[POL-IT] Scioglimento delle Camere e abbandono del simbolo in caso di separazione consensuale fra Fini e Berlusconi

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Arvedui
00venerdì 2 luglio 2010 22:21
Scenari imprevedibili
Scioglimento delle Camere e abbandono del simbolo in caso di separazione consensuale fra Fini e Berlusconi. Scenari imprevedibili.


“O si definiscono in modo serio i termini di una convivenza fondata su atteggiamenti positivi e costruttivi, oppure sarà più ragionevole definire una separazione consensuale”. Il presidente del gruppo parlamentare del Pdl a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto, non è l’ultimo arrivato e non è nemmeno uno che si alza dalla parte sbagliata il mattino e se la prende con il primo che gli capita. Ha ricevuto il mandato di mettere le carte in tavola e fare sapere al presidente della Camera, Gianfranco Fini, che la “ricreazione” è finita e bisogna che decida il da farsi. Vuole stare dentro, e allora si accomodi, si concordano le cose da fare e si trova un denominatore comune, oppure è meglio lasciar perdere, ognuno per la sua strada e vinca il migliore.
Le parole di Cicchitto lasciano spazio alla trattative ma contengono modesti margini di aggiustamento, nonostante appaiano edulcorate. Intanto, per la prima volta, il partito berlusconiano prende in esame l’ipotesi di una separazione, eppure consensuale. Ci sono stati botta e risposta aspri, si è mandato a dire anche più di questo, attraverso le pagine del Giornale di famiglia, ma nessun dirigente autorevole ha tracciato questa exit strategy dalla crisi dei rapporti fra i cofondatori del Pdl.

Se dovesse essere presa in considerazione questa eventualità, ci sarebbe un effetto trascinamento verso lo scioglimento delle Camere, perché la scissione del Pdl non concederebbe al governo di mantenere una maggioranza stabile. Tutti i tentativi fatti dal premier nell’ultimo mese di sostituire Fini con Casini non hanno avuto successo. Il leader dell’Udc non ha preso in considerazione l’ipotesi, anche perché i suoi rapporti con Fini sono sicuramente migliori di quelli che mantiene con il presidente del Consiglio,
In caso di separazione, nessuno dei cofondatori potrebbe usare da solo il simbolo del partito, perché appartiene ad entrambi, a meno che uno dei due non vi rinuncia. Una separazione consensuale, appunto. Eventualità assai improbabile. Quindi, scomparirebbe il simbolo. Per questa ragione la nascita dei Promotori della libertà, che ripropongono il “brand”, Pdl, è stata vista come un’anticipazione dell’exit strategy di Berlusconi
La dichiarazione di Cicchitto arriva all’indomani di un “duello” fra Fini e il ministro Bondi, durante il quale Fini ha ribadito le sue posizioni sul disegno di legge ormai definito “legge bavaglio”, le intercettazioni, e sulla nomina del ministro Brancher, per la quale non è stato affatto tenero. Avete dato la sensazione di averlo nominato ministro per evitare che risponda delle sue azioni in tribunale, ha detto sostanzialmente il presidente della Camera.
La sentenza di condanna al senatore Marcello Dell’Utri ha visto i finiani siciliani, soprattutto i giovani, schierarsi decisamente dalla parte “sbagliata”. Chi è condannato deve essere cacciato via dal partito, hanno affermato i giovani di generazione Italia. E Fabio Granata, il portavoce di Fini in Sicilia, ha detto a muso duro che non c’era proprio nulla de festeggiare, rivolgendosi a quanto gioivano per il fatto che le accuse del pentito Gaspare Spatuzza non fossero state prese in considerazione dal collegio giudicante.
Il livello dello scontro si è alzato ogni giorno di più L’exit strategy accennata da Cicchitto sta dentro questo contesto. Ma non solo. Berlusconi non sopporta più Fini, non è abituato a subire contestazioni ed è invece dal primo giorno che il suo dirimpettaio esprime un punto di vista diverso dal suo praticamente su tutto. L’insofferenza, al di là dei conti politici,. Gioca un ruolo importante nella scelta finale. Certo, il premier sente la necessità di smarcarsi da Fini. Meglio averlo da avversario politico che da “alleato” incontrollabile e irresoluto.
Siamo alla vigilia di scenari imprevedibili, questo è certo.


