La Turchia in Europa divide il Nordest

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Osservatorio sul Nor
00martedì 12 aprile 2005 22:49

Veneto e Friuli Venezia Giulia tengono la porta socchiusa. Accoglienza piena invece a Croazia, Romania e Bulgaria
Porta aperta per Croazia, Romania e Bulgaria. Porta socchiusa per la Turchia, sul cui ingresso nell'Unione europea l'opinione pubblica si presenta fortemente divisa. Sono queste, in estrema sintesi, le posizioni espresse dai cittadini del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia sui futuri (possibili) allargamenti dell'Ue. E' una immagine in chiaroscuro, quella proposta dal periodico sondaggio dell'Osservatorio sul Nordest, dal quale emerge, allo stesso tempo, la grande disponibilità dei giovani verso un'Europa dai confini più "larghi". L'indagine, diretta da Ilvo Diamanti, è stata realizzata da Demos per conto del Gazzettino.

Dopo l'ingresso, quasi un anno fa (il primo maggio del 2004), di dieci nuovi membri, il processo di costruzione europea non si è arrestato, e altri paesi bussano alle porte dell'Unione. Romania e Bulgaria, da lungo tempo in lista d'attesa, dovrebbero aggiungersi agli attuali 25 membri il primo gennaio del 2007 (una volta verificato il rispetto dei parametri imposti per l'adesione). Nel caso della Croazia, l'avvio dei negoziati di adesione (previsto per i primi mesi di quest'anno) è stato rinviato, a causa della mancata collaborazione con il Tribunale penale internazionale in merito alla consegna dei criminali di guerra (in particolare, del generale Ante Gotovina). Per il prossimo mese di ottobre è stato invece fissato l'inizio delle trattative per il possibile coinvolgimento della Turchia nel progetto europeo.

Le opinioni espresse dai cittadini del Nordest, intervistati dal sondaggio dell'Osservatorio, sembrano in parte contraddire lo stato e i ritmi delle procedure di adesione. A godere del maggiore consenso è, infatti, la vicina Croazia: il 64\% delle persone interpellate si esprime a favore del suo ingresso e il 23\% si dice contrario (mentre il 14\% non è in grado di esprimere un giudizio). La quota di favorevoli si abbassa, di qualche punto percentuale, nel caso di Romania e Bulgaria, appaiate (su questo indicatore) attorno al 57\%. Il fronte del no, per i due paesi dell'Europa Centro-Orientale, oscilla tra il 25 e il 28\%. Per la Turchia il quadro cambia, radicalmente, evidenziando l'esistenza di una vera e propria frattura nella popolazione nordestina. Del resto, lo stesso dibattito pubblico, a questo proposito, ha già messo in luce l'esistenza di due blocchi contrapposti, su scala europea, sottolineando il potenziale di divisione di questo tema. Le chiusure verso Ankara nascono, essenzialmente, da due fattori: dalla natura islamica del paese candidato, dalle riserve circa il mancato rispetto dei diritti umani in terra turca. Il 40\% circa degli intervisti si dice pronto ad accogliere la Turchia all'interno del club continentale, una quota appena superiore (45\%) si oppone.

Un elemento di interesse, andando ad approfondire l'analisi dei dati, è fornito, innanzitutto, dalle differenze regionali. In generale, il Friuli-Venezia Giulia mette i mostra un maggiore grado di accordo circa le possibili adesioni. Si va da tre punti percentuali in più (rispetto al Veneto) nel caso della Turchia, ad addirittura 7-8 nel caso di Bulgaria e Romania.Le altre variabili di tipo socio-demografico che si legano, in modo piuttosto stretto, con la disponibilità ad accogliere nuovi paesi nell'Ue possono essere identificate nel genere, nella classe d'età e nel titolo di studio. Gli uomini, in particolare, si mostrano molto più favorevoli rispetto alle donne. Il grado di favore, inoltre, tende a crescere con il livello d'istruzione dell'individuo. Particolarmente rilevante appare anche il fattore anagrafico. Sono soprattutto le persone sotto una certa età, infatti, ad immaginare un'Europa a 27-29 membri (e più). Il vero spartiacque sembra collocarsi attorno ai 45 anni. Tre persone su quattro, sotto questa soglia, valutano positivamente l'ingresso della Croazia, il 65-66\% quello della Bulgaria e della Romania, il 45-47\% quello della Turchia.

Fabio Bordignon
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