[POL-IT] Di Pietro prende Napolitano a pesci in faccia

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-Giona-
00giovedì 29 gennaio 2009 11:15
www.repubblica.it/2009/01/sezioni/politica/giustizia-8/manifestazione-di-pietro/manifestazione-di-pie...

A Roma durante una manifestazione dell'Idv tolto lo striscione 'Napolitano dorme'
L'ex magistrato: "Il silenzio è mafioso". Il Colle risponde: "Parole pretestuose"
Scontro tra Di Pietro e il Quirinale
"Non è arbitro". La replica: "Offensivo"

Dopo la bufera il politico precisa: "Frainteso, quelle parole non erano riferite a lui"
Fini: "Lecito criticare, ma senza oltrepassare i limiti". Veltroni: "Inaccettabile e inqualificabile"




ROMA - Parole dure contro il presidente della Repubblica a una manifestazione dell'Italia dei Valori. Antonio Di Pietro ha accusato Napolitano di non essere un "arbitro imparziale" e di tacere su alcuni temi come la giustizia e il Lodo Alfano. Le critiche hanno provocato subito la reazione del mondo politico. Da Montecitorio è stata espressa solidarietà al presidente e anche il Quirinale ha replicato giudicando "offensivo" contestare presunti "silenzi".

Fischi contro Napolitano. Durante la manifestazione, in piazza Farnese a Roma, contro la riforma della giustizia targata centrodestra e in difesa del procuratore di Salerno Luigi Apicella, convocata dall'Associazione nazionale vittime di mafia e dall'Italia dei Valori, dalla piazza sono partiti fischi contro il presidente della Repubblica quando è stato rimosso uno striscione sul quale era scritto "Napolitano dorme, l'Italia insorge".

Di Pietro: "Giudizio poco da arbitro". Dal palco, Antonio Di Pietro ha stigmatizzato la rimozione dello striscione e si è rivolto direttamente al capo dello Stato: "Lei dovrebbe essere l'arbitro, a volte il suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzi. Noi la rispettiamo - ha aggiunto il leader Idv - ma lo possiamo dire o no, rispettosamente, che non siamo d'accordo che si lasci passare il Lodo Alfano, che non siamo d'accordo nel vedere i terroristi che fanno i sapientoni mentre le vittime vengono dimenticate?". "Il silenzio è mafioso, e per questo non voglio rimanere in silenzio", ha detto ancora Di Pietro, che poi si è di nuovo rivolto a Napolitano: "Dica che i mercanti devono andare fuori dal tempio, dal Parlamento e noi lo approveremo".

I motivi della protesta. Al centro della protesta la sospensione, decisa dal Csm, del procuratore capo di Salerno Luigi Apicella, un provvedimento che, secondo un volantino diffuso dai promotori, sarebbe segnale di "grave ingerenza del potere politico nei confronti dell'autonomia della magistratura". Tra i protagonisti della giornata, che si alternano sul palco allestito di fronte al palazzo dell'ambasciata francese, Salvatore Borsellino, Beppe Grillo, Marco Travaglio e Antonio Di Pietro.

La replica del Quirinale. La Presidenza della Repubblica - si legge in un comunicato - è totalmente estranea alla vicenda dello striscione nella manifestazione svoltasi oggi in piazza Farnese a cui fa riferimento l'onerevole Di Pietro. Del tutto pretestuose sono comunque da considerare le offensive espressioni usate per contestare presunti "silenzi" del capo dello Stato, le cui prese di posizione avvengono nella scrupolosa osservanza delle prerogative che la Costituzione gli attribuisce.

Solidarietà a Napolitano da Fini e da Schifani. Gli avvenimenti di piazza Farnese hanno avuto subito una vasta eco nell'aula di Montecitorio. "La Camera dei deputati ritiene - ha detto il presidente Fini - che il presidente della Repubblica sia garante dei diritti e dei doveri dei cittadini e rispettoso e solerte difensore delle prerogative del Parlamento. L'aula ha ribadito il fatto che è lecito il diritto sacrosanto alla critica politica, ma che mai quel diritto può travalicare il rispetto a chi rappresenta tutta la nazione, al di là del fatto che sia stato espressione di un voto unanime o meno del Parlamento che lo ha eletto".

Anche il presidente del Senato Renato Schifani all'apertura della seduta a Palazzo Madama ha voluto esprimere solidarietà a Giorgio Napolitano, "oggetto oggi di accuse offensive ed ingiuste". "Il diritto di critica - ha detto - non può consentire che venga ingiustamente offeso chi rappresenta la nostra unità nazionale. All'imparzialità ed alla prudenza del Capo dello Stato siamo tutti debitori. E' una figura che sta esercitando il suo alto ruolo con l'equilibrio, la saggezza e l'esperienza che gli derivano da una vita sempre vissuta sotto l'egida della Costituzione". "Per questo - ha concluso il presidente - consideriamo le offese fatte a lui, come offese fatte a tutti i parlamentari e a tutti i cittadini che a lui guardano con fiducia".

