{Quest Cavalieri di Odino} Loki - Cavaliere dell'Inganno [DECEDUTO]

SirGuybrush
00mercoledì 21 marzo 2007 20:27




Il Sublime Inganno.

Echi di voce strozzati dal dolore. Urla disumane che fanno tremare la terra. Catene che cigolano, che si stringono sulle caviglie, che mordono le ossa, impossibilitando qualsiasi movimento. Che non sia quello della prostrazione innanzi alle continue frustate sulla schiena tumefatta. Oppure il tentativo di un valido rifugio dietro qualche ombra più fitta, con la speranza di essere dimenticati o semplicemente non visti dai torturatori del Dio Inganno.
Uomini e donne che si stringono tremanti. Vecchi e bambini, senza distinzione, raggruppati nella Fossa del Pianto. Morenti. Senza ritegno, senza pietà. Il loro compito è emettere quel lamento che accomuna tutti i mortali innanzi alla fine della propria vita.
Soffrire delle frustate dei Boia, delle torture corporali sulla Ruota.
Perché così qualcuno ha deciso. E nessuno di loro, reso schiavo, è stato dapprima interpellato, per chiedere se fosse d’accordo con questo “speciale” trattamento.
Così ha sentenziato Loki.
Ciò basta a sedare anche le più minime obiezioni.

Una fitta nebbia avvolge la gotica fortezza, il fetore dei corpi marci e putridi stagna nell’ambiente deserto di vita. Nubi cariche di pioggia promettono il ristoro di un attimo per i prigionieri che soffrono la sete, ammassati come rifiuti alle basi del dirupo.
“Non lo trovate delizioso?”Il Primo di Odino è affacciato alla finestra delle sue lussuose stanze, con la sinistra tiene un mazzo di tulipani neri, i morbidi petali accostati al volto esangue, mentre la sinfonia di anime morenti avvolge del suo suono la spaziosa Sala Oscura.
La Dimora del Dio Inganno è costruita a ridosso di una rupe ripidissima, le torri d’osservazione dall’aspetto spettrale e funereo si ergono seguendo la conformazione del dirupo, unendosi in un'unica tinta d’ebano con la roccia d’ossidiana che forma la montagna.
L’alba di un nuovo giorno non può che iniziare con la melodia della Morte, con il rintocco delle vite che si spengono, senza che un vero carnefice sia posto sul banco degli imputati.

Loki si accosta alla vetrata, è di buon umore , tant’è che mostra a tutti un sorriso che difficilmente potrebbe dirsi falso, nonostante ciò sia possibile per un adoratore dell’equivoco quale il Cavaliere dell’Inganno.
“Semplicemente disgustoso…” qualcuno ribatte dall’interno della stanza, con voce quasi sprezzante e irritata “…non ho mai visto una simile follia in vita mia.. c’è sempre di che stupirsi con Voi…Primo Cavaliere..” L’Angelo Nero si avvicina al Confratello con fare autorevole, i lineamenti celati dalla maschera d’oro che indossa, il respiro smorzato dalla resistenza del metallo “Ma non sono venuto fin qui per parlare di simili diletti…” il tono è duro, deciso, come sempre.
“Dobbiamo preparare le truppe…La Guerra è vicina..” un’improvvisa fiammata anima lo sguardo di zaffiro dell’Ottavo di Odino, la voce diviene più vibrante quasi seguisse proporzionalmente il crescere dell’emozione interiore“E dire che se non fosse stato per…Voi…non avrei mai scomodato le mie truppe e la mia forza…ma effettivamente…non vi era altra scelta.”

O forse si? L’insubordinazione è stata punita da sempre con la morte. Ma perché in quel caso era stato necessario l’impiego di tutta l’armata? Non era troppo rischioso?

Loki lancia il mazzo di tulipani verso il fondo della fossa, incurante. Osserva la composizione disfarsi ondeggiando nell’aere ed infine svanire risucchiata dal soffice manto di nebbia. Si volta poi verso i suoi interlocutori, mostrando il suo solito sorriso, equivoco ed inafferrabile, mentre candidamente incrocia le braccia al petto. Dalla profondità del dirupo potrebbe dire di avvertire l’odio dei defunti raggiungerlo alla spalle per regalargli dei brividi di sadico piacere, pur senza ridestarlo ad una pietas che non gli è mai appartenuta.
“Oh si…ci sarà modo per impiegare il nostro esercito…e per condurlo alla vittoria…” il concilio è iniziato, l’ultimo atto della sua più sublime creazione “Sarà necessaria tutta la Potenza di Asgard…la collaborazione di Aquila e quella dei nostri soldati…non è vero Lince?”domanda spostando lo sguardo d’ametista sul Cavaliere taciturno seduto comodamente in una poltrona, innanzi alla statua di Hell.
Due occhi neri come la pece ricambiano quell’attenzione, illuminandosi di un bagliore perverso. Un tacito assenso che non necessita di replica.

