"Ma io per il terremoto non dò nemmeno un euro"

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XXI Rapax Britannicus
00giovedì 16 aprile 2009 16:01
di Giacomo di Girolamo
Leggendo quà e là mi sono sono imbattuto su questo:

www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&...

Ne riporto il testo integrale, evidenziandone i passi che più mi hanno fatto pensare.

Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.

Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.

Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto.

Siamo ancora lì, fermi sull’orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.

Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l’economia del nostro Paese.
E nelle mie tasse c’è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.


C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n’era proprio bisogno?

Avrei potuto anche "uscirlo", un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di “new town” e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: “new town”. Dove l’ha preso? Dove l’ha letto? Da quanto tempo l’aveva in mente? Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce “new town”. E’ un brand. Come la gomma del ponte.

Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che “in questo momento serve l’unità di tutta la politica”. Evviva.

Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c’è.

Io non lo do, l’euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.

Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.
Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.


Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora, per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.

Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche l’euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me.

Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non parlare d’altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.
Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.


Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto pratico
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.


Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d’altronde.

Giacomo Di Girolamo
Articolo pubblicato su Facebook


Anche qui c'è tanto su cui meditare...
LordHarald
00giovedì 16 aprile 2009 17:14
Grande max, bell' articolo hai proposto.
LEGIO.VII.CLAUDIA
00giovedì 16 aprile 2009 17:21
io penso che quando ci sono queste catastrofi bisognerebbe pensare senza se e senza ma

dove abita il signore in questione? ha mai provato il terremoto? ha avuto una casa distrutta? si è mai sentito un miracolato perchè scampato ad un terremto? ha mai perso familiari amici ecc e/o tutto quello che ha sudato per una vita intera

vi assicuro che solo se si provano certe cose si può capire e il terremoto non lo auguro a nessuno ti ritrovi sotto lo stipite portante a tremare e ad aspettare che tutto sia finito e se non finisce?

con tutto che sono a 100 km dalla città di L'Aquila ho tremato nel vero senso della parola la sera della prima scossa e ancora quando supera il 4 di magnitudo si balla a casa mia (sono all8 piano)lo sa bene desaix che mentre stavamo iniziando una battaglia non mi ha + visto (ti credo ero sceso per strada [SM=g27819] )

tante belle parole scrive questo tizio ma quando ci sono persone che hanno perso tutto e dico tutto da non avere + nemmeno i documenti per dimostrare che la casa crollata era loro ognuno di noi deve pensare solo a queste persone

il resto sono cose trite e ritrite del ns paese da quando esiste e anche prima è tutto vero ma cosa c'entra ora e se non si accettano si può sempre emigrare come ha fatto mia cugina che ora è prima statunitense e poi italiana solo a lei permetto di parlare male del nostro paese perchè lei la scelta l'ha fatta in prima persona [SM=g27825]

vanno aiutati e basta o lo si fa o non lo si fa senza se e senza ma

tutto il resto è fuffa [SM=g27832]

p.s. tenetevi aggiornati e condividete con chi come quei poveretti in questo momento soffre la tensione delle miriadi di scosse che ci sono giornalmente
cnt.rm.ingv.it/~earthquake/index_web_cnt.php

XXI Rapax Britannicus
00giovedì 16 aprile 2009 18:59
Una volta versato l'obolo per quietare la coscienza nel breve periodo, cos'altro suggerisci di fare?

Il signore in questione abita in Sicilia, a Marsale:


Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora, per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.



