[POL-ITA] Il pacchetto sicurezza diventa legge

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princepsoptimus
00giovedì 2 luglio 2009 21:41
ROMA - Si potranno organizzare le ronde; diventa reato l'immigrazione clandestina. Da oggi il ddl sicurezza è legge dello Stato. L'ok definitivo del Senato è giunto in tarda mattinata con il voto di fiducia: 157 favorevoli tra PdL, Lega Nord e MpA; 124 no; 3 astenuti. Plaude la maggioranza ("Una legge fatta per la serenità dei cittadini, da me fortemente voluta", ha detto Silvio Berlusconi); forti le critiche sollevate dall'opposizione ("E' un danno per il paese", è stato il commento di Dario Franceschini, segretario Pd), e dal Vaticano: "Basta criminalizzare gli stranieri. E' una norma che porterà dolore".

Inasprite pene per gli immigrati. Dopo un lungo braccio di ferro con l'opposizione, la nuova legge impone un giro di vite sugli immigrati irregolari che da oggi rischieranno il processo. La permanenza nei Centri di identificazione temporanea per verificare
la provenienza dei migranti potrà toccare i 18 mesi (finora il limite era di 60 giorni). Una pena fino a tre anni di carcere è prevista per chi affitta case o locali ai clandestini.

Le ronde. Potranno collaborare con le forze dell'ordine le associazioni di cittadini organizzate in ronde. Le associazioni saranno iscritte in un apposito elenco a cura del prefetto. Sarà un decreto del ministro dell'Interno a disciplinare i requisiti necessari, ma fin d'ora il governo ha assicurato che le ronde non saranno armate.

Norme anti-racket. Vengono inoltre ripristinati i poteri del procuratore nazionale antimafia e inasprito il 41-bis sulla detenzione dei boss mafiosi. Rispetto ad una stesura precedente, torna l'obbligo per gli imprenditori di denunciare i tentativi di racket, pena l'esclusione dalle gare d'appalto che scatta anche quando la richiesta del pizzo emerga dalle risultanze di un rinvio a giudizio.

Ritorna il reato di oltraggio. Aggravanti per i reati commessi su anziani e disabili; introdotte norme più severe contro i graffitari e contro coloro che impiegano bambini per l'accattonaggio. Ritorna ad essere penalmente rilevante il reato di oltraggio a pubblico ufficiale.

I complimenti del centrodestra. "Una legge per gli italiani", ha detto Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl. Soddisfatto anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni, "padre politico" del provvedimento: "E' un passo in avanti molto importante per garantire la sicurezza ai cittadini. Non è un provvedimento razzista".

Le critiche di Franceschini. Ma dall'opposizione si alza dura la protesta. "E' il prezzo che il governo paga alla Lega ed è un danno per il Paese. Indebolisce l'immagine già lesionata dell'Italia.", ha detto Dario Franceschini, segretario del Pd. "Nessuna risorsa in più è destinata alle forze di polizia mentre passano provvedimenti come il reato di clandestinità che rischia di ingolfare il lavoro dei magistrati e di riempire le carceri senza essere un concreto intralcio alla criminalità che sfrutta l'immigrazione clandestina". E i parlamentari dell'Italia dei Valori hanno alzato in aula cartelli con scritto: "I veri clandestini siete voi. Governo: clandestino del diritto".

Critico anche il Vaticano. Il presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti, monsignor Antonio Maria Veglio, ha scritto: "I migranti hanno il diritto di bussare alle nostre porte. Basta demonizzare e criminalizzare il forestiero. L'arrivo dei migranti non è certo un pericolo. Sbagliato trincerarsi dentro le proprie mura". Gli ha fatto eco il segretario del pontificio Consiglio, monsignor Agostino Marchetto: "La nuova legge porterà "molti dolori e difficoltà agli immigrati". Critiche a cui Berlusconi non ha voluto rispondere: "Non le conosco e quindi non posso rispondere", ha detto seccato il presidente del Consiglio ad un cronista che gli chiedeva di commentare le parole del Vaticano. E dal forum del Terzo settore, il portavoce Andrea Olivero avverte: "La legge è un'ulteriore chiusura a quel dialogo tanto auspicato tra istituzioni e società civile".

Il Viminale non ci sta. Il ministero dell'Interno reagisce al coro di critiche alla legge e in particolare all'accusa di avere emanato un provvedimento che riporterebbe il Paese alle "leggi razziali". Con un comunicato stampa il Viminale sottolinea come i contenuti del ddl approvato al Senato "siano ben altri" e che "non esiste alcuna norma che vieti i matrimoni misti" oppure il "divieto per le donne straniere irregolari di riconoscere i figli né tantomeno di dichiararne la nascita". Il riferimento è all'appello di alcuni intellettuali che su Micromega si fanno promotori di una raccolta di firme contro la legge.

fonte: Repubblica.it

Guardate qualche anno fa cosa diceva il nano a proposito degli immigrati...

