[MEDIA] l'insediamento di Feltri

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DarkWalker
00giovedì 27 agosto 2009 12:05
L'Avvocato e il Cavaliere
di GIUSEPPE D'AVANZO

SI E' insediato ieri alla direzione del Giornale della famiglia Berlusconi, Vittorio Feltri, un tipo che - a quanto dice di se stesso - "non ha la stoffa del cortigiano". Lo dimostra subito.
Feltri scatena, fin dal primo editoriale, un violentissimo, sbalorditivo assalto a Silvio Berlusconi, suo editore e capo del governo. Per dimostrare che, nel lavoro che lo attende, non sarà né ugola obbediente né sgherro libellista, il neo-direttore sceglie un astuto espediente. Le canta a nuora perché suocera intenda. O, fuor di metafora, ad Agnelli (morto) perché Berlusconi (vivo) capisca e si prepari.

Feltri si dice stupefatto per "quanto sta avvenendo sul fronte fiscale". Trasecola per quel che si dice abbia combinato in vita Gianni Agnelli che "avrebbe esportato o costituito capitali all'estero sui quali non sarebbero state pagate le tasse". Decide di liberarsi una buona volta di quell'inutile fardello che è il garantismo, favola buona soltanto per il Capo e gli amici del Capo, e picchia duro, durissimo.

Questo "furfante" di un Agnelli, scrive Feltri, "ha sottratto soldi al fisco", e quindi "ha procurato un danno allo Stato", "ai cittadini che le tasse le pagano"; ha saccheggiato "per montagne di quattrini neri" le casse di società quotate in Borsa, "derubando gli azionisti". E allora, si chiede, è più grave "rubare al popolo o toccare il sedere a una ragazza cui va a genio di farselo toccare"? Conclude quel diavolo di un Feltri: "Ne riparleremo".

E' l'impegno che Feltri assume dinanzi ai suoi lettori e la minaccia che il neo-direttore del Giornale riserva, nel primo giorno, al suo povero editore. Feltri non è ingenuo e non è uno sprovveduto. E' un professionista tostissimo e soprattutto ha memoria lunga. E statene certi - questo annuncia il suo editoriale - parlerà presto di quel "furfante" del suo editore. Gli getterà in faccia, senza sconti, le 64 società off-shore "All Iberian" che Berlusconi si è creato all'estero, governandole direttamente e con mano ferma.

Gli ricorderà, e lo ricorderà ai suoi lettori, come lungo i sentieri del "group B very discreet della Fininvest" siano transitati quasi mille miliardi di lire di fondi neri, sottratti al fisco con danno di chi paga le tasse; i 21 miliardi che hanno ricompensato Bettino Craxi per l'approvazione della legge Mammì; i 91 miliardi (trasformati in Cct) destinati non si sa a chi (se non si vuole dar credito a un testimone che ha riferito come "i politici costano molto... ed è in discussione la legge Mammì").

E ancora, la proprietà abusiva di Tele+ (violava le norme antitrust italiane, per nasconderla furono corrotte le "fiamme gialle" ); il controllo illegale dell'86 per cento di Telecinco (in disprezzo delle leggi spagnole); l'acquisto fittizio di azioni per conto del tycoon Leo Kirch contrario alle leggi antitrust tedesche; le risorse destinate poi da Cesare Previti alla corruzione dei giudici di Roma che hanno messo nelle mani del capo del governo la Mondadori; gli acquisti di pacchetti azionari che, in violazione delle regole di mercato e in spregio dei risparmiatori, favorirono le scalate a Standa, Mondadori, Rinascente.

In attesa di sapere se Agnelli sia stato o meno un "furfante", Feltri, che non è un maramaldo, ricorderà quanto sia furfantissimo il suo editore, come al fondo della fortuna di Berlusconi ci siano evasione fiscale e falso in bilancio, corruzione della politica, della Guardia di Finanza, di giudici e testimoni; manipolazione, a danno degli azionisti, delle leggi che regolano il mercato e il risparmio in Italia e in Europa.

E, giurateci, quel diavolo di Feltri non si fermerà qui. Ricorderà le diciassette leggi ad personam che hanno salvato il suo editore da condanne penali, protetto i suoi affari, alimentato i profitti delle sue imprese. Ricorderà, con il suo linguaggio concreto e asciutto, quanto quell'uomo che ci governa sia, oltre che "un furfante", un gran bugiardo.