Tutto cominciò quando si era trattato di uccidere una bambina .Tra i resti dell’assedio a Norghol, ne ricorda ancora il volto infreddolito e sporco di sangue. La successiva richiesta di Actar, sorta da una orribile benevolenza. Riportarla in vita. Ed il suo drastico rifiuto che sigillava l’odio verso quel Cavaliere, che lo aveva oscurato agli occhi del Padre.
Con il sorriso di rassegnazione, di chi non può più farci nulla, sentenziò la morte della piccola.
L’inizio di tutto. Odino non avrebbe più preferito la bianca Tigre. Sarebbe stata solo questione di tempo. Coltivando l’odio e tessendo trame di falsità anche il protettore di Asgard si sarebbe ricreduto.
Cadendo fatalmente vittima del Sublime Inganno
.

“Ho già in mente su come procedere al trasporto delle truppe…Sir Eiden è stato liberato dalla sua prigionia a prezzo di una cospicua somma di danaro…ma è l’unico in grado di assicurare l’incolumità dei nostri soldati…” proferisce l’Angelo Nero entusiasta. Osserva una dettagliata cartina geografica delle terre della Britannia, dovranno attraversare il Mare del Nord e le sue gelide tempeste.
Ma Ionnal era di certo il migliore, non avrebbe fallito.
Una piccola statua in bronzo raffigurante un soldato normanno indica la posizione di Barrington rispetto alla costa dell’Inghilterra. Poco più ad Est un’altra piccola scultura d’argento identifica il possibile luogo dell’accampamento dell’esercito.
“Qui siamo abbastanza lontani dal bosco atro e godiamo di una posizione sopraelevata rispetto alla cittadella…Questa foresta inoltre rende abbastanza difficoltosa l’individuazione di un’ eventuale fortificazione...qui inizierà l’assedio” L’Ottavo ha la completa attenzione della Lince e di Loki, il quale per il momento si limita a riflettere con un espressione divertita nel viso.
“La situazione di stallo vigente per le diverse politiche contrastanti, adottate da Barrington ed Avalon, ci darà un evidente vantaggio nell’espugnare il nostro obbiettivo…Dovremo agire su due fronti, poiché il potere che protegge l’isola è grande…ma di questo me ne occuperò io personalmente…Il vostro compito è quello di annientare le forze che metteranno sul campo
il Governatorato e la Reggenza di Avalon…Nessuno…Nessuno potrà fermarci!” l’atmosfera viene scossa dal poderoso pugno che l’Ottavo assesta sul tavolo. Lince annuisce soddisfatto, mentre Loki continua a fissarlo con un’ espressione sollevata e complice. La lotta contro un uomo si è trasformata in una vera e propria Guerra di conquista. Tutto secondo i piani. Vent’anni. Vent’anni per riuscirci, per creare l’illusione dell’odio, del potere, del danaro. La sua più grande opera di seduzione. Ideata per quel bisogno da cui non può prescindere.

“Loki ha sposato Hell, la Morte. Loki è l’Inganno. Loki è il Male.”[versetto 44, Libro dei Ghiacci]

Si sentono i tamburi suonare.
Il nero cancello viene spalancato da alcune guardie della fortezza. L’esercito è pronto, composto in file ordinate, attende un segnale dei tre che presiedono i ranghi.
La Lince, L’Angelo Nero, Loki.
I tre di Asgard emanano un’ aura terribile. Le potenze che si sono unite sono grandi e da questa consapevole sicurezza attinge coraggio l’Esercito del Tuono, schierato in tutta la sua potenza, pronto a morire per quegli uomini, che, per straordinarie capacità, si elevano al pari degli Dei. Un forte rumore di spade che cozzano sugli scudi si unisce al preambolo della rivalsa. Di nuovo le armi. Di nuovo quell’adrenalinica tensione.

In fin dei conti è stato semplice.
La ragione di Loki è prevalsa su quella paterna di Odragon, sui dubbi dell’Aquila e sulla reticenza della Lince. Il desio di potere ha poi affascinato anche l’Ottavo, l’unico in grado di evocare il grande Odino.
Si alzano al cielo gli stendardi delle Terre dei Ghiacci.
Asgard vive e ritorna alla Battaglia.

Caratteristiche fisiche, poteri, informazioni generali.

Karma:25000 S/F/M 400.
Nome Completo: Loki
Razza: Umana.
Clan:Nordico.
Agilità+2 / Forza +3 /Resistenza +5.
Età: non conosciuta.
Allineamento:Caotico/Malvagio


Dio dell’Inganno, essere estremamente potente che si cela in sembianze umane, un alto e prestante nordico dai lunghi capelli neri e dallo sguardo d’ametista. Costretto nelle sembianze di un mortale mantiene tuttavia capacità magiche sorprendenti.
Soprannominato Flagello dei Draghi, per l’odio particolare che Egli nutre verso la sacra razza, non ama portare armature eccessivamente pesanti, preferendo sfruttare l’attacco dalla distanza per mezzo dei suoi potenti incantesimi.
Porta comunque sempre con se un affilato kriss nero, utile per alcuni rituali e per proteggersi nel corpo a corpo.
E’ spietato, non teme il confronto, rappresenta senza dubbio il Cavaliere più malvagio dei Nove di Odino.

