[POL-LOMB] Il FIL abbandona la Lega Padana - Lombardia Autonoma

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Riccardo.cuordileone
00venerdì 6 novembre 2009 12:09
Oggetto: Mozione congressuale approvata al II congresso nazionale FIL

Mozione numero 1“Fronte Indipendentista Lombardia: Testimonianza, Identità, Antagonismo politico, Futuro”

15 ottobre 2009

Non vorrei fosse travisato il significato di questa serata che ben lungi dall’essere il ritrovo informale di alcuni amici è, pur in questa atmosfera decisamente spartana, il secondo congresso nazionale del Nostro Movimento. Non una serata di tristezza ma di gioia (1), non una serata di divisione ma di unità (2), non una serata di ricordi ma di progetti (3).

1) Siamo vivi e abbiamo ripreso in mano il nostro futuro.Dopo un anno in cui il Fronte era entrato in un odioso e miserevole limbo politico e ideologico di un’alleanza incerta e raccogliticcia come quella di Lombardia Autonoma ( o meglio dire Lega Padana – Lombardia Autonoma) dove l’incertezza della gestione, la mancanza di chiarezza statutaria, la sostanziale anarchia e una grave ipoteca padronale avevano reso impossibile qualunque azione politica seria nell’ambito di un reale autonomismo e indipendentismo. Ne abbiamo preso atto in tempo prima che ulteriori passaggi ci portassero a perdere ulteriormente in dignità di fronte a quel piccolo bacino di consensi raccolto .Il Fronte riprende stasera la sua piena libertà d’azione, si può posizionare in piena libertà all’interno del dibattito politico, può senza legacci giudicare e segnalare alla pubblica opinione tutte quello che sa di stortura, di manomissione, di abuso, di compravendita politica, di mercimonio ai danni del popolo lombardo.Un popolo beninteso che non sempre si meriterebbe il nostro aiuto, diviso e impestato com’è dal qualunquismo, dall’appiattimento sul bipolarismo italiano, dal correre “in soccorso del vincitore”, dall’assunzione di modelli comportamentali e sociali molto lontani dalla nostra identità ma più vicini ad una mentalità levantina e affaristica. Ma le ragioni della nostra Heimat di appartenenza vanno al di là del pur desolante quadro.

2) Non è una serata di divisione ma di unità: infatti non ci allontaniamo da nulla ma continuiamo semplicemente quel cammino iniziato il 1 maggio 2006 a Cazzago San Martino (Bs), in piena coerenza coi principi che stabilimmo allora. Senza soluzione di continuità, riprendiamo semplicemente e normalmente, sotto le insegne di quest’ aquila bicipite simbolo di quella Mitteleuropa imperiale cui, da lombardi, sentiamo di appartenere, insegne onorate e immacolate non profanate da alleanze e doppiezze ideologiche profananti e contaminanti. Tra chi riprende in mano questa bandiera, ci sono gran parte di quei fondatori che sottoscrissero la fondazione del movimento il 7 luglio 2006.

3) Perché quindi questa non sia solo una serata di ricordi e di piccole e grandi battaglie elettorali ma di progetti, il Fronte deve avere il coraggio di rileggere la sua storia, per cogliere i grandi errori che hanno caratterizzato la precedente gestione, per cogliere il suo “peccato originale”, quello di essere nato più per reazione che per un vero progetto, più per evento occasionale che con un vero programma. Quindi, senza alcuna vera e meditata piattaforma programmatica, con un procedere tortuoso e contraddittorio il Fronte ha contribuito a disperdere tutte quelle forze sane che anelavano ad un ritorno a vario titolo al secessionismo all’indipendentismo, ha contributo ad reincanalare la protesta nei normali binari dell’elettoralismo all’italiana, ha demotivato i coraggiosi, allontanato i critici, spezzato la volontà degli innovatori, pescando a volte in un sottobosco politico assai discutibile. Se vogliamo ricostruire, dobbiamo quindi guardare in faccia alla realtà e solo da lì ripartire in modo costruttivo e se necessario rompendo gran parte degli schemi mentali della precedente gestione.Mai più una smodata gestione personalistica e autocratica del movimento, mai più una ricerca ossessiva dell’appuntamento elettorale, mai più l’appuntarsi casuale sulle novità nella cronaca, mai più il cavalcare un tema d’occasione per poi dimenticarlo un istante dopo, mai più contatti politici pubblici o privati (né tantomeno alleanze) con movimenti politici e culturali che non condividano almeno una visione post-italiana e post-bipolare della politica, mai più contatti con la Lega Nord, mai più una mentalità leghista nella gestione della politica. Siamo frontisti e non abbiamo nulla in comune con la Lega sotto NESSUN aspetto, non siamo né fratelli, né cugini. Più serietà, più organizzazione, meno attivismo, un’azione su medio, lungo, lunghissimo termine, utilizzo continuativo dei media, specialmente internet, un’azione che sia decisamente meno partitica e più identitaria e culturale.Sarà necessario riprendere i contatti con “I Veneti”, con il Pnv, col “Front Furlan”, coi sardisti e i movimenti meridionalisti neoborbonici e sarà importantissimo prendere finalmente (e sottolineo finalmente) esempio dal magistero e dall’esperienza dei grandi indipendentismi europei, non oscure bandierine da sventolare all’occorrenza.Parlo ovviamente degli stilemi comunicativi del Vlaams Belang fiammingo, dell’Adsav bretone, dei movimenti politici baschi, catalanisti, galizisti, corsi, occitanisti, trentino-tirolesi, che dovranno essere da noi accuratamente studiati.I temi securistici e anti-immigrazionistici dovranno essere, pur ribadendo la nostra profonda attenzione alla centralità dello Ius sanguinis, molto marginali a favore di un discorso identitario e indipendentista. Proprio per questo sarà importante un utilizzo costante del bilinguismo (italiano-lingua locale) nei principali comunicati: ben al di là dell’aspetto folclorico, questa disciplina è essenziale per un progressivo sviluppo di un discorso indipendentista degno di questo nome. In una gestione collegiale e poco burocratica, c’è il germe per responsabilizzare i gruppi provinciali e locali, sarà cura di nominare un ufficio politico di giovani indipendentisti che possano trasmettere e trasformare in comunicatri politici le segnalazioni che provengano dalle sezioni locali.Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo inevitabile passaggio: Gianmario Marcante e Giovanni Stefanazzi, Giorgio Galli presidente uscente del Fronte, il militante Davide Alemanni per la consulenza giuridica e i consiglieri nazionali Giovanni Roversi e Alessandro Ceresoli per avermi fatto comprendere la gravità della situazione, in tempi non ancora sospetti.
E soprattutto per quella brava e onesta gente del Fronte che con la sua determinazione e onestà, è d’esempio per noi, militanti più giovani, è, per servirla e aiutarla, che mi candido alla segreteria del Fronte Indipendentista Lombardia.Lombardia libera!

