Terzo posto per la formazione Under 13 della New Polibasket San Bonifacio alle final four valide per la conquista del titolo che si sono svolte a Belluno. La squadra allenata da Mirella Brazzarola è stata battuta in semifinale dalle superfavorite della Reyer Venezia (40-58), vincitrici del titolo grazie all’affermazione anche sul Belluno dopo il supplementare, mentre nella finale di consolazione le biancorosse si sono imposte su Padova, vincendo per 55-33.
«La classifica finale ha rispettato le previsioni e le qualità tecniche di ogni contendente - ha commentato il d.s.del club sambonifacese, Marino Piccino - abbiamo avuto la sfortuna di confrontarci subito con le più forti, ma anche Belluno si è rivelata squadra particolarmente dotata, che sembrava in grado di strappare il titolo alle veneziane. Questo terzo posto ci soddisfa e premia il solerte lavoro di Brazzarola, che sta dedicando a questa squadra tanto entusiasmo, supportato da capacità di insegnamento, forte anche all’esperienza maturata nella lunga carriera cestistica all’interno della nostra società»
Il brillante risultato è stato conseguito da Francesca Danae, Elisa Barbieri, Anna Bendazzoli, Arianna Pasin, Veronica Urbano e Alessia Rocchetto, altete sulle quali la New Polibasket ripone le proprie speranze.
Intanto la prima squadra continua ad allenarsi. Coach Carzaniga è sempre alle prese con i soliti infortuni, ma il gruppo si sta ricompattando e nel contempo verrà aumentato di numero con l’inserimento di qualche giocatrice che potrebbe interessare per la prossima stagione. La Pakelo chiuderà la stagione sportiva con la partecipazione ad un torneo in programma il 2 giugno a Selvazzano.
E nel frattempo la dirigenza sambonifacese comincia a muoversi sul mercato, in attesa di capire cosa succederà fra le società di A1 e A2.
Il club biancorosso non aveva nemmeno scartato a priori l’ipotesi di un’acquisizione della categoria superiore, attraverso l’accordo con qualche sodalizio in difficoltà.
«Un’ipotesi che scartiamo e che solo se conquistata sul campo avremmo affrontato - afferma il d.s. Piccino - Per una A1 non solo occorre una palestra più attrezzata, ma soprattutto un impegno economico più importante. Il problema impianto è superabile, più volte infatti ci siamo allenati a Colognola ai Colli, in un palazzetto molto bello e sicuramente più adatto di quello sambonifacese di via Sandri, dove abbiamo solo due spogliatoi per le squadre, con un caos indescrivibile durante la settimana (le ragazze devono portarsi fuori le borse con gli indumenti per lasciare spazio al calcio a 5), e uno per gli arbitri e ufficiali di campo. In A1 il problema descriminante sono invece i soldi e non possiamo andare in cerca di avventure come è successo alle retrocesse Bolzano e Vicenza, che ora devono ricostruire completamente le squadre. Per non parlare poi dei debiti che si accumulano perchè ci sono più uscite che entrate. La A1 sarebbe un bel sogno, ma per il momento non può rientrare nei nostri programmi».
Anna Perlini
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