e non poco, penso...


-Kiya-
00domenica 11 ottobre 2009 00:23
Fu Achille a morire per una freccia nel tallone, durante il conflitto di Troia. Patroclo morì per mano di Ettore, che credeva trovarsi in duello con Achille.
Biceleon
00domenica 11 ottobre 2009 00:58
Re:
Quoto al 100% l’”anonimo” Hotepibre

Aggiungo che in tutto l’articolo la vera bufala ce la propina proprio il sig. Gianluca Freda:

-Kiya-, 27/09/2007 0.04:


"Historia docuit quantum nos iuvasse illa de Christo fabula"
[La storia ci dice quanta fortuna ci abbia arrecato quella favola di Cristo]

(Papa Leone X, lettera al Cardinale Bembo) 





Questa lettera non è mai esistita, fu inventata dal polemista protestante John Bale (1495-1563) nella sua opera The Pageant of Popes, pochi anni dopo la morte del pontefice fiorentino.



Hatshepsut76
00domenica 11 ottobre 2009 01:13
Re:
-Kiya-, 11/10/2009 0.23:

Fu Achille a morire per una freccia nel tallone, durante il conflitto di Troia. Patroclo morì per mano di Ettore, che credeva trovarsi in duello con Achille.




oops... le mie nozioni di epica sono un po' arrugginite... grazie Kiya!


-Kiya-
00domenica 11 ottobre 2009 02:28
Il film "Zeitgeist" e, presumo, anche lo scritto riportato qui sopra, si rifanno alle teorie di Gerald Massey, esponente della Massoneria e autore di opere che ancor oggi sono di spunto alla Società Teosofica, fondata da Helena Petrovna Blavatsky.
Massey formulò le sue teorie sulla base di un rilievo rinvenuto a Luxor, nel Tempio, nel quale credette di interpretare l'Annunciazione della nascita di Horus alla dea Iside. Il rilievo in quetione è riprodotto nella seguente immagine:


Tale teoria è stata però fermamente negata da tutti gli esponenti dell'Egittologia, che hanno dichiarato l'interpretazione di Massey dei testi presenti nel rilievo completamente errata. La teoria di Massey pertanto non risulta in alcun testo dedicato alla materia, né tanto meno Massey fu mai indicato come egittologo.
Nel 1999 gli studi di Massey furono riportati in auge grazie a un volume pubblicato da un'archeologa di nome Murdock, che lo scrisse sotto pseudonimo. Anche costei, come il primo, non vanta una preparazione accademica di tipo Egittologico e, soprattutto, non si è riferita, per la stesura della sua opera, a testi riconosciuti ufficialmente.
Tutto ciò trova riscontro nel fatto che la ricostruzione delle vicende relative a Iside e Horus proposte da entrambi non trovano alcun riscontro nelle attuali teorie egittologiche, poichè in aperto contrasto con le informazioni scaturite dai documenti rinvenuti.

Procediamo quindi all'analisi, punto per punto, delle similitudini citate e riferite a Horus:


    - Nacque il 25 dicembre: non abbiamo riscontri al fatto che questa possa essere la data di nascita di Horus, poichè la stessa non è citata in nessuno dei miti relativi a Horo giunti fino a noi. C'è chi affema che la nascita del dio sia avvenuta all'equinozio di primavera (con evidente riferimento al risveglio della natura, alla sua rinascita dopo l'inverno)

    - Fu partorito da una vergine: assolutamente falso. Horus fu concepito da Iside e Osiride, quando la dea si tramutò in falco per giacere con lo sposo, riportato in vita dalla stessa affinchè potesse generare colui che lo avrebbe vendicato e avrebbe ereditato il trono d'Egitto.

    - La sua nascita fu annunciata alla madre dall’apparizione di un angelo: anche questo non è corroborato da alcuna prova, inoltre Thot non era un angelo (figura che non esiste nella mitologia Egizia), bensì un dio.

    - Il nome del suo padre putativo, tradotto nella nostra lingua, era Giuseppe: non è chiaro a quale nome si riferisca, tuttavia dal mito risulta evidente che i genitori "carnali" di Horus fossero Iside e Osiride.


    - Il suo vero padre era il Dio dei cieli: Osiride è, in effetti, un dio, ma riconosciuto quale divinità dell'Oltetomba. Il riferimento a "dio dei cieli" calza piuttosto ad Horus, in quanto simboleggiato dal falco.

    - Fu partorito in una mangiatoia all’interno di una grotta: Horus nacque nel Delta, a Behdet, sulle rive del Nilo e Iside provvide a tenerlo nascosto per lungo tempo nelle paludi del Basso Egitto, affinchè Seth non potesse nuocergli.