Rammenterà ai lettori del Giornale quando Berlusconi disse: "Ho dichiarato pubblicamente, nella mia qualità di leader politico responsabile quindi di fronte agli elettori, che di questa All Iberian non conoscevo neppure l'esistenza" (Ansa, 23 novembre 1999, ore 15,17). O quando giurò sulla testa dei figli: "All Iberian? Galassia off-shore della Fininvest? Assolute falsità".

La trama dell'offensiva di Feltri contro il suo editore già fa capolino. Presto leggeremo un altro editoriale, altri editoriali all'acido muriatico. Nel solco delle menzogne diffuse dal premier che evade le tasse, Feltri ricorderà che è stato Berlusconi a mentire agli italiani negando di frequentare o di aver frequentato minorenni, giurando sulla testa dei figli di condurre una vita morigerata da buon padre di famiglia, prossima alla "santità", per intero dedicata alla fatica di governare il Paese.

Feltri concluderà che un uomo, un "furfante" che trucca bilanci, deruba i contribuenti e le casse dello Stato, si cucina legge immunitarie perché governa il Paese e per di più mente senza vergogna sull'origine della sua fortuna e sulla sua vita privata, diventata pubblica, non può essere affidabile quando parla del destino dell'Italia, qualsiasi cosa dica o prometta.



io ovviamente non sono così ottimista. per me si tratta solo di un omaggio dalla redazione di repubblica al neodirettore del giornale. Mentre per Feltri, non sarebbe la prima volta che attacca Berlusconi per contrasti del tutto privati. Magari è la ripicca per una settimana di ferie in meno.
L'articolo l'ho messo più che altro come utile riassunto di chi è Berlusconi, visto che a volte si perde il filo a ricordarsi tutti i suoi illeciti
Riccardo.cuordileone
00giovedì 27 agosto 2009 15:36
Ma io che leggo Libero da anni vi posso dire che ormai era da un anno che Feltri, da "neutrale", era passato completamente dalla parte di Berlusconi, era un lecchinaggio totale... [SM=x751559]
DarkWalker
00giovedì 27 agosto 2009 17:14
ah perchè era mai stato neutrale?
Arvedui
00giovedì 27 agosto 2009 22:53
Feltri. [SM=x751578] [SM=x751578] [SM=x751578]


Scrive Littorio Feltri nell’editoriale d’esordio sul Giornale che è tornato a dirigere dopo averlo lasciato nel dicembre del 1997: “Con il cuore, non me n’ero mai andato”. [SM=x751578] Feltri se ne andò 12 anni fa dopo che il Cavaliere aveva definito “incidente gravissimo” il suo articolo di prima pagina in cui chiedeva scusa a Di Pietro per averlo calunniato per due anni con le fandonie su inesistenti tangenti di D’Adamo e Pacini Battaglia: “Caro Di Pietro, ti stimavo e non ho cambiato idea”. Seguivano due paginoni in cui il Giornale di Feltri si rimangiava quei due anni di campagne antidipietriste: “Dissolto il grande mistero: non c’è il tesoro di Di Pietro”, “Di Pietro è immacolato”, “dei famigerati miliardi di Pacini” non ha visto una lira, dunque la campagna del Giornale era tutta una “bufala”, una “ciofeca”, una “smarronata” perché la famosa “provvista” da 5 miliardi non è mai esistita. Insomma Feltri confessava di aver raccontato per ben due anni un sacco di balle ai suoi lettori. E lo faceva proprio alla vigilia delle elezioni suppletive nel collegio del Mugello, dove Di Pietro era candidato al Senato per il centrosinistra contro Giuliano Ferrara e Sandro Curzi. In cambio di quella ritrattazione e di un risarcimento di 700 milioni di lire, l’ex pm ritirò le querele sporte contro il Giornale, tutte vinte in partenza. Furente Ferrara, furente Berlusconi. Così Feltri, spintaneamente, se ne andò. Non a nascondersi, come gli sarebbe capitato in qualunque altro paese del mondo. Ma a dirigere altri giornali: il Borghese, il Quotidiano nazionale di Andrea Riffeser (sei mesi prima aveva dichiarato all’Ansa: “Per carità! Conosco Riffeser da una vita e ogni volta che ci vediamo mi dice 'Sarebbe bello se tu venissi con noi', ma tutto finisce lì. Non sto trattando con nessuno. Ma tanto so già che nessuno ci crederà, comunque è così”).

