Re:
Malduin, 15/08/2009 12.28:
Hai fatto lo stessissimo ragionamento di Luigi XIV
ma non risolvi alcun problema, o meglio...alla fine tra l'ateismo di stato e la religione di stato non c'è nessuna differenza (se non nella dottrina), che vorresti fare? sguinzagliare l'inquisizione secolare (o i Dragoni di Francia) a caccia di religiosi (o ugonotti del momento)? al fine di avere "l'uniformità" religiosa...
O riconosci le differenze (quelle accettabili, il fatto che qualcuno segua differentemente la legge non è accettabile, o riconosca differentemente dei diritti fondamentali dell'uomo), cercando di limare gli attriti etc...o chiudi le frontiere (stile Giappone) a chi ritieni non possa integrasi.
ma infatti io chiuderei le frontiere -se fosse possibile- proprio per favorire l'integrazione.
Per quanto riguarda la religione, intendo dire che il modello europeo è destinato a causare attriti più che a risolverli. Si basa sul riconoscimento ufficiale delle religioni con patti, concordati etc. In cui solitamente ce ne è una o due privilegiate, che possono godere di tasse, riconoscimento dei propri atti, magari gestione di qualche servizio (es sanità in irlanda), visibilità (es messa trasmessa alla mattina piuttosto che alle 3 di notte). E tutte le altre a volere gli stessi privilegi per i propri credo (una ottica in cui tutte le differenze sono e devono essere accettate).
Ma questo, secondo me, non fa nient'altro che creare una corsa al riconsocimento: una comunità si vede riconosciute le proprie istanze e da quel momento è per molti verso uno stato dentro lo stato.
Già quando si tratta di fare concordati con la religioone maggioritaria, evoluta assieme alla popolazione e allo stato del luogo, si creano problemi con la laicità dello stato. Figuriamoci inserendone altre straniere, seguite da stranieri che non hanno partecipato in nessun modo alla formazione della cultura del luogo.
Le soluzioni sono due: o si passa al deismo di stato, tipo negli USA, con un dio generico che va bene per tutti e poi le religioni trattate solo sul loro aspetto individuale (convinzione del singolo) e non collettivo (riti, funzioni pubbliche etc), ma questo crrerebbe chiese molto agguerrite perchè in concorrenza fra loro per accaparrarsi più fedeli, oppure si passa all'ateismo di stato cioè una ottica sfavorevole per ogni manifestazione pubblica/collettiva della fede e unica fonte di doveri la legge (dello stato). Dura lex sed lex.