Piergiorgio Seveso

fronteindipendentistalombardia.blogspot.com/
DarkWalker
00venerdì 6 novembre 2009 19:11
pol lomb? :D
-Giona-
00lunedì 9 novembre 2009 09:46
Va avanti la collaborazione con NorDestra?
Riccardo.cuordileone
00lunedì 9 novembre 2009 18:22
Re:
-Giona-, 09/11/2009 9.46:

Va avanti la collaborazione con NorDestra?


No la collaborazione con NordDestra era saltata ancor prima di incominciare, già alle elezioni dell'anno scorso Lombardia Autonoma correva da sola.

Adesso L.A., diventata Lega Padana-Lombardia Autonoma, ha approfondito la collaborazione con l'MPA, iniziata già nelle europee 2009, ed è entrata a far parte del Movimento per l'Autonomia Lombardia, una costola dell'MPA di Lombardo guidato però da lombardi per il bene della Lombardia (così dicono), che si presenterà da solo alle prossime regionali, probabilmente alleato al PdL+Lega, con la quale sono ripresi dei rapporti di collaborazione.

In poche parole il FIL si ritrova senza l'unico uomo di rilievo, Max Ferrari, e si vede portar via gran parte dei suoi militanti e del suo elettorato. Le sue possibilità in politica svaniscono e rimarrà in fita più come organizzazione culturale.(Questa è solo la mia idea)

Max Ferrari da parte sua ha dato una svolta politica al progetto autonomista, che però se anche dovesse aver successo, sarà impiastrato dall'influenza mpa/lega/pdl. (Sempre e solo una mia idea).

-Giona-
00martedì 10 novembre 2009 15:32
Re: Re:
Riccardo.cuordileone, 09/11/2009 18.22:




In poche parole il FIL si ritrova senza l'unico uomo di rilievo, Max Ferrari, e si vede portar via gran parte dei suoi militanti e del suo elettorato. Le sue possibilità in politica svaniscono e rimarrà in fita più come organizzazione culturale.(Questa è solo la mia idea)

Max Ferrari da parte sua ha dato una svolta politica al progetto autonomista, che però se anche dovesse aver successo, sarà impiastrato dall'influenza mpa/lega/pdl. (Sempre e solo una mia idea).




Quindi Ferrari non ha condiviso l'uscita del FIL da Lombardia Autonoma?
Riccardo.cuordileone
00mercoledì 11 novembre 2009 08:34
Re:
-Giona-, 10/11/2009 15.32:


Quindi Ferrari non ha condiviso l'uscita del FIL da Lombardia Autonoma?


No, Ferrari è il fautore della collaborazione con l'MPA. I militanti più estremisti del FIL hanno deciso che l'alleanza con Lombardo e la collaborazione col centrodestra era troppo e in accordo pacifico con Ferrari hanno deciso di uscire dal suo progetto e ripartire col il progetto FIL. (Max gli ha concesso l'utilizzo del nome e del simbolo da lui depositati)
Molti militanti però continuano a seguire Ferrari.


Askatu49
00venerdì 27 novembre 2009 15:46
Re: Re:


Beh a dire il vero, pare che l'accordo di Ferrari con MPA sia gia' saltato, la maggior parte dei militanti del FIL sia rimasta fedele al progetto iniziale del movimento, e che quindi l'ex segretario sia rimasto un po' con il cerino in mano.....


Riccardo.cuordileone
00venerdì 27 novembre 2009 19:08
Re:
Askatu49, 27/11/2009 15.46:


Beh a dire il vero, pare che l'accordo di Ferrari con MPA sia gia' saltato, la maggior parte dei militanti del FIL sia rimasta fedele al progetto iniziale del movimento, e che quindi l'ex segretario sia rimasto un po' con il cerino in mano.....


Si, confermo che l'accordo tra Lombardia Autonoma e l'MPA è già saltato, ufficialmente per incompatibilità politica (se ne accorgono ora??), adesso si parla di un appoggio esterno al Pdl e della speranza di un candidato leghista al pirellone.

Per quanto riguarda la militanza la maggior parte è rimasta con Ferrari, anche se stanno cominciando i primi cambi di partito (da LA al FIL) e forse queste "fughe" potranno aumentare col tempo.



Askatu49
00sabato 28 novembre 2009 10:00
Ferrera di Varese: LOMBARDIA AUTONOMA, un lontano ricordo.

Scottati da un’esperienza politica che, brandendo le armi dell’autonomismo regionale, ha annacquato le istanze nazionali lombarde in un magma di opportunismi rionali e di carrierismi smaccati, il gruppo consiliare di “ Fronte Nord – Lombardia Autonoma” di Ferrera di Varese a partire dal 28 novembre 2009 muterà nome in FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA, una sigla efficace che esprime la continuità con i valori che hanno fatto muovere i primi passi al nostro Movimento. Nel tentativo di declinare le istanze nazionaliste della nostra amata Lombardia in ambito comunale, il gruppo consigliare si impegnerà nella rivalutazione sociale, economica e ambientale di uno dei comuni più caratteristici dell’alta provincia varesina, con spirito di servizio e profondo rispetto verso la realtà locale. Consideriamo così la nostra esperienza a Ferrera come uno dei primi piccoli ma inesorabili passi per far crollare l’occupazione culturale e politica dell’unionismo italiano nella nostra bella terra lombarda.