Mentre usciva dal Giornale, Littorio sparò a palle incatenate contro i fratelli Berlusconi: “Provo un certo fastidio: per la causa comune mi sono esposto (alla transazione con Di Pietro, ndr), poi gli altri si sono ritirati e io sono rimasto con la mia faccina e tutti ci hanno sputato sopra. La cosa non ha fatto per niente piacere. Così si rompe un rapporto di fiducia… Mi sono trovato da solo e ho le ferite addosso e il morale a terra” (Ansa,10 novembre 1997). E il Cavaliere gli diede del bugiardo: “Feltri ha detto ultimamente qualche piccola bugia, però è ampiamente scusato” (Ansa, 7 dicembre 1997).

Feltri ora ricorda la sua prima esperienza (dal 1994 al ’97) di direttore del Giornale, “ereditato da Indro Montanelli” e si appella ai “lettori che già furono miei e di Montanelli prima che cedesse a corteggiamenti progressisti”. [SM=x751578] In realtà Montanelli non cedette ad alcun corteggiamento progressista: rimase l’uomo libero che era sempre stato. E Feltri non ereditò un bel niente: semplicemente prese il suo posto (dopo averlo a lungo negato) quando Berlusconi mise in condizione Montanelli di andarsene perché “non volevo trasformarmi in una trombetta di Forza Italia” né Il Giornale che aveva fondato “nell’organo di Forza Italia”, come il Cavaliere pretendeva e come Feltri voluttuosamente accettò di fare. Montanelli, lungi dal ritenere Feltri il suo erede, lo disprezzava profondamente. Infatti il 12 aprile 1995 dichiarò al Corriere della sera: “Il Giornale di Feltri confesso che non lo guardo nemmeno, per non avere dispiaceri. Mi sento come un padre che ha un figlio drogato e preferisce non vedere. Comunque, non è la formula ad avere successo, è la posizione: Feltri asseconda il peggio della borghesia italiana. Sfido che trova i clienti!”.

Ma il meglio Littorio lo dà quando racconta che ora “Il Giornale mi si è offerto garantendomi la libertà della quale ho bisogno per lavorare”, perché lui sarebbe “insofferente a qualsiasi ordine di scuderia, disciplina, inquadramento ideologico”, e poi “questo non è mai stato un foglio di partito e il Pdl si illude se pensa lo possa diventare. La famiglia Berlusconi e gli altri azionisti da me si aspettano molto tranne una cosa: che trasformi Il Giornale in un megafono di Berlusconi. Non sarei in grado. Mi manca la stoffa del cortigiano”. [SM=x751578] Prima di lasciare Il Giornale nel 1997, Feltri chiese provocatoriamente a Berlusconi di venderglielo: “Ho fatto una proposta organica per l'acquisto del Giornale perchè non sono disposto a fare un quotidiano di partito. Se la famiglia Berlusconi la accetterà, bene, altrimenti potrei pensare di lasciare. Rimarrei solo a condizione di poter fare un giornale indipendente e non, come qualcuno evidentemente sperava, l'organo di Forza Italia o del Polo, di cui non mi frega niente. Se un deputato di Forza Italia come Roberto Tortoli chiede le mie dimissioni e nessuno lo smentisce, vuol dire che non è il solo a pensare che Il Giornale debba essere il quotidiano di Forza Italia. Sono stato costretto a questo passo dopo le ultime vicende che hanno umiliato la redazione e rischiano di far sentire al lettore l'esistenza di un cordone ombelicale che lega Il Giornale a Forza Italia. Io invece voglio fare un quotidiano indipendente e lo dimostrerò, quando ne avrò occasione, anche in modo clamoroso” (Ansa, 14 novembre 1997).

Oggi, nella fretta, Feltri dimentica di spiegare come mai a richiamarlo al Giornale sia stato un signore che non possiede nemmeno un’azione del Giornale, cioè il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, scavalcando l’editore, il fratello Paolo, informato come al solito a cose fatte. Se l’è lasciato sfuggire, come se fosse un dettaglio insignificante, lo stesso Littorio l’altra sera nella rassegna di regime di Cortina Incontra: “Il 30 giugno scorso ho incontrato Silvio Berlusconi. Ogni volta che lo vedevo mi chiedeva: ‘Ma quand'è che torna al Giornale?’. E io: ‘Sto bene dove sono’. Ma quel giorno entrò subito nei dettagli, fece proposte concrete e alla fine mi ha convinto”. Materiale interessante per le Authority che dovrebbero vigilare sui conflitto d’interessi, se non fossimo in Italia.

