*La lettura di un’opera d’arte pittorica, finalizzata alla sua comprensione*

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Hosmantus
00giovedì 8 giugno 2006 18:15
La lettura di un’opera d’arte pittorica, finalizzata alla sua comprensione





L’arte possiede un linguaggio universale che le permette di raggiungere il suo scopo comunicativo indipendentemente dal livello di competenza artistica del fruitore. Tale conoscenza però si ferma solamente al livello emotivo se non si conoscono adeguate metodologie di lettura che portano all’acquisizione della piena consapevolezza del valore dell’opera che si sta osservando. La lettura di un’opera è un percorso, e come tale ha delle tappe. Una prima fase è naturalmente costituita dalla completa acquisizione delle informazioni storiche relative all’opera oggetto di indagine conoscitiva. Per prima cosa occorre un inquadramento geografico-temporale dell’opera e quindi la ricerca del luogo di origine e di una datazione. Se la data non è reperibile si ricorre all’inquadramento dell’opera all’interno di uno specifico periodo storico. Saper collocare l’opera artistica nel contesto storico e sociale è di fondamentale importanza per la sua corretta interpretazione. Si individua poi l’autore, e tutti gli elementi riguardo ad esso che possono essere determinanti per la genesi dell’opera, come la formazione dell’autore all’interno dello specifico contesto socio-culturale. Una analisi analoga andrà condotta anche riguardo le scuole e le correnti artistiche all’interno delle quali l’opera eventualmente si pone. Poi si passa all’analisi funzionale che è orientata a vedere l’opera in relazione alla sua funzione (se religiosa, o profana, esortativa o estetica… ), quindi dopo avere valutato la presenza di eventuale una committenza, si individua il destinatario del messaggio. Anche l’analisi della tecnica pittorica utilizzata e quindi i materiali con cui l’opera è stata realizzata è un importante fattore di comprensione ed inquadramento dell’opera visuale. Una analisi di tipo tecnico condurrà alla valutazione di elementi come le dimensioni, il supporto, le tecniche adottate e il medium utilizzato per la trasmissione del messaggio, -se si tratta cioè di un olio su tela, un affresco, di un acquerello, etc… -Completata l’analisi si dovrà pervenire ad una ricomposizione dei dati per comprenderne la complessità operando confronti, rilevando analogie e difformità, e stabilire le relazioni che l’autore, o l’eventuale corrente artistica ha instaurato con il contesto storico e la funzione. Interpretare inoltre la simbologia contenuta all’interno dell’opera e riconoscere le modalità secondo le quali gli artisti hanno utilizzato i modi di rappresentazione e l’organizzazione spaziale delle immagini serve per meglio giungere al significato dell’opera e analizzarla poi criticamente. Successivamente si dovranno riconoscere ed analizzare le caratteristiche tecniche e strutturali di un’opera d’arte, per cui sarà necessario applicare il metodo di lettura in termini iconografici oltre che iconologici. La conoscenza in termini strutturali di un’opera riguarda oltre lo studio delle superfici, e dei loro effetti materici e di texture, anche la struttura spaziale dell’immagine (e quindi si analizzeranno elementi come la profondità, la prospettiva) e l’analisi dello lo schema compositivo complessivo dell’immagine (e quindi la simmetria, l’equilibrio, il ritmo e il movimento) e la riconducibiltà ad uno schema di tipo geometrico.



I codici comunicativi di una immagine.



