ಓ Lezione sull'elemento Luce ಓ {OK}§

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DEOARIS
00giovedì 16 dicembre 2010 19:09
PG: Jareth,Amaranta; Luogo: Palazzo reale draconico; Master:Jareth; {regolamento non in vigore}
RIASSUNTO:
Lezione breve rispetto alle altre in quanto Amaranta, in più occasioni, ha avuto modo di confrontarsi con tale elemento risultante alla sua conoscenza più famigliare. Ancora debole e quindi non in piena forma tenta di apprendere l'ultimo elemento, la Luce che a lei si manifesterà come piccolo globo che pare studiarla a lungo prima di accettarla come propria "compagna" a cui infondere una profonda conoscenza.

°°°


JARETH: [{sala dell'iniziazione}] Le tenebre hanno vagato nella terra della Luce, Colei che è Unica ancora non sa di esserlo, perchè deve, oggi, compiersi il suo addestramento e solo allora le sarà svelata la verità. Qualcosa di Crudele, un vincolo, magico, surreale verrà ad avvolgerla come inviato da potenza ultraterrena a svolgere il suo delicato compito. Nel buio della malvagità ella sarà in grado di raccogliere lumi per attizzare la Luce che splenderà delicata come note d’arpa dalle sue mani nella mente di chi è Oscuro. Il Sovrano stabilisce l’ultima prova dopo le sue cure e attende, per la prima volta dopo molte settimane, di rivedere la Zama in piedi pronta a battersi per l’ultima sfida. Eretto, con le braccia conserte, avviluppato nei suoi pensieri, il suo volto par distesa arida e antica eppure non mostra il suo Tempo, di difficile individuazione; non muove nemmeno un passo e le ciglia batte per qualche attimo ad inumidire le iridi che son traditrici nel mostrare una doppia identità al mondo sconosciuta. Quasi al centro della sala dell’Iniziazione attende colei che potrà ben presto divenire la maga più potente degli Otto Regni, Amaranta Berek’Dey.

AMARANTA: [Stanze/Sala Iniziazione] Le debolezze sono da dimenticare, ogni oblio è solo pallido ricordo all'interno della mente ora limpida e lontana dall'Oscuro che l'avea colta in un malanno, in principio parso irreparabile. Un poco fastidiosi sono or quei movimenti sensibilmente induriti da una permanenza al letto per tutta la durata della sua guarigione, ma ogni sorta di bendaggio o vestaglia son sparite, sostituite da quelle nuove vesti mascoline, aderenti e degne della sua figura che poco bada alla femminilità. Di nero è avvolta la sua figura, nessuna arma l'accompagna poichè nelle circostanze in cui si porta sarebbero solo un peso inutile. Nemmeno il Bastone l'accompagna nella sua andatura svelta ed eretta, ha ben imparato che il Potere risiede dentro di lei, non altrove. Nuovamente seri e marcati i lineamenti del viso della Maga, una compostezza riavuta dopo i tanti medicinali diligentemente presi per poter ritrovare la salute, il più presto possibile. Esercizio di qualunque sorta l'avea ri- preparata al cammino, dote che per lune avea perduto. I passi risuonano nei corridoi, gli inservienti lesti si scansano per lasciarla passare, simile a roccia in corsa per la rupe. Ondeggia e s'infrange sul suo dorso, invece, quella fluente chioma del color dei mari più vasti, sacrificata all'interno di un'ordinata treccia. Finalmente i cunicoli rivedono le ametiste, il taglio acuto di quel guardo attento e muto. Le guardie che stanno all'uscio, dopo il tempo passato ancor la riconoscono e senza nulla dire permettono il suo passaggio per vie che per altri son semplici dilemmi. Finalmente è tornata.