L’ultima parte dell’editoriale feltriano è una grandinata di insulti a Gianni Agnelli (possibile “furfante”, “vero peccatore”) per le ultime rivelazioni sui fondi neri in Svizzera. Una prova di coraggio da vero cuor di leone, visto che l’Avvocato è morto da tempo. Per la verità, che la Fiat e la famiglia Agnelli avessero montagne di soldi all’estero era già emerso nel processo intentato dai giudici di Torino ai vertici Fiat a metà degli anni 90, concluso con la condanna definitiva dell’allora presidente Cesare Romiti per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti. Ma all’epoca Agnelli era vivo e potente, dunque Feltri e il Giornale difendevano a spada tratta casa Agnelli e attaccavano i giudici che osavano processarla.

Visto che Il Giornale non è l’organo di Forza Italia né, men che meno, il megafono di Berlusconi, Littorio Feltri sul Giornale difende appassionatamente Papi dalle inchieste del gruppo Repubblica-Espresso. Che strano. Nel ’97, lasciando Il Giornale, lo stesso Feltri si profondeva in salamelecchi verso il gruppo Repubblica Espresso e il suo editore Carlo De Benedetti: “Non ho mai litigato con nessuno, tantomeno con De Benedetti, che ho sempre stimato e di cui credo di potermi definire da sempre amico. Quando si sposò, fummo l'unico giornale italiano a pubblicare la sua foto con signora. Ho ottimi rapporti anche… con Carlo Caracciolo e Eugenio Scalfari” (Ansa, 13 novembre 1997). Come passa il tempo.

La chiusa dell’editoriale di oggi è un capolavoro: “I neopuritani laici - scrive Feltri - non muovono un dito per deplorare quanto sta avvenendo sul fronte fiscale” a proposito dei presunti fondi neri di Agnelli in barba al fisco. Invece - aggiunge - “se un simile sospetto gravasse sulla testa di Berlusconi, i giornali non si occuperebbero d’altro”, anche perché “i soldi sottratti al fisco sono un danno allo Stato, ai cittadini che sono costretti a versare puntualmente denaro all’Agenzia delle Entrate”. [SM=x751578] Il fatto è che un simile sospetto grava eccome sulla testa di Berlusconi, rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale di Milano per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita per svariate centinaia di milioni di euro nascosti nei paradisi fiscali. Processo sospeso dal lodo Al Fano. Perché Littorio Feltri, questo campione della libertà di stampa “insofferente a qualsiasi ordine di scuderia, disciplina, inquadramento ideologico”, questo pezzo d’uomo a cui “manca la stoffa del cortigiano” non se ne occupa con una bella inchiesta sul suo Giornale libero e bello? [SM=x751578]

-Giona-
00venerdì 28 agosto 2009 11:13
Re:
Arvedui, 27/08/2009 22.53:

Feltri. [SM=x751578] [SM=x751578] [SM=x751578]
Scrive Littorio Feltri


Ritengo che Feltri sia un coglione, ma questo soprannome è di gran lunga eccessivo.

-Kaname-chan
00venerdì 28 agosto 2009 14:08
Re: Re:
-Giona-, 28/08/2009 11.13:


Ritengo che Feltri sia un coglione, ma questo soprannome è di gran lunga eccessivo.





Bhè in effetti [SM=x751545] Inoltre anche l'articolista che attacca Feltri non credo sia tanto diverso da lui dopotutto. O, visto che da Vittorio Feltri viene fatto passare per Littorio, da Belpietro, che fece quella mitica gaffe che fece andare di traverso il sushi all'ambasciatore del Giappone (non mi ricordo se è mai stato citato su questo forum quell'articolo, qui un'esilarante sintesi della vicenda)

lol
Arvedui
00venerdì 28 agosto 2009 15:06
Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 28/08/2009 14.08:




Bhè in effetti [SM=x751545] Inoltre anche l'articolista che attacca Feltri non credo sia tanto diverso da lui dopotutto. O, visto che da Vittorio Feltri viene fatto passare per Littorio, da Belpietro, che fece quella mitica gaffe che fece andare di traverso il sushi all'ambasciatore del Giappone (non mi ricordo se è mai stato citato su questo forum quell'articolo, qui un'esilarante sintesi della vicenda)

lol



Purtroppo rmai non siamo più abituati a sentire del vero giornalismo, e quando un giornalista ridicolo come feltri (il cui soprannome, littorio, è decisamente azzeccato [SM=x751526] ) viene sputtanato platealmente (perchè è così che verrebbe trattato in qualsiasi altro paese normale) quasi quasi ci vengono le lacrimucce [SM=x751545] E pensare che in altri paesi seri tipi come lui a quest'ora sarebbero a lavare i piatti al ristorante, e non di certo a dirigere un quotidiano. [SM=x751537]

p.s. Anche Giordano che dette dei "musi gialli" ai giapponesi starebbe benissimo in compagnia i feltri [SM=x751525]