Granduca di Milano
00domenica 5 luglio 2009 08:49
Come sempre bisogna vedere se le leggi verranno applicate o interpretate dai giudici a secondo della loro linea politica.
=Mimmoxl=
00domenica 5 luglio 2009 15:10
Re:
Granduca di Milano, 05/07/2009 8.49:

Come sempre bisogna vedere se le leggi verranno applicate o interpretate dai giudici a secondo della loro linea politica.



Ok, xò l'altro piccolissimo problema è che, se veramente vogliamo applicare il tutto con adeguata serietà, dovremmo costruire carceri per (almeno) 700.000 persone e, se nn bastasse, ingolferemo ancor di più la già scassatissima e lentissima macchina giudiziaria...

Insomma... Un vero attentato alla democrazia e alla giustizia...
Pilbur
00domenica 5 luglio 2009 17:20
Re: Re:
=Mimmoxl=, 05/07/2009 15.10:




Insomma... Un vero attentato alla democrazia e alla giustizia...




Perchè il contrasto di criminalità e clandestinità sono attentati alla democrazia?
Lux-86
00domenica 5 luglio 2009 19:11
In testa porta il berretto azzurro, ma il suo cuore è nero. Vincenzo Scavo, presidente dei Blue Berets, è il tesserato numero 090203 del partito Destra nazionale Msi, la stessa formazione politica che organizza le “ronde nere” con divise da Ventennio fascista. L’iscrizione di Scavo al partito è del 16 agosto 2003 e scadrà nel 2013. Fino a quel giorno, il capo dell’associazione a cui il Comune dà 220mila euro per fare vigilanza in metropolitana è “dirigente nazionale” del Msi di Gaetano Saya.

L’uomo che guida le ronde regolari, che il vicesindaco Riccardo De Corato definisce «un contributo importante per la sicurezza delle fasce più deboli e indifese», appartiene a un movimento politico che per simboli ha l’aquila imperiale e il sole nero, stemma del misticismo nazista. E Scavo non è solo. Altro ex iscritto al Msi passato anche per i Blue Berets è Riccardo Sindoca, accusato nel 2005 dalla procura di Genova del tentativo di costituire un servizio segreto parallelo. Sul banco degli imputati c’era anche Saya, fondatore del partito. L’inchiesta è ancora aperta. Sulla tessera di iscrizione ai berretti blu, del 3 marzo 2004, Sindoca è registrato con il grado di “Colonnello”.

Il sospetto che i Blue Berets, cui il Comune affida da due anni servizi di ronda, potessero avere simpatie estremiste era stato sollevato dal Pd, che in un’interrogazione parlamentare del 26 giugno segnala «la vicinanza dei berretti blu ad Azione sociale, il partito di Alessandra Mussolini». Lo stesso giorno, De Corato risponde che «l’associazione non ha alcun legame politico». E sfida l’opposizione: «Tirino fuori le prove». La Mussolini non sembra entrarci, il Pd ha sbagliato mira, ma di poco. A provare invece l’a ppartenenza di Scavo al Msi, oltre a tessera e modulo di adesione, c’è la conferma di Maria Antonietta Cannizzaro, presidente del partito: «È un nostro dirigente nazionale – dice – non partecipa più alla vita del movimento, ma non avendo restituito la tessera resta in carica fino al 2013».

Nel manifesto dei Blue Berets, Scavo traccia il profilo del perfetto volontario: «È colui che per scelta di vita dona gratuitamente parte del suo tempo per gli altri, che lavora in silenzio senza aspettarsi gratificazione». Ma la gratificazione alla fine è arrivata: dieci giorni fa il Comune ha affidato all’a ssociazione la vigilanza notturna nel metrò. Fino a 26 “agenti” disarmati che controllano i treni dalle 22.30 a fine corsa. Per il servizio, vinto con gara, ai Blue Berets vanno 220mila euro, presi dal bilancio di Atm. E proprio su quei soldi ieri l’opposizione in Consiglio comunale ha chiesto spiegazioni.