Veltroni: "Inaccettabile e inqualificabile". Anche il leader del Pd Walter Veltroni ha stigmatizzato le parole di Di Pietro. "Il ruolo e le parole del presidente della Repubblica - ha detto - non possono essere messe in discussione né essere oggetto di polemiche politiche strumentali. In un momento difficile per il paese il presidente Napolitano rappresenta un punto di riferimento per l'intero paese, per il suo ruolo di garanzia, per la saggezza e l'equilibrio dei suoi interventi". "Quanto accaduto a piazza Farnese - ha aggiunto Veltroni - le frasi pronunciate da Di Pietro, gli striscioni esibiti sono inaccettabili e inqualificabili. Torniamo ad esprimere al capo dello Stato la nostra piena solidarietà e fiducia".

Gasparri: "Di Pietro pensi alle sue malefatte". "Di Pietro, invece di insultare ancora una volta il presidente della Repubblica ed emettere giudizi a destra e manca, perchè continua a fuggire come un coniglio e non risponde sulle malefatte sue, del figlio e di quelle del suo partito in un pubblico confronto?". Anche Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl al Senato, critica Di Pietro e lancia l'accusa. "Perchè il figlio si occupava dei fornitori delle caserme dei carabinieri? - ha detto - Perchè esponenti del suo partito sono indagati per reati inquietanti? Perchè deve giustificarsi sull'uso dei finanziamenti pubblici dell'Idv?".

Di Pietro: "Frainteso, non ho offeso nessuno". Dopo la bufera arriva una precisazione del leader dell'Italia dei Valori, che si dice "amareggiato" per la disinformazione che contiene il comunicato del Quirinale. "Mi mette in bocca ciò che non ho detto - ha affermato Di Pietro - Ribadisco che, a mio avviso, è stato ingiusto e ingiustificato non avere permesso ad alcuni manifestanti di tenere esposto uno striscione non offensivo, ma di critica politica".

"In democrazia - ha proseguito - deve essere permesso a tutti di avanzare critiche e dissensi. Non ho mai detto che a far togliere lo striscione fosse stata la presidenza della Repubblica, e non ho mai offeso, né inteso offendere, il capo dello Stato quando ho ricordato pubblicamente che il silenzio uccide come la mafia, giacché non è a lui che mi riferivo, ma a chi vuole mettere la museruola ai magistrati che indagano sui potenti di Stato".

(28 gennaio 2009)
Hareios
00giovedì 29 gennaio 2009 13:15
In questo caso Di Pietro ha totalmente ragione: Napolitano è un vecchio inerte, chissà magari ci tiene ha dimostrare che non ha più nulla a che fare con il suo passato da comunista.

Io sono generalmente contrario alla figura del presidente della repubblica, ma finchè ci sono uomini di un certo spessore (vedi Ciampi, che in qualche occasione ha manifestato la sua opinione apertamente) posso pure capirla, ma Napolitano è veramente l'emblema dell'inutilità.

E non mi si venga a dire che seguo la linea di Di Pietro acriticamente, perchè ho sempre contestato pure Ciampi.
Pius Augustus
00giovedì 29 gennaio 2009 15:13
Ha ragione di pietro, e poi ma quali insulti? ricordiamoci quelli di storace.
DarkWalker
00giovedì 29 gennaio 2009 15:46
basta vedere cosa rappresenta il presidente: insultabile, insultabilissimo [SM=x751590]
-Giona-
00giovedì 29 gennaio 2009 17:35
Io inizialmente non ero entusiasta di Napolitano come presidente della repubblica, ma col tempo l'ho gradatamente rivalutato. In particolare ho apprezzato moltissimo le sue parole sul terrorismo. D'altronde, ritengo che Di Pietro abbia proprio poco da lamentarsi, poiché Napolitano come presidente non interveniva nemmeno quando al governo c'era proprio l'ex p.m., e l'opposizione di allora chiedeva a gran voce un suo intervento. Ricordate? In una nota ufficiale Napolitano esprimeva fastidio per il fatto che qualcuno venisse a "tirarlo per la giacchetta".
Hareios
00giovedì 29 gennaio 2009 18:04
Re:
-Giona-, 29/01/2009 17.35:

Io inizialmente non ero entusiasta di Napolitano come presidente della repubblica, ma col tempo l'ho gradatamente rivalutato. In particolare ho apprezzato moltissimo le sue parole sul terrorismo. D'altronde, ritengo che Di Pietro abbia proprio poco da lamentarsi, poiché Napolitano come presidente non interveniva nemmeno quando al governo c'era proprio l'ex p.m., e l'opposizione di allora chiedeva a gran voce un suo intervento. Ricordate? In una nota ufficiale Napolitano esprimeva fastidio per il fatto che qualcuno venisse a "tirarlo per la giacchetta".