Ogni linguaggio possiede un suo personale codice comunicativo. Il linguaggio verbale ad esempio utilizza il codice verbale e adopera la parola e gli scritti. Ogni opera è portatrice di uno specifico messaggio che deriva dall’ambiente culturale all’interno del quale si è sviluppata e dalla sua funzione. Saper leggere un’opera sia essa un dipinto, una scultura o un’architettura significa infatti principalmente decodificarne i messaggi attraverso l’uso del linguaggio visivo. E’ attraverso i codici visivi che si trasmettono i messaggi attraverso le immagini. Le immagini, in quel particolare linguaggio denominato linguaggio visivo, sono costituite dai segni che ne rappresentano le unità fondamentali. Tali segni, che stanno appunto alla base di tale linguaggio sono i punti, le linee, i colori, le forme, le luci ed infine le ombre. Per poter comunicare utilizzando il linguaggio visivo tali segni devono essere organizzati all’interno di una struttura che mette in relazione significati e significanti secondo regole precise. Ebbene l’insieme di queste relazioni stabilite secondo regole si chiamano codici visivi e la loro conoscenza è indispensabile per comprendere i messaggi che le immagini comunicano. Dal momento che ogni linguaggio visivo (pittorico, pubblicitario, fumettistico ecc…) ha delle proprie regole, per capire il significato delle immagini dobbiamo impadronirci dei codici comunicativi. Senza dimenticare che il linguaggio visivo cambia in relazione alle epoche storiche. Naturalmente, i colori, i punti, le linee ecc… all’interno di una immagine complessa sono numerosi e mescolati, sta a noi distinguere al momento stesso della percezione dell’immagine le regole secondo cui sono organizzati, e cioè: la configurazione spaziale e le principali regole compositive dell’immagine. La configurazione spaziale nell’ambito di una lettura dell’opera visiva si distingue in lettura di: figura-sfondo; vicinanza; eguaglianza; forma chiusa/forma aperta; forma buona; esperienza; pregnanza. Le principali regole relative alla composizione dell’immagine sono invece quelle dell’equilibrio, del peso, della prospettiva, del ritmo, del movimento, della direzione e infine della simmetria.

Ipertesto



Il punto è l’unità minima di base del linguaggio visivo, qualsiasi immagine, anche la più complessa è una combinazione di punti

La linea è la traccia che lascia un punto in movimento. Possono essere verticali, orizzontali, curve, spezzate, oblique ed trasmettono ognuna una diversa sensazione all’osservatore: le linee verticali danno una sensazione di slancio, le orizzontali di staticità, le diagonali esprimono movimento, instabilità come anche danno il senso della dinamicità le linee spezzate a zig-zag, specie se aggregate tra loro. Anche la linea ondulata in relazione alla sua disposizione e spessore conferisce alle immagini il movimento o tensione, il dinamismo o la quiete.

Il colore si distinguono in primari, secondari, in caldi e freddi, possono essere saturi e quindi apparire meno puri. Ai colori, in relazione alle varie culture si attribuiscono significati simbolici diversi.

La luce può essere diffusa o radente oppure determinare dei forti contrasti. Il significato dell’immagine cambia in relazione all’utilizzo che si fa della luce. Attraverso la distribuzione della luce nelle immagini si realizza la dilatazione o la contrazione dello spazio. La luce ha la capacità di concentrare l’attenzione del fruitore su determinate zone dell’immagine. Viene messa in relazione alle ombre.

Le funzioni di un linguaggio visivo possono essere espressiva, esortativa, estetica, informativa……Il significato di un testo visuale emerge mettendo in relazione gli elementi più significativi dei fattori comunicativi.

Ipertesto: fattori comunicativi



I fattori che intervengono nell’atto comunicativo di un testo visuale sono l’emittente, il destinatario, il messaggio, il contesto, il canale di trasmissione e naturalmente il codice.

Per comprendere l’opera pittorica bisogna analizzare gli elementi che fanno parte del processo comunicativo e cioè i singoli elementi che vi concorrono e le regole del codice visivo, insieme alle regole compositive e percettive. Riconoscere gli elementi della grammatica visiva e le regole sintattiche dei messaggi visivi è altresì fondamentale per analizzare il testo visivo. Alla fine estrapolando da tutti gli elementi analizzati i vari significati si avrà il significato complessivo dell’opera d’arte. Operativamente per analizzare un’opera d’arte è necessario seguire un percorso che porta da una lettura di ogni singolo aspetto della comunicazione alla lettura complessiva che sintetizza l’analisi dei vari aspetti.