Francesco Rizzati del Pdci scrive a De Corato e al presidente di Atm, Elio Catania: «È possibile sprecare risorse, quando Atm non riesce nemmeno a rispettare il piano di investimenti?». Il Comune ha più volte indicato nell’efficienza dei Blue Berets la ragione del loro coinvolgimento nel piano sicurezza, per il quale nel 2009 sono stati stanziati complessivamente 850mila euro. I report di Palazzo Marino parlano di 1.421 interventi fatti dai berretti blu fra il giugno 2008 e l’aprile 2009, di cui 324 alla stazione Centrale. Tutte situazioni in cui i rondisti hanno segnalato alle forze dell’ordine reati, oppure hanno immobilizzato chi li commetteva aspettando poi l’arrivo degli agenti.

Mentre i Blue Berets di Scavo lavorano per il Comune con l’a utorizzazione della prefettura, anche la Guardia Nazionale, la ronda nera, si prepara ad aprire una sede milanese. «Il pacchetto sicurezza ci autorizza a farlo – dice Cannizzaro – la inaugureremo tra due settimane». Quartier generale al piano terra di Palazzo Rapisarda, in via Chiaravalle. Una sala con bagni e camerini per indossare le divise. «Dalle giubbe faremo sparire il sole nero, almeno durante il servizio di vigilanza in strada, ma non l’a quila», aggiunge la presidentessa.

L’edificio, che ospita anche la sede del partito, è di proprietà dell’ex craxiano Angelo Fiaccabrino ed è stato scelto «perché lì è nata Forza Italia – precisa Cannizzaro – e vogliamo dimostrare a Berlusconi il nostro appoggio». Dopo la presentazione delle ronde nere, un mese fa, le procure di Milano e Torino hanno aperto fascicoli. E tutta la politica, con Palazzo Marino in testa, aveva bollato come «aberrante» l’iniziativa. «Queste ronde di partito – diceva De Corato – sono una cosa molto diversa dalle associazioni sane che operano per la sicurezza». «Come i Blue Berets», appunto.


Perchè il contrasto di criminalità e clandestinità sono attentati alla democrazia?



Dovresti sapere la risposta. Ma è solo una speranza vana, B. ha detto che il paccheto sicurezza è buono e giusto, dunque dev'essere per forza così, no? Egli non può mentire, nè tantomeno fallire. Doppiamente giusto.
Pilbur
00domenica 5 luglio 2009 20:27
Se non sai cosa dire fai prima a tacere
=Mimmoxl=
00domenica 5 luglio 2009 23:09
Re: Re: Re:
Pilbur, 05/07/2009 17.20:




Perchè il contrasto di criminalità e clandestinità sono attentati alla democrazia?



Forse no, (ma già accostare automaticamente alla clandestinità la criminalità è cmq scorretto) ma fare in modo che le aule di tribunale, già nel caos più totale x mancanza di fondi e di personale e di efficienza in generale, siano ancor più inefficienti a causa del moltiplicarsi di cause inutili sulla clandestinità allora si che è un attentato alla democrazia...

Vabbè Pilbur ma con te che parlo a fare se per te qualsiasi cosa abbia a che fare con la legalità e la giustizia per i cittadini è un abominio?

Lux-86
00lunedì 6 luglio 2009 12:12
Re:
Pilbur, 05/07/2009 20.27:

Se non sai cosa dire fai prima a tacere



[SM=x751605]

Adesso dovrei anche spiegarti perché le ronde sono antidemocratiche? Partiamo dalle basi allora, tipo l'alfabeto.
Scusa, ma te le vai proprio a cercare [SM=x751525]
princepsoptimus
00lunedì 6 luglio 2009 15:12
Re:
Pilbur, 05/07/2009 20.27:

Se non sai cosa dire fai prima a tacere




Perchè degenerano in questo...

Riccardo.cuordileone
00lunedì 6 luglio 2009 18:26
Bla bla bla... e non cambierà niente... i clandetini non saranno espulsi e le ronde resteranno quelle tre guardie padane che ci son sempre state...

Nessuna antidemocrazia... semplice propaganda pro-sicurezza da un lato e pro-buonismo dall'altro...
Hareios
00lunedì 6 luglio 2009 18:34
Hareios, 14/06/2009 17.27:

La ronda è pura propaganda.
Le ronde cittadine non si usano più da quasi un millennio; difatti esistono dei corpi di polizia specializzati (pensate un po', in Italia abbiamo anche la fortuna di avere, oltre alla polizia, un corpo dell'esercito specializzato proprio nel controllo del territorio!).

La ronda è l'esplicita dimostrazione dell'inefficienza del corpo di polizia. Ora, invece di rendere il corpo di polizia più efficiente (evitando i tagli ai finanziamenti, utilizzando meglio il personale a disposizione, magari evitando di lasciare che i poliziotti stiano chiusi in caserma sulle scartoffie invece che nelle strade a svolgere le loro mansioni) lo si affianca da altre organizzazioni (esercito e ronde civili), che non esautorano nella teoria il corpo di polizia ma, nella pratica, lo sostituiscono nelle mansioni più comuni del pattugliamento.