JARETH: [{sala dell'iniziazione}] Ode i passi in lontananza avvicinarsi alla destinazione; secondario il suo ruolo in quelle occasioni, se non di guida per colei che deve apprendere. Il sole è calato, l’inverno con le sue fredde dita è giunto e si è insinuato sino ai corridoi dei sotterranei dove vibra come neonato in un ventre di pietra in attesa di dare libero sfogo al suo alito di gelo. Non v’è vento, né sole, né una visione d’invernale atmosfera e in lontananza solo il ticchettio della pioggia che porta l’odore di terriccio e di vegetazione tra le grate di areazione. Qualche passo muove verso l’ingresso mentre una mano s’alza dallo statico incrocio della posa poco prima assunta per andare ad accarezzare il mento e passare dietro al collo. Non v’è indugio sul volto del Sovrano,la prova è oggi e va portata a termine. La ricorda come fiera creatura, per nulla intimorita dagli avvertimenti o dal dolore fisico; scompenso le avea procurato l’incontro con il Sole Oscuro ed è traccia che mai verrà cancellata, né persa nell’oblio. Le sue azioni la giudicheranno e, qualora la corrotta Via segua, solo allora andrà ad unirsi al suo Signore, Adewar. Poche fiaccole tremolano indolenzite donando un bagliore arancione alla grigiastra pietra e bagliori argentati emana il pavimento laddove sono incise le rune poste a cerchio nel centro della sala..una runa è distinta perché è quella che ei fissa..ed è quella che a breve pronuncerà.

AMARANTA: [Sala Iniziazione] Le pietre scorrono ai suoi fianchi, cupo l'ambiente rischiarato dalle sole fiaccole disposte sulle pareti, che al suo passaggio paion da lei attratte, per un attimo la seguono per poi ritornar a vibrare irte. Ogni passo vien precisamente scandito dall'eco che ne annuncia di certo l'arrivo, il Reggente deve già attenderla, non più veduto dopo l'atto di cure avvenuto nelle sue stanze. Or ora appare la circolarità della Sala dell'Iniziazione, luogo dove guai e gioie ha provato senza abbandonarle nel cammino compiuto sino ad ora. Questo meriggio, forse l'ultimo degli Elementi verrà appreso, conosciuto, sfidato, tanto benevolo quanto spinoso, al pari degli altri. Eccolo, dunque, non una piega sconvolge quel volto di Re su cui il tempo è trascorso giovandone i tratti e la saggezza, colui a cui Ella è legata per onore, dovere, rispetto e profondo affetto, quasi incomprensibile. Si fermerà dopo aver oltrepassato la soglia, lasciando che una manciata di metri la separi dalla figura del Sovrano, impeccabile nel suo far austero e giusto. "Sid Aevum Existum, Re Jareth.." pronunzia in cuor suo lieta di riaverlo tra i suoi guardi da cui traspare l'orgoglio tramandato dalla discendenza nobile e venerabile. Permane statuaria, soltanto il respiro move il petto della Maga, parrebbe un soldato pronto a combatter la sua guerra se non fosse per quel viso in cui si può scorger una dolcezza mista a giovane combattività. Per un istante l'iridi cadono sul cerchio di rune, palcoscenico che ha visto la teatralità delle sue prove, prima di issarsi e rimanere a stretto contatto con quello d'Ei, nell'attesa che dia inizio a quel che verrà, inesorabile ed incontenibile, come sempre..

