"Nel cantiere della Grande Piramide" di Marco Virginio Fiorini

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-Kiya-
00mercoledì 8 febbraio 2012 14:40






Titolo: Nel cantiere della grande piramide.
Gli architetti egizi svelati

Autore : Fiorini Marco V.
Editore: Ananke
Data di Pubblicazione: imminente (già disponibile presso la casa editrice)
Pagine: 184
Prezzo e disponibilità: verifica







In sintesi

Per la prima volta viene presentata una metodologia pratica per la costruzione della Grande Piramide e non un’ennesima “teoria”.
L’autore, Marco Virginio Fiorini architetto, forte di una lunga esperienza professionale e dopo anni di ricerca specifica sulla piramide di Cheope, accompagna il lettore a “fare un giro” all’interno del cantiere della piramide di Cheope per scoprire insieme i segreti degli architetti egizi.
Le fasi per innalzare l’edificio più studiato e famoso della storia, sono presentate in modo progressivo e facilmente comprensibile da tutti, in questo testo unico nel suo genere.
Un viaggio entusiasmante a ritroso nei millenni, un tuffo nella sorprendente tecnologia di un antico popolo geniale, un’avventura non facile da dimenticare.




Ne abbiamo parlato a lungo, qui su EgiTToPhiLìa, dove abbiamo potuto avvalerci della viva voce dell'Autore per approfondire le tematiche trattate e introdurre parte dei contenuti che caratterizzano questo lavoro, rendendolo unico nel suo genere.
Ora è finalmente giunto il momento di poterlo leggere nella sua interezza e di poter scoprire la teoria di Marco Virginio Fiorini in relazione alla costruzione di una delle Sette Meraviglie del mondo Antico, l'unica giunta fino a noi.
Come più volte detto, il libro in questione dapprima affronta il problema dell'allineamento della base della Grande Piramide (applicabile a tutti i monumenti similari, naturalmente), proponendo la teoria dell'Autore, teoria attuabile con l'ausilio delle conoscenze e degli strumenti disponibili all'epoca, quindi si addentra in un aspetto mai sviscerato in precedenza: l'innalzamento della Piramide di Cheope.

Non mi dilungo oltre, invitando chiunque lo desideri a prendere visione della discussione dedicata, in cui viene introdotta la prima delle teorie qui presentate con le domande e i commenti degli utenti interessati, ma soprattutto con le risposte di Marco Virginio Fiorini, presenza attiva del Forum, che scrive con lo pseudonimo di mavir:


Anteprima libro: "Nel cantiere della Grande Piramide. Gli architetti Egizi svelati" di Marco Virginio Fiorini




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Colgo, inoltre l'occasione per informare i lettori che Marco Virginio Fiorini presenterà per la prima volta in pubblico questa tecnica, nella conferenza che si terrà il
23 febbraio 2012 alle ore 18, presso palazzo della Regione Piemonte in corso Stati Uniti 23 a Torino, organizzata dall’Associazione Egittologica Seshat, presieduta dall’egittologa Dott.sa Maria Stella Mazzanti, coadiuvata dal Vice-Presidente Dott. Armando Buzzi.

E’ gradita la vostra partecipazione.
-Kiya-
00mercoledì 8 febbraio 2012 14:47
Ecco come EgiTToPhiLìa ha voluto presentare il libro "Nel Cantiere della Grande Piramide. Gli architetti Egizi svelati":


   
 

Imponenti, le Piramidi si stagliano sull'altipiano di Giza, nei pressi del Cairo, da 47 secoli.

La loro grandezza è tale che riescono a incutere timore persino al Tempo, come ci narra la saggezza araba.

L'uomo di oggi è attratto, non solo dalla loro maestosità, ma soprattutto dalla coltre di mistero che le avvolge.

Eppure sono stati altri uomini ad erigerle, nell'ormai lontano Antico Regno d'Egitto.

Uomini con un forte ideale.

Uomini la cui vita era totalmente impregnata di sacralità, dalla loro nascita fino alla morte terrena.

Uomini che disponevano di poche cose, non conoscevano la ruota, eppure levigavano la pietra con profonda maestria, potendo contare solo su pochi materiali basilari, quali il giunco, il legno e il rame.

Uomini che non conoscevano la matematica, se non nelle sue nozioni basilari, quel tanto che bastava per affrontare le necessità del quotidiano.

