TREVISO, ADESCA RAGAZZINE FINGENDOSI DONNA SU FB

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AbbaZuzzU
00martedì 17 maggio 2011 15:37
TREVISO - Si fingeva una donna, e grazie a un profilo Facebook fasullo adescava ragazze tra i 12 e i 18 anni. Prometteva loro un futuro nel mondo dello spettacolo, e con questa scusa riusciva a farsi inviare foto scabrose. L'uomo, Giuseppe Mutton, 35 anni di Ponzano Veneto (Treviso) è stato arrestato su disposizione della magistratura veneziana, il pm è Carlo Nordio, che è competente per reati inerenti alla pornografia minorile.

Mutton era già finito in carcere nel 2006 per violenza sessuale su una tredicenne. Nelle indagini non ci sono altri indagati anche se è stato verificato che le immagini sono state inviate dall'uomo ad altre persone su cui sono in corso accertamenti. La polizia ha accertato finora dieci casi, ma il numero è destinato ad aumentare dopo che verranno analizzati i contenuti di una decina di macchine fotografiche sequestrate assieme a varie chiavette Usb, un computer e due schede sim.

Sono centinaia le foto scabrose che riprendono minori sequestrate dalla Squadra Mobile di Treviso, che ha intrapreso le indagini per caso. La polizia era venuta a conoscenza che una diciottenne trevigiana, forse plagiata, viveva a Ponzano Veneto con un uomo nell'abitazione dei genitori di quest'ultimo. La giovane, sentita dagli investigatori, ha raccontato come aveva conosciuto Mutton che l'aveva contattata facendosi passare per ragazza, usando in questo caso il nome di una «navigatrice» a cui aveva rubato l'identità. Entrata in confidenza con la vittima, la falsa ragazza lasciava poi il passo al suo fidanzato che si presentava come fotomodello (le foto che mandava erano infatti di un bel ragazzo) ricco, che era in cerca di alcune cubiste, le ballerine che danzano sui cubi nelle discoteche. Il dialogo tra l'indagato, che assumeva a seconda dei casi varie identità, e la diciottenne era entrato poi nella sfera sessuale convincendo quest'ultima a mandargli delle foto di nudo. Successivamente era lo stesso Mutton, nella veste questa volta del cugino del fotomodello, a scattare foto dal contenuto inequivocabile alla ragazza. L'uomo, secondo quanto accertato dalla Polizia, si sarebbe impossessato dal cellulare della diciottenne di numeri di telefono delle amiche di lei, rubando poi la password di Facebook il cui profilo veniva utilizzato come «cavallo di troia» per entrare in amicizia con altre minori con un'unico identico scopo.

«È stata un effetto domino - ha detto il capo della squadra mobile di Treviso, Roberto Della Rocca -, che ha visto coinvolte sinora dieci minori tra le province di Venezia e Treviso». Ma ci sono denunce contro l'uomo presentate negli ultimi tre mesi da genitori di giovani anche del vicentino e dell'udinese. «C'è stato - ha aggiunto della Rocca - la massima collaborazione delle giovani vittime seguite da una sezione specializzata della squadra mobile che ha saputo superare i momenti di imbarazzo. Importante anche la testimonianza dei genitori». Ma nella gran parte dei casi, le famiglie erano all'oscuro di quanto stava accadendo alle loro figlie, alcune delle quali anche con menomazioni fisiche e per questo assistite dai servizi sociali.
www.leggo.it/articolo.php?id=122116
AbbaZuzzU
00martedì 17 maggio 2011 15:38
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