[POL-IT] Raiset, la tv dell'impero Berlusconi alla guerra contro Sky

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Arvedui
00giovedì 30 luglio 2009 15:19
Raiset, la tv dell'impero Berlusconi alla guerra contro Sky
Se si può discutere su quanto bassa sia la qualità della nostra democrazia, sulla televisione c'è poco da dibattere: nel magico mondo del piccolo schermo, in Rai come in Mediaset, comanda una sola persona: l'imperatore Silvio I.

Solo così, dando per scontato il totale controllo del presidente del Consiglio sulla Rai, si può comprendere perché la televisione di stato abbia rinunciato a prolungare il suo contratto con Sky, che prevedeva la messa in onda sul satellite dei canali Extra, Premium, Cinema e altri, che da domani non esisteranno più.

L'azienda di Murdoch aveva proposto un rinnovo per sette anni (con un minimo garantito di 350 milioni di euro) che avrebbe assicurato alla Rai di consolidare una forte presenza sul satellite, con il relativo ritorno in termini di immagine e pubblicità. Invece Viale Mazzini rifiuta e che fa? Decide di lanciarsi in un progetto senza pretese - ideato più che altro per tappare le falle del segnale digitale - su una piattaforma satellitare da sviluppare insieme a Mediaset, quello che dovrebbe essere il suo principale avversario. Un po' come se la Ferrari decidesse di costruire motori insieme a Renault o Mercedes.

Ma si sa, Silvio I ce l'ha con Rupert Mardoch perché i suoi giornali scrivono che va con le prostitute (cosa ormai dimostrata) e allora ogni scusa è buona per mettere i bastoni tra le ruota a Sky, poi pazienza, anzi forse meglio, se ci passa anche la Rai.

Concludo con le ultime notizie dall'impero: con tutta probabilità il fido direttore del Tg5 Clemente J. Mimun verrà messo a dirigere Rai fiction (divisione che Berlusconi pare consideri centrale per orientare l'opinione pubblica, dunque aspettiamoci decine di telefilm su eroi e santi che frequentano ragazze squillo) e la poltrona lasciata libera dovrebbe essere assegnata a Mario Giordano, attuale direttore de Il Giornale . Più che un giornalista, un diffamatore a pagamento, come dimostrano le tante notizie inventate in questi ultimi mesi dal quotidiano della famiglia Berlusconi sui leader dell'opposizione, che si è cercato - con poco successo - di accusare delle stesse manchevolezze di Silvio I.
Arvedui
00giovedì 30 luglio 2009 17:33
Rai si fonde con Mediaset. Nasce Raiset, la televisione del sultanato


Viale Mazzini rinuncia a 400 milioni per sette anni, abbandonando la piattaforma di Sky e diventando praticamente la filiale di Cologno Monzese. Il Supergruppo sarà diretto strategicamente da Palazzo Chigi o da Villa Certosa, a seconda degli umori del Sultano.
ROMA – Oramai è un vero e proprio colosso televisivo, con sei canali in chiaro (Raiuno, Raidue, Raitre, Canale 5, Italia 1, Rete 4) e una miriade di canali sul digitale terrestre. Stiamo parlando di Raiset, il mostro uscito fuori dalla fusione fra Rai e Mediaset, avvenuta in sordina ma conclamata proprio ieri, con la notizia che l’ex Rai abbandona definitivamente la piattaforma del digitale satellitare, non rinnovando il contratto con la televisione di Rupert Murdoch e rinunciando così a circa 350 milioni di euro all’anno, come minimo garantito, che il magnate della stampa gli passava. Una decisione del tutto incomprensibile se Rai e Mediaset fossero state due aziende in concorrenza fra di loro, vale a dire due imprese autonome, con una distinta ragione giuridica. Ma, come detto, così non è più, dato che da oggi dobbiamo considerarle come il prodotto di una fusione.

A Silvio Berlusconi, proprietario di Raiset, è riuscito un capolavoro di acquisizione senza sborsare una sola lira. Infatti, gli italiani, nella loro insulsa dabbenaggine, con l’abbondante vittoria dell’aprile 2008, gli hanno regalato la Rai e lui mostra di aver gradito. Ma siccome la sua bulimia non riguarda soltanto gli affari di sesso (dove si dice sia davvero insuperabile), ecco che, a differenza del precedente periodo di governo (2001-2006), dove comunque aveva ritenuto doveroso salvare almeno le apparenze, ora ha deciso di appropriarsi definitivamente di Viale Mazzini, non limitandosi a nominare dirigenti, direttori di rete, di telegiornali e compagnia ballando, ma indirizzando le strategie dell’ex sua concorrente verso un lento e periclitante declino imprenditoriale.