    - Alla sua nascita comparve nel cielo una stella d’oriente: anche di questo non troviamo riscontro nei miti Egizi

    - La stella fu seguita da tre Re saggi, desiderosi di adorare il salvatore, che gli recarono doni: idem come sopra. Una versione del mito riferisce che due divinità assistettero Iside al parto e segnarono la sua fronte con del sangue, simbolo di vita (di questo trovo riscontro solo nel testo di Armour, "God and myth of ancient Egypt")

    - A 12 anni iniziò a insegnare nel tempio, poi scomparve fino ai 30: non sappiamo nulla dell'infanzia di Horus. Quando ricompare nel mito egli ha già un'età sufficiente a permettrgli di contrastare Seth.

    - A 30 anni fu battezzato sulle rive di un fiume da un battista che fu poi decapitato: gli unici riferimenti a un ipotetico battesimo di Horus si trovano nei testi di Massey e della Murdock.


    - A 30 anni iniziò la sua predicazione: nessun riferimento in proposito

    - Ebbe 12 discepoli: ebbe dei seguaci, noti come Shemsu-Hor. Si ritiene che fossero coloro che unificarono l'Egitto, latori di una conoscenza superiore, di "origine divina". Secondo Maspero si trattava dei predecessori di Menes, ma non mi risulta fossero ritenuti in nuero di 12.

    - Compì molti miracoli, tra cui la guarigione degli infermi e una celebre passeggiata sulle acque: a parte la capacità di metamorfosi, raccontata nel mito della lotta con Seth, non sono noti episodi miracolosi: Anzi, Horus dovrà ricorrere all'intervento divino di Ra persino per guarire il suo occhio, strappato da Seth.

    - Fece resuscitare un tizio di nome Lazzaro: non mi risulta alcun personaggio egizio con tale nome.

    - Restò per 40 giorni nel deserto, combattendo contro un’incarnazione del male: Horus, effettivamente, fugge nel deserto dopo aver punito sua madre. Qui Seth lo raggiunge e ha luogo il combattimneto in cui Horus perderà un occhio. Non mi pronuncio sulla durata della permanenza, che dovrei verificare.

    - Fu conosciuto come Krst (Cristo) che vuol dire “Unto”: il termine krst nel dizionario geroglifico indica una particolare tipologia di pane. Non ho trovato traduzione al termine "unto" e mi riservo di approfondire.

    - Fu crocifisso in mezzo a due ladroni: Horus non è mai stato crocifisso.

    - Tre giorni dopo la morte, resuscitò: non si parla né di morte, né di resurrezione di Horus. L'unica divinità Egizia che torna dalla morte, con l'intervento di Iside, è Osiride.

    - Ebbe molti soprannomi, tra cui “Verità”, “Luce”, “Figlio prediletto di Dio”, “Agnello di Dio”, “Messia”, “Il Buon Pastore”, ecc.: non trovo alcun riferimento che rimandi a questi titoli con associazione a Horus.

    - Viene adorato come parte integrante di una trinità divina: Vero, insieme a Iside e Osiride, Horus è componente della principale Triade Egizia.

Hatshepsut76
00domenica 11 ottobre 2009 10:33
Massey e Blavatsky.... Del primo ricordo che inserii la scheda di un doppio volume; della seconda ricordo che se ne parlò sempre qui, forse nella versione 0.1...

Nell'analisi del testo, vedo che i riferimenti all'Egitto sono ben pochi, o comunque confusi... Mi sembra che invece siano più corrispondenti a Gesù. Perché dunque la bufala non potrebbe essere che l'Egitto non ha nulla a che vedere con la vita di Cristo?

Zeitgeist è visibile anche su Youtube in 12 filmati... l'ho scoperto un attimo fa seguendo vie traverse...
Merytaton62
00domenica 11 ottobre 2009 12:30
Risposta-lampo (ho poco tempo).
Nella storia sono esistitono parecchie religioni messianiche.Il tema della nascita verginale ricorre con una certa frequenza:probabilmente soddisfa l'esigenza che il portavoce della nuova religione abbia in sé qualcosa di "speciale".In realtà sembrerebbe che Gesù sia nato in marzo-aprile, ma nel corso della storia se ne era persa la cognizione...così, quando il Cristianesimo si era oramai affermato, si è pensato di sovraporre la celebrazione della sua nascita alla festa del "Solisis Invictus", in cui i pagani celebravano l'allungarsi delle giornate. Ciò non deve stupire, perchè è logico che in un'epoca in cui non esisteva l'elettricità ltale evento venisse visto favorevolmente.
Credo che , volendo, si possano facilmente trovare analogie tra le religioni, perchè tutte, in definitiva, cercano di soddisfare i medesimi bisogni (compensazione alle ingiustizie di questo mondo, speranza in una vita oltre la morte, etc. etc.).
Hatshepsut76
00domenica 11 ottobre 2009 12:45
Sapevo anche io della nascita di Gesù in un altro periodo dell'anno; poi non so per quale computo di giorni, mesi sia stato scelto di "spostare" la sua data di nascita al 25 dicembre....
Merytaton62
00lunedì 12 ottobre 2009 00:30
Appunto,non si sarebbe fatto alcun computo :si avrebbe semplicemento scelto di celebrare la nascita del Salvatore in luogo dell'allungarsi delle giornate (l'accostamento della luce con il Bene è palese)in un periodo che, per i pagani, era già di festa. E' il motivo per cui alcune confessioni cristiane non riconoscono il nostro Natale.
Tengo a precisare che queste, per me, sono reminiscenze scolastiche :se qualcuno ritiene opportuno precisare qualche mia eventuale inesattezza, è ben gradito.
Hatshepsut76
00lunedì 12 ottobre 2009 01:16
In effetti il tuo discorso torna; è interessante l'assonana tra maggior luce e Bene; senonché mi sembra strano che, a partire dal 25 dicembre, o giù di lì, le giornate inizino ad allungarsi. Non succede forse dopo circa un paio di mesi?