Il Gruppo consiliare

Matteo Vasco Alberti
Andrea Filippi
Marco Scaglioni
Piergiorgio Seveso

Lombardia libera !
Askatu49
00domenica 29 novembre 2009 07:04
Articolo sul bilinguismo in Lombardia
Articolo sul bilinguismo in Lombardia pubblicato da "La Provincia di Varese" del 28 novembre 2009

Non solo l'ora di religione ma anche quella di dialetto. E fin qui il programma del Fronte Indipendentista Lombardia SEMBRA simile a quello del Carroccio. Ma gli indipendentisti fanno un passo in più e propongono su tutto il territorio della Lombardia, l'istituzione del bilinguismo, un po' come succede in Sudtirolo. E per fare capire che fanno sul serio, gli uomini del movimento oggi guidato da Piergiorgio Seveso, dopo la fuoriuscita di Max Ferrari, hanno mandato un comunicato bilingue a difesa della lingua locale: ed ovviamente il testo principale è scritto in lumbard, mentre l'italiano è messo in secondo piano solo come traduzione. "El se pò minga desmentegass che vun di frutt pussee tossegh de la unificazion italiana, ottegnuda cont tutt i mezz possibil e contra el vorè de la gent di terr conquistaa, l´è staa proppi de minga lassà doprà la lengua local, per fà foeura i tradizion e i cultur originari ch´avarien poduu vess on baluard contra l´invasor". Traduzione: "Come non rimarcare che uno dei frutti avvelenati dell´unificazione italica, ottenuta con ogni mezzo e travalicando la volontà popolare delle regioni annesse, è stato proprio costituito dalla cancellazione forzata dell´uso della lingua locale, nel segno dell´annullamento delle tradizioni e delle culture originarie che avrebbero rappresentato un baluardo contro gli occupanti".
Il Fronte, presentando la proposta del bilinguismo per la Lombardia, parteciperà alla manifestazione del 28 novembre, prevista a Venezia e promossa dall'associazione culturale Raixe venete, in difesa della lingua veneta e con la richiesta dell'insegnamento della stessa nelle scuole di questa regione. (M.Tav)
Pius Augustus
00domenica 29 novembre 2009 13:37
Re: Articolo sul bilinguismo in Lombardia
Askatu49, 29/11/2009 7.04:

Articolo sul bilinguismo in Lombardia pubblicato da "La Provincia di Varese" del 28 novembre 2009

Non solo l'ora di religione ma anche quella di dialetto. E fin qui il programma del Fronte Indipendentista Lombardia SEMBRA simile a quello del Carroccio. Ma gli indipendentisti fanno un passo in più e propongono su tutto il territorio della Lombardia, l'istituzione del bilinguismo, un po' come succede in Sudtirolo. E per fare capire che fanno sul serio, gli uomini del movimento oggi guidato da Piergiorgio Seveso, dopo la fuoriuscita di Max Ferrari, hanno mandato un comunicato bilingue a difesa della lingua locale: ed ovviamente il testo principale è scritto in lumbard, mentre l'italiano è messo in secondo piano solo come traduzione. "El se pò minga desmentegass che vun di frutt pussee tossegh de la unificazion italiana, ottegnuda cont tutt i mezz possibil e contra el vorè de la gent di terr conquistaa, l´è staa proppi de minga lassà doprà la lengua local, per fà foeura i tradizion e i cultur originari ch´avarien poduu vess on baluard contra l´invasor". Traduzione: "Come non rimarcare che uno dei frutti avvelenati dell´unificazione italica, ottenuta con ogni mezzo e travalicando la volontà popolare delle regioni annesse, è stato proprio costituito dalla cancellazione forzata dell´uso della lingua locale, nel segno dell´annullamento delle tradizioni e delle culture originarie che avrebbero rappresentato un baluardo contro gli occupanti".
Il Fronte, presentando la proposta del bilinguismo per la Lombardia, parteciperà alla manifestazione del 28 novembre, prevista a Venezia e promossa dall'associazione culturale Raixe venete, in difesa della lingua veneta e con la richiesta dell'insegnamento della stessa nelle scuole di questa regione. (M.Tav)



ma perchè proporre cose così ridicole?
Lux-86
00domenica 29 novembre 2009 16:57
molti motivi, il principale è che non hanno nulla da fare.
Askatu49
00lunedì 30 novembre 2009 17:07
Scusate, ma non capisco le accuse di ridicolaggine o peggio ancora di essere nullafacenti.
Quella dell'applicazione del bilinguismo e' una delle classiche richieste che ogni movimento indipendentista del mondo fa allo Stato centrale.
Non capisco perche' se la fanno Corsi, Catalani o Bretoni e' una cosa seria , mentre se la fanno Veneti o Lombardi e' una cosa ridicola.....
Mah..
Pius Augustus
00lunedì 30 novembre 2009 17:55
Re:
Askatu49, 30/11/2009 17.07:

Scusate, ma non capisco le accuse di ridicolaggine o peggio ancora di essere nullafacenti.
Quella dell'applicazione del bilinguismo e' una delle classiche richieste che ogni movimento indipendentista del mondo fa allo Stato centrale.
Non capisco perche' se la fanno Corsi, Catalani o Bretoni e' una cosa seria , mentre se la fanno Veneti o Lombardi e' una cosa ridicola.....
Mah..