-Kaname-chan
00venerdì 28 agosto 2009 15:28
Re: Re: Re: Re:
Arvedui, 28/08/2009 15.06:



Purtroppo rmai non siamo più abituati a sentire del vero giornalismo, e quando un giornalista ridicolo come feltri (il cui soprannome, littorio, è decisamente azzeccato [SM=x751526] ) viene sputtanato platealmente (perchè è così che verrebbe trattato in qualsiasi altro paese normale) quasi quasi ci vengono le lacrimucce [SM=x751545] E pensare che in altri paesi seri tipi come lui a quest'ora sarebbero a lavare i piatti al ristorante, e non di certo a dirigere un quotidiano. [SM=x751537]

p.s. Anche Giordano che dette dei "musi gialli" ai giapponesi starebbe benissimo in compagnia i feltri [SM=x751525]






Giusto, Giordano non Belpietro. E' che dicono tutti le stesse cose e ci si può sbagliare a citarli [SM=x751545]
Sono d'accordo col fatto che uno come Feltri sia indegno del mestiere che fa, però l'invettiva personale è inutile. E poi io conto sempre che nessuno in realtà è veramente vergine [SM=x751545] Ragion per cui se facessi quel mestiere eviterei almeno l'invettiva, tanto non penso proprio che De Benedetti, proprietario di Repubblica, sia poi così puro: Silvio gli ha fregato Mondatori usando le stesse armi del suo avversario, solo che le ha usate meglio.
Arvedui
00venerdì 28 agosto 2009 16:21
Re: Re: Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 28/08/2009 15.28:




Giusto, Giordano non Belpietro. E' che dicono tutti le stesse cose e ci si può sbagliare a citarli [SM=x751545]
Sono d'accordo col fatto che uno come Feltri sia indegno del mestiere che fa, però l'invettiva personale è inutile. E poi io conto sempre che nessuno in realtà è veramente vergine [SM=x751545] Ragion per cui se facessi quel mestiere eviterei almeno l'invettiva, tanto non penso proprio che De Benedetti, proprietario di Repubblica, sia poi così puro: Silvio gli ha fregato Mondatori usando le stesse armi del suo avversario, solo che le ha usate meglio.



Io invece mi sto convincendo sempre più che invece è molto utile, specialmente di questi tempi: ci sono talmente tanti giornalisti zerbino che l'unico modo di trattarli è sbattergli in faccia le loro menzogne senza troppi complimenti, come farebbero nel resto d'europa, o dall'altra parte dell'atlantico: sei un bugiardo leccapiedi? bene, ti diamo del bugiardo leccapiedi senza troppi complimenti, anche perchè questo significa non considerare il monopolio mediatico del nano. Facci caso, la cosa che più manda in bestia i giornalisti dipendenti di berlusconi è proprio quando gli fanno notare che sono dipendenti di berlusconi: allora esplodono in contorsionismi degni di un ginnasta olimpico, conditi da varie e fin troppo note frasi ad effetto. Per questo mettere tutti i giornalisti sullo stesso piano non mi pare azzeccato specialmente per un paese come l'italia, dove i cortigiani sono la maggioranza: mettere tutti i giornalisti sullo stesso livello quando, per leccaculismo o per dipendenza lavorativa, non tutti sono sullo stesso livello a me non solo sembra sbagliato, ma proprio stupido. Una voce che faccia capire che tipo di gente scrive, o paggio dirige molti quotidiani italiani è necessaria. Anche se purtroppo il clima di "normalizzazione" -portato avanti soprattutto dalla televisione- fa sembrare chi dice semplicemente la verità come un estremista, mentre invece non fa altro che il suo mestiere. Basta vedere come le reti televisive hanno trattato la pubblicità di "Videocracy" il nuovo film che fra poco esce al cinema per accorgersi di quanto sia abissale la partigianeria dei giornali e delle tv controllate più o meno direttamente dal governo. Per questo sono perfettamente d'accordo quando qualcuno da dello scendiletto a chi è veramente uno scendiletto, in questo caso feltri.
DarkWalker
00venerdì 28 agosto 2009 21:14
è di travaglio l'articolo no?
Feltri non sarà fascista, però Littorio lo mettere in ridicolo, il posto dove merita di stare, quindi è appropriato
Arvedui
00venerdì 28 agosto 2009 21:40
Sì è di Travaglio, preso dal blog voglioscendere.it
Pilbur
00sabato 29 agosto 2009 13:54
Riguardo a Feltri sono curiose le ultime vicende

