[POL-IT] Polemiche sulle dichiarazioni di Spike Lee sui partigiani

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-Giona-
00martedì 30 settembre 2008 09:37
www.corriere.it/cinema/08_settembre_30/spike_lee_scontro_partigiani_d58f0e26-8eb2-11dd-8a6d-00144f02aa...

Miracolo a Sant'Anna Il regista: dopo gli attentati molti combattenti fuggivano lasciando al loro destino i civili
Spike Lee, scontro con i partigiani
«Antifascisti traditori? Non mi scuso». L'Anpi protesta: volantinaggi contro il film


«Menzogne storiche e offesa recata alla Resistenza. Volevamo incontrare l'autore, ma non è stato possibile»

ROMA — Per i partigiani, non ha fatto la cosa giusta. «Le dichiarazioni di Spike Lee ci indignano, ha fatto un film che non ha presente l'esatta verità di ciò che è avvenuto a Sant'Anna di Stazzema». Il vicepresidente della sezione Anpi di Pietrasanta, Giovanni Cipollini, ha replicato in serata al regista Usa. Lui aveva appena finito di dire che dopo gli attentati i partigiani spesso fuggivano lasciando i civili inermi, soli a vedersela con le rappresaglie dei soldati tedeschi. E poi: «Come regista, non mi scuso con nessuno». Il regista di Fa la cosa giusta avrebbe voluto chiudere così la polemica dei partigiani sul film Miracolo a Sant'Anna, che 01 distribuisce da venerdì in 250 copie.


Domani all'anteprima del film a Viareggio l'Anpi, l'associazione dei partigiani, farà volantinaggio di protesta «per le menzogne storiche e per l'offesa recata alla Resistenza». Volevano incontrare il regista per un confronto, «ma non è stato possibile». I partigiani l'avevano già accusato di «falso storico», perché si ipotizza che la strage di civili a Stazzema ad opera delle SS sarebbe causata dal tradimento di uno di loro. A dire il vero le stragi nel film sono due e, per motivi diversi, entrambe provocate da partigiani: il traditore impersonato da Sergio Albelli («non ho mai pensato di recitare il cattivo») non avvisa dell'arrivo di una colonna di tedeschi, e l'eroe Pierfrancesco Favino («siamo un paese diviso a metà dai tempi di Dante») non attribuendosi la colpa dell'imboscata provoca la strage in chiesa col principio della decimazione: 10 civili inermi per ogni soldato ucciso.

«Che il film possa aprire una discussione sul passato dell'Italia — continua il regista — è una cosa positiva, ci sono diverse interpretazioni su ciò che è successo, ma il fatto è che il 12 agosto 1944 la 16ª divisione di SS massacrò 560 civili italiani, uomini e donne, anziani e bambini». James McBride è sceneggiatore e autore dell'omonimo romanzo (edito da Rizzoli): «Chiedo scusa se ho urtato la suscettibilità o la sensibilità dei partigiani. Però è una storia di finzione, romanzata, nata il giorno in cui sono entrato nel villaggio di Sant'Anna di Stazzema. Nessuno parlava più dell'eccidio, c'è voluto un film e un romanzo, che non è un libro di storia. Ho raccontato la guerra attraverso un fatto che mette contro padri e fratelli e distrugge rapporti d'amicizia. Una storia che noi uomini di colore sentiamo ancora più vicino, eravamo parte integrante della guerra e abbiamo il diritto di scriverne. È meglio parlare di queste cose che dell'ultima puntata del Grande fratello. Oggi sono tutti partigiani. Ma all'epoca solo una piccola parte». «I partigiani — continua il regista —, non erano amati da tutti gli italiani, dopo le imboscate fuggivano e si nascondevano sulle montagne lasciando i civili alle reazioni dei tedeschi. Io non ho inventato nulla, fu Kesselring a concepire il principio della decimazione».

