"Venite a me, voi tutti…"

Maria-
00domenica 14 febbraio 2010 16:58

"Venite a me, voi tutti…"

Un giorno, Gesù si rivolse al Padre dicendo: "Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai savi e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli fanciulli" (Vangelo di Matteo 11:25-26).

Il Vangelo è per persone semplici, che vogliano essere pure come bambini. Difatti, in un altro passo del Vangelo di Matteo (capitolo 18, al versetto 23) il Signore disse: "In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli". Questa esigenza di purezza e semplicità non rappresenta però un invito all'avventatezza né alla faciloneria o ad una eccessiva ingenuità. Semplici non significa né sprovvedutiimmaturi. La semplicità, per gli adulti, è una riconquista matura, spesso sofferta.

Come abbiamo visto, Gesù parla di conversione, cioè di ritorno ad una purezza almeno in parte perduta. La conversione è un mutamento globale di prospettive, un orientamento diverso dato alla nostra esistenza in base ad un nuovo punto di riferimento che ci spinge a rinnovarci, a cambiare, a ridefinire gli obiettivi, le aspirazioni, e di conseguenza il nostro modo di essere: e questo è un percorso impegnativo, possibile ma non sempre facile, alla portata di tutti ma concretamente attuabile solo con scelte precise e tanta buona volontà. Non a caso il Signore invitò i suoi discepoli ad essere "prudenti come serpenti e semplici come colombe", a guardarsi da false dottrine e da "falsi cristi e falsi profeti", a saper "discernere i segni dei tempi" (Matteo 10:16; 16:2,12 e 24:24). Per andare da Gesù, e quindi per entrare nel Suo Regno, bisogna dunque, oggi più che mai (quanti fraintendimenti e quanta confusione nel cosiddetto "mondo cristiano" odierno!), imparare a praticare semplicità e capacità di giudizio, entusiasmo ed accortezza, disponibilità e prudenza: ma questo buono sforzo lo faremo solo avendo in noi una forte motivazione. Già abbiamo visto che la posta in palio è l'entrata nel Regno dei cieli, e quindi la speranza della vita eterna, la salvezza che Gesù ha voluto metterci a disposizione. Ma chi sente davvero questa esigenza?

Vediamo come proseguì Gesù nel rivolgersi a tutti noi dopo la breve ma intensa preghiera al Padre che abbiamo riportato all'inizio di questo articoletto:

"Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le anime vostre. Poiché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero" (Matteo 11:28-30).

è allora fondamentale capire bene il peso e la tragicità di una vita vissuta senza un vero rapporto col Signore, guardarci dentro onestamente e piangere se ci accorgiamo del travaglio (so-lo artificialmente nascosto) di un'esistenza sostanzialmente priva di una meta certa, felice, eterna.

* Dobbiamo prenderci la responsabilità di divenire sul serio Cristiani, di seguire le orme non sempre agevoli di Gesù in un mondo che in gran parte, di fatto, Lo rinnega. Ma, così facendo, scopriremo la dolcezza di questa fatica e la soave meta a cui essa conduce, sempre con l'aiuto di Dio.

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