[Musica] Leo Fender: Una vita per gli strumenti

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Marc-1
00giovedì 20 ottobre 2005 16:07
CLARENCE LEO FENDER (1909-1991)
Leo Fender non è semplicemente colui che ha creato la Stratocaster, anche se questo basterebbe a metterlo tra i “grandi”. E non è neppure solo colui che ha dato origine e ha creato le basi del glorioso marchio Fender. Leo Fender è molto di più: gli strumenti da lui progettati e realizzati hanno rivoluzionato la storia della musica del secolo scorso. Per questo rappresenta una delle figure più importanti nell’ambito della progettazione e costruzione di strumenti del Novecento. Lui, però, non era né musicista, né liutaio, né ingegnere. Era un autodidatta, uno sperimentatore instancabile, curioso e determinato nel raggiungere il massimo della qualità. Era un uomo dalle molteplici competenze che sapeva circondarsi delle persone giuste. Era un uomo, infine, che aveva capito che cosa voleva dire produrre strumenti musicali nell’epoca del mercato di massa. Proprio per questo, spesso si dice che Leo Fender è stato per gli strumenti musicali negli anni ’50 e ’60 ciò che Henry Ford era stato per l’automobile negli anni ’20 e ’30.Clarence Leo Fender nasce il 10 agosto 1909 vicino ad Anaheim, in California. I suoi genitori erano agricoltori. Da giovane prende qualche lezione di pianoforte e di sassofono ma, fin dal 1922, è l’elettronica, che coltivava come autodidatta, ad essere la sua vera passione. Quando si diploma, nel 1928, aveva già costruito una piccola radio amatoriale e costruiva impianti di amplificazione, che affittava.

Finiti gli studi, comincia a lavorare come ragionere e, nel 1934, si sposa. La passione per l’elettronica non poteva però essere dominata: nel 1938 decide di lasciare il lavoro e aprire un negozio-laboratorio a Fullerton: il Fender's Radio Service. Qui vendeva e riparava radio e altri congegni elettronici. Il momento per avviare quest’attività non poteva essere migliore: all’epoca, gli USA erano lanciati in una corsa inarrestabile all'innovazione tecnologica e Leo, non ancora trentenne, non dovette sforzarsi per trovare clienti.

L'interesse per la musica nacque a poco a poco. Molti erano i musicisti che andavano da Leo per riparare gli amplificatori. Tra questi c’era Doc Kauffman, che aveva lavorato per la Rickenbacker. I due cominciarono a fare esperimenti e, nel 1944, fondarono la K&F Company per produrre chitarre hawaiane e amplificatori. Nel 1946 la società si sciolse e Leo fonda la Fender Electric Instrument Company, decidendo di abbandonare le radio per concentrarsi sugli strumenti musicali.

Inizialmente Leo Fender produceva, vendeva e riparava chitarre hawaiane e amplificatori. Nel 1950 metteva per primo in commercio una chitarra elettrica a corpo pieno, che fondamentalmente coincide con la chitarra oggi nota come Telecaster. Nel 1951 inventò il basso elettrico, il Precision. Infine, nel 1954, con l’azienda nel pieno di un processo di espansione, Leo creò quella che può essere considerata la sua chitarra “definitiva”: la Stratocaster. Nei dieci anni successivi la Fender continuò a crescere, un successo frutto certo di una congiuntura economica fortunata, ma anche del lavoro e della creatività dell’instancabile Leo Fender, che continuava a migliorare i vecchi modelli e a produrne di nuovi.
La gestione sempre più complessa e gl’investimenti sempre più alti portarono però Leo Fender a maturare l’idea di vendere la ditta, marchio incluso, alla CBS (Columbia Broadcasting System), una multinazionale interessata ad espandersi nel settore degli strrumenti musicali. Lo staff originale rimase però al suo posto: Leo e alcuni suoi fedeli collaboratori come George Randall, Don Fullerton e Forrest White firmarono un contratto di cinque anni per garantire continuità alla produzione. Tra il 1965 e il 1971 Leo Fender lavorò dunque come consulente del settore Ricerca e Sviluppo della nuova Fender, dove fu protagonista di altri importanti progetti, come ad esempio quello del pianoforte elettrico Rhodes.

Nel frattempo i vecchi compagni lasciarono uno ad uno il loro posto alla CBS. Forrest White fondò nel 1972 la Music Man per produrre amplificatori. Leo Fender, lasciata la CBS, vi giunse nello stesso anno per dare avvio alla produzione di chitarre e bassi, ma si trovò a competere con se stesso: negli anni ’70 la fama del marchio Fender era solida e consolidata, e solo pochi erano tanto consapevoli del ruolo chiave svolto da Leo nella vicenda Fender fino a seguirne gli spostamenti.

Nel 1979 Leo lascia la Music Man per fondare una nuova ditta con un altro suo vecchio compagno, George Fullerton. La ditta si chiamava G&L, ovvero George & Leo. L’anno prima la moglie di Leo era morta a causa di un tumore. Leo si risposerà e continuerà a lavorare instancabilmente nella G&L fino alla sua morte, che lo colse il 21 marzo 1991 a causa del morbo di Parkinson.

tratto da www.fender.it

Alcune sue opere:
Periodo Fender
Telecaster:


PrecisionBass


Stratocaster


JazzBass



Periodo MusicMan
StingRay



Periodo G&L
L2500

[Modificato da Marc-1 20/10/2005 16.18]

[Modificato da Marc-1 20/10/2005 16.20]

ensavor
00giovedì 20 ottobre 2005 16:34
MECOOOO!!!!!