Proprio questi stessi uomini, gli antichi Egizi al servizio di Cheope, superando ingegnosamente ogni difficoltà, regalarono al mondo una delle sue Meraviglie: la Grande Piramide, con i suoi 230,38 m di lato e 146,61 m di altezza e con le facce allineate con i punti cardinali, in modo quasi perfetto.

Circa la costruzione, il "quando" lo sappiamo, il "perché" lo ipotizziamo con una certa approssimazione, è il "come" che solleva ancora molti interrogativi. Infatti a tutt'oggi esistono innumerevoli ipotesi teoriche, dalle più accademiche a quelle più giornalistiche, ma quante realmente attuabili dal lato pratico? Marco Virginio Fiorini, architetto torinese con oltre 35 anni di professione, appassionato studioso del complesso piramidale di Giza, sostiene che tutte le ipotesi costruttive fin qui presentate, non affrontano (quindi non spiegano) molti essenziali aspetti tecnici che invece sono assolutamente indispensabili in cantiere per avviare la costruzione e portarla termine.

Tre decenni di studi, approfondimenti ed esperimenti, ma soprattutto una lunga esperienza sul campo, hanno indotto l'Arch. Fiorini a porsi nelle vesti di chi, a suo tempo, fu incaricato direttamente da Cheope di erigere un edificio meraviglioso, che servisse a tramandare ai posteri il genio, la cultura e l'arditezza del popolo egizio.

Da dove cominciare? Quali i problemi da affrontare e per quali soluzioni propendere? Ma soprattutto quante soluzioni erano effettivamente perseguibili? Come realizzare un così immane progetto, mantenendo fede alle aspettative del Re, per guadagnare la sua benevolenza? Tutt'altro che facile, indubbiamente.

Ancor oggi, nonostante siano trascorsi quasi 5 millenni, siamo in possesso di riscontri più che tangibili a testimonianza del fatto che si trattava di una realizzazione possibile: le Piramidi sono ancora lì, ad osservare il mondo quasi in atteggiamento di sfida. Una sfida che Marco V. Fiorini ha voluto cogliere con il desiderio di trasformarla in rivelazione. L'esito del suo lavoro sarà presto disponibile in libreria.

Nel volume, che è pubblicato da Ananke Edizioni, e che ha come titolo "Nel cantiere della Grande Piramide. Gli architetti Egizi svelati", l'Autore illustra, passo dopo passo, le fasi che portarono al compimento dell'opera, dal tracciamento orizzontale, con tutti i problemi e le soluzioni relative, a quello volumetrico che consentì agli architetti di Cheope la realizzazione un progetto senza pari.

Tramite le parole di Marco, ci scopriremo calati in un altro tempo, in un luogo lontano. Spettatori, ma anche protagonisti noi stessi, di uno dei momenti più esaltanti della storia dell'Antico Egitto.

Il viaggio sta per avere inizio. La Piana di Giza, ci attende, ma è ancora una distesa di sabbia desolata. Il lento scorrere dell'Iterw, il Nilo che è poco distante da noi, è l'unica voce a spezzare il silenzio che ci avvolge.
Fase dopo fase, assisteremo ai lavori che consentiranno la costruzione dell' "Orizzonte di Khufu". Lentamente, davanti ai nostri occhi si compirà la magia.

Sì, proprio la magia, perché vedremo come l'architetto riuscirà a scegliere il punto giusto per l'edificazione, tracciare un quadrato perfetto, mirabilmente orientato secondo i punti cardinali ed anche riuscire a posare le 4 pietre angolari in modo perfettamente complanare disponendo solo di una mazzetta di legno, di uno scalpello di rame e di una corda.
Il desiderio del faraone "Protetto da Khnum", si è avverato sotto un Sole cocente, testimone e complice di un'impresa straordinaria.

I contenuti del libro, naturalmente, non si esauriscono qui. In esso l'Autore ci rivelerà anche la sua teoria relativa all'innalzamento della Piramide, che comprende anche il "Tracciamento volumetrico".
Scopriremo, pagina dopo pagina, come gli Egizi furono in grado di elevare blocchi molto pesanti, fino a un'altezza che supera i 140 m, rispettando sempre un'inclinazione che definire perfetta è riduttivo, per l'epoca a cui ci riferiamo.
[....]
Un doveroso ringraziamento a Marco V. Fiorini, per aver scelto EgiTToPhiLìa.
 
