Lo afferma rapporto degli ispettori Usa
L'Iraq di Saddam Hussein aveva rinunciato alle sue armi di sterminio nel 1991 e non aveva in corso alcuna produzione di armi chimiche, batteriologiche o nucleari al momento dell'invasione guidata dagli Stati Uniti del marzo 2003. Lo afferma il rapporto sugli armamenti in Iraq del capo degli ispettori della Cia, Charles Duelfer, presentato mercoledì al Senato americano. La tesi di Duefler smentisce così quanto da sempre sostenuto da Bush.
Saddam Hussein non era dunque in possesso di arsenali chimici, biologici e nucleari. Il rapporto finale redatto dalla commissione Usa sulle armi di distruzioni di massa in Iraq e presentato alla commissione del Senato per gli armamenti non lascia alcun dubbio.
Gli ispettori americani che indagavano sulla presenza di armi di sterminioq non hanno trovato infatti tracce e indizi sulla presenza di arsenali dopo il 1991, cioe' al termine della prima guerra del Golfo. Quanto dichiarato dagli esperti e' in aperto contrasto con le tesi sostenute per anni dall'amministrazione Bush. La presenza di tali arimi in Iraq e il potenziale pericolo rappresentato da Saddam Hussein, sono stati i motivi alla base dell'intervento militare contro il rais di Baghdad.
Secondo Charles Duelfer, capo dell'Iraq Survey Group, la capacita' di produrre armi nucleari da parte dell'Iraq si era notevolmente indebolita e non rafforzata negli ultimi dodici anni, da quando cioe' erano state imposte dall'Onu le sanzioni punitive nei confronti del governo di Baghdad.
Il rapporto di Duelfer, arrivato a sole quattro settimane dal voto presidenziale di novembre, potrebbe rivelarsi un duro colpo per il presidente George W. Bush, a tutto vantaggio del rivale democratico, il senatore John Kerry.