Ah... il Nostro Belpaese... [SM=g27812]


LordHarald
00giovedì 16 aprile 2009 19:09
@claudia

Penso tu abbia travisato il senso dell' articolo, forse può essere cinico, ma per certi versi non ha torto.
dan war
00giovedì 16 aprile 2009 19:53
concordo con il fatto che non abbia torto ma se c'è una cosa bella dell'italia è proprio il fatto che nel momento del bisogno vengon fuori queste qualità.perchè parlare sempre e solo dei lati negativi?viva il volontariato e viva la solidarietà.
dan war
00giovedì 16 aprile 2009 20:28
precisazione: la qualità è riferita a tutta quella brava gente che ha "cacciato" fuori l'euro o che ha dato o sta dando una mano.
il problema politico è ampio e non certo l'ha scoperto questo signore e penso che tutti coloro che hanno offerto il loro supporto queste cose le sapessero già.
non ha torto è tutto vero ma che centra? perchè non aiutare le persone? più tosto perchè non si va a fare casino a Roma per tutto quello che noi sappiamo già(magari non quando c'è un'emergenza del genere in atto)?...tutto giusto però adesso che centra?
che se lo tenga l'euro,la gente ha offerto anche il sangue,anzi anche troppo tanto che hanno dovuto interrompere i prelievi...

XXI Rapax Britannicus
00giovedì 16 aprile 2009 20:38
Re:
dan war, 16/04/2009 19.53:

concordo con il fatto che non abbia torto ma se c'è una cosa bella dell'italia è proprio il fatto che nel momento del bisogno vengon fuori queste qualità.perchè parlare sempre e solo dei lati negativi?viva il volontariato e viva la solidarietà.



Assolutamente si, viva ANCHE quello, ma non solo quello!

In nome e nel rispetto delle vittime PASSATE, PRESENTI e FUTURE di tutte le "tragedie annunciate", non voglio che la solidarietà ed il volontariato diventino la risorsa estrema cui appellarsi.

Non si deve poter contare sulla soliderietà e sul volontariato per far fronte a tragedie che DOVEVANO e POTEVANO essere evitate.

Leggete attentamente il brano che vuole essere solo uno spunto di riflessione.

Francamente sono stanco dell' "Italia del mai più..." che invece con tragica puntualità torna a riproporsi.

Io do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura.
E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto pratico
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia











=massimoXmeridio=
00giovedì 16 aprile 2009 20:45
quando lessi il titolo dell articolo qualche giorno fà mi son detto: "questo e scemo".

poi leggendo ho capito che sto tizio è un grande [SM=x535692]
dan war
00giovedì 16 aprile 2009 21:03
Re:
=massimoXmeridio=, 16/04/2009 20.45:

quando lessi il titolo dell articolo qualche giorno fà mi son detto: "questo e scemo".

poi leggendo ho capito che sto tizio è un grande [SM=x535692]




per me i grandi sono quelli che hanno e stanno scavando tra le macerie o che hanno e stanno portato acqua e viveri alla gente,coperte tende e qualsiasi tipo di supporto.
questa persona ha scoperto l'acqua calda e per di più nel momento meno opportuno.
dan war
00giovedì 16 aprile 2009 21:28



"Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto."


....questo è assurdo ed offensivo.


"Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto pratico
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia."


...e chi di noi no porta in se rabbia e sdegno per la nostra classe politica? e chi di noi non ha riflettuto su tutto questo?
ma adesso che conta?
agli abruzzesi non frega nulla adesso se noi siamo arrabbiati o sdegnati...loro lo saranno sicuramente più di noi...adesso hanno bisogno di una mano.
il dolore degli ultimi? proviamo solo un attimo a pensare se fosse successo a noi... forse capiremmo almeno lontanamente cosa significa soffrire...poi se tutto ciò possa essere raccontato più o meno poeticamente...bhe io preferisco ricevere l'euro o donarlo per la poesia e le polemiche c'è tempo.

