[SOC] Più donne in Parlamento, quasi tutte dell'Unione

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Pertinax
00mercoledì 12 aprile 2006 12:21
Più donne in Parlamento, quasi tutte dell'Unione
di Roberto Monteforte

Si tinge di rosa Palazzo Madama. È il dato sicuro. Saranno 40 le senatrici della Repubblica nella XV legislatura. Un buon risultato, soprattutto in mancanza delle «quote rosa». Erano 24 nella scorsa legislatura pari al 7,9% degli eletti, con il voto del 9 e 10 aprile sono passate al 12,7%. E la percentuale potrebbe ancora crescere. Merito del centrosinistra che ha «eletto» ben 35 rappresentanti a Palazzo Madama. Sono 14 senatrici diessine, almeno 8 quelle di Rifondazione, 4 della Margherita, mentre la lista unitaria di Verdi e comunisti italiani ne ha portate 3 e una la lista «Italia dei Valori». Forza Italia ne ha elette 4 e una Alleanza nazionale.

Vi sono le «riconfermate» Maria Chiara Acciarini (Ds), Albertina Soliani (Margherita), Loredana De Petris (Verdi). Ma anche new entry eccellenti come quella della vedova di Nicola Calipari, Rosa Villeco Calipari, eletta dai Ds in Calabria o dell’attrice Franca Rame, moglie del premio Nobel per la letteratura, Dario Fo, eletta nella lista dell'Italia dei Valori. Entra anche l’azzurra Ombretta Colli, già presidente della provincia di Milano e la diessina Anna Serafini, presidente della consulta per l’infanzia «Gianni Rodari», già deputata e moglie di Piero Fassino. Dalla Camera passa al Senato Anna Finocchiaro, la parlamentare della Quercia capogruppo in Commissione Giustizia. Dovrebbe andare ancora meglio alla Camera, dove le donne candidate erano più numerose, ma si è in attesa dei dati ufficiali.

Qualche incertezza, però, vi è anche al Senato. È l’effetto «opzione». Sono ben 33 i candidati in attesa che i «capolista» dei diversi schieramenti, eletti in più circoscrizioni, facciano la loro scelta. Saranno molti i volti nuovi e molti i traslochi da Montecitorio. Sono stati tutti riconfermati i presidenti di gruppo uscenti Gavino Angius (Ds), Willer Bordon (Margherita), Renato Schifani (Fi); Domenico Nania (An), Ettore Pirovano (Lega), Francesco D'Onofrio (Udc). Fra i leader di partito, c'è la new entry senatoriale di Clemente Mastella (Popolari-Udeur) e il ritorno di Armando Cossutta, presidente del Pdci. Saranno fianco a fianco l’ex presidente Marcello Pera e il suo consigliere per gli affari culturali, Gaetano Quagliariello, entrambi di Forza Italia. Approda al Senato anche l’ex segretario Udc Marco Follini e con lui quasi in blocco gli ex ministri. Da Mario Baccini a Lucio Stanca, da Pietro Lunardi ad Altero Matteoli, sino a Rocco Buttiglione, Roberto Castelli e Giuseppe Pisanu. Tra gli arrivi anche quello di Francesco Storace (An) e il «legale» del presidente del Consiglio, Niccolò Ghedini.

Passano da Montecitorio al Senato anche l'ex sindacalista Giorgio Benvenuto, l'ex ministro dell'Interno ed ex sindaco di Catania Enzo Bianco, il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi, l'ex segretario della Cisl e leader della Margherita Franco Marini. È riconfermato al Senato, ma questa volta con la Margherita, Domenico Fisichella che confondatore di Alleanza nazionale, aveva lasciato il partito di Fini critico verso la riforma istituzionale.

Tra i volti nuovi vi sono i «cattolici» Luigi Bobba, ex presidente delle Acli e Paola Binetti, già presidente del Movimento Scienza e Vita, in corsa con la Margherita e il chirurgo specializzato nei trapianti, Ignazio Marino in corsa con la Quercia. Tra gli eletti anche i governatori del centrodestra: Totò Cuffaro (Sicilia), Giancarlo Galan (Veneto) e il lombardo Roberto Formigoni, con l'ex del Piemonte, Enzo Ghigo.

Con la XV legislatura si irrobbustisce al Senato la rappresentanza di giornalisti. Entrano l’ex direttore de l’Unità, Furio Colombo, Rina Gagliardi, condirettrice di Liberazione e Antonio Polito, direttore del Riformista. Vengono riconfermati i forzisti Paolo Guzzanti e Lino Iannuzzi e Sergio Zavoli, eletto con i Ds. È quasi scranno certo per il vice direttore del Tg1, Francesco Pionati (Udc), mentre da Montecitorio arriva anche Gustavo Selva (An). Eletti senatori con la Quercia i magistrati Gerardo D'Ambrosio e Felice Casson.

Una curiosità. Il capogruppo uscente di Rifondazione, Gigi Malabarba, lascerà a luglio, nell'anniversario della morte di Carlo Giuliani, il seggio alla madre Heidi Gaggio Gliuliani.

Tra i bocciati eccellenti Vittorio Cecchi Gori, l'ex presidente della Fiorentina, già senatore per il centrosinistra alle politiche del '96 che non rieletto nel 2001 per l'Ulivo, si era candidato con la Lega nord.

Sicura l’elezione del tesoriere Ds Ugo Sposetti. Passano alla Camera i contestati candidati indipendenti di Rifondazione Vladimir Luxuria e il leader no global, Francesco Caruso. Assieme a loro sono eletti anche gli ex diessini Folena e Falomi, l'esponente del centro sociale Leoncavallo Farina, il sindacalista Fiom Zipponi, il palestinese Alì Rashid.

Premiato al primo tentativo Marco Pecoraro Scanio, ex giocatore dell'Ancona e fratello del più noto Alfonso, eletto per i Verdi in Campania. Dovrebbe essere certa l’elezione per il 27enne diessino Arturo Scotti, sarebbe il più giovane parlamentare d’Italia.
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