Sembra proprio che Fini faccia sul serio, dobbiamo solo aspettare il voto sulla legge bavaglio per vedere se Fini ha le palle o no [SM=x751574]
Pius Augustus
00venerdì 2 luglio 2010 23:27
se c'è una cosa su cui berlusconi (ed i suoi servi, i leghisti) non transige, è la legge bavaglio. Dopo l'ultima di dell'utri è terrorizzato di dover fare i conti con la legge.
DarkWalker
00sabato 3 luglio 2010 20:10
naa secondo me berlusconi non rischierebbe mai. Di sicuro butterà fuori fini, ma a fine legislatura come successe a casini.
Arvedui
00domenica 4 luglio 2010 14:11
Re:
DarkWalker, 03/07/2010 20.10:

naa secondo me berlusconi non rischierebbe mai. Di sicuro butterà fuori fini, ma a fine legislatura come successe a casini.



Se fini non gli vota la legge bavaglio dovrà farlo subito [SM=x751564]


Arvedui
00domenica 4 luglio 2010 15:09
Berlusconi: Fini via dal partito se non si allinea


Di fronte alle tensioni con Fini, al pericolante ministero del Decentramento che Brancher sarebbe deciso a lasciare, Silvio Berlusconi, rientrato dal Sudamerica, ammette con un tono eufemistico: «Mi trovo qui con una situazione non precisamente tranquilla… Ma da lunedì prenderò in mano tutte le cose sul tavolo, dalla manovra alla legge sulle intercettazioni e sulla giustizia». Una battuta: «Come diciamo a Milano, ”ghe pensi mi” e vedrà che tutte queste cose andranno a buon fine». Una stoccata a Fini: «Se qualcuno pensa che le correnti possono provocare un raffreddore, sono certo di evitarlo, di sicuro». Ottimismo anche dal viaggio sudamericano, «un tour de force, ma abbiamo portato a casa un punto di Pil in termini lavori ottenuti e di acquisto di prodotti». La partita con Fini è agli sgoccioli, Berlusconi vuole regolarla mercoledì in un Ufficio di presidenza già convocato. «Bisogna trovare un modo per tagliare Fini fuori dal partito» ha detto il premier ai dirigenti Pdl (coordinatori e capigruppo riuniti a Palazzo Grazioli). Non ci deve essere «nessuna resa con il traditore» avrebbe aggiunto, sollecitando qualche giorno di riflessione prima del grande passo.

Fabrizio Cicchitto lo ha messo nero su bianco in una nota: «O si definiscono in modo serio i termini di una convivenza fondata su atteggiamenti positivi e costruttivi oppure sarà più ragionevole definire una separazione consensuale». Come possa avvenire lo strappo, è presto per dirlo. Intanto il finiano Italo Bocchino fa sapere: «Non lasceremo mai il partito che abbiamo costruito con passione». Invece per Berlusconi la «situazione è diventata insopportabile». Ed ha citato il dibattito di Fini con Bondi: «Avete visto la scenata? Da pazzi, ormai Fini fa solo teatro». Su Brancher, che si è preso fino a domenica per riflettere sulla sua presenza nel governo in quanto se utilizza il rito abbreviato nel processo che lo riguarda, va incontro a una sicura condanna, la decisione finale sarà presa domenica ad Arcore.

Berlusconi, invece, intende ricucire con il presidente Napolitano sul ddl intercettazioni. Gianni Letta è stato mandato in avanscoperta per mantenere aperto un canale con il Quirinale. Non viene escluso che anche il premier voglia un colloquio con Napolitano, ufficialmente per un resoconto in Sudamerica. In realtà, Berlusconi vorrebbe vedere «chi frena», come ha confidato ad amici. Occhi puntati anche sulla Lega, il premier vuole approfondire. «Bossi prima dice di essere con me, poi fa dire ai suoi che è necessario trattare».
Armilio1
00domenica 4 luglio 2010 16:29
La situazione sta diventando il rifacimento della "guerra dei Roses": Fini si separa ma non vuole lasciare la casa. Berlusconi non lo vuole più ma non riesce a trovare il coraggio per buttarlo fuori di casa una volta per tutte. Tante volte sembrava che si era giunti allo scontro finale ma alla fine...
Malduin
00domenica 4 luglio 2010 17:35
Più che una questione di coraggio è una questione di numeri :P Comunque non credo che Berlusconi desideri elezioni anticipate...
Arvedui
00domenica 4 luglio 2010 19:58
"Rotondi: chi vota mozione contro Brancher fa una scelta di campo, è all'opposizione"