LEGIO.VII.CLAUDIA
00venerdì 17 aprile 2009 09:56
io non ho travisato un bel niente, ho già detto che è tutto vero e tutto giusto quello che dice sto tizio ma sono discorsi da salotto da intellettuali che se ne stanno al calduccio davanti a un bel fuoco a parlare di FUFFA! è qualunquismo spicciolo

come ho già detto quando succedono queste cose senza se e senza ma....ho persone vicine che operano nella protezione civile e nella croce rossa se avessero seguito sto deficiente a questo punto invece di partire il giorno dopo per l'Abruzzo sarebbero rimasti a casa mentre invece ora sono li a spaccarsi il c..lo per questi poveretti che non hanno + nulla

ripeto e sottolineo TUTTO GIUSTO E TUTTO VERO ma quando succedono queste tragedie bisogna agire e basta

@ meridio
sistemati la firma che scavalli tutta la pagina [SM=x535695]

XXI Rapax Britannicus
00venerdì 17 aprile 2009 10:11
Una volta fatta la donazione, una volta cessata l'ondata emotiva, una volta che si è attenuato l'impulso a "dare senza se e senza ma" (giusto e scarosanto nel momento attuale), cosa cambierà in questo Belpaese?

Ahimè poco, temo...

Si continuerà a permettere di costruire in zone ad alto rischio sismico, senza rispettarne i criteri di prevenzione.

Si continuerà mandare i nostri figli in scuole dichiarate agibili in deroga o per decreto, quando invece andrebbero chiuse all'istante.
Già dimenticato il crollo nel torinese di pochi mesi fà?

Ma ci rendiamo conto che se i gradi della scala richter fossero stati leggermente più alti ed avessero colpito una zona ancor più densamente popolata, a quest'ora conteremmo i morti a migliaia?

Mi permetto di citare questo stralcio preso da "il Sole 24 Ore" del 16/04/2009 www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/04/terremoto-aquila-barberi.shtml?uuid=c27c52ba-2a59-11de-95fd-04f2...

"C'era un dossier dell'allora capo della protezione civile, Franco Barberi, che dieci anni fa aveva previsto tutto. Aveva, quel dossier, censito la vulnerabilità degli edifici pubblici strategici e specialì in zone a rischio. Una mole di informazioni enciclopedica: 42.106 schede su altrettanti edifici. Si parlava, nel dossier, della Campania, della Basilicata, della Calabria, del Molise, della Puglia e della Sicilia. E naturalmente dell'Abruzzo. Quel dossier è un documento straordinario, testimonianza del vero scandalo italiano: l'assenza di una seria politica di prevenzione. Lo diceva ieri sera Bertolaso: «La prevenzione non porta votì». Affrontando il capitolo abruzzese, tutti i dati raccolti tenevano conto del rischio sismico. Era stato profetico Barberi nella sua relazione: «Appare indispensabile che questo patrimonio di dati costituisca linea di indirizzo costante per l'avviamento a soluzione dei complessi problemi legati alla sicurezza del territorio interessato dal rischio sismico, in una corale accettazione di responsabilità da parte di tutti gli organismi interessati». E' una doppia beffa questo documento, perché, dopo il dossier Barberi, la regione Abruzzo ha lavorato a catalogare duemila edifici pubblici, a redigere schede tecniche, a memorizzare in 'data base' le informazioni raccolte sullo stato dell'arte dei duemila edifici. A elencare i palazzi a rischio, a partire da quello della prefettura dell'Aquila, di palazzo Quinzi, sede del liceo classico cittadino, del comune, del tribunale, della scuola De Amicis. Un lavoro terminato nel 2007, e reso noto in grandi linee in un vertice presieduto dal prefetto nel dicembre di due anni fa. Dunque il dossier scientifico di Franco Barberi.

Denunciava Barberi che diversi palazzi in muratura dell'antico centro storico erano a rischio: dieci addirittura a 'rischio alto' o 'medio alto', che presentavano una 'alta vulnerabilità' ben 171 edifici destinati all'istruzione (i dati dei sopralluoghi di questi giorni sono demoralizzanti: l'80% degli edifici scolastici risultano inagibili), e ben 55 utilizzati nel settore della sanità (lo scandalo dell'ospedale san Salvatore non era esploso nella sua drammaticità, ai tempi di Barberi). Dieci anni dopo, la profezia di Barberi si è tragicamente avverata. Tra i palazzi antichi a rischio vulnerabilità c'erano quelli crollati o fortemente danneggiati il 6 aprile scorso: la prefettura, il conservatorio, le facoltà universitarie, la biblioteca comunale (anche questo palazzo è al centro dell'attività investigativa di questi giorni).