Raiset dominerà il nuovo scenario televisivo italiano, creando, caso del tutto eccezionale in tutto il mondo, un supergruppo, con sedi istituzionali a Viale Mazzini e Saxa Rubra, filiali di Cologno Monzese, a Palazzo Chigi, Palazzo Grazioli e, forse, nei momenti di euforia erotomane, anche a Villa Certosa in Sardegna, dove si svolgeranno la maggior parte dei provini per veline e velinazze. L’obbiettivo dichiarato è quello di scardinare l’altro polo televisivo, cioè Sky dell’odiato Rupert, il quale – cosa insopportabile per il Cavaliere – ha mostrato come un imprenditore possa essere proprietario di un sistema di media senza per forza diventare anche Capo di governo (cosa vietata nelle democrazie anglosassoni, cioè nella perfida Albione).

Sempre ieri, il bulimico sultano di Arcore ha deciso anche il nuovo pacchetto di nomine, fra le quali spicca quella di Clemente Mimun a dirigere le fiction Rai. Già, perché l’”utilizzatore finale” di queste fiction è proprio lui, il sultano, non soltanto perché così può utilizzare l’assegnazione di ruoli da protagoniste alle sue favorite (l’altra possibilità, come noto, è quella di insediarle a Strasburgo o a Montecitorio-Palazzo Madama, dipende dal sollazzo che le fanciulle sono state in grado di procurargli), ma soprattutto perché, nella sua strategia immaginifica, i teleromanzi del futuro dovranno diffondere il pensiero unico del sultano, la sua voglia di dominazione e di voluttà e chi meglio del Mimun, già solerte produttore dei suoi comunicati stampa, può assolvere alla bisogna, dopo lo splendido interregno di Saccà?

La prossima mossa sarà l’imposizione di un tetto pubblicitario alle tv che incassano già un canone di abbonamento. Il problema non investirà poi tanto la ex Rai (se pure dovesse fallire, non sarà un problema, si ritonerà alla vecchia ditta “Mediaset”) ma quasi esclusivamente Murdoch. Il sultano, infatti, ha vissuto con terrore il sorpasso nei ricavi compiuto dalla piattaforma del suo concorrente sul gruppo di Cologno Monzese ed ora, dopo l’aumento dell’Iva avvenuto nell’autunno scorso, la mossa vincente sarà proprio questa: limitare le possibilità di introiti pubblicitari per le televisioni del gruppo concorrente.

Nella strategia del Biscione, Raiset andrà interamente sul digitale terrestre, su una nuova piattaforma, “Tivù”, nella quale svolgerà un ruolo ancillare, con i dirigenti di Cologno Monzese che decideranno i suoi palinsesti, stando attenti a non disturbare eccessivamente la programmazione delle serate dei canali del sultano, per non incidere negativamente sui ricavi. L’obiettivo è quello di stracciare Rupert e di fargli rimangiare gli articoli sugli eccessi sessuali del Cavaliere pubblicati sui suoi giornali o mandati in onda sulle sue televisioni. Il sultanato non ammette la concorrenza e il magnate australiano dovrà accettare un’offerta che non si può rifiutare. O così o pomì.
Riccardo.cuordileone
00giovedì 30 luglio 2009 18:08
Ah ah ma chi gli ha scritti questi articoli, Stalin??? [SM=x751525]

Va bè, politicizzazione a parte, questo è un chiaro e scandaloso esempio di conflitto di interessi...
Pilbur
00giovedì 30 luglio 2009 18:31
Che bello, non sapevo che il Papa si fosse deciso al grande passo, all'incoronazione imperiale del Berlusca.

Evviva il re Imperatore!
Hareios
00giovedì 30 luglio 2009 20:03
Re:
Pilbur, 30/07/2009 18.31:

Che bello, non sapevo che il Papa si fosse deciso al grande passo, all'incoronazione imperiale del Berlusca.

Evviva il re Imperatore!




Come al solito un commento azzeccato e pertinente [SM=x751526]
daetil
00venerdì 31 luglio 2009 22:47
La prode difesa del liberale Murdoc famoso fautore di libera informazione nel mondo.
-Kaname-chan
00sabato 1 agosto 2009 09:19
Re:
daetil, 31/07/2009 22.47:

La prode difesa del liberale Murdoc famoso fautore di libera informazione nel mondo.