All'inizio una vecchia sequenza con John Wayne, il simbolo della mitologia del soldato bianco, «per marcare una differenza rispetto agli altri film». Altri italiani nel film, Omero Antonutti nella parte di un fascista e Valentina Cervi che fa sua figlia. Spike Lee con la sua rabbia dentro, la sua forza e il suo limite, risponde alle critiche negative ricevute in Usa, soprattutto quella di Variety, all'impressione di un film a tesi di 144 minuti dove i soldati neri sono tutti bravi fratelli «trattati come schiavi da una nazione che non li vuole». «Faccio questo mestiere da 23 anni, sono un artista che si prende i suoi rischi, non è che a ogni recensione negativa mi taglio le vene o mi butto dall'Empire State Building».

Valerio Cappelli
30 settembre 2008
Pius Augustus
00martedì 30 settembre 2008 11:26
rabbia sprecata...cosa ne vuole sapere un americano...
princepsoptimus
00martedì 30 settembre 2008 15:17
Gli americani e la storia sono due cose incompatibili... confermo ciò che ha detto pius
ipercritico
00martedì 30 settembre 2008 17:31
... tanto amato dai progressisti [SM=x751526]

stiamo parlando di un film tratto da un romanzo
... allora i tedeschi che devono dire che nel 99% della cinematografia sono dipinti come crudeli , macellai da mmazzare senza pietà ?
Hareios
00martedì 30 settembre 2008 17:44
Re:
ipercritico, 30/09/2008 17.31:

... allora i tedeschi che devono dire che nel 99% della cinematografia sono dipinti come crudeli , macellai da mmazzare senza pietà ?



poveri cuccioli

princepsoptimus
00martedì 30 settembre 2008 17:47
quei poveri nazisti mi fanno una pena... sembrano quasi senza sentimenti^^
Riccardo.cuordileone
00martedì 30 settembre 2008 18:48
Solita polemica della sinistra che vede minare la sua versione della storia...
Pius Augustus
00martedì 30 settembre 2008 21:08
Re:
ipercritico, 30/09/2008 17.31:


... allora i tedeschi che devono dire che nel 99% della cinematografia sono dipinti come crudeli , macellai da mmazzare senza pietà ?




puahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah

ma chi te le scrive le battute?
Kijo
00giovedì 2 ottobre 2008 10:16
Giusto per chi non perde la ghiotta occasione per scrivere cazzate

Riccardo.cuordileone, 30/09/2008 18.48:

Solita polemica della sinistra che vede minare la sua versione della storia...



evidenzio questo passo qui:


James Mc Bride [...] così si giustifica: "Chiedo scusa se ho urtato la suscettibilità e la sensibilità dei partigiani. Ma la mia storia è una finzione, una versione romanzata che scrissi dopo una visita a Sant'Anna di Stazzema dove nessuno parlava più dell'eccidio"




Il rischio concreto, tutt'oggi, è che ci siano dei babbei che scambino una versione romanzata con la realtà, e vadano in giro a propagandarla per buona.

L'articolo per intero, risposta di Giorgio Bocca a Spike Lee, è riportato di seguito per coloro che sono interessati.

Giorgio Bocca:


UN REGISTA cinematografico, Spike Lee, in cerca di pubblicità per il suo film sulla strage nazista di Stazzema ripesca i luoghi comuni dell'attesismo e del revisionismo antipartigiano e i giornali disponibili al riflusso neofascista li pubblicano con risalto. Che barba! Che pena! Val la pena di rispondere al signor Spike Lee? E' un dovere storico anche se probabilmente inutile. Spike Lee dice: "Dopo gli attentati i partigiani fuggivano sulle montagne lasciando la popolazione civile esposta alle rappresaglie tedesche".