«I complessi in muratura - scriveva Barberi - sono il doppio di quelli in cemento armato, appena il 31% degli edifici campionati. I complessi pubblici, poi, sono costituiti da vecchi immobili e solo raramente le funzioni pubbliche sono state trasferite in nuovi edifici in calcestruzzo armato». Una annotazione che fa riflettere: in zone a rischio sismico, le sedi delle istituzioni che in situazioni di emergenza dovrebbero essere in grado di garantire la funzionalità pubbliche, dovrebbero essere costruite nel rispetto delle norme antisismiche per avere meno probabilità di subire danni strutturali in caso di terremoto. Ovvio. Ovvio. Ma in Abruzzo non è andata così.
Ancora alcuni dati del censimento Barberi: «Sono 209 gli edifici in muratura di cattiva qualità, con orizzontamenti deformabili. E altri 346 sempre di cattiva qualità con orizzontamenti rigidi». Il mistero abruzzese è tutto qui. Cosa è stato fatto dal 1999 - anno in cui è stato presentato il dossier Barberi - a oggi?. La risposta sta nelle macerie de l'Aquila.(Ri.Ba.)


A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.
[SM=g27812]

Zimisce
00venerdì 17 aprile 2009 11:11
Il ragazzo che ha scritto questo pezzo ieri era ad Annozero.
LordHarald
00venerdì 17 aprile 2009 12:51
Guardate che si tratta solo di un articolo su cui riflettere non di un manifesto di propaganda o di una bibbia da eseguire.

A mio avviso l' articolo non parla di chi è andato a l' Aquila, e di chi ha fatto qualcosa per i terremotati.

Parla di chi ha inviato un sms, o ha pagato un bollettino, insomma di chi ha versato un' obolo e si sente la coscienza a posto e l' animo in pace, e invece non dovrebbe.

Non dovrebbe perchè l' obolo l' ha già versato tempo fa.
Non dovrebbe perchè dopo che ha fatto il versamento, si scorderà di pretendere che non si ripeta tutto.
Non dovrebbe sentirsi la coscienza a posto perchè la colpa è solo nostra, che quando potremmo prevenire ce ne scordiamo, ma poi versiamo l' obolo.

E se da un lato fa fierezza vedere come la gente si sveni per aiutare, dall' altro fa tristezza vedere che forse, in fondo in fondo, tanta generosità è solo il contrappeso di una certa stupidità.
SirGodfrid
00venerdì 17 aprile 2009 14:07
Premessa....ritengo che sia i terremotati, e sia qualsiasi altra persona soggetta da una simile disgrazia non abbia alcuna colpa.
Se non quella di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.


Siamo noi itlaini ad avere(oltre ad una grande generosità) una totale mananza d'interesse per la vita del nostro paese(se non in situazioni come queste).

Donare 1/2 Euro è probabilmente la cosa più superficiale che si possa fare.Molto più utile sarebbe informarsi su chi ha permesso che ciò accadesse,denunciare determinati comportamenti(cosa che ha fatto l'autore dell'articolo) e attivarsi per cambiare il nostro paese,non distribuendo elemosina,ma tramite i fatti.


Di considerazioni come queste,il formu di totalwaritlia cosi come internet nel suo complesso sono ormai saturi.Ma più parlo con la gente e più mi rendo conto che gli italiani determinati quesiti non se li pongono mai.

