"La matematica degli Egizi" di Alice Cartocci

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-Kiya-
00sabato 10 novembre 2007 01:44
Saggi: "La matematica degli Egizi" di Alice Cartocci



Titolo: La matematica degli egizi.
I papiri matematici del Medio Regno

Autore: Cartocci Alice
Prezzo e disponibilità: verifica
Dati: 2007, 148 p., brossura
Editore: Firenze University Press



La matematica degli egizi.
I papiri matematici del Medio Regno




In sintesi

La matematica, forma di pensiero allo stato puro spogliata della veste delle parole, incarna in maniera essenziale, con numeri e operazioni, le strutture logiche di chi l'ha istituita. Essa può costituire quindi il mezzo per approfondire la conoscenza di una civiltà scomparsa. Gli obiettivi di questo lavoro sono principalmente due: tracciare un compendio delle tematiche e delle tecniche matematiche conosciute nell'Egitto del Medio Regno, e dedurre da queste quante più informazioni possibili sulla mentalità egizia. Le testimonianze matematiche sono qui affrontate sotto una duplice ottica: come strumenti di una scienza empirica del calcolo, ma anche come riflessi di un modo di percepire la matematica quale strumento di conoscenza, perché riflesso dell'ordine costituito. Si desume dalle testimonianze come la matematica non sia concepita come una scienza astratta, ma piuttosto uno strumento pratico preliminare ad una fisica intesa come misura delle quantità e delle grandezze del mondo visibile.


roberta.maat
00sabato 10 novembre 2007 15:26
[SM=g999097] corro in libreria.....spero di trovarlo subito,non voglio aspettare. [SM=g999100]
roberta.maat
00lunedì 19 novembre 2007 21:44
Ho il libro....è molto interessante ma presuppone anche una conoscenza dei geroglifici,mi ci sto dedicando abbastanza.
Hatshepsut76
00venerdì 23 luglio 2010 01:42
Re: Saggi: "La matematica degli Egizi" di Alice Cartocci
-Kiya-, 10/11/2007 1.44:

In sintesi

[...non disponibile...]



Eccola qui:


La matematica, forma di pensiero allo stato puro spogliata della veste delle parole, incarna in maniera essenziale, con numeri e operazioni, le strutture logiche di chi l'ha istituita. Essa può costituire quindi il mezzo per approfondire la conoscenza di una civiltà scomparsa. Gli obiettivi di questo lavoro sono principalmente due: tracciare un compendio delle tematiche e delle tecniche matematiche conosciute nell'Egitto del Medio Regno, e dedurre da queste quante più informazioni possibili sulla mentalità egizia. Le testimonianze matematiche sono qui affrontate sotto una duplice ottica: come strumenti di una scienza empirica del calcolo, ma anche come riflessi di un modo di percepire la matematica quale strumento di conoscenza, perché riflesso dell'ordine costituito. Si desume dalle testimonianze come la matematica non sia concepita come una scienza astratta, ma piuttosto uno strumento pratico preliminare ad una fisica intesa come misura delle quantità e delle grandezze del mondo visibile.



Penso proprio che questa sarà la volta buona che acquisterò il libro. Da troppo tempo ne rimando l'acquisto...

roberta.maat
00venerdì 23 luglio 2010 01:49
Sì, sì acquistalo è buono !
Hatshepsut76
00venerdì 23 luglio 2010 09:34
grazie Roberta! [SM=g999103]
Hatshepsut76
00sabato 24 luglio 2010 20:51
L'ho ordinato stasera! [SM=g999103]
RAMSY
00giovedì 28 ottobre 2010 14:19
Re:
roberta.maat, 19/11/2007 21.44:

Ho il libro....è molto interessante ma presuppone anche una conoscenza dei geroglifici,mi ci sto dedicando abbastanza.




già non ho tempo per imparare il geroglifico,in più la matematica.......no, è troppo! [SM=g999108] [SM=g999108] [SM=g999108]
Hatshepsut76
00domenica 16 gennaio 2011 01:01
Riporto di seguito l'indice del volume:

1 – LE FONTI
1.1 – I papiri
1.2 – Il Papiro matematico Rhind
1.3 - Il Papiro matematico di Mosca
1.4 – Carattere generale delle fonti

2 – LA MATEMATICA NEL MEDIO REGNO
2.1 – Il sistema di notazione
2-2 – Le unità di misura
2.3 – Aritmetica
2.4 – Algebra
2.5 – Geometria

3 – LE FORME DEL PENSIERO MATEMATICO
3.1 – Il concetto egiziano di matematica
3.2 – Sull’algebra
3.3. – Sul sistema di notazione e sull’aritmetica
3.4 – Sulle unità di misura
3.5 – La proporzionalità
3.6 – Il concetto di unità e numero
3.7 – Riflessi del sistema matematico nella cosmologia eliopolitana
3.8 – L’astrazione e la praticità della matematica egiziana