Secondo voi è una mossa autonoma per fare pubblicità al suo "nuovo" quotidiano e per far valere la sua indipendenza oppure una mossa occulta orchestrata da Berlusconi per dimostrare alla Chiesa che anche lui sa contrattaccare?
Arvedui
00sabato 29 agosto 2009 14:06
Secondo me è solo un colpo di testa di feltri. Non credo che berlusconi sia molto contento di un attacco simile alla chiesa proprio ora che sta cercando di ricucire i rapporti deteriorati a causa dei suoi festini con le prostitute.
Pilbur
00sabato 29 agosto 2009 14:08
Interessante...forse riportare Feltri al giornale non è stato saggio, non è cortigiano come Belpietro o Giordano

Ma le copie cresceranno molto, e al Berlusca interessano i soldi
Arvedui
00sabato 29 agosto 2009 14:24
Re:
Pilbur, 29/08/2009 14.08:



Ma le copie cresceranno molto, e al Berlusca interessano i soldi



Non saprei... bisogna vedere se questi "scoop" faranno arrivare più lettori di quanti ne perderà; dubito che molti lettori di orientamento cattolico continueranno a comprare il giornale se continua per questa strada di attacco frontale alla Chiesa. Un quotidiano poi non è che renda molto, sempre relativamente ai guadagni di berlusconi, bisogna vedere se questa "mossa" gli servirà a qualcosa dal punto di vista finanziario... staremo a vedere.

Lux-86
00sabato 29 agosto 2009 16:19
Re:
Pilbur, 29/08/2009 14.08:

Interessante...forse riportare Feltri al giornale non è stato saggio, non è cortigiano come Belpietro o Giordano

Ma le copie cresceranno molto, e al Berlusca interessano i soldi



mah... anche un aumento del 100% delle vendite non aumenterebbe in maniera significativa il patrimonio di SB. Secondo me è stata una mossa molto strana, come quella di querelare i giornali esteri: capisco querelare la Repubblica, in casa giochi come vuoi, ma querelare a pioggia giornali stranieri lo renderà il buffone d'Europa. Così come è molto strano attaccare Avvenire proprio alla vigilia di un incontro delicato, poi appunto saltato. Del resto i rapporti con la Chiesa sono abbastanza tesi negli ultimi tempi (e la vita privata è probabilmente l'ultimo argomento sul piatto delle trattative) quindi forse, ma solo forse, è stata una prova di forza: io sembro al tappeto, eppure vi attacco ancora. Un modo per ricordare alla Chiesa che è lui, come si suol dire, il padrone del vapore. Tanto poi può far cadere la colpa su feltri, dissociarsi e tendere la mano alla Chiesa.
Comunque vedremo.
Armilio1
00sabato 29 agosto 2009 19:46
L'attacco alla chiesa lo inquadrò in una nuova strategia del PDL: Il partito può vivere anche senza cattolici praticanti, e lui lo sà. Certo, sono importanti, ma non fondamentali, e visto che lo hanno attaccato lui sta reagendo cercando di trovare un nuovo equilibrio a lui favorevole. Inoltre liberare il suo mastino Feltri (che più che un pagliaccio io definirei una prostituta in ricerca continua di visibilità) gli ha permesso poi di fare il "moderato" e il "coerente" attaccandolo "la vita privata è sacra", una tattica che ha usato un sacco di volte.
Pilbur
00domenica 30 agosto 2009 10:05
Re: Re:
Arvedui, 29/08/2009 14.24:



Non saprei... bisogna vedere se questi "scoop" faranno arrivare più lettori di quanti ne perderà; dubito che molti lettori di orientamento cattolico continueranno a comprare il giornale se continua per questa strada di attacco frontale alla Chiesa. Un quotidiano poi non è che renda molto, sempre relativamente ai guadagni di berlusconi, bisogna vedere se questa "mossa" gli servirà a qualcosa dal punto di vista finanziario... staremo a vedere.