 Kiya (Admin di www.egittophilia.it) 




Ai suddetti ringraziamenti faccio seguito esprimendo la mia personale gratitudine all'Autore, Marco Virginio Fiorini, per avermi citata nei 'Ringraziamenti' contenuti nel suo libro.


mavir
00mercoledì 8 febbraio 2012 15:06
Grazie
Grazie mille Kiya della presentazione.
Ne sono veramente lusingato.
Mi farà molto piacere conoscere la tua (per me molto importante) opinione.
Un saluto circolare a tutti.
MaVir
Diego Baratono.
00giovedì 9 febbraio 2012 08:31
Complimenti Marco, era ora. Finalmente, da oggi in poi, non si potrà più avanzare "teorie" per costruire una piramide. Da oggi in poi abbiamo la possibilità di costruire "materialmente", anzi, "cantieristicamente", "la piramide". Senza fantasie. Il tutto contestualizzato con il territorio, con le stesse conoscenze tecniche e con gli stessi materiali a disposizione degli Egizi Antichi che ci sono noti. Hai messo insieme un bel puzzle, è un passo avanti. Bravo Marco, ci sei riuscito ... finalmente ...
mavir
00giovedì 9 febbraio 2012 17:39
Grazie Diego. MaVir
Riccardo Banchi
00lunedì 20 febbraio 2012 10:16
Ti faccio i miei più sinceri IN BOCCA AL LUPO, anche se non conosco il libro!

Ric [SM=x822709]
mavir
00lunedì 20 febbraio 2012 15:45
Crepi il lupo !!
Comunque grazie mille.
Vista la tua frequente presenza su EgittoPhilia, mi farebbe piacere che tu lo leggessi e mi dicessi cosa ne pensi...
Un saluto circolare a tutti.
MaVir
Riccardo Banchi
00lunedì 20 febbraio 2012 16:50
Hai perfettamente ragione: dovrei leggerlo! E peraltro sarebbe una lettura stimolante.
Ho ancora diversi libri sul comodino, per cui in tempi brevi non garantisco.
Tempo fa lessi un libro (non edito:"Mi faccia una piramide") di un ragazzo che affrontò in modo molto razionale il possibile metodo costruttivo delle piramidi egizie senza le lunge rampe spesso citate, cioè con il minor spreco di materiale possibile: fu davvero interessante. E' logico però che nel caso specifico, anche i riscontri archeologici hanno la loro importanza...
Comunque non sono un esperto di piramidi (ovviamente un po' conosco l'argomento e quelli più o meno forzatamente correlati), per cui il mio giudizio non sarebbe fondamentale. Anticipatamente, però, ti rinnovo i complimenti, poiché di sicuro il tuo lavoro vien fuori dopo anni di studio e analisi ragionate che adesso non vanno più disperse.

Ric [SM=x822713]
mavir
00lunedì 20 febbraio 2012 17:08
Ho letto la tua cortese e simpatica risposta.
Ti sarebbe possibile ritrovare il libro (non edito:"Mi faccia una piramide") scannerizzarlo e inviarmelo via email?
Se ci riesci, mi fai un fischio su EgittoPhilia e ti invio la mia email.
Grazie anticipatamente.
Un saluto circiolare a tutti.
MaVir
Dubhe_Aivlis
00lunedì 20 febbraio 2012 22:25
Ohilà... In bocca al lupo x il libro! Il gg del mio complex ti chiederò come è andata.
Volevo chiedere (non ho letto tutte e 11 le pagine, xdono, xciò potrei ripetere cose già dette): ma solo le 3 piramidi di Giza sono state costruite in base alle stelle o anche le altre???
Glaccie!
-Kiya-
00martedì 21 febbraio 2012 08:36
Ho spostato qui i commenti relativi al libro di Marco, in quanto discussione pertinente.
Riccardo Banchi
00martedì 21 febbraio 2012 11:37
"MaVir", scannerizzare il libretto sarebbe un po' impegnativo e forse scorretto nei confronti dell'autore. Ma non preoccuparti, cerco di metterti in contatto con lui, Carlo Mugnaini, con cui mi sentii per telefono ormai diversi anni fa. E' un tipo molto tranquillo che non avrà problemi nell'essere disponibile. Scrivimi a rbanchi@comune.piombino.li.it

Ric [SM=x822711]
mavir
00martedì 21 febbraio 2012 16:35
Riccardo Grazie. Ti ho scritto.
MaVir
mavir
00mercoledì 22 febbraio 2012 10:12
Conferenza
Ricordo a tutti che la conferenza nella quale esporrò per la prima volta tutte queste tecniche è domani alle ore 18, presso la:

Sala Conferenze
Palazzo dei Congresso della Regione Piemonte
Corso Stati Uniti, 23 - Torino.