Avevo letto pure io la bio e devo dire che il buon leo e' stato un padre per milioni di musicisti!

Darei non so cosa per una Telecaster d'annata ed un bel Musicman ante 1990!

[SM=g27790]
nelsonmuntz
00giovedì 20 ottobre 2005 18:59
grande marcone! sai che su questo argomento con me sfondi una porta aperta...
la scelta della mia prima chitarra elettrica "seria" all'epoca e' ricaduta infatti su una fender fatta proprio cosi':


[SM=g27789]
Marc-1
00venerdì 21 ottobre 2005 01:04
Re:

Scritto da: nelsonmuntz 20/10/2005 18.59
grande marcone! sai che su questo argomento con me sfondi una porta aperta...
la scelta della mia prima chitarra elettrica "seria" all'epoca e' ricaduta infatti su una fender fatta proprio cosi':


[SM=g27789]


una fantastica Telecazzer!!! mi piace un sacco come suona....

io invece mi sto prefissando come obbiettivo avere tutti i bassi che sono in foto... Jazz c'è già, e per gli altri ci sto lavorando...[SM=g27789]

[Modificato da Marc-1 21/10/2005 1.05]

wallace
00domenica 23 ottobre 2005 22:04
Tutti grandi legni a mio avviso!
Qualche annata poco convincente caso mai, ma a grandi linee davvero grandi legni.
[SM=g27789]
ensavor
00domenica 23 ottobre 2005 22:17
Data la mia anima musicale ma condita da estrema ignoranza in materia, mi potreste spiegare, tutti e 3 dato che ne sapete a pacconi, cosa differenzia le annate di produzione in felici o no?
Grazie!!

[SM=g27789]
Marc-1
00domenica 23 ottobre 2005 22:28
Re:

Scritto da: ensavor 23/10/2005 22.17
Data la mia anima musicale ma condita da estrema ignoranza in materia, mi potreste spiegare, tutti e 3 dato che ne sapete a pacconi, cosa differenzia le annate di produzione in felici o no?
Grazie!!

[SM=g27789]



allora, a grandissime linee posso dirti che:

la Fender aveva un grandissimo livello qualitativo quando era ancora in mano a Leo, mentre dopo il livello li è leggermente abbassato per il fatto che era stata acquisita da una multinazionale.
per questo i fender, di una certa età, vengono classificati pre-CBS o post-CBS (il valore è nettamente differente!).

la MusicMan, dall'anno della fondazione 1976 fino all'84, quando è stata acquistata dalla Ernie Ball, faceva dei legni estremamente professionali, mentre dal cambio di propietà il livello è stato leggermente inferiore.
da un paio di anni si è cominciato a risparmiare ancora di più..

il risparmio è fatto sulla qualità dei legni, sulla loro stagionatura e sul tipo di lavorazione dello strumento, ma anche su componenti "inutili" per il suono, come ad esempio il coperchio per la batteria nel musicman che da alcuni anni è in plastica anzichè in acciaio cromato... [SM=g27789]

ad esempio la Squier, sottomarca fender di mosdesta qualità, dall'80 all'82 ha prodotto una serie di bassi modello JazzB che praticamente erano dei Fender tali e quali, quindi sono valutati all'incirca come i fender originali.. (queste sono cose che ho le impari da un'esperto o te le sogni! [SM=g27790] )

[Modificato da Marc-1 23/10/2005 22.56]

atommyk
00lunedì 24 ottobre 2005 01:17
va beh... allora marco ti metto alla prova...

cataloga sta roba qui:

atommyk
00lunedì 24 ottobre 2005 01:17
solo mettersi li ad accordarla [SM=x148335]
wallace
00lunedì 24 ottobre 2005 13:20
Mamma mia che mostro!
Anche decisamente inutile a mio avviso!
Cmq un comodino del genere o è fatto in balsa o per indossarlo ci vuole un paranco!
[SM=x148314]
Marc-1
00lunedì 24 ottobre 2005 13:25
Solo tommy poteva tirare fuori un cadavere del genere!! già che non capisco le doppie chitarre, questa a che diavolo serve? ci suonano tre chitarristi in contemporanea (magari se hanno problemi economici... [SM=g27790] )?

quello è un buon legno per fare le castagne, e forse neanche tanto buono... [SM=x148345]
ensavor
00lunedì 24 ottobre 2005 13:30
E' arrivato il metallone!!!

Sinceramente a questi "mostri" preferisco una Strato seria, o un bel JazzBass...

De gustibus!
nelsonmuntz
00lunedì 24 ottobre 2005 14:17
vigliaca manera ac skiv!
non vedo come non quotarvi tabec, trovo davvero orrendo quel legno (a parte il fatto che sara' giapponese.....)
sulla sua utilita' boh? probabilmente in concerto verra' anche buono per un qualche pezzo, soprattutto se servono legni accordati su toni diversi. pero' a fine serata ci si ritrova con la scogliosi.

tornando in topic, riporto un altro aneddoto: il mio insegnante di chitarra mi diceva che in genere le fender di produzione giapponese sono sempre state piu' economiche proprio per la minor qualita' del legno usato (e credo dipenda anche dagli anni di stagionatura). tuttavia ci sono state un paio di annate (mi pare di ricordare agli inizi degli 80) in cui il materiale della produzione giapponese e' risultato migliore addirittura di quello americano, quindi le chitarre di quegli anni, pur marchiate come di fabbricazione estera, sono a tutti gli effetti migliori delle sorelline statunitensi.
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