perchè sono richieste pretestuose create da un movimento con obiettivi e motivazioni unicamente economiche per indebolire tramite il cavallo di battaglia di una immaginaria storia di nazioni padane l'unità nazionale. Finchè dite "vogliamo i soldi non paghiamo più le tasse" ci si può anche stare, ma quando iniziate a paragonarvi a veri popoli come catalani corsi e bretoni o ad usare parole divertenti come "occupante" italiano non potete pretendere di essere presi sul serio. Sarebbe come se si pretendesse di insegnare nelle scuole di roma parlando come tomas millian o se si tentasse di tenere conferenze con la lingua di totò.
Askatu49
00martedì 1 dicembre 2009 10:10
Ma mi sembra quello che a Roma avvenga normalmente.
Per non parlare di altre zone dove la lingua locale e' regolarmente usata al posto dell'italiano.
Ma questo non ci scandalizza, anzi.
Solo che vorremmo venisse applicato anche da noi, e' molto semplice.
Quanto alla semplificazione "non vogliamo pagare le tasse", mi pare vada rivolta ad altri.
Comunque posto di seguito un piccolo questionario redatto dall'Ufficio Politico, in modo che non ci siano fraintendimenti:

Domande e risposte

1- Chi siete?

1. Siamo il Fronte Indipendentista Lombardia

2- Cosa proponete?

2. Proponiamo semplicemente l’indipendenza della Lombardia, intesa come comunità autonoma di popoli, con una peculiare storia e cultura e non come una semplice regione dell’Italia.

3- Siete della Lega? Cosa vi distingue da loro?

3. No, non abbiamo nulla a che fare con la Lega. Del partito di Bossi a dire il vero condividiamo pochissime battaglie dal momento che il loro secessionismo si è trasformato, in pochi anni, in una timida proposta federale. La Lega ad oggi è un partito assolutamente italiano, avviluppato in slogan deliranti, battaglie da sottocultura neocons e fedele servo di Berlusconi. In questi anni non hanno fatto nulla (e così saranno anche i prossimi) per aiutare la “loro gente” che soffre vittima di uno stato di aguzzini di cui i fazzoletti verdi sono diventati pienamente parte.

4- Siete di destra o di sinistra?

4. Siamo indipendentisti lombardi. Non importa la provenienza politica degli aderenti ma la finalità comune. Il buon senso ci aiuta poi ad accordarci e ad affrontare compatti tutte le battaglie “particolari” che si presentano nel corso dell’anno. Inoltre è bene ricordare che destra e sinistra (se differenze esistono ancora), riconoscendosi entrambe nello stato italiano, per noi lombardi sono naturalmente categorie e stilemi da cui rifuggere.

5- Come vedete l'immigrazione? Che soluzioni proponete al riguardo?

5. In un mondo purtroppo preda della globalizzazione la resistenza oltranzista anti-immigrazione è impensabile. Allo stesso modo è ridicolo e altrettanto preoccupante l’elogio indiscriminato del melting-pot. Il Fronte, pur deprecando pastrocchi giuridici inefficaci e meramente propagandistici come il reato d’immigrazione clandestina, propone quote di immigrazione fisse calcolate sulla percentuale della popolazione in modo da gestire senza traumi l’ingresso degli stranieri nei confini lombardi. Inoltre si darà prelazione a tutti quei popoli per tradizione e cultura più vicini a noi (come il mondo dell’est Europa).

6- Che significato hanno il nome e il simbolo del vostro movimento?

6. Il nome indica un’avanguardia di uomini semplici ma orgogliosi, coraggiosi figli di Lombardia, che lotteranno con tutti i mezzi che consente la politica per l’indipendenza della nostra amata terra. L’Aquila bicefala, simbolo imperiale, ricorda non solo la nostra naturale appartenenza alla Mitteleuropa ma anche le due componenti culturali che creano la Lombardia odierna, quella occidentale (Insubria) e quella orientale (sotto Venezia prima dell’unità italiana). Naturalmente la croce rossa su campo bianco è la bandiera di Milano, capitale della nostra amata nazione.

7- Come vedete il federalismo in generale e quello approvato dal governo Berlusconi?

7. Rispondiamo con una domanda: Un governo di centro-destra che raccoglie consensi dal nord fino al sud potrà mai concepire un federalismo autentico e a reale vantaggio dei Lombardi? Gli interessi e le consorterie nel meridione sono troppo importanti per lasciarsele sfuggire (come recenti cronache giudiziarie hanno dimostrato) e se si parlerà di federalismo in questo governo sarà solo un nome di facciata, un muro per nascondere una realtà assolutamente identica. Ma ci siamo già dimenticati la ridicola Devolution ?! Nella logica de “un colpo al cerchio e uno alla botte” saranno sempre i lombardi a pagarla immeritatamente più di tutti.

8- Siete contro l'unità d'Italia? Perchè? Siete contro i meridionali?

8. Siamo assolutamente contrari all’unità d’Italia, un’unità cercata dalla massoneria e dai poteri forti in odio alla chiesa cattolica e contro la volontà stessa dei popoli: il “mitico” risorgimento è stato in realtà nulla più di un movimento elitario (che però deteneva i gangli del potere sabaudo e non solo) che, con l’annessione, ha rovinato tutti gli aurei localismi che caratterizzavano la penisola. Dopo più di un secolo di occupazione militare italiana i risultati di questa nefasta operazione sono sotto gli occhi di tutti a partire da collasso economico della pubblica amministrazione, la totale disintegrazione del tessuto economico del mezzogiorno e le tasse esorbitanti da stato sociale modello Scandinavia (salvo poi restituire una qualità di servizi da paese di terz’ordine). Il Fronte Indipendentista Lombardia non è assolutamente contro i meridionali ma li considera come i lombardi, i veneti, i piemontesi ecc. ecc. vittime dello stato unitario italiano e appoggia chiunque in quelle terre voglia ribellarsi all’inefficienza e all’arroganza dell’invasore.

9- Cosa ne pensate della crisi e quali soluzioni proponete?

