[POL-ITA]Pansa: "sento odore di anni 70"

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Lpoz
00mercoledì 14 ottobre 2009 10:54
Pansa: sì, è ora di fermarsi
Sento aria di anni Settanta
«Come allora ci sono due blocchi che si odiano, cattivi maestri e firmaioli»
«Sottoscrivo dalla prima riga all'ultima l'editoriale di Ferruccio de Bortoli, e anche la sua replica a Eugenio Scalfari e Marco Travaglio. È il momento di fermarci. Di stabilire una tregua. Nel Paese, e anche tra i giornali».

Perché ne è convinto, Giampaolo Pansa? «Perché l'aria che sento circolare in Italia mi ricorda molto quella dell'inizio degli anni '70. Non dico sia la stessa. Però, come i vecchi cani da caccia, vengo messo in allarme. Perché, essendo abbastanza anziano, rammento quel che ho visto allora».

A cosa si riferisce in particolare? «Autunno 1970. A Genova nasce una banda rossa, la XXII ottobre, che rapisce Sergio Gadolla, figlio di un imprenditore, per averne un riscatto. Marzo 1971: la stessa banda di Genova uccide un fattorino, Alessandro Floris, nel corso di una rapina. Nel maggio 1972 a Milano, tanto per ricordarlo, viene assassinato il commissario Luigi Calabresi. Nel 1973 le Br, che l'anno prima hanno rapito e fotografato con una pistola alla guancia il capo del personale della Sit Siemens, compiono altri sequestri-lampo e appiccano incendi nelle fabbriche milanesi. Il primo sequestro di lunga durata è del 1974: Mario Sossi resta nel carcere brigatista per un mese. Sempre nel 1974, a Padova, le Br uccidono due persone nella sede del Msi… Sono cose che ho seguito di persona, come cronista della Stampa di Ronchey e del Corriere della Sera di Ottone».

È sicuro di non sentire la suggestione di un passato che ci pare sempre destinato a ripetersi? «Il vissuto, come ci insegna l'esistenza, ti torna sempre in mente, se non sei portato al black-out, alla rimozione. Tocchi pure ferro. Ma nell'Italia di oggi ritrovo cinque situazioni identiche ad allora. Il Paese è diviso in due blocchi che si odiano, si scomunicano a vicenda, si combattono senza esclusioni di colpi. Vedo in giro molto pregiudizio, cose gridate senza riscontri, condanne morali pronunciate senza autorità. Personalmente mi sono già vaccinato da solo: quando sono usciti i miei libri revisionisti, la sinistra mi ha subito dato del fascista, senza aver nemmeno letto nulla di quello che scrivevo. Ma se allarghiamo le nostre vicende personali, e le collochiamo nel quadro dell'Italia di oggi, è una roba che fa spavento. Senza precedenti negli ultimi quarant'anni, tranne forse il culmine di Tangentopoli».

Quali sono le altre «situazioni identiche» ai primi anni '70? «L'imperversare dei cattivi maestri. Quelli che intossicano l'aria. Soprattutto quelli di sinistra. Scrivono che Berlusconi è come Mussolini, che la democrazia in Italia sta morendo, che non c'è più la libertà di stampa. Ancora: la ricomparsa dei firmaioli. Si stende un proclama e i cervelloni di sinistra lo firmano o mandano lettere su lettere ai giornali. Se non fosse grottesco, mi incuterebbe un timore. Ce le ricordiamo o no le 800 e più firme in fondo all'appello contro Calabresi "torturatore" di Pinelli? La famosa intellighentia di sinistra troppe volte ha tradito i doveri degli intellettuali: distinguere, non fare confusione, non aizzare le reazioni delle persone più semplici». Oggi sui giornali non ci sono appelli contro commissari di polizia, ma per la libertà di stampa e la dignità delle donne, dopo l'attacco di Berlusconi a Rosy Bindi. «Berlusconi ha fatto male. Guai a prendere in giro una donna. Me l'ha insegnato una volta per sempre mia madre, negli anni '40. Ma come si fa a trasformare una battutaccia scema in un delitto pubblico, da sanzionare con le firme e con le magliette? Un po' di misura ci vuole».

Ma dietro la «battutaccia» c'è la vicenda delle escort a Palazzo Grazioli. E ci sono le querele del premier ai giornali. «L'ho scritto sia sul Riformista sia su Libero: sono convinto che Berlusconi sia cotto. Di lui non mi frega assolutamente nulla: non l'ho mai votato, non mi piace, nel 1990 ho scritto un libro contro di lui persino troppo duro, "L'intrigo", sulla guerra di Segrate. Credo che Silvio Berlusconi sia arrivato alla fine della corsa, per due volte gli ho consigliato di dimettersi. Penso si sia comportato in modo folle: tutti possono andare con le escort, se hanno soldi e non hanno una signora che li controlli; l'unico che non può farlo è il presidente del Consiglio. Berlusconi è colpevole. Detto questo, dobbiamo fucilarlo? Appenderlo per i piedi, come Mussolini con la Petacci?».

Quali potrebbero essere le conseguenze, secondo lei, qualora la tregua non ci fosse? «Il ritorno della violenza, anche a sinistra. È accaduto un fatto che mi ha colpito, pure se non ha "bucato" le cronache, che legittimamente si occupano di capire se Berlusconi starà o no in piedi e chi guiderà il disgraziatissimo Pd. Alla fine di settembre è morto per infarto a Torino il magistrato Maurizio Laudi, un galantuomo, che aveva indagato su anarchici ed estremisti rossi. Il giorno dopo sui muri c'erano decine di scritte contro di lui. La Stampa ne ha pubblicato le foto: "Laudi è morto, un boia in meno". Un'oscenità. L'altro giorno a Pistoia c'è stata l'ennesima spedizione punitiva contro Casa Pound, l'associazione di destra, con tanto di scontri con la polizia…».