Ogni cittadino che VERAMENTE tiene alla sicurezza del paese dovrebbe capire che le ronde sono un passo indietro e che, al di là di alcuni indubbi benefici immediati, esse non faranno che indebolire il corpo di polizia e creare confusione sui ruoli e sui compiti di ogni organizzazione preposta alla sicurezza.

La lega fallisce proprio sul suo cavallo di battaglia e, dato il governo che guida il paese, questo fallimento è particolarmente amaro anche per un terrone della Roma ladrona, quale io sono.



[SM=x751604]
Lpoz
00lunedì 6 luglio 2009 18:48
Re:
Hareios, 06/07/2009 18.34:



[SM=x751604]





piccola precisazione, i carabinieri sono arma a parte, non fanno più parte dell'esercito, ma ricoprono nel caso ruolo di polizia militare...
[SM=x751606]
-Kaname-chan
00lunedì 6 luglio 2009 22:03
Il pacchetto sicurezza, nella sua parte più pubblicizzata, ovvero quella contro i clandestini è una boiata immensa.
Praticamente si crea una specie di apartheid verso gli immigrati irregolari, i quali vengono praticamente messi un limbo, considerati come non esistenti: non possono registrare i figli all'anagrafe o a scuola, non possono andare dal medico, non possono nemmeno sposarsi!
Di certo una riforma del genere non aiuta l'integrazione, contribuendo a perpetrare l'incomprensione tra le etnie, il disagio sociale di certi quartieri e la ghettizzazione. Ma soprattutto non contribuisce a rispedire i clandestini a casa loro!
La Lega ha semplicemente fatto si che il problema degli immigrati si aggravi ancor di più.
Di certo un immigrato non rinuncia a immigrare se gli si impedisce di sposarsi o se rischia di finire denunciato se va dal medico. Semplicemente si sposerà al paese suo o convivrà e si curerà con gente che conosce lui, incrementando i rischi per la salute sua e di tutti noi
-Kaname-chan
00lunedì 6 luglio 2009 22:08
Re: Re: Re:
Pilbur, 05/07/2009 17.20:




Perchè il contrasto di criminalità e clandestinità sono attentati alla democrazia?



Pfui se Berlusconi volesse contrastare la criminalità non farebbe carte false per la sua legge sulle intercettazioni!
E la clandestinità non si combatte certo impedendo ai clandestini di mandare i loro figli a scuola, anzi così facendo la si aggrava solamente.
Le ronde invece non le capisco, ma se ci sono sempre state (mi ricordo le ronde padane negli anni '90 ma ci sono anche i city angels nelle grandi città) cosa cambia rispetto a prima?

Arvedui
00lunedì 6 luglio 2009 22:08
Sanatoria, pacchetto sicurezza e reato di immigrazione clandestina: il governo in un vicolo cieco

La proposta di Giovanardi di una regolarizzazione di massa per i circa 500.000 cittadini stranieri senza permesso di soggiorno ma impiegati presso le famiglie italiane come colf o badanti minaccia di rivelare al paese intero in che razza di vicolo cieco è andata a infilarsi la maggioranza. Vediamo approfonditamente come e perché.

Il peccato originale è rappresentato dalla legge Bossi-Fini: non prevedendo sostanzialmente nessun modo realistico, per un immigrato alla ricerca di lavoro, di stabilirsi in Italia regolarmente, ha reso il passaggio attraverso uno stato di clandestinità la via maestra attraverso cui gli immigrati giungono ad ottenere un impiego e poi, attraverso quello, alla regolarizzazione.

Avete presente le periodiche file di stranieri davanti alle poste, che presentano la domanda di regolarizzazione al posto del proprio datore di lavoro, mentre loro dovrebbero secondo il dettato della legge trovarsi in quel momento al di fuori dei confini italiani? In quell’immagine è racchiusa tutta l’ipocrisia della Bossi-Fini, evidentemente inapplicabile e disapplicata.

Secondo passo verso il fondo della via, la criminalizzazione dello stato di clandestinità. Per le ragioni di cui sopra, il numero di irregolari in Italia si situa tra le 500 e le 750mila unità. In queste condizioni, creare un reato ad hoc significa gettare sul piatto di una giustizia già prossima alla paralisi e di un sistema di forze dell’ordine in forte crisi quasi 1 milione di nuovi ricercati.