Siamo al round finale. Se Fini ed i suoi votano la mozione di sfiducia sono fuori dal pdl, mentre se votano contro allora perderanno ogni credibilità e nel pdl conteranno meno di zero: vedremo se Fini avrà le palle per far valere le sue idee o se si metterà ancora a quattro zampe, lo sapremo giovedì quando voteranno la mozione, col voto segreto fra l'altro, quindi sarà più facile per i dissidenti votare a favore dela mozione.
Malduin
00lunedì 5 luglio 2010 11:38
Brancher si dimette, evitando il voto in aula.

Ma è un piacere ai Finiani o a Bossi?
Armilio1
00lunedì 5 luglio 2010 13:56
Re:
Malduin, 04/07/2010 17.35:

Più che una questione di coraggio è una questione di numeri :P Comunque non credo che Berlusconi desideri elezioni anticipate...




Credo proprio che si sia dimostrato come i numeri per governare ci sarebbero lo stesso.
Malduin
00giovedì 8 luglio 2010 14:48


Berlusconi sulla manovra
«Se non passa andiamo a casa»



Comunque non mi aspetto sorprese sulla manovra, anche se il tagliare le spese non piace mai ai politici. Sono più interessato a vedere se Fini&co. fanno il "terzo polo" o meno.
DarkWalker
00giovedì 8 luglio 2010 21:20
passerà. cmq le regioni le hanno pese in quel posto anche questa volta.
Malduin
00venerdì 9 luglio 2010 14:22
Appena sentita nel mozzicone di TG 1 di oggi:


Cena a casa di Bruno Vespa: con Berlusconi e Letta arriva anche Casini.



Silvio secondo me sta cercando una "pezza" per la camera e di evitare il formarsi del 3° polo.
Malduin
00sabato 10 luglio 2010 11:13
Bocchino dice: "abbiamo i numeri per far cadere il governo"

Il Giornale dice: "Casini & Berlusconi, fatto l'accordo".

Repubblica dice: "Casini non ci sta".

EDIT:

Maroni: "Lega ed UDC non possono stare assieme"
Riccardo.cuordileone
00lunedì 12 luglio 2010 07:41
L'unica speranza per il centrodestra di continuare ad esistere dopo Berlusconi è "eliminare" prima del tempo Fini, se ciò non avverrà ci ritroveremo ad essere governati da una nuova DC.

Personalmente credo che se Fini non farà qualche azione clamorosa Berlusconi l'ho terrà nel PdL almeno fino a fine legislazione.
Malduin
00mercoledì 14 luglio 2010 20:19
Cosentino di dimette. mi sa che Fini & co. i numeri li hanno eccome.
Armilio1
00mercoledì 14 luglio 2010 22:24
Mbah, non credo, in realtà vedo una volontà di salvare la faccia.
Arvedui
00mercoledì 14 luglio 2010 23:27
Re:
Armilio1, 14/07/2010 22.24:

Mbah, non credo, in realtà vedo una volontà di salvare la faccia.



Secondo me della faccia non gliene frega niente, anzi meno che niente. E'rimasto al suo posto per molto tempo nonostante i suoi guai giudiziari, ed ora si è dimesso -pardon, è stato fatto dimettere- guarda caso proprio quando i finiani avevano detto di votare la mozione di sfiducia contro di lui, mozione che sarebbe sicuramente passata: è una bella combinazione! [SM=x751545]
Se ora Fini si mettesse in testa di fare lo stesso con dell'utri.... beh... [SM=x751584] [SM=x751584]
Malduin
00mercoledì 14 luglio 2010 23:52
E' stata una prova di forza che per ora hanno vinto i Finiani. Non credo se la prenderanno con Dell'Utri, anche perché non possono fare nulla, lui è solo un senatore....inattivo tra l'altro.

Vedremo come la situazione evolve e cosa succede quando approderà la legge sulle intercettazioni alla Camera.