Analisi dei segni presenti nell’opera, e delle regole di configurazione spaziale e compositive. Elenco delle operazioni:

Osservazione e riconoscimento dei colori, distinguendoli in caldi e freddi, in toni chiari e toni scuri. Riconoscerne le regole di complementarietà e dei contrasti. Capire i colori che sembrano anteporsi agli altri osservando la relazione in cui si pongono i colori chiari e quelli scuri, e i toni cromatici che, rispetto agli altri assumono un peso maggiore.

Osservazione delle luci, la provenienza della luce e l’osservazione delle ombre, identificando se è diffusa, radente ecc.. e identificandone i ritmi

Osservazione delle linee, se esse sono continue, spezzate,curve o orizzontali. Identificarne i ritmi Riconoscimento delle linee di forza presenti nell’opera -se esse sono convergenti, divergenti, chiuse o aperte e della natura degli andamenti lineari-. I diversi tipi di linee presenti in un’opera infatti determinano l’attribuzione di un maggiore o minore peso in relazione al loro andamento, ritmo, distribuzione

Analisi di dei gesti, se sono dinamici o statici e che relazione c’è tra i vari movimenti presenti.

Osservazione della configurazione spaziale: figura-sfondo; vicinanza; eguaglianza; forma chiusa/forma aperta; forma buona; esperienza; pregnanza.

Osservazione delle principali regole compositive dell’equilibrio, del peso, della prospettiva, del ritmo, del movimento, della direzione e infine della simmetria.

Ed ecco che siamo giunti alla decodificazione del messaggio visivo. Individuata nell’opera l’organizzazione delle forme, linee, colori e le regole della Gestalt, ovvero vicinanza, somiglianza, forma aperta/chiusa; la curva buona nelle linee, la distribuzione su più piani delle immagini, attraverso una operazione di sintesi supportati da una buona capacità critica, si potrà estrapolare un significato da ognuno di questi elementi. Si dedurranno i significati delle regole compositive, dei singoli codici visivi, il significato dei gesti dei personaggi presenti nell’opera e delle singole immagini che la compongono. Dal significato del messaggio si dedurrà l’uso che veniva fatto dell’opera e i suoi destinatari – quindi la funzione prevalente-. Si perverrà all’eventuale relazione che è intercorsa tra le varie funzioni e il contesto, e allo scopo comunicativo dell’opera che è il fine ultimo di tutto il percorso analitico seguito per potere condurre una analisi critica complessiva dell’opera d’arte.

Fonte: www.fotoartearchitettura.it

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Hosmantus
00giovedì 8 giugno 2006 18:25
*LA VERGINE DELLE ROCCE -Leonardo Da Vinci *


Legno trasposto su tela, centinato nella parte superiore, realizzato nel 1483.
Francia, Parigi,
Musée du Louvre.



Nel 1483 Leonardo, che ormai vive a Milano, si impegna a dipingere la parte centrale di un trittico destinato ad una pala d'altare per la confraternita della Concezione. L'opera deve essere consegnata l'8 dicembre 1483 per la festa dell'Immacolata Concezione. Un minuzioso documento indica quali sono i personaggi e quale la cornice da dipingere: Dio nella parte superiore, la Vergine e il Bambin Gesù al centro, montagne e rocce in basso. Ma nessuna clausola del contratto viene rispettata da Leonardo: né la scadenza, né il soggetto. Il quadro suscita grande impressione, ma i monaci, considerandolo incompiuto e non rispondente ai requisiti richiesti, si rifiutano di pagare l'artista. La questione sfocia in un processo che dura un quarto di secolo prima di chiudersi con la vittoria del pittore.