Spike Lee ha una idea sia pur labile di cosa è la guerra partigiana in ogni tempo e in ogni luogo? E', per l'appunto, ricorrere alla sorpresa, evitare di essere agganciati da un nemico superiore in numero e armi, mordere e fuggire al duplice intento di far del male al nemico e di sopravvivere. Questi sono i fondamentali di ogni resistenza armata, l'alternativa è una sola: rinunciare alla lotta di liberazione, accettare l'attesismo che fa comodo all'occupante.

Abbiamo dovuto scegliere subito, sul campo fra attesismo e lotta armata. Chi c'era allora, sul campo, scelse la lotta armata perché l'attesismo era una falsa alternativa, se si stava fermi e zitti e buoni vinceva il nemico nazista, vinceva il terrore.

Spike Lee dice che fu il maresciallo Kesselring a dettare il codice delle rappresaglie: "Ogni soldato germanico ferito o ucciso verrà vendicato cento volte". Ma non fu Kesselring a stabilire la punizione terroristica, fu il comando della Wehrmacht, fu Hitler. L'attesismo era la resa senza condizione a un nemico che disponeva della vita e della morte di ogni italiano e che procedeva con i suoi "verboten" alla nostra servitù totale: proibito riunirsi, proibito informarsi, proibito avere ospiti, proibito aver piccioni viaggiatori, proibito tutto.

Nel film di Spike Lee sostiene la versione falsa che la strage di Stazzema, le centinaia di donne e bambini trucidati, fu "colpa" di una sentinella partigiana che non aveva avvisato i compagni dell'arrivo delle SS.

Spike Lee si scusa dicendo di aver seguito la sceneggiatura di James Mc Bride che a sua volta così si giustifica: "Chiedo scusa se ho urtato la suscettibilità e la sensibilità dei partigiani. Ma la mia storia è una finzione, una versione romanzata che scrissi dopo una visita a Sant'Anna di Stazzema dove nessuno parlava più dell'eccidio". Spike Lee ha aggiunto: "Faccio questo mestiere da ventitré anni, sono un artista che prende i suoi rischi, non è che per delle recensioni negative mi suicidi". Ma una tragedia come quella di Stazzema non la si inventa o non la si cambia per fare un film.

Tutti i giornali italiani hanno titolato la notizia riportando le parole di Spike Lee. "I partigiani? Spesso fuggivano, abbandonavano le popolazioni alle rappresaglie". Chi è stato partigiano sarà "suscettibile" ma capisce che il vento è cambiato, che il rispetto e la riconoscenza per chi ha messo a rischio la sua vita per la libertà di tutti, hanno lasciato il campo alla diffamazione e alla ostilità.

E' un cambiamento sgradevole ma prevedibile. Un giorno della primavera del '45 ero assieme a Livio Bianco sul monte Tamone in val Grana da cui si vede la pianura e la città di Cuneo. Indovinando il mio pensiero Livio disse: "Andrà già bene se non ci metteranno in galera". I prudenti, i vili, la maggioranza non perdonano alle minoranze di aver avuto coraggio o semplicemente il senso di un dovere civico. Ci sono anche da noi molti antipartigiani semplicemente per una questione anagrafica, di non aver potuto per ragioni di età partecipare alla Resistenza. Ci sono molti antipartigiani che vedono nei partigiani un reducismo privilegiato e fastidioso. Curioso reducismo. Curioso privilegio. Cinque anni dopo la liberazione i carabinieri della val Maira riferivano sul mio conto a un magistrato: "Si ricorda che circolava armato con atteggiamenti spavaldi". E anche io, come dice Spike Lee, sparavo e poi scappavo.

