[POL-IT] Berlusconi, popolare in Italia, è il leader meno amato in Europa

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Arvedui
00lunedì 1 giugno 2009 19:25
Berlusconi, popolare in Italia, è il leader meno amato in Europa


Silvio Berlusconi si vanta spesso di essere uno dei leader più popolari nel proprio paese, a volte, com’è nel suo carattere, esagerando un po’. All’estero, però, è tutta un’altra storia: lo abbiamo notato in passato, e lo conferma ora una recente ricerca realizzata dal quotidiano francese Le Figaro su un campione equipartito di italiani, inglesi, tedeschi e spagnoli.

Dando un occhio ai risultati (in gallery) si scopre infatti che il Cavaliere è il leader la cui immagine è peggiore: ben il 74% dei rispondenti di averne una cattiva opinione. Guida la classifica Angela Merkel, per la quale le percentuali di giudizi negativi e positivi sono quasi invertite. La Cancelliera e Berlusconi sono però paradossalmente accomunati dal fatto di essere gli unici leader a superare l’asticella del 50% nel proprio paese.

Com’è possibile che il Cavaliere, che raggiunge il 51% di popolarità in Italia (comunque ben lontano dall’autoproclamato 75), si fermi solo al 25% nella media dei quattro paesi? E’ presto detto: la percentuale di risposte positive negli altri tre stati oscilla tra il 15 (Spagna e UK) e il 18% (Germania). Si tratta di cifre che sono quasi sempre almeno la metà di quelle degli altri leader europei più disprezzati. Il sondaggio ci dice però cose molto interessanti anche sulla mentalità degli italiani.

Sembriamo essere infatti, contrariamente alla nostra immagine auto-costruita di cinici disincantati e disillusi dalla politica, il popolo europeo che più apprezza i leader: ognuno dei cinque capi di governo in esame ottiene infatti da parte degli italiani il giudizio migliore, con una percentuale di apprezzamenti sempre e comunque superiore al 50%.

In questo quadro, paradossalmente, Berlusconi risulta il leader europeo meno amato dagli italiani: come dire che gli abitanti del paese sembrano amare i leader in generale e a prescindere; se poi sono stranieri, ancora meglio (confermando in questo modo l’innata esterofilia della nostra gente). Tutto il contrario avviene per gli inglesi, che si mantengono strettissimi nei giudizi, con percentuali di apprezzamenti sistematicamente dimezzate rispetto a quelle italiane.

Un’altra parte dell’indagine riguardava poi la percezione dell’influenza dei vari leader a livello europeo: anche qui esce vincitrice Angela Merkel, a parimerito con il presidente francese Nicolas Sarkozy. Berlusconi arriva invece solo penultimo: la maglia nera viene infatti indossata dallo spagnolo Zapatero, forse anche per il peso demograficamente ed economicamente inferiore del suo paese.

I rispondenti di tutti i paesi indicano infatti sistematicamente il primo ministro italiano come maggiormente influente rispetto al suo omologo spagnolo. L’unica eccezione? Proprio gli italiani stessi, che vedono Berlusconi come il meno autorevole, e sembrano essere vittime di una vera e propria sopravvalutazione del peso europeo del “Bambi” iberico.

Anche per questa domanda si riscontra tuttavia tra le risposte dei nostri compatrioti un tasso di “abbastanza” e “molto” spesso nettamente superiore a quello degli altri paesi. Un dato che potrebbe indicare, come abbiamo già ipotizzato, l’amore incondizionato degli italiani per i leader.

In alternativa, si potrebbe trattare di un effetto dell’acquiescienza (la tendenza a rispondere sempre positivamente per compiacere l’intervistatore), fenomeno tanto più diffuso quanto più basso è il livello di istruzione. E l’Italia, si sa, non primeggia tra i paesi europei per i titoli scolastici raggiunti dai suoi abitanti.







Lux-86
00lunedì 1 giugno 2009 19:34
sondaggi di sinistra fatti dalla stampa di sinistra a gente di sinistra.
Hareios
00lunedì 1 giugno 2009 20:33
Re:
Lux-86, 01/06/2009 19.34:

sondaggi di sinistra fatti dalla stampa di sinistra a gente di sinistra.



Come ribadito a radiodue dal premier (riguardo ad un'altra questione): la stampa estera è costantemente in contatto con i giornali di sinitra italiani che influenzano i giornali di tutto il mondo affinchè vengano pubblicati articoli affini alla loro linea, che è rigorosamente antiberlusconiana.

La congiura globale contro il nostro amato Premier è evidente, ma Lui continua a lottare per il bene di tutti (anche di quei disgraziati che gli vanno contro!): del resto Lui è già ricco, per quale motivo dunque sarebbe dovuto scendere in campo se non per salvarci dal baratro?
Meno male che Silvio c'è!!!



[SM=x751595] [SM=x751595] [SM=x751595] [SM=x751595] [SM=x751595]
Riccardo.cuordileone
00martedì 2 giugno 2009 12:57
Bè i risultati non mi sorprendono affatto, d'altronde Berlusconi rappresenta lo stereotipo dell'italiano così tanto odiato all'estero.
Lux-86
00martedì 2 giugno 2009 13:14
non è che rappresenta, lui è l'italiano medio, ovvero l'essere più odioso mai esistito. e non ho mai capito come mai i leghisti che tanto dicono di odiare l'Italia si siano alleati con l'Italia fatta persona.
Riccardo.cuordileone
00martedì 2 giugno 2009 17:25
Re:
Lux-86, 02/06/2009 13.14:

non è che rappresenta, lui è l'italiano medio, ovvero l'essere più odioso mai esistito. e non ho mai capito come mai i leghisti che tanto dicono di odiare l'Italia si siano alleati con l'Italia fatta persona.


