[OCEANIA] Riforme in vista a Tonga

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-Giona-
00giovedì 12 novembre 2009 10:32
www.repubblica.it/2009/11/sezioni/esteri/democrazia-tonga/democrazia-tonga/democrazia-to...

La svolta di Tupou V, monarca dell'arcipelago. In Parlamento anche
deputati eletti dal popolo. Il sovrano ha , dopo Oxford, è tornato con idee democratiche
Tonga, l'addio dell'ultimo re
"Mi ritiro, tempo di democrazia"


ROMA - Fu all'inizio del secolo. Più esattamente, nell'istante in cui il Ventesimo esalò l'ultimo sospiro, e il Ventunesimo mandò il suo primo vagito. Grazie a intricate cause matematiche elaborate dai Premi Nobel del settore, il primo battito del futuro sarebbe risuonato in un'isola un po' fuori mano, un posto vicino al Polo Sud chiamato Tonga.

Proprio lì ero venuto a trovarmi, in seguito all'invito di uno di quei fenomenali italiani che si possono trovare nei luoghi più impensati, tipi alla Marco Polo. Francesco Bettella, si chiamava il tipo, un ex quattrocentista che avevo conosciuto vicino all'altro polo, quello Nord, intento a comunicare una sua scoperta ad una incantevole maratoneta vichinga.
Questa sua convinzione nirvanatletica, l'illuminazione che si palesa in stato di estenuazione, Bettella era giunto misteriosamente a trasferirla dall'altra parte del mondo, a Tonga, divenendo l'allenatore atletico del Re Taufa'ahau Tupou IV.

Pesava un quintale e mezzo, il Monarca, e come Bettella riuscì a snellirlo, sui centoventi chili, si ebbe in dono una delle centosettantuno isolette dell'arcipelago, dove speravo di trascorrere indimenticabili vacanze. Il mancato incontro con l'introvabile Bettella mi sprofondò in uno spaesato scoramento, ma la coincidenza con la celebrazione dell'inizio del secolo mi spinse ad osare, e grazie al nome dell'allenatore, ottenni addirittura una poltrona in ottima posizione per la cerimonia, presieduta dal Sovrano. Assistetti dunque ad uno spettacolo che, in Europa, non si era ammirato da alcuni secoli.

Il capo adorno di una corona d'oro, le ampie spalle fasciate di ermellino, lo strascico sostenuto da quattro paggi, Taufa'ahau, il Monarca, rivolgeva ai sudditi, senza nemmeno leggerle, parole certo indimenticabili, che mi sfuggivano soltanto per la modesta conoscenza del tongano.

Come ebbe terminato, tra i mormorii d'ammirazione e gli applausi, venne a crearsi un corteo di aristocratici, ambasciatori, e santuomini ai quali mi accodai, per ritrovarmi di fronte al suo sguardo benevolo.
Superato un istante di incertezza, declinai al ciambellano i miei titoli di maggior notorietà, Inviato di Repubblica e Alpino del Morbegno, e ricevetti l'ammissione al bacio dell'enorme ginocchio, e un tocco dell'augusta mano sulla spalla.

Simile vicenda mi valse un'improvvisa notorietà, e trascorrendo una notte dedicata a balli di gruppo, al canto di misteriose nenie, e all'ingestione di una bevanda dagli effetti afrodisiaci, fui messo a parte di più di una confidenza che riguardava il Monarca feudale.

Afflitto, povero omone, dai comportamenti del figlio George Tupou, che impiegava il suo tempo specializzandosi in attività quali il governo di imbarcazioni a motore, giocattoli che galleggiavano in una apposita piscina olimpica, e la guida molto disinvolta di un taxi acquistato a Londra "abbastanza comodo da poterci entrare con la spada al fianco".

Compiendo sicuramente un errore che sta, forse, testimoniando da una nuvoletta, Tupou IV aveva inviato l'erede ad addottorarsi a Oxford, località per altro non lontana dal castello di Windsor. Nella ben nota Università, George Tupou V è stato sicuramente vittima della cultura contemporanea, incentrata sulla convinzione che un Monarca sia un personaggio non solo superato, ma in qualche modo immorale.
Mentre l'erede assorbiva tali venefici insegnamenti, i più aggiornati tra i suoi futuri sudditi si spingevano anch'essi verso la contemporaneità, all'insubordinazione, fomentando addirittura una mini-rivolta nel corso della quale si contarono ben otto morti, in un paese in cui il massimo della violenza si manifesta per solito nelle partite di rugby. Sedata la violenza, alcuni ribelli spinsero il loro ardire sino alla creazione di un Partito Democratico del Popolo.

Ritornato a Tonga e ai suoi prediletti giochi con le barchette, Re George ha ora ufficialmente dichiarato il suo consenso alla creazione di una Commissione Costituzionale Elettorale, capace di ordire un progetto democratico. Simile autolesionistica ipotesi spoglierà il Re di molti dei suoi tradizionali poteri, e addirittura consentirà che due terzi del Parlamento, sin qui riservato a uomini di sangue blu, vengano eletti dal popolo.

A questo punto pare saggio allo Scriba astenersi da ogni commento, e chiedersi dove mai andrà a finire, di questo passo, la mia amata isola di Tonga.

(12 novembre 2009) Tutti gli articoli di esteri
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Il titolo mi sembra un tipico esempio di "confusione giornalistica": non si tratterebbe affatto di un ritiro del re, ma solo di una cessione di una parte dei suoi poteri al parlamento.
DarkWalker
00giovedì 12 novembre 2009 13:32
dev'essere emozionante rivivere la storia ^^
Armilio1
00giovedì 12 novembre 2009 15:58
Un evento che sicuramente avrà effetti rilevanti sulla geopolitica mondiale...ora Tonga diventerà l'ago della bilancia tra USA e Cina, con rischi di gravissimi effetti domino. Vi immaginate cosa succederebbe se Tonga, Fiji e Pijugandamitelipara si schierassero? allucinante...
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