(1 ottobre 2008)




Riccardo.cuordileone
00giovedì 2 ottobre 2008 12:32
Difatti cos'ho detto io... che la sinistra vede minacciare la versione ufficiale dei fatti...
Anzi trattandosi di un romanzo, come hai sottolineato tu, la polemica è ancora più stupida... e ci si può anche collegare all'affermazione di ipercritico pensando ad Indiana Jones ad esempio...
Pius Augustus
00giovedì 2 ottobre 2008 12:51
Re:
Riccardo.cuordileone, 02/10/2008 12.32:

Difatti cos'ho detto io... che la sinistra vede minacciare la versione ufficiale dei fatti...
Anzi trattandosi di un romanzo, come hai sottolineato tu, la polemica è ancora più stupida... e ci si può anche collegare all'affermazione di ipercritico pensando ad Indiana Jones ad esempio...




sai com'è,per un qualche motivo la gente (e quindi la cultura popolare) è portata a considerare la nazione che ha aperto i campi di sterminio ed ha tentato di conquistare il mondo mentre portava a termine pulizie etniche di milioni di uomini come "cattiva".Chissà perchè...
Kijo
00giovedì 2 ottobre 2008 13:48
Re:
Riccardo.cuordileone, 02/10/2008 12.32:

Difatti cos'ho detto io... che la sinistra vede minacciare la versione ufficiale dei fatti...



Riccardo.cuordileone, 30/09/2008 18.48:

Solita polemica della sinistra che vede minare la sua versione della storia...



Quasi non c'è gusto.

La versione alternativa è quella revisionista.
Finchè ci sarà gente che considererà la storia come "versione della sinistra" da riscrivere, certe cose vanno puntualizzate e non possono essere trattate con leggerezza.

Riccardo.cuordileone, 02/10/2008 12.32:


Anzi trattandosi di un romanzo, come hai sottolineato tu, la polemica è ancora più stupida...



Peccato che ti sfugga un piccolo dettaglio (che poi è l'argomento del thread): il romanzo è si di fantasia, ma diventa uno spunto per denigrare eventi reali come la resistenza partigiana che ha combattuto contro la dittatura in Italia.
Lpoz
00giovedì 2 ottobre 2008 14:13
Bhe...pensare di non dover rivedere almeno in parte la storia, è alquanto sbagliato a parer mio
Kijo
00giovedì 2 ottobre 2008 14:23
La storia puo' essere rivista quando ci sono intenti seri, e solo a distanza di tempo.
L'attuale revisionismo ha come obiettivo non la conoscenza della verità storica, ma la riabilitazione e la legittimazione di figure ed eventi che hanno segnato una delle peggiori pagine della storia italiana.

Un'opera di revisione seria effettuata da persone competenti, e non dettata da nostalgici e neofascisti, potrebbe essere possibile solo quando ci sarà una buona distanza non solo cronologica, ma anche emotiva dagli eventi.

Ad oggi questo non è possibile, anzi, pericoloso per il clima che si respira.

Per restare in topic, non credo affatto che la revisione possa partire da un'opera di fantasia, e dalle affermazioni del regista che ha realizzato un film su quest'opera.
Lpoz
00giovedì 2 ottobre 2008 14:29
Re:
Kijo, 02/10/2008 14.23:

La storia puo' essere rivista quando ci sono intenti seri, e solo a distanza di tempo.
L'attuale revisionismo ha come obiettivo non la conoscenza della verità storica, ma la riabilitazione e la legittimazione di figure ed eventi che hanno segnato una delle peggiori pagine della storia italiana.

Un'opera di revisione seria effettuata da persone competenti, e non dettata da nostalgici e neofascisti, potrebbe essere possibile solo quando ci sarà una buona distanza non solo cronologica, ma anche emotiva dagli eventi.

Ad oggi questo non è possibile, anzi, pericoloso per il clima che si respira.

Per restare in topic, non credo affatto che la revisione possa partire da un'opera di fantasia, e dalle affermazioni del regista che ha realizzato un film su quest'opera.



