Modena, abusi sessuali su cadetti

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CARMINE84
00martedì 21 giugno 2005 13:04
Professore dell'Accademia nei guai

Avrebbe abusato di due cadetti e ora si trova nei guai. Protagonista un docente universitario dell'Accademia militare di Modena accusato di abusi sessuali in cambio di esami più facili. Per il professore, oggi dimissionario, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio: l’udienza preliminare davanti al giudice è già stata fissata. L’inchiesta è stata aperta nell’inverno 2003 dopo gli esposti presentati dai due cadetti.

Dopo l'esposto è stata la stessa Accademia militare, prestigiosa istituzione che forma l’élite delle Forze armate, a trasmettere opportunamente le scabrose denunce alla magistratura.

Le vittime, due giovani allievi ufficiali, frequentavano la seconda tranche del corso biennale. In virtù di una convenzione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, i cadetti non si muovono dall’Accademia: sono i professori a recarsi in trasferta nella storica sede di Palazzo Ducale per tenere le lezioni. Ed è proprio qui, secondo le denunce, che il docente avrebbe usato il pretesto di farsi indicare le toilette, per appartarsi con i due giovani e rivolgere loro attenzioni tanto indecenti quanto indesiderate. Abusi messi in atto con violenze e minacce: se gli allievi avessero assecondato le richieste, il professore avrebbe reso loro più semplice il superamento degli esami universitari. Altrimenti sarebbero andati incontro a sicura bocciatura.

Ma i due cadetti, nonostante le minacce, decidono di denunciare il professore. Ora le lettere minatorie rigorosamente anonime sono state messe agli atti. Tra le fonti di prova evidenziate dalla procura c’è anche la testimonianza di un terzo cadetto, che avrebbe assistito a uno dei presunti "atti sessuali" perpetrati dal professore. Il docente, dal canto proprio, si è sempre difeso affermando che si è trattato di un fraintendimento e che i suoi atteggiamenti erano esclusivamente amichevoli.


fonte TGCOM
Taigete
00martedì 21 giugno 2005 13:23
Che schifo.....per di più con cadetti di sesso maschile....
Da una parte c'è da dire "per fortuna che erano maschi",perchè se si trattava di donne la cosa era più complicata,magari lui si giustificava dicendo che erano le donne che facevano delle avances a lui.
In ogni caso io dico : VERGOGNA.
annanaver83
00lunedì 4 luglio 2005 10:40
!!!

MODENA- Due allievi ufficiali donne molestate da un tenente colonnello all' Accademia militare di Modena: l' episodio, confermato dalla stessa Accademia che lo ha denunciato alla magistratura, risale al 2004. Nel frattempo l' alto ufficiale, prima istruttore, è stato comandato ad altre mansioni e poi, una ventina di giorni fa, trasferito ad altra sede. Solo il 27 giugno scorso si era aperta l'udienza preliminare, subito rinviata al 18 luglio, a carico di un docente universitario accusato di molestie sessuali da due cadetti. Ma questo precedente episodio, accaduto nel 2003, è del tutto distinto: lì è accusato un docente esterno, civile, ora invece si tratta di un militare, un tenente colonnello. L' alto ufficiale avrebbe trovato il modo di restare solo con le giovani durante alcune esercitazioni. Le due giovani (una ora é sottotenente a Torino dopo aver regolarmente concluso la formazione, l' altra è ancora iscritta in Accademia) si sono però rivolte a un superiore, riferendo di essere state oggetto di attenzioni fisiche indesiderate. L' Accademia ha denunciato l' accaduto alla magistratura e poi l' inchiesta è finita allo stesso pm della Procura della Repubblica di Modena che si occupa del precedente caso, il sostituto Stefania Minninni e, a quanto si è appreso, per il militare è stato chiesto il rinvio a giudizio senza data per l'udienza.

Fonte: CongedatiFolgore[SM=x199624]

00Danae
00martedì 5 luglio 2005 20:21
Non saranno i primi casi nè li ultimi ahimè, il mondo è fatto di corruzione e in mezzo c'è anche la pedofilia e perverzione sessuale in generale che poi sfocia in queto tipo di vicende. Purtroppo al potere non vi è prezzo, ne ritegno alcuno.
chute1979
00mercoledì 6 luglio 2005 22:32
Beh... par condicio no? [SM=x199612]
Melly84
00sabato 9 luglio 2005 13:35
no comment..[SM=x199576]
00Danae
00martedì 12 luglio 2005 11:16
I giornali hanno trovato le notizie...
Le «carezze» della caporalessa