Significa inoltre criminalizzare (direttamente o indirettamente) un numero altissimo di famiglie italiane e uno ancora più elevato di potenziali elettori. In questi termini, la norma finirà evidentemente per essere ampiamente disattesa nell’Italia reale, e può servire solo a scopi di propaganda.

E qui si inserisce la proposta di Giovanardi: risolvere il problema regolarizzando chi c’è (ma non tutti: solo badanti e colf), e ripartire quasi da zero con una norma molto più severa di prima. Peccato che questo vanifichi quell’auspicato effetto deterrenza che avrebbe in teoria potuto essere il solo risultato concreto (oltre all’ampliamento del bacino elettorale della Lega Nord) della legge.

I governi italiani (di tutti i colori) hanno infatti finora proceduto così: “digerendo” progressivamente, attraverso sanatorie successive, l’altissimo numero di irregolari prodotto da leggi eccessivamente restrittive. Un modus operandi che crea un effetto assolutamente opposto rispetto all’auspicata deterrenza, diffondendo tra i migranti l’idea che una permanenza irregolare in Italia sia un passaggio necessario (e tollerato) sulla strada del pieno inserimento nel nostro paese.

D’altra parte insistere sulla linea “dura e pura” della Lega si dimostra altrettanto miope: creare un reato che sarà nei fatti non perseguito (se non in qualche sporadico caso) per manifesta impossibilità del persecutore, può servire tutt’al più come punto saliente di quella campagna di immagine (buoni: no; cattivi: sì) che il Carroccio sta propinando con successo all’elettorato. E non è detto che non sia questo l’unico obiettivo di Bossi & co.

Di sicuro, non servirà a risolvere i problemi dell’immigrazione: che effetto deterrente può avere infatti un reato che viene commesso impunemente da centinaia di migliaia di persone, con la complicità di milioni di italiani?

L’impasse è abbastanza scontato, poiché discende direttamente dal peccato originale, la legge Bossi-Fini: finché non si darà ai migranti una chance realistica di acquisire lavoro e permesso di soggiorno nel rispetto delle regole, l’irregolarità costituirà un fenomeno troppo diffuso per poter essere effettivamente perseguito da un paese che - di suo - mostra sempre delle grosse difficoltà quando si tratta di far rispettare le regole.

La proposta di Giovanardi rivela poi molte altre cose sulla cultura politica della nostra classe dirigente e degli italiani stessi: a noi non piacciono i diritti universali e le regole certe, da far rispettare intransigentemente; a noi piace la discrezionalità, che fa strame dell’uguaglianza di trattamento ma garantisce la massima flessibilità nell’accontentare, di volta in volta, gli interessi particolari di chi si vuole compiacere.

Un parallelo calzante, a questo proposito, è quello con il sostegno alla disoccupazione: invece di implementare un sussidio unico per tutti, esigibile come diritto (e quindi non negoziabile), si preferisce mantenere l’assurdo e ingiusto sistema della cassa integrazione, che però consente di volta in volta negoziazioni che permettono al potente di turno (tra cui i sindacati) di “elargire” un diritto che dovrebbe essere acquisito, rafforzando così la propria posizione nei confronti dei cittadini.

Allo stesso modo, invece di indicare un percorso chiaro per l’immigrazione legale in Italia, si preferisce proibire e criminalizzare tutto e tutti, salvo poi concedere arbitrariamente una regolarizzazione una tantum, ma solo per alcune tipologie di lavoratori, per accontentare quella parte di cittadini italiani che diventerebbero complici di reato.

Un gioco delle parti che permette a tutti di massimizzare il consenso: sia a chi avrà fatto la parte del “poliziotto cattivo” (la Lega Nord) che a quegli ambienti della maggioranza che vogliono fare i “buoni del giorno dopo”. Finché agli italiani tutto questo piace, non si vede perché dovrebbero essere loro stessi a cambiare uno schema così redditizio.
-Kaname-chan
00lunedì 6 luglio 2009 22:14
Infatti. è veramente ridicolo che quelli che butterebbero a mare tutti gli immigrati poi pretendano che le signore che puliscono le loro case vengano regolarizzate. Siamo arrivati al nimby dell'immigrazione. Impiccate l'immigrato ma non quello che lavora a casa mia!
princepsoptimus
00lunedì 6 luglio 2009 23:45
"not my immigrate", parafrasando il celebre "not in my garden"...

questo è il sintomo di una politica di poco respiro incentrata esclusivamente nei propri interessi particolar e pur di difendere il proprio e meschino utile si compiono palesi contraddizioni...

Questa è la politica asservita ai bassi interessi dei singoli arrivisti...
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