GARA 7
Gli Spurs battono New Jersey 88-77 in gara-6 e conquistano il loro secondo titolo. Immenso Duncan, bene Ginobili. Splendido addio per Robinson.
SAN ANTONIO(Texas,Usa),16 giugno 2003-
In cima al mondo.Una gioia che non riescono a contenere.
Sulla vetta c'è la figura slanciata di un caraibico che da grande doveva fare il nuotatore, se un uragano non gli avesse distrutto la piscina. Tim Duncan è un mostro. Tutto quello che si è detto su di lui - schivo, riservato, senza emozioni, senz'anima - dimenticatele almeno per una sera. L'ala di San Antonio ha giocato una gara-6 mostruosa, sfiorando la prima quadrupla doppia nella storia delle finali: 21 punti, 20 rimbalzi, 10 assist e 8 stoppate. Ha dominato come solo i grandi sanno fare, tenendo in partita gli Spurs mentre gli altri sembravano pulcini bagnati, smarriti in un fiume in piena che aveva l'aspetto cattivo e irridente dei New Jersey Nets, ai quali il motto "Mai soddisfatto" - tatuato sul braccio di Kenyon Martin - calza a pennello.
I Nets hanno lottato come leoni, comandato la partita per 39 minuti, quando improvvisamente si è spenta la luce. New Jersey era avanti 72-63, ma un parziale di 19-0, scatenato da Rose e coronato da tre triple di Stephen Jackson regalava il titolo ai texani, entrati in campo con un atteggiamento totalmente sbagliato, quasi si trattasse di una formalità vincere gara-6, come se tutto gli fosse dovuto. Tutti tranne Duncan e Ginobili. Manu è stato ancora una volta superlativo, anche se non decisivo in fase realizzativa, con una serata (come tutta la serie) negativa al tiro (2/8). La sua palla rubata a Jefferson in un modo conosciuto solo all'argentino, contro ogni legge cestistica e ogni logica, è stato un momento importante nel quarto periodo trionfale degli Spurs. Una squadra che forse ha vinto prima del previsto, approfittando di una serie di coincidenze favorevoli, ma strameritando il titolo con una finale nella quale, tra alti e bassi, ha dimostrato di essere superiore ai Nets.
Ma la serata dell'Sbc Center è stata soprattutto quella dell'Ammiraglio. L'ultima partita di David Robinson non poteva essere più bella. Non solo il titolo in casa, ma una gara da protagonista, con 13 punti e 17 rimbalzi. Un addio dolcissimo, reso ancora più bello dagli abbracci degli avversari, dall'applauso genuino scattato in sala stampa quando si è alzato per l'ultima volta dal palco e ha salutato, con la classe e la signorilità che ne fanno l'uomo più grande che il basket abbia mai conosciuto. Un gigante, soprattutto fuori dal parquet. San Antonio fa festa, la notte è piccola per i tifosi degli Spurs, che hanno "bruciato" 4000 cappellini con la scritta "Campioni Nba 2003" in un solo supermercato in meno di due ore, regalando un incasso di 80.000 dollari al fortunato padrone del negozio. Caroselli di auto strombazzanti, gente impazzita per le strade.
E dire che si era messa male in gara-6, controllata per gran parte dai Nets, capaci di sfruttare tutte le armi a loro disposizione (tranne una, Kenyon Martin) per restare costantemente avanti. Kidd orchestrava l'attacco con la solita sapienza, Jefferson giocava un grande primo tempo, i lunghi contribuivano in attacco (un po' meno in difesa), Kittles era fantastico nel terzo periodo (11 punti). Ma Byron Scott se lo dimenticava in panchina nel quarto periodo (lo rimetteva solo a 5'21" dalla fine dopo aver beccato un 20-9 che aveva girato la partita). Il grande assente per i Nets è stato Martin, che ha chiuso con un incredibile 3/23 al tiro, proprio lui che aveva distrutto a parole Keith Van Horn dopo il buco di gara-4 contro i Lakers nelle finali 2002.E stavolta l'influenza non ha colpe.
San Antonio ha vinto anche grazie al contributo di Speedy Claxton, che ha giocato tutti gli ultimi 17' al posto di un disastroso Tony Parker (le sue ultime tre partite hanno forse spalancato la porta per l'arrivo di Kidd, che in conferenza stampa non ha fatto mistero di essere stanco di arrivare secondo e di aver voglia di giocare in una squadra che possa dargli più chance di vittoria), mettendo in difficoltà con il pick and roll la difesa dei Nets. La festa continua, per San Antonio questo potrebbe essere solo l'inizio.
San Antonio-New Jersey 88-77 (17-25, 38-41; 57-63)
SAN ANTONIO SPURS: Jackson 17(4/6,3/7),Parker 4(2/6), Duncan 21(9/18,0/1),Bowen 2(1/5,0/2),Robinson 13(6/8);Ginobili 11(2/4,0/4),Claxton 13(5/8),Rose 5(1/3),Kerr 2(1/1),Ferry,Smith (0/1 da tre),Willis.
All.: Popovich.
NEW JERSEY NETS: Kidd 21(5/11,3/9),Kittles 16(3/6,2/6), Jefferson 13(6/14,0/1),Martin 6(3/21,0/2),Collins 4(2/5); Williams 4(2/4),Harris 2(0/1 da tre),Mutombo 4(1/1),Rogers 3 (0/1,1/1), Johnson 4(2/3,0/1),Slay,Scalabrine.
All.: Scott.
NOTE -
Tiri liberi: San Antonio 17/25,New Jersey 11/13.
Rimbalzi: San Antonio 55(Duncan20),New Jersey 35(Martin10).
Assist: San Antonio 14(Jackson,Ginobili 3),New Jersey 14(Kidd7).