Daccordissimo sul fatto che debba essere fatto da persone obbiettive, e con intenti obbietivi...
ma ora come ora, è innegabile che nulla è stato fatto così...

va bene la pagina peggiore, va bene la barbiarie..
ma voler rendere diabolico tutto e tutti senza se e senza ma è davvero poco obbiettivo
Pilbur
00giovedì 2 ottobre 2008 14:58
Però Spike Lee andava bene quando era razzista verso i bianchi.,..
princepsoptimus
00giovedì 2 ottobre 2008 15:29
Re:
Pilbur, 02/10/2008 14.58:

Però Spike Lee andava bene quando era razzista verso i bianchi.,..




????
Vota DC
00giovedì 2 ottobre 2008 17:21
Pero Spike Lee ha dimenticato di precisare che i soldati di colore statunitensi erano ancora meno amati dei partigiani a causa delle truppe coloniali francesi che si sono distinte per stupro e ai nostri occhi i neri sono tutti uguali tra loro.

ipercritico, 30/09/2008 17.31:


... allora i tedeschi che devono dire che nel 99% della cinematografia sono dipinti come crudeli , macellai da mmazzare senza pietà ?



Più che altro sono dipinti come imbecilli che cadono come mosche.I tedeschi non cadevano come mosche,sul fronte occidentale le loro perdite sono abbastanza proporzionate rispetto agli angloamericani e sul fronte orientale per ogni tedesco ci sono più sovietici uccisi.Se proprio vogliono fare film dove i cattivi muoiono come mosche che usino la guerra d'inverno tra Finlandia e Unione Sovietica.
Comunque la cinematografia sbaglia sui francesi.....la resistenza francese è una balla colossale!

Riccardo.cuordileone
00giovedì 2 ottobre 2008 17:26
Re:
Pius Augustus, 02/10/2008 12.51:


Sai com'è, per un qualche motivo la gente (e quindi la cultura popolare) è portata a considerare la nazione che ha aperto i campi di sterminio ed ha tentato di conquistare il mondo mentre portava a termine pulizie etniche di milioni di uomini come "cattiva".Chissà perchè...


Bè ma è sbagliato, non che voglia difendere i nazisti, ma il sinonimo nazisti/tedeschi non corrisponde alla realtà... però il messaggio che trapela da tutti i film è questo...


Lpoz
00venerdì 3 ottobre 2008 21:13
E difatti, se ci fate caso i crucchi, che siano SS, panettieri, soldati o hitler, difficilmente vengono doppiati...
Pius Augustus
00sabato 4 ottobre 2008 11:13
al riguardo ti copio una frase che ho letto proprio oggi su un sito di lingua inglese e che mi pare estremamente adeguata,proprio sulla presunta completa differenza fra "hitler" e "tedeschi":

It was Nazi Germany (including Austria), so using the term German is just as correct as using the term British to describe the actions of Churchill's
government.

Otherwise one get's into that immediate post-WW2 philosophy of trying to separate entirely the actions of the Nazi-led regime from 99.9% of German nationals, which was hardly the case, which then led to all sorts of revisionist unpleasantness and introspection upon closer scrutiny: how many people knew about, supported, were involved in these actions, their motivation, etc.
Lpoz
00sabato 4 ottobre 2008 14:58
Re:
Pius Augustus, 04/10/2008 11.13:

al riguardo ti copio una frase che ho letto proprio oggi su un sito di lingua inglese e che mi pare estremamente adeguata,proprio sulla presunta completa differenza fra "hitler" e "tedeschi":

It was Nazi Germany (including Austria), so using the term German is just as correct as using the term British to describe the actions of Churchill's
government.