JARETH: [{sala dell'iniziazione}] La porta, con un lento cigolio, s’apre, interrompendo il tranquillo svolgersi dei pensieri del Sovrano, come una goccia quando cade in una pozza d’acqua ed ecco, a breve, le tanto aspettate violacee iridi della Zama, che incontrano la figura del sovrano e che risponde al di lei saluto sciogliendo le braccia e andandole incontro “Y’Ani Druak Amaranta, ben tornata. Spero vi sentiate pronta per la vostra ultima prova..” si premura di chiederle, poggiandole una mano sulla schiena, appena sfiorandola, forse ella nemmeno se ne avvede, prima di svolgere la lezione, ben immaginando la spossatezza fisica della Draconica Pura. Una Creatura così fragile alla vista nasconde in se un coraggio e una forza straordinari; forse è pecca del sovrano il fatto di farla assomigliare il più possibile ai Draghi, tralasciando la parte umana che comunque non può nasconderne il fascino che su ei esercita. I Draconici hanno sempre venerato i Draghi per la loro potenza e viceversa i Draghi sono sempre rimasti affascinati dalla fragilità di tali creature, per la quale se ne invaghiscono. “Se siete pronta, prego..” le sorride appena, come di raro accade, aprendo il braccio destro e indicando con la mano il cerchio di rune disposto al centro della sala. Attende che ella prenda posizione e solo allora si porterà innanzi a lei e dopo averla osservata in viso per qualche attimo, chiuderà gli occhi, anteporrà le mani innanzi al suo volto, con le manti giunte, come fosse in preghiera e solo allora trarrà un profondo respiro e con voce profonda andrà a nominare il Vero nome della Runa della Luce “Glael..”.

AMARANTA: [Sala Iniziazione] Un aspettato benvenuto vien da colui che per lei è Padre, nonostante i legami di sangue smentiscano tal sentimento. Assente una sola volta, sorridendo appena in risposta al gesto di lui che già s'allontana. Prende posizione all'interno del cerchio, ritrovando una gravosa emozione già provata innumerevoli volte : l'adrenalina del vento, la bramosità del fuoco, la pacatezza dell'acqua e l'equilibrio della terra, si uniscono creando di lei quel che dalle mani del Fato è stato scritto, la Prescelta, la personificazione dello Zama. Espira a lungo, lasciando che le braccia si rilassino sui fianchi e le gambe allo stesso modo trovino una posa adeguata ad ogni sorta di scatto o movimento dettato dalla mente e da quello che verrà con il richiamo dell'Elemento. Aleggia nella stanza, risuona e sparisce, fagocitata dal silenzio, la voce del Sovrano, unico testimone delle sue prove. Socchiude l'iridi facendo sparir quella colorazione viva ed ardente al di sotto delle palpebre coronate da cerulee ciglia. Le dita delle mani, impazienti si muovono sfiorando a tratti il tessuto delle braghe, la goccia impressa sulla fronte lascia sentir il peso della sua presenza.

JARETH: [{sala dell'iniziazione}] Il gravoso impegno di tanti mesi sta giungendo al termine e dopo aver pronunziato la runa in questione la luce delle torce viene a mancare improvvisamente come se tante bocche soffiassero per spegnere ogni torcia in contemporanea. Oscurità. Una piccola sfera di luce verrà a crearsi proprio innanzi al ventre d’ella, e la voce del sovrano risuonerà lenta e strisciante “Prendila tra le mani..” le sussurra per guidarla. Flebile, come lucciola persa nella notte più nera; piano piano si ingrandisce assumendo le dimensioni di una fata e solo a quella dimensione si possono scorgere le diverse venature biancastre che attraversano il globo..dardi di energia. Il Sovrano indietreggia, come fece l’ultima volta, svanendo nel buio più completo perché la sfera ancora non giunge ad illuminare il perimetro più completo. Ella non lo vede ma ei è contro la parete, quasi accanto alla porta d’ingresso e tiene gli occhi chiusi cercando, con la sua, la mente di lei..° Non temere la Luce, è capricciosa quanto amabile, corteggiala e ti donerà il suo splendore ° è una voce diversa da quelle mai sentite prima. Profonda come il rombo della terra, come lo scoppio del tuono e a fatica si distinguono le sue parole..millenaria..graffiante ma musicale allo stesso tempo.

