[Originali - Generale] "Una volta" di Arisu

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RedheadWitch
00lunedì 5 dicembre 2005 16:16
Autore: Arisu
Titolo: Una volta
Personaggi: Saffo
Genere: Malinconico, romantico
Capitoli: 1 (oneshot)
Rating: PG
Avvertimenti: yuri
Riassunto dell'autrice: "...solo il mio ultimo saluto a un Angelo..."
Recensione: Ciò che colpisce il lettore, di primo impatto, è l'estrema brevità dello scritto.
Probabilmente, in un altro caso l'avrei trovato un grosso difetto; tuttavia, in questo breve racconto, l'unico problema che può dare questa brevità è il non potersi godere più a lungo una simile qualità.
Ci troviamo davanti a una Saffo, ormai vecchia e sola, che in punto di morte ricorda la sua amata, quando perfino le parole, con cui ha giocato con tanta maestria, non bastano più a descriverla.
In una manciata di righe, intrise di immagini evocative, delicate e luminose, Arisu ha concentrato il sentimento d'amore di Saffo, lo struggimento per il tempo passato, il rimpianto per l'amore perduto, la nostalgia per la bellezza della ragazza che la poetessa amò.
In tutto ciò, spicca anche la tematica della poesia, che è vista come un mero strumento per esaltare lo splendore della donna che ama; elementi mitologici innalzano la sua figura al divino, rendendola irraggiungibile e brillante sopra ogni cosa; in contrapposizione, Saffo si relega nella Terra in cui avviene la sua triste decadenza.
L'amore di Saffo, che ha ormai angelicato la donna che amava, è palpabile, sofferto, perfettamente percepibile nella sua esasperazione: questa costituiva la sua unica speranza, la sua fonte di vita e di parole, le quali, componendo la sua arte, costituiscono una componente fondamentale nella vita di Saffo.
Questa donna, prendendo per sé l'arte e l'amore della poetessa, arriva a possederla completamente: l'isotopia della natura è ricorrente, e da essa fluisce il ricordo della bella fanciulla ormai perduta.
Assolutamente meritevoli i due versi finali, pregni e significativi, così com'è notevole la musicalità del racconto che si pone più come una canzone, o, forse, una poesia, in richiamo dell'arte della voce narrante: le frasi brevi, i frequenti "a capo", l'alternanza di frasi lunghe e languide con secche domande, conferiscono una piacevole armonia allo scritto.
Questo è un lavoro che mi proponevo di recensire da lungo tempo e che, assolutamente, consiglio, anche a chi non ama lo yuri, poiché qui la sfera carnale non viene nemmeno accennata: si parla soltanto di amore che sopravvive allo scorrere del tempo.

[Modificato da RedheadWitch 05/12/2005 16.18]

[Modificato da Referenti del Comitato 07/10/2006 15.51]

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