Comunque sia, ben vengano queste tue reminescenze scolastiche! Io a volte non ho nemmeno quelle... [SM=g999103] E comunque, un forum è un luogo di confronto, ed è bello anche cercare di capire i punti di vista degli altri, magari poi approfondendoli...
pizia.
00lunedì 12 ottobre 2009 08:15
Re:
Merytaton62, 11/10/2009 12.30:


Credo che , volendo, si possano facilmente trovare analogie tra le religioni, perchè tutte, in definitiva, cercano di soddisfare i medesimi bisogni (compensazione alle ingiustizie di questo mondo, speranza in una vita oltre la morte, etc. etc.).


Ottima osservazione, quoto!

Tornando a Horus, come abbiamo già detto più volte, non è facile, nella mitologia egizia, delineare le caratteristiche di una divinità, perché queste variano molto nel lungo periodo, sommandosi a tradizioni locali, a culti di provincia, a speculazioni dei teologi ufficiali di corte, generando degli Horus talmente diversi l'uno dall'altro che è difficile si possano ricondurre ad una singola entità, così si è spesso costretti a considerarle separatamente.

Guarda qui

Altra considerazione: Horus è la divinità incarnata dal re, già dai tempi predinastici.
Ma in un certo periodo della storia egizia, in particolare nel Nuovo Regno, i faraoni costruivano attorno alla propria persona il mito della nascita divina, dichiarandosi così figli di Amon, divinità principale del pantheon egizio in quel momento, il quale si sarebbe presentato alla Grande Sposa Reale con le sembianze del faraone loro padre, per concepire il figlio divino.

Come se non bastasse, Anubi, in qualità di dio-messaggero, sarebbe apparso dopo poco alla regina, annunciandole la maternità...
Illustri immagini relative a questo mito si trovano nel porticato del tempio della regina Hatshepsut a Deir el-Bahari.

In pratica un re figlio di Dio e di una donna, alla quale viene annunciata la nascita di un figlio a sua volta divino.
Certamente qualche similitudine c'è, e ha fatto saltare sulla sedia i primi traduttori di gerglifici quando si cimentarono con testi di questo genere, per una strana assonanza con i dogmi di altre religioni ben più diffuse e conosciute.

Però le differenze sono di portatat decisamente maggiore.

AkhenatonAndi
00martedì 30 ottobre 2012 20:29
da quello che so io Iside era vergine poichè il membro di suo marito Osiride lei lo ritrova in un pesce e mangiando questo pesce rimane in cinta ... non risulta anche a voi? [SM=x822708] [SM=x822741] [SM=g1621246] [SM=x822754]
Hotepibre
00mercoledì 31 ottobre 2012 00:17
Beh, la leggenda isiaca più famosa non è esattamente così... è pur vero che Iside recupera tutti i pezzi del marito Osiride smembrato in quattordici parti da Seth e, aiutata da Anubi e Neftis (la sorella sposa proprio di Seth), le racchiude in bende.
E' altrettanto vero che l'unica parte non rinvenuta sia il membro virile e che questo sarebbe stato ingoiato dal pesce siluro.

Tuttavia per il concepimento di Horus si deve tornare indietro di una ...morte [SM=x822715] .

Infatti Osiride viene per la prima volta richiuso dal fratello e dai congiurati in una cassa esattamente delle sue dimensioni e gettato in mare. La cassa approda a Biblo e viene inglobata in un enorme albero che il re locale usa come colonna per il proprio Palazzo.
E' qui che la sorella-sposa Iside lo ritroverà (e tralasciamo le peripezie e le ulteriori leggende connesse). Ottenuto dal Re di Biblo l'albero che contiene il fratello-sposo, mentre lo sta riportando in Egitto la Dea si trasforma in uccello e, volando sul corpo dello sposo, lo resuscita (doveva esere davvero splendida Iside...se faceva resuscitare i morti... [SM=x822723] ) per il tempo strettamente indispensabile a concepire Horus.

Giunta in Egitto la Dea nasconde il corpo di Osiride nel Delta dove verrà ritrovato da Seth che lo smembrerà in quattordici parti, ovvero la leggenda da cui siamo partiti.

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