AMARANTA: [Sala Iniziazione] Il buio si confonderà, tetro e scuro come già l'avea conosciuto, come in passato l'avea temuto. Ma qualcosa appare, qualcosa che arrossa la vista ancor chiusa, che or decide di rimostrarsi per assistere a ciò che intorno accade. China il capo in avanti, mentre le ametiste osservano quella piccola sfera, dalle forme fragili, ma che come le precedenti potrebbe celar l'ardire di divenir degno nemico. Resta vicina a quella perla luminescente, pupilla di una stanza in cui non è più possibile orientarsi. Lentamente solleva le mani, lo Zama, i palmi rivolti verso l'alto, diretti a sostenere con delicatezza quell'unico barlume che la fronteggia. Ode il proferir di una voce senza forma, una tonalità grave ma a lei vicina, già incontrata in diverse occasioni. Sa di potersi fidare, fa di quel tuono la sua guida, gli occhi per un cieco. Riesce a vedere le sue mani, chiuse a coppa e tanto vicine al globo tanto da poterne goder del lume e del tenue calore sprigionato. Parrebbe un faro nella notte, una scintilla persa nell'oblio che ha combattuto. Avverte nell'animo quella che ora risulta come debole energia, piccolo cuore pulsante all'interno di un gigante.

[ATTENDERE RESPONSO]

Il Gran Re parlava del piccolo globo di luce come se nella sala vi si trovasse una neonata colta dal più profondo sonno, la voce d’ei è misurata, in un sussurro guida l’Estrema che gli deve obbedire per portare avanti la prova. Il Globo, prima che ei lo regga fra le mani, s’intensifica diventando delle dimensioni di una “fatina”, ma il Re è scomparso e sola si ritrova nuovamente Amaranta, al buio..proprio come l’ultima volta. Brividi percorreranno la schiena dell’Estrema poiché proverà una sensazione di disagio ma la sua volontà sorbirà qualunque emozione, perché ella è troppo fiera per fallire il suo compito. La luce danza, con malizia si pavoneggia e una voce risuona nella mente della Zama: ° Non temere la Luce, è capricciosa quanto amabile, corteggiala e ti donerà il suo splendore °. Il Sovrano non è venuto meno da come potresti pensare, Amaranta.. ma ha solo mostrato la sua vera natura..ma questo ancora non lo sai, vero? Ti senti ancora piccola innanzi a tutto questo perché sei in fase di apprendimento e ancora non domini a tuo piacimento gli elementi, non ne hai avuto occasione, Estrema…quel che non sai è che il tuo potere è cresciuto a dismisura rispetto a una qualunque Estrema. Il Globo inizia ad assumere dimensioni consistenti e la luce abbaglia le tue pupille costringendole a restringersi, ma non basta..gli occhi dovranno chiudersi e strizzarsi per tenere lontana quella luce che or tinge le tue palpebre di rosso. Un sussurro, come trasportato dal vento °..Afferrala..°..la stessa voce antica che poco prima si è manifestata.

[Play Amaranta. Quest privata, si prega di non disturbare]


AMARANTA: [Sala Iniziazione] Il cuore sospeso pulsa d'energia racchiusa in un piccolo involucro che ora par crescere o forse soltanto aumentare il suo lume abbagliante, tanto che l'Estrema si trova costretta a socchiuder ancora una volta il guardo violetto. Le ciglia quasi si incontrano nel protegger l'iridi che vedon la pupilla restringersi a tal tocco, che persevera nella sua solitaria intensità. Lo Zama non cede alla tentazione di osservar altrove, non ha desio di riincontrare l'oscurità che l'ha portata alla follia, seppur ora faccia parte di lei come ogni altro Elemento. *Afferrala* vien proposto alla sua mente, un invito caloroso e deciso, a cui non deve e non vuole disobbedire. Fa si che le mani si disgiungano per scivolare ai fianchi della sfera, senza ancor toccarla. Lentamente poi tenteranno d'unirsi e racchiuder tra loro quella piccola stella di luce. Fatica, l'Estrema, a osservar come le gemelle compiano l'operato dettato da quella voce onnipresente, ma decide comunque d'agir con delicatezza, intenta a non deturpar quella che appare come fragile natura. Le mani si ritrovano ora a un nuovo contatto, le dita si intrecciano tra loro formando un unico contenitore per il piccolo globo, per tentar di racchiuderla completamente. Ancor non riapre l'iridi, lasciando solo che una fessura le mostri il buio ricercato nel scansar quel lume abbagliante. L'avrà presa?

