"La scoperta della tomba di Tutankhamon" di Howard Carter

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
-Kiya-
00martedì 14 marzo 2006 16:36



Titolo: La scoperta della tomba di Tutankhamon
Autore: Carter Howard
Prezzo e disponibilità: verifica
Dati: 312 p., ill., rilegato
Anno: 2005
Editore: White Star
Collana: I classici dell'avventura



La scoperta della tomba di Tutankhamon




In sintesi
Il ritrovamento di un tesoro favoloso, sepolto sotto la sabbia, e l’incontro con uno dei faraoni più famosi della storia egizia nelle parole del leggendario archeologo howard carter.

Howard Carter (1874-1939) rievoca in questo libro l’avventura archeologica che portò alla scoperta della tomba di Tutankhamon. Il 4 novembre 1922, dopo mesi di scavi infruttuosi, Carter individuò l’accesso a un sepolcro: l’eccitazione prese il posto della frustrazione, non appena fu chiaro che si trattava della tomba del faraone bambino. La cronaca di quei giorni, l’emozione della scoperta, la descrizione degli oggetti che vi erano custoditi emergono vivide in queste pagine, dedicate a uno dei capitoli più entusiasmanti della storia dell’archeologia.

.:Nefti:.
00giovedì 16 marzo 2006 14:29
vorrei poter commentare questo testo per come merita, ma non penso di esserne in grado.

Nelle sue pagine ci si perde. Impossibile non lasciarsi coinvolgere dall'entusiasmo che Carter lascia emanare a ogni singola frase, addirittura parola.

Da quasi l'impressione di essere stati partecipi del momento della scoperta!
-Kiya-
00giovedì 16 marzo 2006 16:38
Ed io non so cosa avrei dato per esserci!

Ma chissà dov'ero allora... :sm17:

Invece non ho avuto nemmeno la possibilità di visitarla la tomba di Tut (ma questo ve l'ho già raccontato). La mia immaginazione in un certo senso si arresta su quella porta, all'ingresso della KV62. Per un altro verso invece ho la sensazione di conoscerne anche gli angoli più reconditi... credo dipenda da quanto in materia ho macinato. Ogni singola illustrazione che la riguardi l'ho fatta mia! Ma ciò che colpisce davvero è l'immagine del Re, ancora lì deposto nel suo sarcofago, dopo tutti questi secoli... l'unico Sovrano a cui tale diritto è stato concesso, o almeno, per ora, così crediamo... vogliamo crederlo, ma sappiamo che così non è.
Troppi sono i faraoni le cui salme mancano all'appello. Anch'essi divenuti prezioso segreto della Valle, che, ci auguriamo, un giono ce li restituirà. O quanto meno ci concederà l'onore di poterli ammirare, credo sia più giusto :sm12:
-francis-
00giovedì 16 marzo 2006 18:10

Ho riletto il libro Tutankhamen di Carter. L'ho letto con molta attenzione e devo dire che sul piano delle descrizioni dei reperti è unico, molto particolareggiato (a volte sin troppo) e minuzioso. Peccato, però, che non sia suffragato da molte immagini e, per uno che non conosca a fondo l'arte egizia o che non ha avuto la fortuna di vedere i reperti al museo del Cairo, la lettura risulta sicuramente noiosa e poco chiara. Ho anche notato che spesso Carter cerca di autodiscolparsi dal fatto di aver profanato la tomba. Ripete di sovente la frase tipo "Eravamo intimiditi, commossi, ci chiedevamo se era giusto quello che stavamo facendo, ma era più importante far conoscere al mondo intero come venivano sepolti i faraoni, le loro usanze", etc. etc.
Altra cosa che mi ha stupito è stata la decifrazione del prenome che da Nebkheperura è diventato Kheperunebre. La prima volta che ho letto il libro ho rimediato alle lacune fotografiche consultando il libro "L'oro di Tutankhamon".
Per uno che non conosca l'intera vicenda, sembra che tutto sia andato liscio, tipo "vogliamoci bene". Ma così non è stato. Dopo cinque anni di inutili tentativi, lord Carnarvon voleva tagliare i fondi, ma Carter lo convinse a tentare un'ultima volta. Alcuni hanno affermato che Carter già sapeva dove si trovava la tomba, ma che non la voleva scoprire sperando, nel frattempo, di fare altre scoperte, che però non ci sono state. Così, di sua iniziativa, fa abbattere le casupole che si trovavano sopra l'ingresso e... fa la meravigliosa scoperta. Ma è qui che iniziano i problemi. I suoi rapporti con Lord Carnarvon non sono idiliaci, come invece sono quelli con la figlia; i rapporti con la stampa (lord Carnarvon aveva dato l'esclusiva al Times sollevando il malcontento della stampa egiziana, che doveva pubblicare le notizie di seconda mano); l'afflusso di turisti (e su questo Carter si sofferma a lungo) che ne impedivano il lavoro; lo sciopero suo e dei suoi operai quando non hanno permesso alle loro mogli di visitare la tomba; la diatriba col Governo per la divisione dei reperti e sul fatto se la tomba fosse da considerare profanata oppure no; non dice, ad esempio, che una volta alzato il coperchio dell'ultimo sarcofago, questo rimase sollevato per aria per, credo anni, prima che gli fosse stato permesso di finire la sua opera, in quanto Carter era stato allontanato e sostituito nel suo lavoro da altri, ma che però non avevano la sua sapienza. E ovviamente non dice nulla (anche se lo giustifico, io avrei fatto altrettanto) della visita segreta fatta di notte nella tomba, prima dell'apertura ufficiale, nel corso della quale sono stati trafugati reperti che sono poi stati ritrovati nel palazzo del lord, in Inghilterra molti anni dopo. E tanto ancora!
Con tutto questo non voglio certo criminalizzare Carter. Tutt'altro! A noi amanti dell'Egitto ha reso un servizio meraviglioso, unico, incomparabile. Voglio solo dire che nel libro si attiene strerttamente alla descrizione dei reperti e basta.
Anch'io adoro Carter, sia perchè ha scoperto la tomba di Tut permettendomi così di vedere "cose meravigliose", sia perchè il suo carattere ombroso ma sanguigno mi è affine. Proprio per questo ho detto che nel suo libro mi sembra asettico, e che mi aspettavo, da un tipo come lui, che so, anche parolacce.