Siete tutti invitati.
L'entrata è libera fino a esaurimento dei posti.
Vi aspetto.
Un saluto circolare a tutti.
MaVir
Wotan.Guido
00mercoledì 22 febbraio 2012 16:02
Caro Marco,
purtroppo non potrò esserci domani a Torino, per motivi dii salute, ma ti faccio il mio personale "in bocca al lupo!"
Acquisterò subito il tuo libro e vedrò di districarmi fra tutti quei concetti che hai accennato nell'incontro a Torino di quest'estate.
Un abbraccio.
Guido
mavir
00mercoledì 22 febbraio 2012 16:08
Grazie Guido
Grazie mille Guido, sei un amico.
Quando ci vedremo potremo parlare in modo perfettamente libero dell'argomento, cosa che non ho fatto questa estate poiché il mio libro non era ancora uscito.

Purtroppo è già successo diverse volte che persone insospettabili abbiano scritto articoli o post in Internet "scippando" le idee ad ignari autori....
Ora il mio libro è uscito, quindi....
Un abbraccio.
MaVir
-Kiya-
00mercoledì 22 febbraio 2012 21:22
Un grande "in bocca al lupo" per domani, Marco!

Attendiamo di conoscere i dettagli post-conferenza al più presto! ;)
mavir
00giovedì 23 febbraio 2012 00:02
Il nome dell'assassino ....
-Kiya-, 22/02/2012 21.22:

Un grande "in bocca al lupo" per domani, Marco!
Attendiamo di conoscere i dettagli post-conferenza al più presto! ;)



Crepi il lupo !! Grazie mille.

Vi assicuro che domani confesserò tutto.
Finalmente dirò il nome ..... dell'assassino !!!
E così il giallo sarà finalmente svelato.

Un grande saluto circolare a tutti.

MaVir
annaisis
00giovedì 23 febbraio 2012 09:26
Vorrei essereci anch'io alla conferenza di questa sera a Torino, ma purtroppo non è possibile, leggerò comunque sicuramente il tuo libro.
In bocca al lupo anche da parte mia! [SM=g999105]
mavir
00giovedì 23 febbraio 2012 11:42
Grazie
Un grande ringraziamento a tutti, per questi auguri che sento sinceri.
Stasera sarete tutti idealmente nel mio cuore.
Grazie ancora.
MaVir
mavir
00domenica 26 febbraio 2012 10:51
Successo
Cara Kiya e cari EgittoPhili,
La mia conferenza avvenuta giovedì 23 febbraio 2012 (annunciata con molto anticipo su questo Forum) ha avuto un ottimo successo di pubblico (sala pienissima) e di critica. Almeno per ciò che ho ricevuto come ritorno.

Per me è stata una grande soddisfazione poter dissertare di piramidi (la mia passione) e presentare difronte ad un pubblico molto attento e reattivo, quella che credo sia la sola (per ora) spiegazione pratica su come gli Egizzi abbiano potuto costruire il più incredibile e straordinario edificio della storia.

Sottolineo che ho avuto l'onore e il privilegio di avere come uditore uno dei più importanti e autorevoli egittologi viventi, che è il Prof. Silvio Curto che poi mi ha fatto molti complimenti.
Naturalmente in sala erano presenti molte altre personalità della cultura e del moldo egittologico.

Ancora un grazie a Maria Stella Mazzanti presidentessa di Seshat che mi ha ospitato.

Un saluto circolare a tutti.
MaVir
-Kiya-
00domenica 26 febbraio 2012 14:18
Ho ricevuto il tuo libro venerdì in pausa pranzo, e l'ho terminato ieri.
Sì, l'ho divorato, facendo una pausa soltanto al capitolo relativo alle rampe (dopo 120 pagine), giusto per prendere un po' fiato.
Ora mi è pertanto concesso di dire che non sono affatto sorpresa del successo registrato in sede di conferenza, né del riscontro ottenuto da parte di nomi autorevoli dell'Egittologia, quale è il Prof. Curto.

Giunta alla parte relativa all'innalzamento della Piramide, mi tornavano ripetutamente alla mente le tue parole, più volte espresse durante le nostre chiacchierate:

"... non potrai fare a meno di chiederti 'come ho fatto a non pensarci?'!"

