"...Mi condusse in un padiglione in riva al fiume... All'interno una vasta piattaforma di legno si estendeva per un breve tratto al di sopra dell'acqua, e su di essa erano sistemati a caso dei tavolini e alcune sedie. Vi sedevano gruppi di persone e alcune coppie: volti e bicchieri erano iluminati da lanterne che pendevano dall'alto. ... scelsi un tavolo laterale, accanto all'acqua, e ci sedemmo. La lista dei vini era interessante, e ordinai una caraffa di... giovane: leggero a sufficienza per quell'ora del giorno, da consumarsi con uno spuntino... Il servo ritornò con la caraffa sulla quale erano indicati la data, l'origine, la varietà del vino, nonchè il nome del produttore"
...
piattaforme sull'acqua,
tavolini e sedie in riva al fiume,
romantiche lanterne,
lista dei vini,
spuntino,
vino quasi DOC... tutto perfetto, magari accettabile se si trattasse, al limite, della Francia prerivoluzionaria, ma così non è,
siamo ad Akhetaton ed il periodo storico è quello che noi tutti amiamo!
Si tratta di un brano del "Nefertiti" di un tal Nick Drake... poco prima del brano di cui sopra, l'"eroe" del romanzo ha trovato la sua stanza rovistata, ma, per fortuna,
"Il mio diario giaceva sul pavimento con le pagine spiegazzate" (chissà se era Smemoranda).
Capisco che la critica feroce ad un libro scritta da un "normale" lettore è più che naturale, ma che la stessa sia scritta da chi, a sua volta, ha pubblicato un romanzo su un argomento similare, può sembrare dettata dall'invidia, ma come si fa a scrivere tante "
corbellerie" (e sto usando un eufemismo, si intende) in così poche righe
?
Forse il signor Drake venderà anche milioni di libri (beato lui), ma, di certo, fregherà gli appassionati solo una volta (come è successo a me... ah, già dimenticavo, questo è solo il primo di una serie di libri...).
Una sola cosa mi spiace DAVVERO, questo genere di libri è
DELETERIO per chi si avvicini al mondo dell'Antico Egitto o ne sia appassionato senza averne fatto, come noi, la sua "mania".
Forse il mio libro è troppo serio, troppo calato in quel mondo, ma almeno non è pieno di castronerie (più tardi, se vorrete, vi riporterò la mia descrizione di un "bar" dell'epoca e mi direte voi se sia o meno realistica...).
La sensazione che si ha è che questo "Nefertiti" sia stato scritto "
asetticamente", magari proprio per un periodo storico differente, poi, visto che l'Egitto "tira", si sia proveduto a cambiare il nome dei personaggi e ad aggiungere qualche sciocchezza caratterizzante il periodo...
Liberi di pensarla diversamente, ma per me questo libro è decisamente
PEGGIO di queli di Jacq.