Sesso debole, militari in gonnella, caserme in rosa. Frasi fatte e soprattutto un po' passate di moda. Almeno a giudicare dal processo iniziato ieri e che vede sul banco degli imputati proprio una soldatessa accusata di violenze. Per di più sfruttando l'occasione che le veniva da quel minimo di potere garantito dal grado di caporale. È iniziato infatti ieri mattina nell'aula del tribunale militare della Spezia (presidente Bacci, a latere Ponticelli e pm Ercolani) il processo a carico di due capolari maggiori dell'Esercito, Roberta S., 23 anni, e Francesco V., 28 anni, accusati di aver picchiato una recluta che voleva telefonare. Roberta S. deve rispondere del fatto di aver colpito con calci al torace il caporale Nicola F. mentre era costretto a fare flessioni per volere del pari grado Francesco V.



Questo perchè i giornali invece di pubblicare cose davvero serie, ormai sono tutti diventati quotidiani di massa, stile novella 2000!
chute1979
00martedì 12 luglio 2005 18:20
LA SPEZIA — «Non sopporto di esser stato preso a calci da una donna». E' stato lapidario Nicola F., il parà del 186.mo reggimento di Siena, nel ribadire ieri, davanti al tribunale militare della Spezia, le accuse che avevano portato all' incriminazione per «violenza ad inferiore» di Roberta Savoia, la caporalmaggiore leccese, di 24 anni, in forza allo stesso reggimento, prima «nonna» nella storia delle caserme d’Italia. Con lei, delle stesse accuse, deve rispondere il parigrado Francesco Valentini, 27 anni di Firenze.
Nicola F., interrogato dal pm Davide Ercolani che ha diretto l’inchiesta, ha ricostruito quanto successe il 18 marzo del 2004, all' interno della fureria della caserma senese, quando aveva il grado di caporale (ora è caporalmaggiore).
«Mi avevano chiesto di procurarmi dei dati che servivano per le truppe che erano andate in Kossovo. Chiesi a Valentini, che era al telefono, se poteva farmi usare l'apparecchio ma lui rispose che dovevo rilassarmi. Dopo qualche minuto glielo chiesi di nuovo; a quel punto mi ordinò di pompare». «Pompare» in gergo militare significa fare flessioni; l’intimazione ad eseguire le stesse, se rivolta ad un inferiore, è considerara un’ingiuria. Ma, per Nicola F, in quel momento, è un ordine: esegue senza battere ciglio ma mentre fa le flessioni continua a chiedere la possibilità di usare il telefono, quasi implorando. «In quell’istante — aggiunge la vittima — è entrata Roberta Savoia. Valentini le ordinò di darmi dei calci, per farmi stare zitto, aggiungendo così il telefono non gli servirà piu». Savoia, secondo la testimonianza della parte offesa, esegue senza discutere e tira tre quattro calci nel costato al caporale impegnato nelle flessioni. «Mi mancò il fiato e mi accasciai a terra — ha detto ancora Nicola F. — poi mi rialzai e andai nel bagno a vedere cosa era successo». Di notte, l'allora caporale ha forti dolori e si lamenta. «Due commilitoni che erano in camerata con me si preoccuparono. A loro non dissi nulla, ma il giorno dopo andai dall'ufficiale di picchetto al quale raccontai tutto. Lui mi consigliò di andare al pronto soccorso e qui i medici mi fecero un referto di cinque giorni e mi dettero degli antidolorifici». Una testimonianza chiara, senza esitazioni, ascoltata dai due imputati. Valentini, in un completo blu scuro e la caporalessa Savoia, in versione casual, con un paio di scarpe a punta di serpente color rosa pallido. Una testimonianza che ha ingenerato qualche tensione, come testimonia il fatto che, durante il controinterrogatorio dell'avvocato Savoia (congiunto dell’imputata) il presidente Marco Bacci si è trovato costretto a chiedergli di non intimorire il teste.
Concludendo la propria testimonianza, Nicola F. ha detto di «voler fare carriera militare, magari — ha aggiunto — all'Accademia di Modena» e di rinunciare a qualsiasi eventuale risarcimento. «Non sono qui per avere soldi, solo per avere giustizia: non mi va di esser preso a calci da una donna». Il processo, con l' audizione dei testi a difesa, riprenderà il 21 settembre.

da. Congedati Folgore

Come sospettavo... (vedere parte sottolineata) [SM=x199548] Se erano due uomini quindi non li avrebbe mai denunciati?!?
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