[ATTENDERE RESPONSO]

Proprio nel momento in cui il globo verrà “afferrato” dalle mani della Zama, l’estensione della sua superficie si bloccherà all’istante, a ella parrà di tener in mano come una sfera di cristallo ma senza sentirne la vera consistenza o il freddo del materiale, e uno strano evento andrà a consumarsi a breve: la sfera poco prima d’una luminosità intensa ora crolla d’intensità e negli attimi avvenire prenderà un colore azzurrino, seguito dalla tonalità rossastra, verdastra, biancastra e infine nerastra, solcata sempre dalle solite nervature biancastre. La luce è appena entrata in contatto con te Amaranta..ti sta conoscendo a suo modo. Il nero perdura più degli altri colori e poi, d’improvviso torna ad essere..Pura Luce..bagliori dorati vengono emanati e l’intensità cresce e continua a crescere e con essa anche il calore; nulla potrai contro il calore che prende a riscaldare le tue mani, quasi bruciante..temi che bruci la pelle delle tue mani? Può darsi..in pratica la luce ha visto dentro di te l’Ombra e viene a ribellarsi al tuo dominio. E’ il momento in cui la concentrazione può lenire il tormento.

[Play Amaranta. Quest privata, si prega di non disturbare]


AMARANTA: [Sala Iniziazione] Niente più bagliori a disturbar la vista che lentamente si rivela ancora, incuriosita da ciò che accade. La luce è più tenue e lo Zama un poco dischiude la presa per osservar ciò che il globo compie dinnanzi a lei. Si colora, il suo interno, delle tonalità degli elementi che racchiude, che già conosce, fermandosi qualche istante di più sul nero dell'Ombra. Il tormento vien a sconvolger quella quiete momentanea, la Luce torna a svelarsi costringendola all'ennesima copertura delle palpebre. Le mani, ancor vicine alla superficie della sfera, vengon corrotte da un calore simile a quello emanato dal Fuoco puro. Avverte lo stimolo che si avrebbe a subir un calore improvviso, ma non lascia la presa, mantenendo le gemelle a contatto con il globo luminescente. Ha di certo compreso la Maga, quei colori le hanno rivelato la causa di tal reazione. L'Ombra che in lei dimora, eterna nemica della Luce, è stata presto letta come tutti gli altri Elementi che accoglie sotto la sua protezione, nel patto attuato con ogni singolo. E la stella si ribella a questo, poichè di certo apparrà l'equilibrio corrotto, leso da quella scelta che in principio non avea pensato così importante. Eppure in cuor suo sa che una medesima situazione si sarebbe venuta a creare invertendo le parti, scegliendo per prima la Luce. Attende silente, l'iridi chiuse e le braccia tese, che qualcosa avvenga a rivelar la decisione dell'Elemento.

[ATTENDERE RESPONSO]

Proprio in quegli attimi la luce pura e abbagliante allaga i sensi dell’Estrema e la mente d’ella par perdere il controllo perché immagini vengono a sciogliersi dai suoi ricordi, ma non da parte sua…. Se non sono suoi ricordi, allora, di chi sono? Scene nella mente, proprio come se le avesse innanzi agli occhi: Il Re Jareth che la conduce nella Stanza del Guardiano, il Drago Grigio, e dalle mani del sovrano fuoriesce direttamente la luce..Amaranta la può vedere velocemente arrampicarsi su per le colonne del salone, la vede illuminare ogni anfratto..la mente dell’Estrema è come se fosse in groppa ad un’altra creatura senza controllo che la guida in una serie di ricordi. Non hai paura, la luce illumina tutto e niente può esser celato. Un altro ricordo: la luce fuoriesce dal palmo della mano e dalle dita del Gran Re e prontamente si ritrova sbalzata nel corpo di un’altra creatura, nella quale percorre ad una velocità incontenibile ogni vena, ogni muscolo o nervo.. Mentre la Zama osserva tale immagini può avvertire distintamente delle scosse alle mani, come piccole punture che risalgono nel braccio e giungono dritte alla testa. Dolorose ma non eccessive. Non comprendi Amaranta? Stai contemplando gli ultimi ricordi della Luce. Non sei estranea al suo potere. D’improvviso il Globo pare premere contro le mani dell’Estrema e rapido come è giunto, svanisce. Cosa è accaduto?

