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00venerdì 17 febbraio 2006 09:28

"Corruzione, Berlusconi a processo"
I pm: "Pagò il silenzio di Mills"
di LUCA FAZZO


Silvio Berlusconi

MILANO - L'ultima indagine contro Silvio Berlusconi finisce ieri mattina, con un avviso in busta chiusa che parte verso due inquisiti. Uno è il Presidente del Consiglio. L'altro è David Mills, l'avvocato inglese che Berlusconi, secondo la Procura, corruppe perché testimoniasse il falso davanti alla magistratura italiana. Berlusconi e Mills sono accusati di corruzione in atti giudiziari. Solo i venti giorni previsti dal codice per le ultime mosse delle difese separano ora il Cavaliere dalla richiesta di rinvio a giudizio: che rischia di piombare nella fase più calda della campagna elettorale.

A lungo, nei giorni scorsi, i pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale avevano ragionato sulle possibilità di evitare questa coincidenza di tempi, foriera di inevitabili polemiche. Ma alla fine hanno ritenuto che non ci fosse altra strada praticabile. E le polemiche, inevitabili, arrivano: a partire da Nicolò Ghedini, deputato di Forza Italia e difensore del premier, che attacca a testa bassa, "trovo straordinaria la chiusura di questa indagine a pochi giorni dalla campagna elettorale, considerato che si tratta di un'inchiesta che dura da molti anni e che, comunque, trova una conclusione proprio ora". Ghedini annuncia che si batterà per dimostrare la "totale insussistenza" delle accuse.

Ma non dice se Berlusconi, nella bagarre pre-elettorale, troverà il tempo per venirsi a fare interrogare a Milano: quel tempo che non trovò alla fine del novembre scorso, quando non rispose all'invito dei due pm a causa dei propri impegni istituzionali.
Quello che si chiude ieri era l'ultimo stralcio d'inchiesta ancora aperto della nutrita serie di processi milanesi a carico di Silvio Berlusconi.

Mills, marito di un ministro del governo laburista britannico, specialista in alchimie finanziarie e societarie, è accusato di avere mentito (a pagamento) nel corso di due dei primi processi iniziali di questa serie, dieci anni fa: quello che vedeva il Cavaliere accusato di avere corrotto diversi ufficiali della Guardia di Finanza, e quello per i soldi sottobanco al premier socialista Bettino Craxi.

Si legge nell'atto notificato ieri: "Deponendo Mills in qualità di testimone nei processi "Arces + altri" e "All Iberian", accettava la promessa e successivamente riceveva da Carlo Bernasconi (manager Fininvest, morto nel 2001, ndr), a seguito di disposizione di Silvio Berlusconi, la somma di 600mila dollari, investita dallo steso Mills in unità del fond Giano Capital e l'anno successivo reinvestita nel Torrey Global Offshore Fund, per compiere atti contrari ai doveri d'ufficio di testimone: come in effetti faceva affermando il falso e tacendo in tutto o in parte ciò che era a sua conoscenza in ordine al ruolo di Silvio Berlusconi nella struttura di società offshore creata dallo stesso Mills, struttura fuori bilancio utilizzata nel corso del tempo per attività illegali e operazioni riservate del gruppo Fininvest".

Davanti ai giudici, in particolare, Mills "ometteva di dichiarare quanto a sua conoscenza in ordine alla proprietà e al controllo delle società offshore del Fininvest B group e di conseguenza non rivelava che delle stesse erano beneficiari Silvio Berlusconi, Carlo Bernasconi e Livio Gironi, e che il controllo sulle stesse era esercitato da fiduciari della famiglia Berlusconi"; inoltre "ometteva di riferire la circostanza del colloquio telefonico intercorso nella notte del 24 novembre 1995 con Silvio Berlusconi in ordine alla società All Iberian e al finanziamento da 10 miliardi di lire erogato tramite All Iberian a Bettino Craxi".

Bugie ricompensate, secondo la Procura, con quei 600mila dollari riciclati da Mills in fondi riservati. Anche se il legale di Mills, Federico Cecconi, ieri fa presente che "l'analisi dei conti correnti a suo tempo fornita ai pm costituisca prova insormontabile che i 580mila euro oggetto della presunta corruzione non hanno alcuna forma di attinenza col gruppo Fininvest e con Silvio Berlusconi e che quindi la contestazione è destituita di ogni fondamento".

(17 febbraio 2006)



poi fra 5-10 anni i magistrati si candideranno nei DS o l'ennesima trasformazione del PCI :14:
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