Otherwise one get's into that immediate post-WW2 philosophy of trying to separate entirely the actions of the Nazi-led regime from 99.9% of German nationals, which was hardly the case, which then led to all sorts of revisionist unpleasantness and introspection upon closer scrutiny: how many people knew about, supported, were involved in these actions, their motivation, etc.




una traduzione a grandi linee per chi l'inglese non lo mastica propio molto bene? [SM=x751529]


ipercritico
00lunedì 6 ottobre 2008 10:05
Re:
princepsoptimus, 30/09/2008 17.47:

quei poveri nazisti mi fanno una pena... sembrano quasi senza sentimenti^^




la vostra (tua e di pius) opinione del popolo tedesco è esattamente la stessa dei nazisti nei confronti degli ebrei
DarkWalker
00lunedì 6 ottobre 2008 13:56
ma non si dice in genere che gli artisti raccontanto la (loro) verità con la finzione?E che i politici fingono raccontando le verità?
Il che ci riporta al revisionismo: chiunque non creda nei valori democratici è messo all'estremo, se non ostracizzato, dalla comunità, ed da questa posizione qualsiasi (ri)analisi prima di essere una ricerca storica è un atto politico.
In ogni caso, anche se i partigiani fossero stati tutti criminali e i fascisti tutti santi, rimane il fatto che dai primi sono venuti fuori 60anni di benessere e libertà e dai secondi 20 anni di dittatura, una guerra disastrosa e l'appoggio ad una dittatura criminale. Quindi la scelta di campo è pressochè obbligata per chi non si colloca alle ali estreme e almeno crede negli stessi valori della nostra costituzione.
Lpoz
00lunedì 6 ottobre 2008 16:49
Re:
DarkWalker, 06/10/2008 13.56:

ma non si dice in genere che gli artisti raccontanto la (loro) verità con la finzione?E che i politici fingono raccontando le verità?
Il che ci riporta al revisionismo: chiunque non creda nei valori democratici è messo all'estremo, se non ostracizzato, dalla comunità, ed da questa posizione qualsiasi (ri)analisi prima di essere una ricerca storica è un atto politico.
In ogni caso, anche se i partigiani fossero stati tutti criminali e i fascisti tutti santi, rimane il fatto che dai primi sono venuti fuori 60anni di benessere e libertà e dai secondi 20 anni di dittatura, una guerra disastrosa e l'appoggio ad una dittatura criminale. Quindi la scelta di campo è pressochè obbligata per chi non si colloca alle ali estreme e almeno crede negli stessi valori della nostra costituzione.




ma non si tratta di decidere chi era Santo e chi Criminale..
ma semplicemente santificare di meno una parte e criminalizzare meno l'altra, se ciò è la verità storica...

è innegabile, che i partigiani, colpivano e scappavano, lasciando che i crucchi facessero cosa volevano con i civili e/o i prigionieri...
vedasi le fosse ardeatine..
i tedeschi avevano chiesto che i responsabili si consegnassero...
magari non avrebbero risparmiato anche gli altri..
ma chissà..forse si...
Hareios
00lunedì 6 ottobre 2008 17:51
Una cosa sono le tattiche di guerriglia dei partigiani, un'altra ancora sono i metodi utilizzati dai tedeschi per tentare di reprimere la resistenza.

Tacciare di vigliaccheria un partigiano (e non mi riferisco al caso specifico italiano, bada bene) perchè adotta tattiche di guerriglia è così profondamente stupido che sono (quasi) sicuro che nessuno in questa discussione stia discutendo di questo.

Paragonare il considerare il popolo tedesco (durante il nazismo, si intende, ma anche questa è una precisazione inutile) nel torto non marcio, ma marcissimo, ed identificarlo come una forza sociale profondamente negativa all' opinione ( [SM=x751553] ) che quest'ultimi avevano delle loro vittime predilette è altresì un'azione, a mio parere, poco cogitata.

Poi si può discutere se l'interpretazione data dal regista ad un determinato fatto storico sia o meno corretta, se il film pretenda o meno di essere una ricostruzione veritiera dei fatti o se, dopotutto, non ha questa valenza storica ed è solo un'opera romanzata su un argomento che andrebbe trattato forse con maggiore cura.
Lpoz
00lunedì 6 ottobre 2008 18:02
Re:
Hareios, 06/10/2008 17.51:

Una cosa sono le tattiche di guerriglia dei partigiani, un'altra ancora sono i metodi utilizzati dai tedeschi per tentare di reprimere la resistenza.