9. La crisi economica ha dimostrato per l’ennesima volta il fallimento del capitalismo di stampo turbo-liberare, un sistema che non solo ha causato paurose sacche di povertà ma che ha contribuito a distruggere gran parte del paesaggio naturale della nostra amata terra. Come Fronte appoggiamo il modello della decrescita sostenibile e proponiamo una visione economica che superi il solipsismo egocentrico del liberalismo ma che sappia fondere la meritocrazia e la carità tipica dei tradizionali sistemi comunitari. Allo stesso modo pensiamo che l’ambiante sia una risorsa fondamentale per l’uomo e quindi ci impegneremo a combattere tutti i “cementifica tori” che da anni hanno infestato i comuni e le provincie di Lombardia.

10- Perchè l'indipendenza della Lombardia risolverebbe i nostri problemi? Non sarebbe meglio risolvere i problemi del Sud col federalismo solidale?

10. Come già ricordato il federalismo modello italiano sarebbe necessariamente destinato a fallire dal momento che gli interessi economici nel meridione sono talmente forti che nessun politico rinuncerebbe al proprio elettorato per cambiare veramente il paese. L’indipendenza della Lombardia non solo sarebbe un fiero atto di libertà ma, prima di tutto, un atto di giustizia dal momento in cui lo stato sperpera il nostro denaro e solo una minima parte delle tasse versate dagli onesti lombardi viene reinvestita sul territorio. Attualmente viviamo nella situazione grottescamente singolare di essere una delle regioni più produttive dell’intera Europa che però vanta una rete stradale e infrastrutture scarsissime: un’indipendenza nazionale garantirebbe quella gestione disinteressata, fatta da lombardi per lombardi, che porterebbe la Lombardia alle vette economiche (e soprattutto sociali) dell’intero continente.

11- Come pensate di ottenere l'indipendenza della Lombardia?

11. L’indipendenza della Lombardia non più essere uno slogan. La libertà nazionale deve essere un processo condotto a piccoli passi iniziando con una solida riscoperta della lingua e della cultura lombarda per poi passare alla battaglia politica vera e propria nei comuni, nelle province e in regione. Non bisogna fare l’errore di essere precipitosi e di rincorrere sempre l’elezione di turno; la libertà è un concetto difficile da conquistare e prima di tutto bisogna averlo interiorizzato e pubblicamente dimostrato: solo i liberi potranno condurre una nazione di uomini liberi verso l’indipendenza.

LOMBARDIA NAZIONE !!!
a cura dell'Ufficio Politico del Fronte Indipendentista Lombardia
30/11/2009
-Kaname-chan
00giovedì 10 dicembre 2009 14:03
Re:
Askatu49, 01/12/2009 10.10:

Ma mi sembra quello che a Roma avvenga normalmente.

30/11/2009




Cioè tu hai visto che i documenti del comune di Roma o le scuole di Roma usino il dialetto? Ma quando e dove? Inoltre siete ridicoli perché finché fossero i napoletani a lamentarsi li posso pure capire. Ma voi che eravate parte di uno stato diretto da un crucco che viveva a Vienna e che avete poi beneficiato delle risorse di tutto il paese all'epoca dell'industrializzazione mentre i meridionali venivano ammazzati come briganti, oppressi da mafiosi e latifondisti su cosa avreste da ridire riguardo l'unità?
-Kaname-chan
00giovedì 10 dicembre 2009 14:10
Re: Re:
-Kaname-chan, 10/12/2009 14.03:




Cioè tu hai visto che i documenti del comune di Roma o le scuole di Roma usino il dialetto? Ma quando e dove? Inoltre siete ridicoli perché finché fossero i napoletani a lamentarsi li posso pure capire. Ma voi che eravate parte di uno stato diretto da un crucco che viveva a Vienna e che avete poi beneficiato delle risorse di tutto il paese all'epoca dell'industrializzazione mentre i meridionali venivano ammazzati come briganti, oppressi da mafiosi e latifondisti su cosa avreste da ridire riguardo l'unità?




Ah, prima di passare per simpatizzante dei neoborbonici voglio rimarcare che ho solo descritto l'ovvio: ovvero che il nord beneficiò dell'unità mentre il sud rimase così come era sia per motivi intrinseci all'arretrata società meridionale sia perché il governo centrale se ne strafotté [SM=x751545] I briganti erano dei banditi sociali, delusi dalla privatizzazione del latifondo ecclesiastico che invece che essere distribuito ai piccoli come fecero i rivoluzionari francesi fu regalato ai notabili, esacerbando perciò la povertà delle regioni meridionali. Il sud poi fornì braccia a basso costo per l'industria del nord e tutto il paese un mercato per le industrie del nord. Il denaro di tutta l'Italia servì a sviluppare le industrie e le infrastrutture del nord.
DarkWalker
00giovedì 10 dicembre 2009 14:54
Re: Re:
-Kaname-chan, 10/12/2009 14.03:




Cioè tu hai visto che i documenti del comune di Roma o le scuole di Roma usino il dialetto? Ma quando e dove? Inoltre siete ridicoli perché finché fossero i napoletani a lamentarsi li posso pure capire. Ma voi che eravate parte di uno stato diretto da un crucco che viveva a Vienna e che avete poi beneficiato delle risorse di tutto il paese all'epoca dell'industrializzazione mentre i meridionali venivano ammazzati come briganti, oppressi da mafiosi e latifondisti su cosa avreste da ridire riguardo l'unità?




beh scusa eh non è che avere UN miglioramento da situazione deteriore allora possa far chiudere gli occhi su tutti i difetti delle situazioni proseguite. Oltretutto l'unità ha portato ad alcune innovazioni non sempr epositive pure al nord, tipo il veneto che è stato annesso nel momento più aspro del ripianamento del bilancio (fortunelli :D), che gravava sorpatutto sui ceti poveri, o tipo le donne del lombardo veneto che si sono viste ricondotte a uno stato giuridico di minorenni. Vabeh, per fare degli esempi, poi ovvio che le critiche al passato sono fatte perchè strumentali al presente (politico).
DarkWalker
00giovedì 10 dicembre 2009 15:00
Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 10/12/2009 14.10:




Ah, prima di passare per simpatizzante dei neoborbonici voglio rimarcare che ho solo descritto l'ovvio: ovvero che il nord beneficiò dell'unità mentre il sud rimase così come era sia per motivi intrinseci all'arretrata società meridionale sia perché il governo centrale se ne strafotté [SM=x751545] I briganti erano dei banditi sociali, delusi dalla privatizzazione del latifondo ecclesiastico che invece che essere distribuito ai piccoli come fecero i rivoluzionari francesi fu regalato ai notabili, esacerbando perciò la povertà delle regioni meridionali. Il sud poi fornì braccia a basso costo per l'industria del nord e tutto il paese un mercato per le industrie del nord. Il denaro di tutta l'Italia servì a sviluppare le industrie e le infrastrutture del nord.




ma, in verità neanche i rivoluzionari francesi avevano lottizzato in piccoli appezzamenti l'esproprio delle terre ecclesiastiche. Il fattore scatenante del birgantaggio fu la leva militare nazionale: si presentà la metà dei soggetti e l'altra metà...nei boschi.
Poi non direi che il denaro di tutta l'Italia è finito al nord, la spesa pro capite non era poi così dispari, sicuramente non la disparità attuale -del resto non è più uno stato liberale e quindi andrebbe anche bene così. Il resto sono dinamiche di mercaot e concludo con una piccola nota: nemmeno nel boom economico c'è stato un fenomeno del tipo che i meridionali vengono al nord per fare i mestieri a livello di sottopaga che i polentoni non volevano più fare. La mano d'opera in italia costava tutta poco allo stesso modo. Smeplciemente al nord c'era lavoro (lo stesso per tutti), al sud no e questo è il motivo dello spsotamento.
Riccardo.cuordileone
00giovedì 10 dicembre 2009 18:32
Re:
-Kaname-chan, 10/12/2009 14.03:


Ma voi che eravate parte di uno stato diretto da un crucco che viveva a Vienna e che avete poi beneficiato delle risorse di tutto il paese all'epoca dell'industrializzazione mentre i meridionali venivano ammazzati come briganti, oppressi da mafiosi e latifondisti su cosa avreste da ridire riguardo l'unità?


Il Lombardo-Veneto era già il regno più ricco all'interno dell'Impero asburgico e sfoggiava uno dei più avanzati sistemi amministrativi del mondo.
Con il Regno d'Italia non si è fatto altro che marciare nella stessa direzione, anzi se vogliamo precisare la Lombardia dovette confrontarsi con la novità dell'ostilità sabauda, che cercava di contrapporre allo strapotere milanese gli interessi torinesi.

Come è già stato detto i benifici di cui la Lombardia usufrui furono più che altro la manodopera a basso costo.

Comunque, sempre come è già stato detto, ci furono anche aspetti negativi, sopratutto dal punto di vista sociale.

Inoltre, e qui concludo, per quanto riguarda la mia opinione personale, credo che la Lombardia sarebbe molto più avanzata di oggi se ai tempi fosse stata indipendente o ancora federata con l'Austria.
Vota DC
00giovedì 10 dicembre 2009 19:56
Re: Re:
Pius Augustus, 30/11/2009 17.55:


o ad usare parole divertenti come "occupante" italiano



In effetti di veri italiani,cioè i toscani non ce ne sono molti che vanno ad occupare la Lombardia.
cointreau il possente
00giovedì 10 dicembre 2009 20:48
Re: Re: Re:
Vota DC, 10/12/2009 19.56:



In effetti di veri italiani,cioè i toscani non ce ne sono molti che vanno ad occupare la Lombardia.



anzi, solitamente è il contrario: la Toscana è piena di turisti nordici che ne elogiano la bellezza e il modello di vita.
Volete l'indipendenza? bravi! iniziate con l'andare in vacanza sulle spiagge di Trebuggiate o nell'affascinante Lombardshire vicino Camnago (che poi c'avete dei cazzo di nomi assurdi...camnago...manco il villaggio di obelix....)

PS: Grandissima Kaname! [SM=x751525] [SM=x751525]


Lux-86
00giovedì 10 dicembre 2009 21:17
Re: Re:
Riccardo.cuordileone, 10/12/2009 18.32:


Il Lombardo-Veneto era già il regno più ricco all'interno dell'Impero asburgico e sfoggiava uno dei più avanzati sistemi amministrativi del mondo.
Con il Regno d'Italia non si è fatto altro che marciare nella stessa direzione, anzi se vogliamo precisare la Lombardia dovette confrontarsi con la novità dell'ostilità sabauda, che cercava di contrapporre allo strapotere milanese gli interessi torinesi.

Come è già stato detto i benifici di cui la Lombardia usufrui furono più che altro la manodopera a basso costo.

Comunque, sempre come è già stato detto, ci furono anche aspetti negativi, sopratutto dal punto di vista sociale.

Inoltre, e qui concludo, per quanto riguarda la mia opinione personale, credo che la Lombardia sarebbe molto più avanzata di oggi se ai tempi fosse stata indipendente o ancora federata con l'Austria.



