"O fate le mamme o fate i processi"

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CARMINE84
00venerdì 10 giugno 2005 13:43
Polemica dell'Antimafia con i giudici

"Le donne magistrato devono comprendere che la maternità è incompatibile con certi incarichi di processi o indagini complesse". Il presidente della Commissione Antimafia, Roberto Centaro (Fi), lancia l'allarme sulla eccessiva durata dei maxi-processi causata dai magistrati col pancione. Centaro polemizza in particolare con due magistrate: per la maternità liberati 200 imputati.

In particolare il presidente della Commissione Antimafia si riferisce al processo messinese Mare Nostrum che "dura da dieci anni almeno e che è stato bloccato, tra l'altro, da due maternità di giudici che hanno concorso alla scarcerazione, per decorrenza termini, di più di duecento imputati". "Non è un problema di discriminazione, né un discorso maschilista - prosegue Centaro - ma le donne magistrato devono sapere che quando si svolgono professioni delicate, in settori particolari, occorre mettere da parte il privato e far prevalere il senso di responsabilità rimandando la scelta di avere dei figli al termine dell'impegno assunto".

"Purtroppo - prosegue Centaro - quando si abbracciano certe professioni si sa di dover andare incontro a qualche rinuncia, dando la precedenza all'incarico pubblico. Oppure, si può evitare di assumere quell'incarico, se non lo si può portare a termine". Centaro, oltre al "caso eclatante" del processo Mare Nostrum, ricorda che il problema del disservizio causato alla giustizia dai giudici-mamme riguarda anche le sedi disagiate, quelle nelle quali i magistrati di prima nomina si impegnano a rimanere due anni per poi ottenere una sede più vicina a casa.

"E' incredibile e grave pensare di discriminare la donna-magistrato e di non garantirle il diritto alla maternità". Vincenza Maccora, coordinatrice del Comitato pari opportunità dell'Associazione Nazionale Magistrati è "esterrefatta" per le parole pronunciate dal presidente della Commissione parlamentare Antimafia sulle donne giudici e la maternità. "E' una presa di posizione che mi sembra fuori dal tempo e che non tiene conto di principi presenti non solo nella nostra Costituzione ma anche in quella europea che prevede azioni positive per favorire l'uguaglianza tra uomo e donna - dice l'esponente dell'Anm, che è giudice per le indagini preliminari a Bergamo -. E' incredibile pensare che una donna solo perché magistrato debba rimandare la maternità, considerato anche che esiste un'età fertile oltre la quale non si può andare".
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