[Play Amaranta. Quest privata, si prega di non disturbare]


AMARANTA: [Sala Iniziazione] E nuovamente la mente viene invasa dalle immagini, non v'è bisogno degli occhi per vedere. Lascia che l'Elemento si impossessi dei suoi pensieri, versandovi all'interno ricordi, ricordi che non le appartengono. In ciascuno di questi è presente la Luce, un elemento che già le ha raccontato parte di sè e che ora pare volerla nuovamente rendere partecipe di visioni avute in sua presenza. Par volerle spiegare di averla già impressa, darle da comprendere che in fondo non è del tutto estranea all'Elemento. Avverte un continuo pizzicorio alle mani, che tralascia per dedicar la concentrazione ai ricordi che ancor fluiscono nella sua mente. Rivive quelle immagini in prima persona, fino a quando una più forte pressione vien esercitata sui suoi palmi ancor ospitanti la sfera e tutto termina come è iniziato. Apre svelta il guardo senza però poter vedere le gemelle aperte nel nulla. La sfera non c'è più, non ne avverte nemmeno l'energia. Si volta, ricercando nel buio intenso quel che non trova. Ascolta il suo respiro, or più rumoroso, avendo compreso di essere sola.

JARETH: [{sala dell'iniziazione}] Il buio svanisce, come potrebbe svanire una nuvola di fumo spinta dal vento, e le torce, lentamente, prendono a riaccendersi. Dallo sguardo dell’Estrema il Sovrano intuisce che forse ella non abbia compreso ciò che è accaduto. Sorride teneramente, come forse da molti anni non accadeva, per poi proferire “Non capisci?”, le dà del “tu”, mostrandosi a lei, avanzando verso il centro della sala tenendo le mani dietro la schiena, l’una afferra l’altra. Riprende “La Luce ha capito che non le sei estranea, lei ti ha già salvato la vita una volta e questo è sufficiente per avere la sua Fiducia” pesa l’ultima parola ancor sorridendo, perché penserà che ella trovi strano il fatto che il sovrano parli di un elemento come di un’entità vivente. Pare divertito dalla di lei incomprensione, eppure non desidera certo umiliarla o deriderla, ma anzi si predispone per farle capire “La Luce è in te” mormorerà cercando di prenderle le mani tra le sue, se ella lo permetterà, e continuerà “è entrata volontariamente nelle tue conoscenze perché tu hai già fatto prova, sulla tua pelle, di che significhi entrare in contatto con la Luce, capisci?” le domanda attendendo una risposta mentre smorza appena il sorriso, che lentamente va a scemare.