ma questo non è vero: sotto l'Austria la pressione fiscale era altissima, usata per finanziare un'apparato di spie e polizia che aveva fatto del Lombardo-Veneto una specie di prigione a cielo aperto. I cittadini lombardi e veneti erano vessati in ogni modo: era praticamente impossibile ricevere il passaporto per andare all'estero, solo per andare in Veneto ci voleva un permesso, nelle zone di frontiera era impedito costruire magazzini, facendo languire il commercio e l'imprenditoria, gli studenti universitari erano braccati come criminali e tutta l'amministrazione era in mano ai preti. Il servizio militare durava circa sette anni e la maggior parte degli spettacoli teatrali erano censurati e vietati, gli operai erano cosniderati plebaglia, i borghesi sovversivi e i nobili traditori. Sotto Metternich&Franz il Lombardo-Veneto era un regno che stava culturalmente, socialmente ed economicamente soffocando, per questo si è ribellato con tanta veemenza nel '48 e nel '59 ha accolto i Piemontesi come liberatori. Probabilmente tutti cadono nel solito errore di considerare gli Austriaci post congresso di Vienna alla pari degli Austriaci di Maria Teresa, in realtà sono cose molto diverse: dopo l'abbattimento del Regno d'Italia Napoleonico l'unico interesse di Vienna nella zona era soffocare ogni pretesa d'indipendenza.
Per quanto riguarda la concorrenza Sabauda non ce la vedo: avranno sì prelevato soldi ovunque per ripianare il debito fatto dalle guerra d'indipendenza, ma Vittorio Emanuele non ha esitato un attimo a lasciare Torino per Firenze, e in tutta la storia successiva non si è vista una netta sproporzione Piemonte resto d'Italia, al massimo Nord-Sud.
Lux-86
00giovedì 10 dicembre 2009 21:24
Re:
Askatu49, 30/11/2009 17.07:

Scusate, ma non capisco le accuse di ridicolaggine o peggio ancora di essere nullafacenti.
Quella dell'applicazione del bilinguismo e' una delle classiche richieste che ogni movimento indipendentista del mondo fa allo Stato centrale.
Non capisco perche' se la fanno Corsi, Catalani o Bretoni e' una cosa seria , mentre se la fanno Veneti o Lombardi e' una cosa ridicola.....
Mah..



Vivendo in Lombardia conosco sin troppo bene i leghisti, non intendo solo quelli del partito ononimo, e in larghissima parte sono una manica di buffoni, pagliacci e ignoranti. Dimmi te che senso ha tradurre "in diretta" un comizio dall'italiano al bergamasco. Se si vuole proteggere una lingua forse, ma proprio forse, si parte dalla sua letteratura, non da queste buffonate.
Poi, comunque, non ho alcun rispetto per il movimento indipendentista perchè, a differenza di altri popoli che lo sono da sempre, i leghisti si sono scoperti nazione solo quando hanno scoperto che c'era il conto in rosso. Come se vado a mangiare con degli amici, scopro che si paga alla romana e scappo urlando: "Non siamo più amici, pagate voi!"


Riccardo.cuordileone
00venerdì 11 dicembre 2009 08:39
Re:
Lux-86, 10/12/2009 21.24:


Poi, comunque, non ho alcun rispetto per il movimento indipendentista perchè, a differenza di altri popoli che lo sono da sempre, i leghisti si sono scoperti nazione solo quando hanno scoperto che c'era il conto in rosso.


Su questo purtroppo devo concordare, almeno per quanto riguarda i leghisti nati prima del partito e perciò divenuti tali nel corso degli anni.
Il discorso però non vale per i "neo"leghisti, nati già con la Lega e cresciuti con una certa identità nazionale... anche se questa spesso viene annacquata dal padanismo.


Askatu49
00sabato 19 dicembre 2009 13:33
Sanita' Lombarda
SANITA´ REGIONE LOMBARDIA, FEUDO DI COMUNIONE E LIBERAZIONE

Era già cosa nota l´assoluto potere di Comunione e Liberazione sul settore Sanità della Regione Lombardia, solo nominalmente retto da un leghista, la cui unica credenziale pare sia stata il fatto di essere il medico personale del leader del Carroccio.

Le recenti inchieste giudiziarie che hanno coinvolto personaggi legati al movimento che fa riferimento al Presidente Formigoni, le polemiche a suo tempo con il precedente assessore, Alessandro Ce´, accusato di rompere le uova nel paniere ciellino, la scandalosa gestione clientelare delle nomine di pertinenza regionale e degli accrediti a privati, sono solo alcune delle cartine di tornasole finora emerse.

Nei giorni scorsi il settimanale L´Espresso ha pubblicato la notizia della sospensione di un alto dirigente regionale, reo di aver denunciato in un libro lo strapotere di CL nell´amministrazione pubblica lombarda.

Giova ricordare che il bilancio di tale settore assomma a quasi 20 MILIARDI DI EURO e che quindi riguarda oltre il 70% dell´intero consuntivo lombardo.

PER QUESTO IL FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA DICE BASTA CON LA PIOVRA CIELLINA E CON LE COMPLICI COPERTURE DA PARTE DI COLORO CHE SI PRESENTANO SUL TERRITORIO COME I DIFENSORI DEGLI INTERESSI DEI LOMBARDI, MENTRE SERVONO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE ROMA ED I SUOI AFFARI.

VOGLIAMO UN SERVIZIO SANITARIO LOMBARDO, PAGATO DAI LOMBARDI, GESTITO DA PERSONE ONESTE, TRASPARENTI, SLEGATE DALLA POLITICA PARTITICA ITALIANA, VERO CANCRO CHE STA STRANGOLANDO LA TERRA LOMBARDA.

L´Ufficio Politico del FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA
Lux-86
00sabato 19 dicembre 2009 17:53
Re: Sanita' Lombarda
Askatu49, 19/12/2009 13.33:

SANITA´ REGIONE LOMBARDIA, FEUDO DI COMUNIONE E LIBERAZIONE

Era già cosa nota l´assoluto potere di Comunione e Liberazione sul settore Sanità della Regione Lombardia, solo nominalmente retto da un leghista, la cui unica credenziale pare sia stata il fatto di essere il medico personale del leader del Carroccio.

Le recenti inchieste giudiziarie che hanno coinvolto personaggi legati al movimento che fa riferimento al Presidente Formigoni, le polemiche a suo tempo con il precedente assessore, Alessandro Ce´, accusato di rompere le uova nel paniere ciellino, la scandalosa gestione clientelare delle nomine di pertinenza regionale e degli accrediti a privati, sono solo alcune delle cartine di tornasole finora emerse.

Nei giorni scorsi il settimanale L´Espresso ha pubblicato la notizia della sospensione di un alto dirigente regionale, reo di aver denunciato in un libro lo strapotere di CL nell´amministrazione pubblica lombarda.