E' comunque un'informazione concorrente, meglio averla che non averla e quello che sta succedendo dimostra per l'ennesima volta la serietà del conflitto d'interessi
Arvedui
00sabato 1 agosto 2009 11:31
Re: Re:
-Kaname-chan, 01/08/2009 9.19:



E' comunque un'informazione concorrente, meglio averla che non averla e quello che sta succedendo dimostra per l'ennesima volta la serietà del conflitto d'interessi




Ancora con questa storia del conflitto d'interessi? Kaname sei proprio una comunista! [SM=x751533]
daetil
00sabato 1 agosto 2009 13:54
Re: Re:
-Kaname-chan, 01/08/2009 9.19:



E' comunque un'informazione concorrente, meglio averla che non averla e quello che sta succedendo dimostra per l'ennesima volta la serietà del conflitto d'interessi




Un conflitto di interessi che fa comodo a tutti e quindi non verrà mai risolto.
Hareios
00sabato 1 agosto 2009 20:26
Re: Re: Re:
daetil, 01/08/2009 13.54:




Un conflitto di interessi che fa comodo a tutti e quindi non verrà mai risolto.




Bè, a me non fa comodo. A te?
Vota DC
00domenica 2 agosto 2009 18:28
Re:
daetil, 31/07/2009 22.47:

La prode difesa del liberale Murdoc famoso fautore di libera informazione nel mondo.



Un vero imprenditore,non il protetto dei politici socialisti.
DarkWalker
00domenica 2 agosto 2009 20:57
La rai finirà peggio di alitalia. La dittatura mediatica ha ormai sfondato la porta, fortuna che i puristi alla daetil non l'avevano nemmeno chiusa
daetil
00lunedì 3 agosto 2009 11:20
Re: Re: Re: Re:
Hareios, 01/08/2009 20.26:




Bè, a me non fa comodo. A te?




Bene allora allora vota un patito che farà qualcosa per elimianre il problema. Cavolo! Ma guarda che combinazione: nessuno ha mai fatto qualcosa neanche il trebbiatore, per quanto ne straparli non ha mai fatto neanche una proposta di legge. Strano non trovi?
daetil
00lunedì 3 agosto 2009 11:23
Re:
DarkWalker, 02/08/2009 20.57:

La rai finirà peggio di alitalia. La dittatura mediatica ha ormai sfondato la porta, fortuna che i puristi alla daetil non l'avevano nemmeno chiusa




Come al solito te straparli e spari giudizi non sapendo nulla: ho detto qualcosa di positivo su berlusconi o sono quello che attacca murdoc. Dark quando non si capiscono le cose si fa meglio a stare zitti. Cosa che a te neon viene mai.
Poi farmi il discorso sulla dittatura mediatica di Berluscono mettendolo a paragaone con Murdoc...vabbè da te......
DarkWalker
00lunedì 3 agosto 2009 13:13
Re: Re:
daetil, 03/08/2009 11.23:




Come al solito te straparli e spari giudizi non sapendo nulla: ho detto qualcosa di positivo su berlusconi o sono quello che attacca murdoc. Dark quando non si capiscono le cose si fa meglio a stare zitti. Cosa che a te neon viene mai.
Poi farmi il discorso sulla dittatura mediatica di Berluscono mettendolo a paragaone con Murdoc...vabbè da te......




...
se l'assunto è "quando non si capiscono le cose si fa maglio a stare zitti" dovresti chiederti come mai partecipi a questo topic.
In questo topic si sta parlando di una oeprazione volta a distorcere l'informazione e il mercato, nonchè una deviazione del servizio pubblico che non risponde nè a canoni economici nè di scopo pubblico, ma semmai privato. Se poi come al solito di fronte a questo problema macroscopico preferisci dedicarti al pelo nell'uovo della sinistra che difende Murdoc, o che anche Murdoc non è un angelo, giusto perchè ti stanno sulle balle murdoc o la sinstra preferendo tacere su "raiset", quello che -come minimo- straparla sei tu.
DarkWalker
00lunedì 3 agosto 2009 13:15
Re: Re: Re: Re: Re:
daetil, 03/08/2009 11.20:




Bene allora allora vota un patito che farà qualcosa per elimianre il problema. Cavolo! Ma guarda che combinazione: nessuno ha mai fatto qualcosa neanche il trebbiatore, per quanto ne straparli non ha mai fatto neanche una proposta di legge. Strano non trovi?




il governo prodi aveva fatto una proposta di legge, che era in discussione in commissione.
Hareios
00lunedì 3 agosto 2009 18:37
Re: Re: Re: Re: Re:
daetil, 03/08/2009 11.20:




Bene allora allora vota un patito che farà qualcosa per elimianre il problema. Cavolo! Ma guarda che combinazione: nessuno ha mai fatto qualcosa neanche il trebbiatore, per quanto ne straparli non ha mai fatto neanche una proposta di legge. Strano non trovi?



propostina

questa per citare l'ultima; l'idv è da tempo che combatte affinchè la legge venga semplicemente rispettata (caso rete 4) o partecipa ad altre manifestazioni per un'informazione più equa.