Ma questo non è attacco alla Chiesa, se veramente quest'uomo è stato condannato per molestie ed è omosessuale che titoli ha per fare il moralista e dirigere il giornale dei vescovi?
Arvedui
00domenica 30 agosto 2009 14:47
Re: Re: Re:
Pilbur, 30/08/2009 10.05:




Ma questo non è attacco alla Chiesa, se veramente quest'uomo è stato condannato per molestie ed è omosessuale che titoli ha per fare il moralista e dirigere il giornale dei vescovi?




Ma vedi su questo sono d'accordo, se le accuse di feltri risultano vere allora Boffo effettivamente non avrebbe i titoli per accusare berlusconi, ma per me la questione non è così semplice. Se le accuse a boffo sono vere, allora la soluzione sarebbe semplice: si sostituisce il direttore dell'avvenire con uno senza "precedenti" e le accuse a berlusconi si fanno lanciare da lui, che non ha scheletri nell'armadio: in questo caso feltri non potrà dire nulla, visto che le accuse arrivano da un direttore moralmente sano; dopotutto sono i vescovi ad accusare berlusconi tramite boffo, quindi le accuse alla sua moralità avrebbero lo stesso valore di prima.
Il punto però è che con il suo attacco feltri non mirava sminuire boffo ma le accuse che i vescovi hanno lanciato tramite lui: se non puoi attaccare il ragionamento, attacca chi ragiona; un chiaro tentativo di fare gli interessi del suo editore piuttosto che quelli dei suoi lettori: cosa molto grave per un giornalista che si dichiara libero ed indipendente. Questo per me è stupido, o quanto meno è un modo decisamente goffo per parare il sedere al suo editore berlusconi: il fatto che le accuse arrivino da un presunto omosessuale non sminuisce affatto i festini di berlusconi, se non superficialmente almeno, se non altro perchè ad accusarlo per le sue frequentazioni con le prostitute è praticamente tutto il mondo editoriale mondiale (tranne quasi tutto quello italiano [SM=x751545] )
Naturalmente poi bisogna vedere se le accuse a boffo sono vere: può darsi anche che lo siano, nonostante le smentite di boffo (ha detto anche che ha parlato con Maroni che ha confermato la sua innocenza) ed anche la smentita di berlusconi, che cerca di dissociarsi da Feltri. Che poi boffo sia colpevole o meno, da questa faccenda Feltri ne uscirà o come bugiardo o come leccapiedi; in entrambi i casi, male.

cointreau il possente
00domenica 30 agosto 2009 19:18
Re: Re: Re: Re:
Lux-86, 29/08/2009 16.19:



mah... anche un aumento del 100% delle vendite non aumenterebbe in maniera significativa il patrimonio di SB. .



in questo momento a B i soldi devono importare molto poco, quel che gli interessa e tenere salde le redini di un potere che avverte qualche prematuro scricchiolio.
Feltri ha fatto il suo solito colpo di testa da cavallo pazzo. D'altronde secondo me dare a feltri del semplice cortigiano non rende l'idea. Feltri è uno che si vende sempre al potente di turno, ma lo vuole fare con il suo stile che vorrebbe far passare da giornalista indipendente e soprattutto guardando al proprio tornaconto che può non coincidere del tutto quello del potente di turno. Insomma, non è un Bondi nè un Fede che credono all'Unto. Se se la è sempre cavata è dovuto anche alle sue straordinarie e apprezzatissime (da silvio) doti di killeraggio mediatico (le campagne diffamatorie del PDL, tutte, sono o partite dal suo giornale o diventate cavallo di battaglia del suo giornale).

Secondo me è stata una mossa molto strana, come quella di querelare i giornali esteri: capisco querelare la Repubblica, in casa giochi come vuoi, ma querelare a pioggia giornali stranieri lo renderà il buffone d'Europa. .



Secondo me invece quando parliamo di B e dell'Italia, dobbiamo sempre avere gli occhi puntati sull'ombelico. Nel senso, B sa benissimo che la gran parte degli italiani non si accorge neppure del tram che passa nel quartiere accanto, figurarsi andare a leggersi la stampa straniera. Della querela - che non andrà da nessuna parte - intanto rimane agli italiani la smentita disilvio via tubo catodico o lcd delle accuse di quei quotidiani e l'annuncio indignato della querela. Di rendersi buffone a livello planetario non gliene interessa nulla, perchè la buffonaggine è parte integrante del suo potere (la violenza, mediatica, politica ed economica, dietro la maschera da clown, per citare la tesi di D'avanzo de la Repubblica), perchè gli italiani ancora una volta non si accorgeranno che sta rendendo ridicola l'italia e perchè tanto, leader di assoluto rilievo mondiale nella favola che si canta, Lui è Lui. E voi nun siete un cazzo.