Giova ricordare che il bilancio di tale settore assomma a quasi 20 MILIARDI DI EURO e che quindi riguarda oltre il 70% dell´intero consuntivo lombardo.

PER QUESTO IL FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA DICE BASTA CON LA PIOVRA CIELLINA E CON LE COMPLICI COPERTURE DA PARTE DI COLORO CHE SI PRESENTANO SUL TERRITORIO COME I DIFENSORI DEGLI INTERESSI DEI LOMBARDI, MENTRE SERVONO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE ROMA ED I SUOI AFFARI.

VOGLIAMO UN SERVIZIO SANITARIO LOMBARDO, PAGATO DAI LOMBARDI, GESTITO DA PERSONE ONESTE, TRASPARENTI, SLEGATE DALLA POLITICA PARTITICA ITALIANA, VERO CANCRO CHE STA STRANGOLANDO LA TERRA LOMBARDA.

L´Ufficio Politico del FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA



Purtroppo questa è una visione ottimista, lo strapotere di CL ormai è paragonabile a quello della mafia, impesta tutti gli ambiti sociali dall'università al mondo dell'imprenditoria.
Askatu49
00mercoledì 23 dicembre 2009 10:13
Elezioni Regionali Lombarde
ELEZIONI REGIONALI LOMBARDE : NO, GRAZIE !!!

Durante l’ultima riunione del Consiglio Nazionale del FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA del 14 Dicembre u.s., e’ stata presa una decisione in merito alle Elezioni Regionali che si svolgeranno nella prossima primavera 2010.
E’ stato infatti stabilito che il principio che seguira’ il FRONTE sarà quello dell’ ASTENSIONE ATTIVA.
Questo significa che il FRONTE, rifiutando per principio ogni appartenenza alla politica italiana, non entrerà a far parte del teatrino del finto bi-polarismo, del gioco meschino delle alleanze e della ricerca a tutti i costi del posticino al caldo per qualche suo dirigente, spettacolo disgustoso al quale i Lombardi sono ormai abituati.
Verrà invece portata avanti la propaganda di carattere indipendentista, che troverà il suo sbocco logico in una forma di espressione di voto che contesti lo Stato centralista italiano e dimostri ai governanti di questa infausta repubblica quanto i cittadini Lombardi sono stanchi dello strapotere romano e di quello dei suoi collaborazionisti in sede locale.
Crisi economica con perdita di migliaia di posti di lavoro, devastazione del territorio, totale perdita di valori etici e morali, malaffare diffusissimo, centri urbani piccoli e grandi consegnati nelle mani delle bande criminali di ogni tipo e provenienza. Tutti motivi questi che da soli basterebbero a contestare ogni tipo di elezione indetta dallo Stato centrale.
A tutto questo si aggiunge la consapevolezza che i Lombardi sono finiti in mano ad una Casta di politici senza valori, che usano il loro potere pubblico per illeciti arricchimenti personali.
Ecco perché sale con sempre più forza sul territorio lo slogan del FRONTE:
VIA DA ROMA, VIA DALL’ITALIA, LOMBARDIA LIBERA ED INDIPENDENTE

L’Ufficio Politico del FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA

Askatu49
00sabato 9 gennaio 2010 09:17
COMUNICATO FIL
MILANO, VIA BETTINO CRAXI : NO GRAZIE, I LOMBARDI HANNO GIA’ DATO



Alla ripresa dei lavori politici dopo le Feste Natalizie, il mondo politico lombardo e milanese nello specifico è impegnato nella soluzione di un dilemma di carattere epocale: intitolare o no una via a Bettino Craxi. Dibattiti televisivi, dichiarazioni sulla carta stampata, persino manifestazioni pro o contro, quasi fosse questo il problema principale per i cittadini Lombardi, sempre più strangolati da una crisi che neppure i brindisi di fine anno hanno fatto passare in secondo piano, anzi….

Ora, a parte il giudizio di carattere processuale sul personaggio in oggetto, quello che il Fronte Indipendentista Lombardia intende sottolineare e’ che pare incredibile la necessità di intestare una via della Capitale Lombarda all’ennesimo ex-Presidente del Consiglio dello Stato centrale, quasi fosse necessario rimarcare una volta di più la sudditanza della Lombardia nei confronti di Roma.

Nella fattispecie, Bettino Craxi mai si distinse per provvedimenti a favore della cittadinanza Milanese o Lombarda, della sua Cultura o della sua Tradizione, se vogliamo stendere un velo pietoso sull’abitudine di strimpellare canzoni appartenenti al patrimonio cittadino durante le riunioni fra amici, un vezzo più che un segno di appartenenza.

Milano, la “Milano da bere” degli anni del suo “regno”, fu trasformata da città operosa e modello di senso civico a suk mediterraneo, dove traffici di ogni genere furono gestiti da una delle peggiori classi politiche mai viste che impose un sistema del tutto italiano di far politica ed amministrare la cosa pubblica.

Ecco perché rispondiamo ai proponenti: N O GRAZIE, MILANO E LA LOMBARDIA HANNO GIA’ DATO.



VIA DA ROMA, VIA DALL’ITALIA



L’Ufficio Politico del FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA
Granduca di Milano
00sabato 16 gennaio 2010 09:51
In questo paese di furbi bisognerebbe cambiare radicalmente la Costituzione come fanno ciclicamente altre nazioni per adeguarla ai tempi e non fermarsi alla fine della seconda guerra mondiale.
Trasformiamoci in una Confederazione tipo Svizzera e così ogni regione dovrà prendersi le proprie responsabilità e non attaccarsi al lamento continuo dello sfruttamento altrui ma rimboccarsi le maniche e cambiare la propria classe politica per adeguarla ai tempi.
Mandiamo in pensione i politicanti a 65 anni come i lavoratori che dopo quella età sono considerati deficenti incapaci di intendere e di volere mentre i politici ottantenni sembrano detenere la verità su tutto.
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