Non mi sono mai interessata in modo specifico e dettagliato della costruzione delle Piramidi e quindi non mi sono mai soffermata su quali potessero essere i metodi impiegati dagli Egizi per costruirle. Non l'ho mai fatto perchè ritenevo, a priori, di non possedere le conoscenze e le capacità necessarie per comprenderlo. Per lo stesso motivo, non ho mai affrontato letture a tema. Ci ho provato qualche volta, ma ho subito desistito poichè testi di quel tipo mi intimorivano fin dalle prime pagine, introducendo concetti e formule che mi facevano perdere il filo del discorso nell'arco di breve tempo.
Ciò che mi soprende, quindi, non è il non esserci arrivata in prima persona, quanto piuttosto il fatto che "addetti ai lavori" non ci siano arrivati.

La tua teoria, col senno del poi, è così semplice da risultare quasi... "banale" (termine da non leggere con accezione negativa, tutt'altro!)! E quindi sono giunta a conclusione che stava proprio lì la difficoltà!
Chi ha voluto addentrarsi nell'argomento, cercando di intuire come gli Egizi abbiano eretto le Piramidi, ha sempre "strafatto", elaborando teorie impossibili persino per le epoche moderne, a volte. Figuriamoci per l'antichità.....
Sono giunta alla conclusione che siamo stati noi a rendere impossibile la costruzione di questi monumenti, ad indurre una moltitudine di persone a ritenerlo tale e ad ipotizzare la necessità di un intervento superiore, togliendo agli Egizi un primato che gli spetta di diritto: la semplicità. La capacità di ingegnarsi con gli strumenti in loro possesso. Cosa che noi, influenzati dal nostro tempo, non siamo stati capaci di fare. Fino ad ora. E questo merito ti spetta di diritto.


Alla tua teoria devo riconoscere più di un vanto:

senza dubbio è consona al tempo a cui si riferisce, ma soprattutto è di una semplicità disarmante. Il che la rende perfettamente calzante e misurata per l'epoca.
A questo vado ad aggiungere l'uso di un linguaggio accessibile a tutti e la tua innata capacità di rendere semplici i concetti più elaborati, consentendone la comprensione anche a chi, come me, non ha la benchè minima preparazione in materia. Una capacità che soltanto chi ha piena padronanza di un argomento può sviluppare e certo non vi sono dubbi a riguardo della tua preparazione professionale in termini di cantieri e costruzioni.

La lettura di "Nel cantiere della Grande Piramide" si è rivelata, fin da subito appassionante. Un viaggio nel tempo che mi ha regalato, riga per riga, l'illusione di trovarmi lì, su quella Piana, ad assistere in prima persona all'evoluzione dei lavori.
Ho condensato 25 anni di entusiasmo e attesa in una manciata di poche ore, pur vivendo istante per istante con grande intensità.
Ho potuto veder crescere davanti ai miei occhi il Monumento per eccellenza. Un'opera che, dopo più di 4500 anni, conserva ancora il primato di risultare ineguagliata per bellezza e semplicità.
So che era questo il tuo intento e, con immenso piacere, posso confermare che ci sei pienamente riuscito.

Per tutte queste ragioni, ne consiglio spassionatamente lettura a chiunque.

Per correttezza, non introdurrò alcuno degli elementi che sono parte della tua teoria. Lascerò che sia tu a farlo, se e quando lo riterrai opportuno. Mi limito solo a dire che di tutto quanto esposto, ho incontrato difficoltà soltanto al cospetto del capitolo relativo al tunnel (quello necessario nella fase finale). Giudico, quindi, i passaggi relativi alla sua costruzione la parte più complessa da assimilare.
Nutro anche qualche riserva, lo devo ammettere, in particolare a riguardo della soluzione proposta in riferimento al Pyramidion, o Ben-Ben , poichè l'ipotesi specifica non mi convince fino in fondo. Non tanto per la tecnica utilizzata, quanto per la scelta che, a tuo parere, potrebbero aver fatto per alleggerirne il peso. Confesso che mi hai fatto anche un po' tribolare.... mi sono scervellata per ricordare dove avevo già visto quel dato simbolo che mi era così familiare (quello che proponi per rendere il Ben-Ben in ultimo stadio) e, dopo ore passate a rimuginare, ci sono finalmente arrivata! [SM=g1621247]