CONCLUSIONI

APPENDICE
Gli errori
Sul teorema di Pitagora
Rapporti tra musica e matematica

INDICE DELLE ABBREVIAZIONI

BIBLIOGRAFIA
Hatshepsut76
00sabato 22 gennaio 2011 23:48
Ho iniziato a leggerlo oggi [SM=g999103]
Hatshepsut76
00mercoledì 2 febbraio 2011 19:38
Dalla quarta di copertina:
La matematica degli Egizi si propone due obiettivi: tracciare un compendio delle tematiche e tecniche matematiche conosciute nell'Egitto del Medio Regno, e dedurre da queste quanpiù informazioni possibili sulla mentalità egizia. La matematica, forma di pensiero allo stato puro spogliata della veste delle parole, incarna in maniera essenziale, con numeri ed operazioni, le strutture logiche di chi l'ha istituita. Essa può costituire quindi il mezzo per approfondire la conoscenza di una civiltà scomparsa. Le testimonianze matematiche sono qui affrontate sotto una duplice ottica: come strumenti di una scienza empirica del calcolo, ma anche come riflessi di un modo di percepire la matematica quale strumento di conoscenza, perché riflesso dell'ordine costituito. Si desume dalle testimonianze come la matematica non sia concepita come una scienza astratta, ma piuttosto uno strumento pratico preliminare ad una fisica intesa come misura delle quantità e delle grandezze del mondo visibile. Il ruolo che essa svolge nel processo cognitivo non è autonomo, ma legato sempre a questioni di ordine filosofico. Essa è dunque una scienza pratica nel senso in cui la intendevano gli Egizi, cioè uno strumento per conoscere la natura: una scienza al servizio della tecnologia.

Mie considerazioni:
Non è stato facile addentrarsi in questo universo sconosciuto. Per vari motivi: il primo è perché sono abbastanza a digiuno di questa materia. Sapete, al Linguistico la matematica si studia, sì, ma si dà più spazio alle materie umanistiche. A scuola avevamo 2 h di matematica ed una di Fisica... Ma ritornando a noi, il secondo motivo per cui non mi è stato facile è che si tratta di matematica di migliaia di anni fa. Non è semplice trovarsi ad avere a che fare con numeri come erano scritti, con procedure talvolta diverse da come oggi risolviamo quel genere di questioni.
Il testo può idealmente dividersi in due parti: i primi due capitoli in cui l'Autrice guida il lettore con un po' di teoria; gli altri due hanno un po' il ruolo principale di guidare il lettore nello svolgimento dei vari problemi che si trovano nel pRhind e nel pMosca (questa è la notazione usata all'interno del libro).
E' comunque un testo appassionante, un'introduzione utile per essere introdotti in questo ambiente
pizia.
00mercoledì 2 febbraio 2011 23:15
Molto interessante, bel lavoro Hat! [SM=g1361788]
Ma dicci ancora qualcosa... oltre al Papiro Rhind e a quello di Mosca, ve ne sono altri citati nel testo?
Magari papiri in cui si parla di matematica solo occasionalmente, oppure trattati di altre materie con qualche contributo matematico, o informazioni a margine...
Hatshepsut76
00mercoledì 2 febbraio 2011 23:30
Grazie... [SM=g999103]
Per rispondere alla tua domanda, forse ce n'è un altro di papiro che l'Autrice nomina, ma l'ho dimenticato prima di subito, perché tutto sommato è una fonte minore, dove c'è poco da analizzare. L'Autrice lo nomina solo così, giusto per conoscenza...
Hatshepsut76
00sabato 5 febbraio 2011 00:17
Questa mattina, arrivando al lavoro, ho finito il testo in questione. In alcune pagine lette ieri l'Autrice ha parlato del mito della lotta tra Horus e Seth, dell'occhio frantumato, poi ricomposto... Ma ha anche parlato di un concetto di cui non avevo mai sentito parlare; si tratta degli ausiliari rossi. Definire cosa siano non è mai stato semplice; si sono avvicendate numerose interpretazioni per spiegarli: il primo fu Eisenlohr che, nel 1879, affermò che la somma era effettuata dagli Egizi trovando un denominatore comune. Poi si succedettero altri studiosi, tra cui Rodet e Hultsch. Il primo dei due, per definirli, ha utilizzato l'espressione bloc extractif, vale a dire un numero dal quale la frazione può essere estratta avente la forma di un intero. In tempi moderni si è concluso che questi ausiliari rossi non rivestano il ruolo che si è voluto attribuire; non si sa nemmeno se questi numeri rappresentassero i diversi numeratori di frazioni, aventi denominatori uguali...
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