Bella domanda...


Arvedui
00martedì 2 giugno 2009 17:30
Re: Re:
Riccardo.cuordileone, 02/06/2009 17.25:


Bella domanda...





In effetti quella di Lux è una domanda molto interessante. Io me lo chiedo da sempre come possano i leghisti puri e duri (ma anche quelli più soft) andare col nano che è il simbolo vivente della mafia, del centralismo e degli sprechi meridionali....
Riccardo perchè non apri una bella discussione nella sezione leghista, magari raccontando -oltre alle tue impressioni- anche quello che senti dire dagli altri leghisti?
=Mimmoxl=
00martedì 2 giugno 2009 19:05
Beh odiano Berlusconi xkè rappresenta un cancro che, se nn fermato, può propagarsi all'intera europa...Ricordatevi che gli esempi che maggiormente si propagano nel mondo sono i negativi e nn i positivi...Quindi hanno la reale paura che qualcosa possa cambiare anche da loro...Ed in peggio... E per fortuna la lunga mano del nano non arriva fino in europa ad influenzare i media europei...
Arvedui
00martedì 2 giugno 2009 22:16
Non è un caso se all'estero, specialmente in Inghilterra e negli Stati Uniti (ma anche in Francia e Germania) politologi e giornalisti definiscono il caso italiano come il primo esempio di società post-democratica, dove la democrazia viene svuotata pian piano dall'interno e trasformata in una specie di democrazia mediatica, alla faccia della fine della storia del vecchio Fukuyama; magari avesse avuto ragione.
Armilio1
00martedì 2 giugno 2009 22:43
Re:
Arvedui, 02/06/2009 22.16:

Non è un caso se all'estero, specialmente in Inghilterra e negli Stati Uniti (ma anche in Francia e Germania) politologi e giornalisti definiscono il caso italiano come il primo esempio di società post-democratica, dove la democrazia viene svuotata pian piano dall'interno e trasformata in una specie di democrazia mediatica, alla faccia della fine della storia del vecchio Fukuyama; magari avesse avuto ragione.



Hai maggiori informazioni sulla definizione di "democrazia mediatica"?
Arvedui
00martedì 2 giugno 2009 22:57
Re: Re:
Armilio1, 02/06/2009 22.43:



Hai maggiori informazioni sulla definizione di "democrazia mediatica"?




Dunque.... mi pare che la definizione "democrazia mediatica" la lessi per la prima volta sul Guardian, ma non ti posso assicurare che l'abbia coniata proprio quel giornale. Riguardo al significato della definizione: ormai "democrazia mediatica" è diventata un modo più o meno standard di chiamare l'Italia, in modo tale da non dover descrivere ogni volta le ben note condizioni del paese. Cioè, invece di stare sempre a sottolineare il potere mediatico del nano (diretto -mediaset e co. e indiretto -rai ed altri giornali) e l'uso che ne fa (cioè manipolare l'opinione pubblica) ormai i giornalisti dicono semplicemente "democrazia mediatica", proprio per riassumere in due parole la situazione italiana che ormai i loro lettori hanno compreso benissimo, ma che qui in Italia ancora l'hano capita in pochi. Chissà perchè! [SM=x751551]
Armilio1
00martedì 2 giugno 2009 23:36
Perchè allora non direttamente dittatura mediatica?
Arvedui
00martedì 2 giugno 2009 23:44
Re:
Armilio1, 02/06/2009 23.36:

Perchè allora non direttamente dittatura mediatica?



Perchè non è una dittatura vera e propria, è una democrazia svuotata di significato. Non per nulla l'Italia viene definita come esempio di società post democratica.
Armilio1
00martedì 2 giugno 2009 23:51
Re: Re:
Arvedui, 02/06/2009 23.44:



Perchè non è una dittatura vera e propria, è una democrazia svuotata di significato. Non per nulla l'Italia viene definita come esempio di società post democratica.



Una democrazia svuotata nel modo in cui la descrivono loro diventa alla lunga una dittatura. Ma vabbè, è un termine giornalistico, lasciamo perdere.

Hareios
00mercoledì 3 giugno 2009 00:36
Re:
Armilio1, 02/06/2009 23.36:

Perchè allora non direttamente dittatura mediatica?



Credo che siano influenze comunque non coercitive: al di là di tutto non vi è nessun impedimento, al momento dell'esercizio del voto, a votare il candidato preferito.

Lux-86
00mercoledì 3 giugno 2009 17:16
il termine è chiaro, in Italia ci sono regolarmente elezioni però non ci sono gli elettori, tropo lobotomizzati per votare qualcosa di diverso dal pdl.
Arvedui
00mercoledì 3 giugno 2009 17:45
Re: Re: Re:
Armilio1, 02/06/2009 23.51:



Una democrazia svuotata nel modo in cui la descrivono loro diventa alla lunga una dittatura. Ma vabbè, è un termine giornalistico, lasciamo perdere.




Non esattamente, la dittatura le istituzioni democratiche le aboliva, la democrazia madiatica le mantiene ma le svuota, c'è differenza almeno dal punto di vista formale. E visto che gli elettori vengono lobotomizzati dai mass media controllati dal governo non si accorgono di nulla. Durante il fascismo gli italiani sapevano di vivere in dittatura, e durante dopo la guerra sapevano di vivere in democrazia (per quanto sgangherata fosse) Insomma gli elettori sapevano in che sistema politico vivevano e ne erano consapevoli, ora invece non è quasi più così: credono di vivere in democrazia, ma invece il sistema si sta spontando verso un regime autoritaristico. E'questa la differenza a mio modo do vedere.
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