Tacciare di vigliaccheria un partigiano (e non mi riferisco al caso specifico italiano, bada bene) perchè adotta tattiche di guerriglia è così profondamente stupido che sono (quasi) sicuro che nessuno in questa discussione stia discutendo di questo.

Paragonare il considerare il popolo tedesco (durante il nazismo, si intende, ma anche questa è una precisazione inutile) nel torto non marcio, ma marcissimo, ed identificarlo come una forza sociale profondamente negativa all' opinione ( [SM=x751553] ) che quest'ultimi avevano delle loro vittime predilette è altresì un'azione, a mio parere, poco cogitata.

Poi si può discutere se l'interpretazione data dal regista ad un determinato fatto storico sia o meno corretta, se il film pretenda o meno di essere una ricostruzione veritiera dei fatti o se, dopotutto, non ha questa valenza storica ed è solo un'opera romanzata su un argomento che andrebbe trattato forse con maggiore cura.





Chiaro..
ma come dissi già empo addietro, e ciò non vuole valere da giustificazione, i tedeschi usarono gli stessi metodi che uso Patton in Sicilia e in generale gli alleati con chi compiva atti di sabotaggio e/o guerriglia..
per ciò che riguarda il film...
è appunto un FILM...quindi da prendere sempre con le dovute cautele
Hareios
00lunedì 6 ottobre 2008 18:17
Re: Re:
Lpoz, 06/10/2008 18.02:





Chiaro..
ma come dissi già empo addietro, e ciò non vuole valere da giustificazione, i tedeschi usarono gli stessi metodi che uso Patton in Sicilia e in generale gli alleati con chi compiva atti di sabotaggio e/o guerriglia..
per ciò che riguarda il film...
è appunto un FILM...quindi da prendere sempre con le dovute cautele




Mi documenterò meglio sulle stragi compiute degli alleati in italia; detto ciò per ciò che riguarda il FILM possiamo affermare che, presentando una versione dei fatti non corretta, le critiche alla dichiarazione del regista possono essere più che motivate e non la "solita polemica della sinistra che vede minare la sua versione della storia". non credi?
Pius Augustus
00lunedì 6 ottobre 2008 18:26
Re: Re:
Lpoz, 06/10/2008 18.02:





Chiaro..
ma come dissi già empo addietro, e ciò non vuole valere da giustificazione, i tedeschi usarono gli stessi metodi che uso Patton in Sicilia e in generale gli alleati con chi compiva atti di sabotaggio e/o guerriglia..
per ciò che riguarda il film...
è appunto un FILM...quindi da prendere sempre con le dovute cautele




se gli americani avessero usato le tecniche che i tedeschi erano soliti utilizzare in russia o in polonia probabilmente di italiani non ne sarebbero rimasti affatto.


@ Ipercritico

se tu l'inglese lo conosci (mi scuso di non aver tradotto ma non avevo proprio letto il continuo della discussione) sai che quello che voglio dire è ben esplicato da quel copia incolla che ho postato:è assurda la pretesa di separare completamente l'operato del 99,9% dei tedeschi (che lavorarono per hitler,lo mitizzarono,lo adorarono,lo servirono fino alla morte) da quella di quell'1% di nazisti che furono materialmente i vertici del regime.Chiunque lo faccia è motivato da ragioni politiche revisioniste.
Su spike lee non mi pare di essermi scandalizzato,ho semplicemente fatto notare che non ha alcuna posizione per essere considerato una autorità in merito.
Lpoz
00lunedì 6 ottobre 2008 19:11
Re: Re: Re:
Pius Augustus, 06/10/2008 18.26:




se gli americani avessero usato le tecniche che i tedeschi erano soliti utilizzare in russia o in polonia probabilmente di italiani non ne sarebbero rimasti affatto.




si sta parlando dell'italia...


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