Detto ciò, potremmo cominciare a dire che il conflitto di interessi NON va bene a tutti, potremmo poi cercare di individuare colui che ne ottiene i maggiori benefici.
Io ho una mezza idea su chi sia, te?
Arvedui
00martedì 4 agosto 2009 15:01
Silurato Giordano: non ha difeso il premier
Se va in porto, sarà lo scambio di coppia cartacea più sanguinoso (e costoso) da molto tempo: il doppio addio con nuovo inizio Feltri-Belpietro. In 24 ore il Diretùr bergamasco ha abbandonato la poltrona di Libero, dove i rapporti con gli Angelucci non erano più idilliaci, accettando la proposta indecente di Berlusconi al quale aveva sbattuto la porta nel ‘97: una tantum di 15 milioni, stipendio di 3 milioni annui. Infuriati, gli Angelucci hanno fatto shopping alla corte di Arcore offrendo 5 milioni a Maurizio Belpietro, l’unico in grado di contrastare la decapitazione della loro creatura e di depotenziare l’operazione Feltri. L’Antipatico si è preso fino a ieri sera, facendo filtrare un sì ufficioso e guardando il rilancio di Berlusconi che lo ha invitato a cena.

Un’offensiva per cui il premier non ha badato a spese. Le cifre, forse non vere ma non smentite, sono iperboliche: avulse dal mercato dei giornali e anche da quello, più ricco, della tv. Quando furono pubblicati gli stipendi dei direttori per ordine di Visco, il numero uno del Corriere guadagnava 1,5 milioni e quello di Repubblica un terzo. E per il libro La casta dei giornali di Beppe Lopez (2007) i direttori de l’Unità e del Riformista (altro giornale di proprietà degli Angelucci) 9mila, Giuliano Ferrara 8mila. Belpietro 9mila e Feltri stesso appena 15mila al mese.

Feltri scherza sul conquibus con Dagospia: «Milioni già riscossi. Hanno venduto Kakà per pagarmi». Ma la pioggia d’oro lascia di stucco la stampa estera dove,in maggioranza, gli emolumenti un centesimo di quell’una tantum. In Francia il direttore di Le Monde percepisce circa 150mila euro, quello di Libération 100mila, mentre del Nouvel Observateur, dove gli stipendi sono pubblici, 8mila al mese. In Gran Bretagna è prassi non superare la paga del primo ministro, e Gordon Brown intasca circa 250mila sterline annue.

C’è da chiedersi, allora, il perché di una blitzkrieg che ha fatto la prima vittima: Mario Giordano, silurato a sangue freddo, considerato volonteroso ma non adeguato alla guerra (di Papi), reo di aver risposto agli escort-cazzotti con il solletico e della gaffe su Carlà imbarazzante in area G8. Giordano ha scoperto di essere diventato ex dopo la firma con Feltri, ed è partito per «vacanze all’estero», tra la perplessità della redazione che non aveva mai visto il capo trattare così un fedele dipendente.

C’è una ragione pecuniaria, a cui Berlusconi è sensibile: il Giornale è sceso a 165mila copie. Feltri, che si è proposto con insistenza, ha promesso 20mila lettori in più pari a 8 milioni di introiti pubblicitari. Numeri che hanno convinto il premier, contro il parere di Confalonieri e del fratello Paolo. Con una postilla davvero indigesta: oltre al condirettore Sallusti e al direttore generale, più collaboratori come Veneziani e Moggi, il «pacchetto» prevede anche il passaggio della concessionaria di pubblicità di Daniela Santanché, che compirebbe un ulteriore passo di riavvicinamento al PdL. Lei smentisce, ma pare che alla Mondadori siano fuori dalla grazia di dio.

Il prossimo passo tocca a Belpietro, rimasto a bocca asciutta all’ultimo giro di nomine tv (niente Tg1 né Tg5, forse perché Panorama sul Papi-Gate non è sceso in campo) e tentato dall’avventura a briglie sciolte. Gli Angelucci lo hanno pregato come l’unico che può farcela. La redazione di Libero, orfana del padre fondatore, spera. Tanto più dopo la riunione di venerdì scorso, quando il direttore ad interim Paragone ha caricato le truppe, promesso sfracelli, e solo alla fine annunciato - en passant- che stava per diventare vicedirettore di Mazza a RaiUno.

04 agosto 2009


Ovviamente anche questo è tutta colpa di murdoch, buttiamolo fuori e diamo tutto al nano. [SM=x751526]
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