Tra l'altro avete visto che film mandava in Onda RAI 1 sta sera?
Armilio1
00giovedì 15 luglio 2010 15:35
Re: Re:
Arvedui, 14/07/2010 23.27:



Secondo me della faccia non gliene frega niente, anzi meno che niente. E'rimasto al suo posto per molto tempo nonostante i suoi guai giudiziari, ed ora si è dimesso -pardon, è stato fatto dimettere- guarda caso proprio quando i finiani avevano detto di votare la mozione di sfiducia contro di lui, mozione che sarebbe sicuramente passata: è una bella combinazione! [SM=x751545]
Se ora Fini si mettesse in testa di fare lo stesso con dell'utri.... beh... [SM=x751584] [SM=x751584]




Sì i finiani sono stati decisivi per le sue dimissioni, ma non perchè possono far cadere il governo, ma perchè Fini è in una posizione in cui può attaccare ai fianchi le truppe berlusconiane, e loro vistosi attaccate ai fianchi da Fini che nonostante tutto è ancora nel PDL, hanno preferito far capitolare Cosentino ed evitare altri problemi. Anche perchè ormai il "mi dimetto ma sono innocente" sta diventando sempre più di moda, per fortuna. Prima manco si dimettevano anche se si trattavano di figure di secondo piano.
nanoguerriero
00giovedì 15 luglio 2010 17:43
Ma tanto Berlusconi ha solo da guadagnarci...Fini non è una figura carismatica, il grosso dell'elettorato PDL vota Berlusconi e basta, le simpatie per Fini sono più dei piddini in questo momento che di altri.

Poi Berlusconi avrebbe comunque i numeri per vincere, anche da solo, mentre Fini dovrebbe realisticamente finire nel dimenticatoio dei politici finiti, o spartire la torta con Casini e/o Rutelli, comunque su quella strada...senza contare che Berlusconi gli scatenerebbe tutto il potere mediatico contro sul fatto di aver fatto cadere il governo...

Fini ha tutti gli interessi per fare un pò la voice grossa, ma poi tornare con la coda fra le gambe.

P.S.= Le dimissioni a parte il caso Brancher, che il governo elettoralmente ha pagato, non servono a nulla, in quanto l'opinione pubblica è ben assuefatta all'idea dei magistrati comunisti...vedi Verdini che afferma "Le dimissioni non rientrano nel mio modo di fare..."
Arvedui
00giovedì 15 luglio 2010 23:39
Re: Re: Re:
Armilio1, 15/07/2010 15.35:




Sì i finiani sono stati decisivi per le sue dimissioni, ma non perchè possono far cadere il governo, ma perchè Fini è in una posizione in cui può attaccare ai fianchi le truppe berlusconiane, e loro vistosi attaccate ai fianchi da Fini che nonostante tutto è ancora nel PDL, hanno preferito far capitolare Cosentino ed evitare altri problemi. Anche perchè ormai il "mi dimetto ma sono innocente" sta diventando sempre più di moda, per fortuna. Prima manco si dimettevano anche se si trattavano di figure di secondo piano.



"Fini è in una posizione in cui può attaccare ai fianchi le truppe berlusconiane" proprio perchè ha i numeri per far ballare il governo. Se non ci fosse stato un pericolo concreto berlusconi non avrebbe mai mandato via cosentino (considera che mister b. si porta dietro personaggi ben peggiori di lui) perchè per il nano cedere ai diktat di fini è molto peggio che tenere un condannato come cosentino al governo: infatti la sua immagine di uomo forte ne esce gravemente compromessa.



Malduin
00giovedì 15 luglio 2010 23:50
Cosentino però ha anche fatto il doppio gioco all'interno dello stesso PDL, cercando di screditare Caldoro eh...è probabile che si fosse riempito di nemici anche all'infuori dei "paladini della legalità".


Andare ad elezioni anticipate con 3 schieramenti (se ipotizziamo un UDC+Fini+qualcunaltro in grado di prendere almeno un 10%) vuol dire che manca la maggioranza al Senato.
Malduin
00venerdì 23 luglio 2010 14:56
Ma cosa dice l'Alemanno?!
"Se la sinistra trova un leader Berlusconi può essere battibile"
www.repubblica.it/politica/2010/07/23/news/alemanno_berlusconi-...
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