I bei discorsi preparati sono capaci a leggerli chiunque; inoltre ciò non fa altro che avvalorare quanto da me detto: è un essere inutile.

Su una cosa posso essere d'accordo con Dark: Napolitano ben rappresenta l'Italia di oggi.

princepsoptimus
00giovedì 29 gennaio 2009 20:04
Su Napolitano non si spenderanno sicuramente grandi elogi sui libri di storia...
Arvedui
00giovedì 29 gennaio 2009 22:30
Che avrà mai detto Di Pietro di così "offensivo" e sconvolgente da far indignare tutto il mondo politico (che sulle leggi ad personam del nano non si indigna mai) tanto da spingere molti politici, come Fini e Schifani, a dare la loro solidarietà (pelosa) a Napolitano?

Quello che ha detto DAVVERO Di Pietro ieri:

Disorso completo di Di Pietro

Signor Presidente, lo sa che questa mattina si sta cercando, ancora una volta, di farci lo scherzetto che è stato fatto a Piazza Navona? Credo che in una civile piazza dei cittadini italiani abbiano il diritto di manifestare. Si può non essere d'accordo su quanto abbiamo fatto e su quanto stiamo facendo, ma è un nostro diritto, garantito dalla Costituzione, poter dire che quello che fanno determinate persone non ci convince? Ci possiamo permettere, signor Presidente della Repubblica, di accogliere in questa piazza anche qualcuno di noi che non è d'accordo su alcuni suoi silenzi? Possiamo permettercelo o no? O siamo degli eversori? Siamo dei cittadini normali che ci permettiamo di dire a lei, signor Presidente della Repubblica, che dovrebbe essere l'arbitro, che a volte il suo giudizio ci pare poco da arbitro e poco da terzo. Lo possiamo dire o no? Noi la rispettiamo, abbiamo il senso delle istituzioni, vogliamo essere tranquilli. Oggi, un cittadino ha messo un manifesto, uno striscione, dove senza offendere nessuno dice “Napolitano dorme, l'Italia insorge”. Perché lo hanno sequestrato? Chi ha ordinato di sequestrare questo manifesto? Perché non c'è possibilità di manifestare senza bastoni, senza nulla? Stiamo semplicemente dicendo che non siamo d'accordo sul fatto che si lasci passare il lodo Alfano, che non siamo d'accordo sul fatto che si criminalizzino le persone che fanno il loro dovere, che non siamo d'accordo sull'oblio che hanno le istituzioni nei confronti di questi familiari delle vittime, che non siamo d'accordo nel vedere terroristi che vanno a fare gli insegnanti e informare a loro modo le cose, che fanno i saputoni e poi vediamo le vittime del terrorismo e della mafia che vengono dimenticate e abbandonate a se stesse. Lo possiamo dire o no? Rispettosamente, ma il rispetto è una cosa, il silenzio è un'altra: il silenzio uccide, il silenzio è mafioso, il silenzio è un comportamento mafioso. Ecco perché non vogliamo rimanere in silenzio.

Quello che hanno riportato i media? Una versione ritagliata ed infarcita ad arte. Dopo aver ascoltato, se avete avuto voglia, la versione integrale, guardatevi un paio di esempi rappresentativi:

Tg1 delle 20 di ieri

Tg5
cointreau il possente
00giovedì 29 gennaio 2009 22:47
Polemica assolutamente fuori luogo e strumentalizzata da tutti, perfino dal PD, per i soliti fini elettorali. Di Pietro ha espresso critiche, condivisibili o meno, senza offendere, e questo non è ancora reato anche se sta diventando "pubblicamente sconveniente".
Grande Arvedui, al solito. L'unica cosa interessante di queste minkiate è lo studio delle tecniche di disinformatzja.
Bye
Ace Ventura
00venerdì 30 gennaio 2009 16:00
inutile polemica accusatoria, vecchio strumento italiano.
..SpartaK..
00domenica 1 febbraio 2009 10:58
ovviamente mi unisco a quanti hanno fatto notare che nessuno ha insultato nessuno a piazza Farnese, che il "caso" è stato inventato a tavolino e portato avanti da tutti i media, cosa che ormai sta smettendo di scandalizzarmi

detto questo napolitano di sicuro non si è dimostrato in questi anni all'altezza del ruolo di più alto rappresentante dell'ordine democratico e della legalità, dove sta scritto che non lo posso criticare anche ferocemente?

mi volete dire che quando berlusconi diventerà presidente della repubblica (*manca uno smile che esprima panico*) non lo potrò insultare?
..SpartaK..
00domenica 1 febbraio 2009 11:00
Re: Re:
Hareios, 29/01/2009 18.04:



Su una cosa posso essere d'accordo con Dark: Napolitano ben rappresenta l'Italia di oggi.





lol quoto
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