Mi trovo quindi totalmente d'accordo con chi,cerca di smouvere il nostro paese con articoli del genere più tosto che con il denaro.
LEGIO.VII.CLAUDIA
00venerdì 17 aprile 2009 16:40
voi dite che 1€ non risolve nulla e invece 1 € donato fanno milioni di € ricavati e utilissimi in questo momento

anche sui siti del corriere e di repubblica ci sono le somme ricavate dalle offerte donate alle 2 testate e si parla di milioni di €

qui c'è un racconto di un giornalista di Onna (avevo sentito questa notizia fin dai primi giorni) che ha perso 2 figli e ora ha scritto un pezzo
ilcentro.gelocal.it/dettaglio/sono-tornato-nel-paese-che-non-c-e-piu-sono-tornato-nella-mia-onna-/1618942/1?edizione=EdR...

leggendo quello che scrive solo leggendo scorre lungo la schiena un brivido posso solo immaginare cosa si possa provare

ripeto 1€ 10€ 100€ 1000€ 100.000€ 1.000.000€ tutto serve in questo momento

altro che critiche, questo è come chi dice beh ma l'unicef ruba il wwf ruba quello ruba quell'altro ruba ed è cosi che non si fa mai nulla

per il mio matrimonio invece di fare le bomboniere solite che poi finiscono nel cesso ho fatto delle pergamene dell'unicef che sono costate quanto le bomboniere classiche ma sono servite a fare beneficienza per i bambini nel mondo

alcuni i soliti tipo il tizio che ha scritto il pezzo del primo messaggio mi hanno detto ma che lo fai a fare all'unicef non arriveranno mai quei soldi.....beh io l'ho fatto e sono contento di averlo fatto cosi come chi ha donato 1€ nel suo piccolo ha aiutato l'Abruzzo in questo momento
Iulius Jimi
00venerdì 17 aprile 2009 16:49
Il titolo di quell'articolo è chiaramente una provocazione,ed è condivisibile prendersela con le inefficienze,gli sprechi e le truffe,ma non vedo perchè la gente che si è trovata con la casa crollata per colpe di altri non debba avere l'aiuto che gli permette di avere un paio di ciabatte,una coperta,una tenda e un po' di conforto.

E se crediamo che possiamo evitare danni quando accadono queste catastrofi pecchiamo di presunzione nei confronti di fenomeni naturali che sono molto più grandi di noi.Io ne ho vissuti 2 di terremoti e so che vuole dire avere anche la casa integra ma avere paura di tornarci dentro e di sentirsi niente in confronto a quello che succede.
=massimoXmeridio=
00venerdì 17 aprile 2009 20:31
Re: Re:
dan war, 16/04/2009 21.03:




per me i grandi sono quelli che hanno e stanno scavando tra le macerie o che hanno e stanno portato acqua e viveri alla gente,coperte tende e qualsiasi tipo di supporto.
questa persona ha scoperto l'acqua calda e per di più nel momento meno opportuno.




beh si certo..sono dei grandissimi quelli che stanno aiutando.
cosi come lo era Pasteur che ha scoperto la vaccinazione come cura, cosi come lo e stato Ghandi ecc.
io e presumibilmente te, siamo meno grandi dei tizi di sopra menzionati[SM=g27828]
il buon giacomo non poteva scegliere miglior momento di ora, affinche urlasse all ' italia di svegliarsi.
se lo farebbe piu in avanti nessuno lo cacherebbe [SM=g27832]
basta guardare a messina che ancora la gente vive nelle baraccopoli [SM=g27820] che ormai viene considerato normale da quasi tutti gli italioti.
a nessssuno frega nulla...pensano al massimo alle vignette di vauro [SM=x535722]


@claudio: cambiati il pc [SM=x535692]




=massimoXmeridio=
00venerdì 17 aprile 2009 20:43
Re:
LEGIO.VII.CLAUDIA, 17/04/2009 16.40:

voi dite che 1€ non risolve nulla e invece 1 € donato fanno milioni di € ricavati e utilissimi in questo momento

anche sui siti del corriere e di repubblica ci sono le somme ricavate dalle offerte donate alle 2 testate e si parla di milioni di €

qui c'è un racconto di un giornalista di Onna (avevo sentito questa notizia fin dai primi giorni) che ha perso 2 figli e ora ha scritto un pezzo
ilcentro.gelocal.it/dettaglio/sono-tornato-nel-paese-che-non-c-e-piu-sono-tornato-nella-mia-onna-/1618942/1?edizione=EdR...