Lux-86, 29/08/2009 16.19:

Così come è molto strano attaccare Avvenire proprio alla vigilia di un incontro delicato, poi appunto saltato. Del resto i rapporti con la Chiesa sono abbastanza tesi negli ultimi tempi (e la vita privata è probabilmente l'ultimo argomento sul piatto delle trattative) quindi forse, ma solo forse, è stata una prova di forza: io sembro al tappeto, eppure vi attacco ancora. Un modo per ricordare alla Chiesa che è lui, come si suol dire, il padrone del vapore. Tanto poi può far cadere la colpa su feltri, dissociarsi e tendere la mano alla Chiesa..



Ci sta, oppure ci sta anche che feltri, per usare un franscesimont, l'abbia fatta fuori dalla tazza.
Bye




daetil
00martedì 1 settembre 2009 10:01
Re:
Arvedui, 28/08/2009 21.40:

Sì è di Travaglio, preso dal blog voglioscendere.it




Lo stesso travaglio che lo adulava quando era il suo direttore al borghese ....strano come va il mondo.
daetil
00martedì 1 settembre 2009 10:03
Re: Re: Re: Re: Re:
cointreau il possente, 30/08/2009 19.18:



Ci sta, oppure ci sta anche che feltri, per usare un franscesimont, l'abbia fatta fuori dalla tazza.
Bye








Ci sta anche che in realtà lo stia facendo anche per un altro motivo. Qualcuno dice che Feltri stia lavorando anche per alcune fazioni vaticane in opposizione alla CEI.
Arvedui
00martedì 1 settembre 2009 15:22
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
daetil, 01/09/2009 10.03:




Ci sta anche che in realtà lo stia facendo anche per un altro motivo. Qualcuno dice che Feltri stia lavorando anche per alcune fazioni vaticane in opposizione alla CEI.



Improbabile, il vaticano non ama lavare i suoi panni sporchi in pubblico.

Granduca di Milano
00sabato 12 settembre 2009 08:01
Feltri lavora solo per il suo IO come tutti i giornalisti sulla cresta dell'onda sia di destra che di sinistra e poi i giornali oramai sono solo delle agenzie politiche dei vari partiti di indipendente non c'è più nessuno.
Pius Augustus
00lunedì 28 settembre 2009 13:11
Re: Re:
-Giona-, 28/08/2009 11.13:


Ritengo che Feltri sia un coglione, ma questo soprannome è di gran lunga eccessivo.




giona, guarda a 00.40 e vedrai che non lo è.

http://www.youtube.com/watch?v=zopy0As4NBk
Pilbur
00lunedì 28 settembre 2009 15:00
Un'intervista da inquisitore direi, ma Feltri si è difeso bene, nonostante i palesi tagli operati
Arvedui
00lunedì 28 settembre 2009 17:17
L'intervistatore è stato grande, specialmente quando ha rigirato per bene feltri quando dette dell'ipotente al nano
Pilbur
00lunedì 28 settembre 2009 18:18
Re:
Arvedui, 28/09/2009 17.17:

L'intervistatore è stato grande, specialmente quando ha rigirato per bene feltri quando dette dell'ipotente al nano



Si, decisamente un tocco di classe [SM=x751605]

Feltri aveva espresso un ragionamento di buonsenso in quel caso
Arvedui
00lunedì 28 settembre 2009 20:49
Re: Re:
Pilbur, 28/09/2009 18.18:



Si, decisamente un tocco di classe [SM=x751605]

Feltri aveva espresso un ragionamento di buonsenso in quel caso



Beh tu sei sarcastico ma secondo me è stato davvero un tocco di classe [SM=x751545] nel senso che ha fatto delle domande giuste. Ma poi scusa prima feltri per discolpare il berlusca parla della sua prostata, dell'eta ecc..., praticamente gli da dell'impotente, ma non vuole ammetterlo [SM=x751605]


Pius Augustus
00martedì 29 settembre 2009 16:14
Re:
Pilbur, 28/09/2009 15.00:

Un'intervista da inquisitore direi, ma Feltri si è difeso bene, nonostante i palesi tagli operati



sul duce niente da dire?
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