Skill di razza

Conoscenze arcane: Liv3
Sotterfugio: Liv3
Volontà ferrea: Liv3

{Ogni incanto consta la sottrazione al Png di 20 punti mente, nessun malus spossatezza, in fondo è pur sempre un semi-Dio}

Tempesta di ghiaccio:
tempo di castaggio: 2 turni
durata: 3 turni
danni: drago d’oro: da pesanti a molto pesanti a seconda dell’esposizione
drago d’argento: alcun danno
drago d’ottone/ rame : 50%
drago di bronzo: 25%
caratteristiche: quest’incanto consente al Dio di richiamare a se le particelle d’acqua disperse nell’aria costringendole ad unirsi fino a costituire agglomerati simili a piccole punte di lancia affilatissime e ad alta resistenza che vengono scagliate a notevole velocità verso il bersaglio sotto forma di un’informe nube di colore bianco con riflessi azzurri che scintillano se colpiti dalla luce.

Maledizione della fiamma:
tempo di castaggio: 2 turni
durata: 1 turno in cui viene scagliato + 2 a contatto con le scaglie del drago
danni: drago d’oro: danno nullo
drago d’argento: danni pesanti o molto pesanti a seconda della superficie colpita
drago di ottone/ rame: 25%
drago bronzo: 50%
caratteristiche: sul palmo della mano del dio va concentrandosi una spirale costituita da minuscole fiammelle le quali, prese singolarmente, posseggono un basso potere ustionante. Tale spirale, raggiunta una dimensione di circa 15 cm viene scagliata verso il bersaglio e va espandendosi a mano a mano che si propaga fino ad un diametro di 3 metri ed una lunghezza di 25. le fiammelle che entrano in contatto col corpo del drago vanno ad aderire alla superficie delle scaglie e il loro potere ustionante si mantiene invariato per i 2 turni successivi.

Artiglio del Golem:
tempo di castaggio:2 turni
durata: 1 turno di evocazione + 3 di manovrabilità
danni: drago d’oro: 25%
drago d’argento: 50%
drago ottone/rame: nessun danno
drago di bronzo: danni da pesanti a molto pesanti a seconda dell’esposizione
caratteristiche: si tratta di una colonna composta variamente da fango, terra e pietre acuminate che, una volta evocata emerge dal suolo protendendosi da esso come un gigantesco lombrico per una lunghezza massima di 75 metri… il suo spessore varia dai 2 ai 3 metri di diametro. Il Dio, dopo che l’agglomerato è stato richiamato è in grado di manovrarlo a distanza così da direzionarlo come meglio crede nel raggio d’azione limitato dalla lunghezza che l’ammasso può raggiungere.

Risucchio del vuoto:
tempo di castaggio: 2 turni
durata incanto : 3 turni
Danni: drago d’oro: 50%
drago d’argento: 25%
drago ottone/ rame: danni da pesanti a molto pesanti a seconda della durata d’esposizione
caratteristiche: impalpabile in apparenza, totalmente impercepibile se non per il lieve fremito che suscita nell’atmosfera simile allo sfocamento dovuto ad un’intensa calura estiva. Così si presenta questa bolla di vuoto che, inizialmente non più grande di una trentina di centimetri giunge, una volta scagliata, ad un’ampiezza di 30 metri che, se attraversata da un drago provoca sia, se toccata marginalmente, problemi di stabilità (che può giungere a farlo precipitare). Se viene a contatto col muso del drago, il vuoto che al suo interno persiste intacca le vie respiratorie del drago causandone un lento processo di soffocamento che perdura per un tempo massimo di 3 turni.

Scudo Elementale:
tempo di castaggio: 2 turni
durata incanto: 8 turni
caratteristiche: attraverso una prolungata concentrazione il dio è in grado di evocare ad uno ad uno i quattro elementi che vanno a formare uno dopo l’altro una barriera/scudo. Ciascuna di esse va saldandosi con l’altra, portandole a compenetrarsi e divenendo a mano a mano più solide fino a diventare un tutto unico estremamente resistente agli attacchi e totalmente indipendente dal dio che pertanto è libero, dopo un turno, di castare nuovamente incanti di tipo offensivo. Estremamente robusta se attaccata singolarmente da qualsiasi dei draghi la barriera perde il 50 % della sua robustezza ad un’attacco congiunto di due. Il cedimento totale della barriera avviene o allo scadere dei turni di durata, o a seguito di un attacco portato nel turno successivo all’attacco congiunto o per attacco congiunto di almeno 3 dei draghi.

A cura di:

Amon, con la gentile collaborazione di Liari per la stesura dei poteri.
=Macstar=
00domenica 18 novembre 2007 12:36
gdr di riferimento

L'Epilogo
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