Vorrei, infine, riportare un tuo passo, quello conclusivo, poichè a mio avviso merita di essere letto a priori e perchè lo trovo bellissimo. Spero che non me ne vorrai, dunque, se mi prendo la libertà di riproporlo qui. Lo faccio per la ragione di cui sopra e perchè non rivela assolutamente nulla della teoria in sé, ma, per contro, chiarisce e sintetizza perfettamente i tuoi intenti (sostituirò la definizione della tua teoria, così come tu stesso la battezzi, per non rivelare nulla, con il termine generico "Sistema"):



E' possibile che gli Egizi abbiano costruito questo spettacoloso edificio con una tecnica che magari non scopriremo mai, ma la cosa che mi rallegra è credere che se avessero seguito il [Sistema] appena descritto, avrebbero potuto farcela, poichè esso si adatta perfettamente al grado di civiltà e di conoscenza tecnica che loro possedevano in quel momento.
E ciò mi basta.


Marco Virginio Fiorini, "Nel cantiere della Grande Piramide", pag. 177



Sono sicura che il tuo libro sarà destinato ad incontrare il favore di un pubblico numeroso, come anche lo sfavore da parte di chi non vorrà ammettere di non esserci arrivato prima. Ma sarà proprio questo a testimoniarne, tante volte quante saranno le critiche ricevute, la credibilità.

Ottimo lavoro, Marco! Complimenti vivissimi! [SM=g999097]


Rinnovo il mio personale ringraziamento per la copia che mi hai riservato, per la citazione nei Ringraziamenti e, soprattutto, per la dedica, sinceramente e profondamente gradita [SM=g999103]


Wotan.Guido
00domenica 26 febbraio 2012 18:56
Ho ordinato il libro e mi arriverà domani: non vedo l'ora di averlo e divorarlo, per completare gli accenni avuti da Marco quest'estate a Torino.
Marco, preparati ad una raffica di domande da parte di un ignorante storico come me!
Guido
Dubhe_Aivlis
00domenica 26 febbraio 2012 22:21
Ok: lo voglio pure io. Se vado in libreria lo trovo?? Se no, dove devo andare??? Mi avete messo una curiosità... E non capita tutti i giorni di poter parlare con l'autore! ;D
-Kiya-
00domenica 26 febbraio 2012 23:20
Lo troverai facilmente in libreria oppure direttamente sul sito deell'Editore, Ananke, a questo link:

www.ananke-edizioni.com/ananke/?p=3363
Diego Baratono.
00lunedì 27 febbraio 2012 08:21
"La strada per Tebe e Memphis passa da Torino": ora mi credi Kiya?
Dal 23 Febbraio 2012 in avanti non si potrà più parlare di costruzione delle piramidi pensando al "sollevamento" dei massi che le costituiscono, utilizzando strampalati macchinari più o meno complessi. Marco ha ampiamente dimostrato che la storia è un'altra e molto più semplice ancorché geniale. Gli E.A. sapevano sfruttare il territorio. Si può ben dire che le piramidi sono state costruite dall'alto. Ancora complimenti Marco.
-Kiya-
00lunedì 27 febbraio 2012 08:41
Ho forse mai esternato dubbi in proposito, Diego?
Ok, non abito più a Torino, ma questo non significa che l'abbia dimenticata o che l'abbia rinnegata come città natale mia e dell'Egittologia italiana. Anzi, da quando non la vivo giorno dopo giorno, la amo di più!

;)


P.S. vedo ora che hai modificato il testo del tuo post, integrandolo.
La mia risposta si riferisce alla domanda con hai esordito [SM=g999103]
Riccardo Banchi
00lunedì 27 febbraio 2012 09:11
Mi fa immenso piacere che la presentazione del libro sia andata bene ed abbia colpito il cuore anche di personalità dell'egittologia; questo aspetto è molto importante.
E sono felice che ciò sia accaduto a Torino, mia seconda "patria", che con l'egittologia ha legami molto forti.

Ric [SM=x822709]
mavir
00lunedì 27 febbraio 2012 09:18
Grazie a tutti.
Sono veramente confuso da tutti gli elogi che ho ricevuto.
Un grazie e un saluto circolare a tutti.
MaVir
mavir
00lunedì 27 febbraio 2012 09:19
P.S.
Ora Kiya ti sarà più chiaro il perché abbia scelto come logo, quello che appare sempre accanto al mio nome.
MaVir
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