Ho preferito però la lettura del libro di Thomas Hoving "Tutankhamon", dove l'autore porta alla luce fatti e misfatti, scontri politici, congiure di scienziati, odi e ripicche, etc. etc.
-Kiya-
00giovedì 16 marzo 2006 19:16
Re:

Scritto da: -francis- 16/03/2006 18.10

Ho anche notato che spesso Carter cerca di autodiscolparsi dal fatto di aver profanato la tomba. Ripete di sovente la frase tipo "Eravamo intimiditi, commossi, ci chiedevamo se era giusto quello che stavamo facendo, ma era più importante far conoscere al mondo intero come venivano sepolti i faraoni, le loro usanze", etc. etc.



è proprio questa una delle frasi a cui mi riferivo parlando di quanto Carter deve avere provato. In aggiunta alla sua affermazione più celebre, citata anche da te: "Sì, cose meravigliose"; pronunciata quando il fascio di luce della torcia elettrica attraversò il foro praticato nella porta e i suoi occhi poterono ammirare il contenuto della camera.
In quella che a tuo parere è l'intenzione di autodiscolparsi (e in effetti potrebbe anche essere così, se ti riferisci a un senso di colpa verso la civiltà egizia e il loro credo), io ho voluto leggerci il più sommo rispetto verso il Re e l'umiltà di un uomo che si rendeva conto di profanare un luogo sacro, rimasto chiuso per millenni. Anche se effettivamente, il carattere di Carter non lascia presagire tutto questo sentimento.
Senza dubbio il mio è un parere influenzato da emozioni che mi appartengono. Tuttavia voglio credere, e direi che in parte ne sono certa, che Howard carter davvero visse quel momento come un attimo di estasi sublime. Ed è questo che mi è rimasto dopo aver riposto il libro sullo scaffale circa 8 anni fa :sm12:
-francis-
00giovedì 16 marzo 2006 19:43
Sono perfettamente d'accordo che Carter deve aver provato sensazioni uniche. A volte provo ad immaginarmi al suo posto... e sempre mi viene un brivido.
Sono anche certa che fosse sincero quando lo ha scritto, però... secondo me, lo ripete troppe volte.
Oggi, poi, che sappoamo come ha ridotto la povera mummia, i sospetti sono ancora più fondati.
pizia.
00mercoledì 9 maggio 2012 00:36
Sto leggendo questo libro e sono arrivata circa a metà.
Lo consiglio a tutti, è davvero essenziale!
-Kiya-
00mercoledì 9 maggio 2012 08:45
A proposito...

oggi anche Google è Egittophilo: si celebra il 138° anniversario della nascita di Howard Carter




pizia.
00mercoledì 9 maggio 2012 10:49
Giusto in tempo per l'occasione!
pizia.
00venerdì 29 giugno 2012 18:57
Dicamo che... con questo non mi diventerà simpatico, ma certo l'opinione che avevo di lui è lievemente migliorata, diciamo che avrà anche razzolato male, ma predicato piuttosto bene [SM=x822710]

Una domanda sorta subito, alla quale non sono riuscita a dare una risposta è la seguente:
"Ma quando è stato scritto questo libro?"
Nelle prime pagine leggo, vicino al nome del primo editore, la data "1923", ho pensato fosse quella l'attestazione della prima uscita del libro.
Ma addentrandomi nella lettura ho trovato parecchie incongruenze.
In qualche momento sembra siano passati pochi mesi dalla scoperta, ad esempio quando riferisce della morte di Lord Carnarvon, altrove un paio di anni dopo o anche un decennio.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:05.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com