"La musica e la pittura, arti sorelle" ed il meeting

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Azzurro1977
00martedì 23 dicembre 2008 00:55
Avrei potuto scrivere del meeting e di come si è svolto, del fatto che Amedeo è stato disponibile come sempre, del piacere di ritrovare amici e farsene di nuovi.
Ho deciso, invece, di soffermarmi su un aspetto (che poi è l'aspetto centrale, appunto, del meeting di quest'anno): l'arte!
Prima di tutto, dopo averglieli fatti di persona, porgo i miei complimenti a Toraldo. Non sono un esperto di pittura ma, senza alcuna presunzione, penso di poter dire che il suo modo di dipingere emani una sensibilità molto pronunciata. Come spiega Vittorio Sgarbi, sembra che la sua pittura nasca direttamente dai colori. E che, aggiungo io, i colori parlino più di mille parole o di mille tratti di pennello.

Prendendo in esame il ritratto di Amedeo, ci si accorge come Toraldo sia riuscito in maniera impressionante a fermare sulla tela la vera essenza del nostro melodista. Amedeo è raffigurato in maniera da leggere la malinconia che pervade la sua parte più intima. Il volto è triste nei lineamenti e nei colori. Attorno, invece, pennellate di rosso e di giallo come a sottolineare la passionalità, l'energia.
Durante il meeting ho avuto modo di confrontarmi sul quadro con lo stesso Amedeo. Sono contento che entrambe concordavamo sul modo di interpretare l'opera di Toraldo. Il nostro melodista, nella vita, sa essere ironico e scherzoso (un vero romano, insomma) ma il pittore ha voluto impressionare sulla tela la sua parte più intima, la stessa che lo ha portato a realizzare i capolavori musicali di cui tutti siamo a conoscenza e che tanto amiamo. Ho sempre pensato, e questa ne è l'ennesima conferma, che alla base degli artisti più grandi c'è sempre uno strato malinconico che li rende più sensibili.

Secondo me Amedeo e Toraldo si stimano a vicenda per una serie di motivi fra cui il fatto che entrambi sono degli autodidatta. Il primo nel campo della musica, il secondo in quello della pittura. Penso che queste persone siano quelle che, alla fine, riescono a fare le cose più belle e più grandi nel campo dell'arte. Chi studia al conservatorio o alle Belle arti, con tutto il rispetto, è come se perdesse quello spirito libero che gli dà la marcia in più per creare veri capolavori. Si fa disorientare dalla troppa "tecnica", dalle "regole"... e perde in semplicità e efficacia!

In definitiva sono contento di questo incontro tra artisti.

Un saluto a tutti gli amici
Filippo
preve84
00martedì 23 dicembre 2008 08:35
bella recensione.. bravo Filippo! [SM=g27811]

mi chedevo... avendo visto solo il volantino che Primula aveva inviato giorni prima via mail, credo quindi che il quadro sia proprio quello, come mai Toraldo ha scelto un'immagine di Amedeo di parecchi anni fa? lo ha spiegato? Mi sarei immaginata un ritratto "recente", invece, se non erro, risale agli anni '80....
Azzurro1977
00martedì 23 dicembre 2008 11:14
Ciao Eleonora,

Toraldo ha dipinto l'Amedeo degli anni ottanta perché si è ispirato a "1950" (come recita il titolo stesso del quadro). E 1950, come saprai, risale a quegli anni...

Sono contento di aver scoperto questo pittore! Nei giorni scorsi credevo che le sue opere non mi sarebbero piaciute ma, vedendole dal vivo, mi sono prontamente ricreduto.

(alla prossima) cara Eleonora...
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