Ma cosa c'entra la violenza con le polemiche dei giornali? «Questa è la quinta e ultima analogia tra i primi anni '70 e oggi. È cominciata la guerriglia tra giornali, e va ben oltre il confronto tra opinioni diverse. Un conto è scrivere in modo secco e duro; è anche mia abitudine. Ma se cominciamo a farci la guerra, ad accusarci a vicenda di cose che non abbiamo fatto né scritto, le conseguenze possono essere serie. Ce lo insegna la storia del nostro Paese».
Lux-86
00mercoledì 14 ottobre 2009 17:49
meglio una guerra civile che una tregua con berlusconi.
Hareios
00mercoledì 14 ottobre 2009 17:57
Ritengo che il paragone sia inappropriato.
Riccardo.cuordileone
00mercoledì 14 ottobre 2009 19:38
Re:
Hareios, 14/10/2009 17.57:

Ritengo che il paragone sia inappropriato.


Idem...


Pius Augustus
00giovedì 15 ottobre 2009 00:04
ritengo che pansa dovrebbe essere gasato. per il suo stesso bene.
Pius Augustus
00giovedì 15 ottobre 2009 00:07
Re:
Lpoz, 14/10/2009 10.54:

La famosa intellighentia di sinistra troppe volte ha tradito i doveri degli intellettuali: distinguere, non fare confusione, non aizzare le reazioni delle persone più semplici



e aggiungo che questa frase si adegua perfettamente. A lui.
Lpoz
00giovedì 15 ottobre 2009 01:16
il brutto comunista revisionista non piace vero??
Pius Augustus
00giovedì 15 ottobre 2009 01:44
Re:
Lpoz, 15/10/2009 1.16:

il brutto comunista revisionista non piace vero??



non mi piacciono gli incoerenti. Uno che si definisce di sinistra ma che afferma che "i lager erano molto meglio dei gulag" merita solo piazzale loreto. Ed è un complimento.
Lpoz
00giovedì 15 ottobre 2009 12:02
a, perchè per essere di sinistra bisogna essere allineai su un bieco, e spesso irreale antifascismo, che scade anche nell'antistoria? come nel caso dei libri sulla resistenza?
Pius Augustus
00giovedì 15 ottobre 2009 14:28
Re:
Lpoz, 15/10/2009 12.02:

a, perchè per essere di sinistra bisogna essere allineai su un bieco, e spesso irreale antifascismo, che scade anche nell'antistoria? come nel caso dei libri sulla resistenza?



quindi sostenere che i lager fossero molto meglio dei gulag è realismo storico? [SM=x751553] comunque si, i libri sulla resistenza, anche quelli più apologetici, sono molto meglio del miglior libro di pansa, che è solo un inno al fascismo e al vittimismo dei carnefici portato avanti da un intellettuale voltagabbana che si inscena storico per colpire la parte politica che odia.
Lpoz
00giovedì 15 ottobre 2009 14:33
mi riferivo ai libri sulla resistenza, in quanto non ho letto gli interventi di pansa in merito ai gulag.

bhe, voltagabbna perchè?
Pius Augustus
00giovedì 15 ottobre 2009 14:40
Re:
Lpoz, 15/10/2009 14.33:

mi riferivo ai libri sulla resistenza, in quanto non ho letto gli interventi di pansa in merito ai gulag.

bhe, voltagabbna perchè?



perchè è palesemente di destra; considera il fascismo molto meglio del comunismo, i lager meglio dei gulag, la resistenza come indelebilmente macchiata dai fatti sanguinosi, la sinistra di oggi come un male per l'italia, il tutto mascherato dal fatto che alla fine aggiunga (ora non lo fa più: qualche tempo fa ha ammesso di non essere più di sinistra) "eh ma sono di sinistra, eh ma la resistenza è la mia patria morale". La sua patria morale è una sola: il soldo, o forse il suo ego.
Lpoz
00giovedì 15 ottobre 2009 14:44
bhe, sulla resistenza però porta dati, non idee...

poi, sulle sue considerazioni personali non voglio metter naso, il suo amor propio non mi riguarda...
Pius Augustus
00giovedì 15 ottobre 2009 16:32
Re:
Lpoz, 15/10/2009 14.44:

bhe, sulla resistenza però porta dati, non idee...

poi, sulle sue considerazioni personali non voglio metter naso, il suo amor propio non mi riguarda...



cose che lui pensa siano chissà quale rivoluzione ma che erano già conosciute, da sempre.
Lpoz
00giovedì 15 ottobre 2009 17:52
conosciute forse..
ma taciute, o ignorate...
Pius Augustus
00giovedì 15 ottobre 2009 19:13
Re:
Lpoz, 15/10/2009 17.52:

conosciute forse..
ma taciute, o ignorate...



semplicemente contestualizzate. Comunque lui le decontestualizza apposta per rendere volutamente odiosi i partigiani. Comunque il mio giudizio è globale, non solo sul suo "revisionismo".

Armilio1
00giovedì 15 ottobre 2009 19:30
Pansa ha una evidente goduria a fare il bastian contrario, il diverso, e poi magari dire "io l'avevo detto!", comunque la si pensi sui suoi scritti.

Basta vedere che mò scrive pure su Libero...
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