AMARANTA: [Sala Iniziazione] La luce riemerge dalle fiaccole alle pareti, il buio si perde e si nasconde nei pochi anfratti della Sala di pietra. Torna a distinguere ciò che è presente, osserva i suoi stessi lineamenti riemergere dall'ombra. Avverte una voce a cui dedica il guardo stesso, iridi attonite ed un poco confuse. Ascolta senza partecipare al loquir del Sovrano, nuovamente avvicinatosi nel tentar di prenderle le mani che concederà senza opporre resistenza. Ancora una volta la saggezza d'Ei la rende partecipe di ciò che non avea saputo comprendere : avea cercato l'energia all'esterno, sperando di coglierla nel buio dominante, ma non avea pensato di cercarla dentro di sè, dove da ora in avanti potrà trovarla. Questo è ciò che distingue la Luce dall'Ombra, la Comprensione e la Fiducia dall'Inganno e la Corruzione. Il Reggente le sorride, di certo consapevole delle diverse aspettative dello Zama che l'osserva silente. Dal viso contratto nella serietà portata dal dovere, or nasce un fragile sorriso. Un sorriso che non ha il sapore della vittoria, piuttosto di una lieta riuscita e di gratitudine. Non vi son parole dopo tutto questo e la Maga attende che il presente esplichi ciò che ha ancor da dire. L'ultimo elemento è stato ricevuto, le prove, forse, sono terminate.

JARETH: [{sala dell'iniziazione}] Non parla la Zama, ma al sovrano non importa, immagina che la mente d’ella sia un turbine di pensieri che ricercano la loro giusta spiegazione. Le si affianca e le porrà, se ella glielo concederà, una mano sul braccio e solo allora il Sovrano, tenendo l’Estrema sottobraccio, muoverà qualche passo concludendo “Sono fiero di come ti sei impegnata per apprendere la sapienza arcana, di come hai lottato, di come hai vinto e mai fallito” dolcemente afferma. “Ma c’è ancora una cosa a cui voglio sottoporti ancora..” la osserva con la coda dell’occhio ricercando una qualsiasi emozione sul viso d’ella ma subito discosta le iridi “ma ci sarà tutto il tempo per fartene venire a conoscenza, non è una cosa primaria, quindi in questi giorni desidero solo che tu possa riposarti qui a Palazzo e quando ti sentirai pronta per una Grande Verità verrai a comunicarmelo e allora vedremo di accontentarti.” le sorride mentre muovono verso l’uscita dai sotterranei. “Qui vi lascio milady” torna a darle del ‘voi’ giacchè sono tornati nella corte “Attendo una vostra missiva Amaranta. Y’Ani Druak” si congeda attendendo che anch’ella lo saluti per poi separarsi.

AMARANTA: [Sala Iniziazione] La mano del sovrano scivola a stringer il suo braccio, mentre il verbo d'Ei si congratula per la buona riuscita del compito affidatole. "Vi ringrazio, Re.." risponde per uscire da quel silenzio in cui s'era avvolta nel ripensar allo svolgimento dei fatti. Il secondo proferir però è quello che più la incuriosisce. Parla di un'ulteriore prova, di Grande Verità, e tutto ciò implica un grande interrogativo nella sua espressione, misto a desio di sapere. Ma ovviamente nulla dimanda, ogni cosa verrà a suo tempo e non è certo oggi che svelerà ogni dubbio. "L'avrete quanto prima, Re Jareth. Y'Ani Druak.." risponde, rendendo omaggio alla sua stirpe attraverso quella lingua di cui i soli discendenti sono a conoscenza. Lo osserverà sparire per i corridoi che costituiscono il famigliar labirinto del Reggente, in cui una molteplicità di creature formicolano mai in sosta. Sol allora riprenderà la strada per le sue stanze, il riposo probabilmente le darà modo di rigenerar ancora quel suo corpo risvegliatosi dal malanno ormai lasciatosi alle spalle.


ASSEGNAZIONE PUNTI:
Amaranta: 15 pt.esp/ 10 int/ 5 fisico (la luce su amaranta favorisce un lieve recupero, come nella penultima quest in cui Jareth utilizza la luce per curare l'Estrema)
Jareth: Lascio ad altri il giudizio

DEOARIS
00giovedì 16 dicembre 2010 19:09
Role approvata

Punteggi:

Amaranta: 15 pt esperienza / 10 pt intelletto / 5 pt fisico
Jareth: 15 pt esperienza / 5 pt intelletto

Annotazioni: nessuna

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