Notizie dal mondo.
Andiamo con una carrellata di notizie inerenti alla guerra che ci arrivano da diverse parti del mondo.
1, Libia: Ribelli a Zawiah, si stringe cerchio su Tripoli.
Gheddafi incita alla battaglia mentre insorti conquistano Zawiah.
"Prendete le armi e lottate per liberare la Libia dai traditori e dalla Nato". E' tornato a farsi sentire il leader libico Muammar Gheddafi, incitando i suoi seguaci alla battaglia, mentre i ribelli, dopo la conquista di Zawiah, snodo strategico a una manciata di chilometri a ovest di Tripoli e l'attacco a Garyan, 100 chilometri a sud della capitale, stanno stringendo il cerchio attorno alla roccaforte dei rais. Gheddafi è tornato a parlare stanotte, con un messaggio audio diffuso dalla tv di Stato, in parte incomprensibile a causa di problemi tecnici. Mentre in sottofondo scorrevano le immagini - "in diretta", secondo l'emittente - della piazza verde di Tripoli con alcune centinaia di sostenitori del regime che sventolavano bandiere verdi e innalzavano ritratti del colonnello, il Rais ha invitato a "proseguire con la battaglia" per riconquistare le città finite in mano ai ribelli. Un messaggio che arriva dopo una giornata importante per gli insorti: a sei mesi esatti dall'inizio della rivolta, scoppiata il 15 febbraio scorso, sono riusciti ad accerchiare Tripoli, togliendo, grazie alla conquista di Zawiah, l'ultima via di rifornimento via terra, e quindi chiudendo il rubinetto al carburante e al cibo che arrivavano alla città dalla Tunisia. E sferrando nel frattempo un attacco anche a Garyan, altra città strategica per arrivare a Tripoli. Altri scontri di minore entità si registrano a Sorman (a est di Zawiah), che gli insorti affermano di aver conquistato, e Ras Jedir (al confine con la Tunisia). A Misurata, la 'citta' martiré stretta tra Tripoli e Sirte, i ribelli hanno posto fine ai bombardamenti sulla città conquistando Tawargha, dove si trovavano le batterie del rais.
2, Siria: Fuoco sulla Siria, Homs presa dai tank.
Violento bombardamento su Latakia, almeno 27 morti.
Esercito e polizia siriani pattugliano oggi la citta' costiera di Latakia, sul Mediterraneo, ieri pesantemente bombardata anche dal mare. Un'offensiva che, seppure smentita dall'agenzia di stampa ufficiale Sana, ha costretto a fuggire migliaia di palestinesi dal vicino campo profughi di Raml. In altre citta' siriane, in particolare a Homs e Hula, gli oppositori al regime del presidente Bashar al Assad segnalano molti arresti. A Latakia oggi le organizzazioni di difesa dei diritti umani indicano tre morti. E un uomo, ferito venerdi', e' deceduto a Deyr Ez Zor. Secondo l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, piu' della meta' dei 10.000 profughi palestinesi del campo di Raml, a Latakia, sono stati costretti a fuggire a causa degli attacchi delle forze di sicurezza siriane che ieri, nella citta' portuale, avevano causato la morte di almeno 26 civili. Un alto dirigente dell'Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) ha definito l'offensiva un ''crimine contro l'umanita' '' rivolto ''contro il popolo palestinese e i fratelli siriani''. Sul piano della diplomazia internazionale, la Germania oggi ha chiesto nuove sanzioni dell'Unione Europea contro la Siria e ha invocato un nuovo intervento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ha alzato di nuovo la voce anche la Turchia. Ad Ankara il ministro degli Esteri, Ahmet Davutoglu, ha detto che le operazioni militari di Damasco contro i civili devono finire immediatamente e incondizionatamente. ''Queste sono le ultime parole che rivolgiamo alle autorita' siriane'', ha dichiarato Davutoglu, aggiungendo che se la violenza del regime non si fermera' ''non ci sara' piu' nulla da dire in merito ai passi che potrebbero essere compiuti''. E anche la Giordania, attraverso il premier Maaruf Bakhit, ha chiesto la fine ''immediata'' della violenza.
3, Giappone: II Guerra Mondiale, il Giappone ricorda.
Il 15 agosto 1945, dopo le bombe atomiche, il Sol Levante si arrese agli USA.
Il 6 agosto 1945 alle 8.16, l'Aeronautica militare statunitense lanciò la bomba atomica "Little Boy" sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell'ordigno "Fat Man" su Nagasaki.
Nel complesso morirono tra le 100.000 a 200.000, per lo piu' civili: una strage di dimensioni inimmaginabili. Mai piu', da allora, sono stati lanciati ordigni del genere.
Il 15 agosto dello stesso anno il Giappone si arrese agli Stati Uniti.
L'imperatore Hirohito diede via radio l'annuncio alla popolazione.
Il 15 agosto 1945 segna la fine ufficiale della Seconda Guerra Mondiale.
La firma ufficiale dei termini della resa fu vergata il 2 settembre 1945.
Fonte: Ansa.It