I quattro personaggi del dipinto, la cui presenza sembra allontanare l'oscurità, restano tuttavia ambigui nei loro gesti. Sono rappresentate tre mani unite sopra la testa di Cristo, mentre le due dita di Gesù benedicono il piccolo San Giovanni, e il dito teso dell'angelo lo indica. La mano sinistra della Vergine sembra proteggere e allo stesso tempo minacciare il Bambin Gesù; la mano destra della Vergine intorno a San Giovanni, inoltre, appare contratta.

Secondo la Bibbia, Gesù e San Giovanni si incontrarono in un deserto fiorito ed è probabile che Leonardo abbia tratto spunto da questo particolare per il dipinto. Si noti ancora la simbologia legata a fiori e piante: l'iris allude alla pace, l'edera alla fedeltà, l'anemone rosso invece alla tristezza e alla morte.

Fonte: www.sapere.it





Hosmantus
00giovedì 8 giugno 2006 18:31
PARTICOLARI




Accentuate ombreggiature sotto gli occhi, intorno al naso, alla bocca e sulle guance della Vergine, creano un vigoroso senso di tridimensionalità.





Straordinaria la tecnica con cui Leonardo realizza i capelli dell'angelo: i delicati riccioli catturano la luce come grovigli di fili d'oro.





Le strane formazioni rocciose con la loro atmosfera fosca contribuiscono a creare quell'aura di mistero tanto cara a Leonardo. Sulla simbologia della grotta, così scrisse Leonardo quando un giorno scoprì una caverna: "Paura della buia caverna minacciosa, desiderio di vedere se nasconde qualche meraviglia".






Nello sfondo, il profilo netto e scuro del soffitto roccioso contrasta con le montagne sfocate che si dissolvono il lontananza.

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Keko01
00domenica 23 luglio 2006 22:12
Hosmantus, permettimi di ampliare la tua bella e corretta analisi su un opera del grande Leonardo molto importante per la storia della pittura.....

Bene hai descritto l’ambiente intorno alle figure utile è far sapere che:

I pittori del Quattrocento avevano uniformato la loro visione della realtà alle regole geometriche della prospettiva lineare. Le migliori illusioni prospettiche, erano date da corpi geometrici, gli artisti preferivano porre le figure in ambienti architettonici. Leonardo invece, scoprì un altro indice di profondità: l’effetto atmosferico, collocò le figure nel paesaggio o davanti a finestre aperte. Realizzò la prospettiva aerea, cioè l’illusione della profondità ambientale attraverso l’ombra e la luce, un chiaroscuro graduato dal primo agli ultimi piani dell’immagine
Leonardo anticipò fra il Quattrocento e il Cinquecento la pittura del XVI secolo, fondandone i caratteri principali.


Ecco che sull'opera "La Vergine delle Rocce" il soggetto iconografico di Maria, Gesù, S. Giovanni e l’angelo è stato interpretato in maniera non tradizionale. Le figure sacre del dipinto sono poste in un ambiente molto insolito: una grotta. Nell’ambiente naturale intorno alle figure prevale l’ombra da cui emergono le erbe e le piante debolmente illuminate da una luce radente. L’effetto atmosferico è molto evidente nello sfondo, dove le rocce coniche, oltre a diminuire di dimensioni, diminuiscono di intensità chiaroscurale, fino a dissolversi nella nebbiolina dei piani più lontani. La composizione forma una piramide ideale che ha il vertice nella testa della Madonna. Il fattore pittorico che uniforma tutto il dipinto è il chiaroscuro, che l’artista tratta in modo particolare. Lo sfumato è il mezzo espressivo che maggiormente caratterizza lo stile di Leonardo.

Tra i primi pittori a seguire il nuovo messaggio pittorico ricordiamo il giovane artista veneto Giorgione da Castelfranco Veneto (1478-1510) accolse pienamente la nuova sensibilità verso il paesaggio e gli spazi aperti introdotta da Leonardo e, come questi , modellò le figure con un chiaroscuro sfumato che smussa ogni durezza di contorno.

L'effetto si può ammirare nel bellissimo dipinto "La Tempesta"






Keko [SM=g27823]

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