Stranamente è così... ci confiniamo nel silenzio della poesia, per riuscire a parlare veramente al mondo, ...e intanto siamo soli...
Meglio soli, per poter parlare anche a se stessi con quelle parole che vorremmo condividere con gli altri, e che invece diventano "inflazionate" chissà perché dal momento che a sentire gli altri, vorrebbero poter condividere l'essenza del cuore, la poesia...
-forse perché ogni attimo è sempre più breve, e nessuno ha tempo per fermarsi ad ascoltare?
Oppure perché viviamo in un tempo di parole che si accavallano, senza pause, senza il tempo per guardarci nel volto e negli occhi?
Procedere per ossimori, conferisce a questa poesia quell'ambiguità del dico-non dico,per cui il frastuono può essere inteso come linguaggio dall'esterno verso di noi, ma anche in senso contrario, come un modo per ricevere attenzione, per far sentire il nostro dolore spesso incompreso.
Basta un dolore
e tutto è poesia,
per non rimanere
soli
almeno fino a domani…
Rosanna
[Modificato da Versolibero 24/04/2007 21.32]