leggendo quello che scrive solo leggendo scorre lungo la schiena un brivido posso solo immaginare cosa si possa provare

ripeto 1€ 10€ 100€ 1000€ 100.000€ 1.000.000€ tutto serve in questo momento

altro che critiche, questo è come chi dice beh ma l'unicef ruba il wwf ruba quello ruba quell'altro ruba ed è cosi che non si fa mai nulla

per il mio matrimonio invece di fare le bomboniere solite che poi finiscono nel cesso ho fatto delle pergamene dell'unicef che sono costate quanto le bomboniere classiche ma sono servite a fare beneficienza per i bambini nel mondo

alcuni i soliti tipo il tizio che ha scritto il pezzo del primo messaggio mi hanno detto ma che lo fai a fare all'unicef non arriveranno mai quei soldi.....beh io l'ho fatto e sono contento di averlo fatto cosi come chi ha donato 1€ nel suo piccolo ha aiutato l'Abruzzo in questo momento



il comportamento di giacomo e come quello di un padre che da un ceffone al figlio; non vuol dire che lo ha fatto perceh odia il figlio ma perceh lo vuole fare crescere e che non commetta piu quell errore [SM=x535692]
vedrai che giacomo a dato anche lui.... [SM=x535686]




dan war
00venerdì 17 aprile 2009 23:34
Re: Re: Re:
=massimoXmeridio=, 17/04/2009 20.31:




beh si certo..sono dei grandissimi quelli che stanno aiutando.
cosi come lo era Pasteur che ha scoperto la vaccinazione come cura, cosi come lo e stato Ghandi ecc.
io e presumibilmente te, siamo meno grandi dei tizi di sopra menzionati[SM=g27828]
il buon giacomo non poteva scegliere miglior momento di ora, affinche urlasse all ' italia di svegliarsi.
se lo farebbe piu in avanti nessuno lo cacherebbe [SM=g27832]
basta guardare a messina che ancora la gente vive nelle baraccopoli [SM=g27820] che ormai viene considerato normale da quasi tutti gli italioti.
a nessssuno frega nulla...pensano al massimo alle vignette di vauro [SM=x535722]


@claudio: cambiati il pc [SM=x535692]





sicuramente io non sono nessuno per quello che quotidianamente faccio.
sicuramente Pasteur(che ha scoperto la vaccinazione PREVENTIVA)o Gandhi sono personaggi immensi(non paragonabili al tizio in questione).
quello che fai tu non mi interessa.
tale Giacomo Di Girolamo, giornalista, sicuramente sarà un grande(quello che dice sulla politica italiana ribadisco è giusto ma anche risaputo)ma con questa lettera ha sbagliato semplicemente tiro.
metti che tutti noi si raggionasse così chi pagherebbe maggiormente le conseguenze? non certo i politici, non certo i costruttori, non certo gli abusivisti, ma tutti coloro che ADESSO hanno bisogno.
piuttosto bisognerebbe stargli sul collo più a queste merde ma questo è un altro discorso.
concettualmente quello che dice è sacrosanto ma è altamente sgradevole in QUESTO momento(non reputo pericoloso quello che dice perchè di persone inteligienti in italia ve ne sono altre oltre a lui).
ma che dopo l'irpinia, messina, l'umbria, il veneto, le alluvioni in calabria, sardegna, piemonte, l'ilva di taranto ecc. ecc. ecc. perchè adesso???che si è svegliato solo adesso??? o forse il motivo è che tramite supporti mediatici tipo fb o you tube OGGI si ha la possibilità di farsi conoscere alla massa? chissa se scriverà qualche bel libro prima o poi...per il momento si è assicurato fama e già comincia a girare per la tv...e questo alla faccia degli ABRUZZESI e di chi di quei soldi adesso ha bisogno.








=massimoXmeridio=
00sabato 18 aprile 2009 00:18
è un lavoro sporco [SM=g27828] ma qualcuno deve pur cominciare [SM=x535692]
qualcuno deve pur farlo [SM=x535692]
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