**La Leggenda del Castello**

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Hosmantus
00lunedì 15 maggio 2006 00:28
TREZZO D'ADDA...
...Come ogni castello che si rispetti,anche quello di TREZZO d'Adda ha varie leggende che ne acuiscono il fascino e il mistero...Una di queste riguarda un presunto tesoro(risalente all'epoca del Barbarossa), che si troverebbe ancora sepolto in un punto imprecisato del parco. Le continue distruzioni che il castello subì nei secoli, insieme a quelle dei ponti di collegamento, avrebbero potuto (si dice)sottendere anche ad altri motivi che non sarebbero stati solo quelli politici! [2]

In questo luogo sorgeva quasi certamente una Rocca o presidio militare per controllo del territorio,al tempo dei Longobardi (si dice che lo avrebbe fatto erigere la regina Teodolinda). Le fonti storiche dicono che nel 1160 F.Barbarossa, per conquistare Milano attraverso l'Adda, si sarebbe arroccato qui,in questa zona strategica (probabilmente aveva trovato già in loco una fortificazione) ed eresse un castello con 5 torri, di cui non resta traccia,se non nelle fonti storiche.

Tra il 1370 e il 1377 Barnabò Visconti, fece costruire o ricostruire la Rocca, scegliendo il luogo perchè in questo preciso punto il fiume Adda disegna un meandro,uno sperone naturale (importante via di comunicazione e successivamente confine naturale di stato tra Ducato di Milano e Repubblica Veneziana).

Barnabò doveva scegliere la via ecclesiastica, ma divenne uno spietato dominatore delle terre che gli erano giunte in eredità dallo zio.Viene descritto come uomo dispotico ed energico ma, all'occasione, anche abile burlone, e morì nel 1385 nelle segrete del suo stesso maniero, dove fece rinchiudere molti prigionieri (anche amici suoi), forse proprio in una delle camere sotterranee che si visitano,vittima -si dice- di un avvelenamento da parte del nipote, GianGaleazzo Visconti,che poi ne divenne proprietario. Esiste anche una leggenda che narra come il suo fantasma frequenti ancora questi luoghi...

Si deve scendere di molti metri per giungere al piano più basso, dove si staziona nel punto in cui doveva trovarsi la base del grandioso ponte di pietra che collegava le due rive dell'Adda e che oggi non c'è più, essendo stato distrutto dal Carmagnola alla fine del XIV secolo.
Tale ponte era un capolavoro ingegneristico in quanto constava di tre piani coperti, illuminati da finestrelle a grata.

I sotterranei, loro malgrado,sono le parti meglio conservate dell'antico maniero: si presentano al visitatore come ambienti grezzi, in alcuni tratti scavati nella roccia e così lasciati, umidi, quindi malsani, bui, dove sicuramente se i prigionieri non morivano in altro modo, avevano comunque una sopravvivenza minata da condizioni ambientali insalubri.

Una delle esigue aperture delle camere sotterranee

In una di esse, si trova un pozzo che la leggenda indica come quello da cui i proprietari del Castello buttassero i loro ospiti .
'meno graditi'... Suggestiva immagine del fondo dello stesso pozzo.La cosa curiosa è che anche guardando in alto c'è un cunicolo che emerge poi in superficie! Come funzionava,quindi, questo pozzo? E a cosa poteva servire?

Nella stanza dove c'è il pozzo, ci sono aperture come questa,che conduce all'esterno. Si ipotizza che qui i cavalieri portassero ad abbeverare i loro cavalli ma la cosa francamente non convince...Oppure come ghiacciaia,per riserva della neve,etc.



Vano chiamato 'stanza della goccia' perchè qui pare venissero posti i prigionieri,legati e sottoposti ad un continuo stillicidio di gocce d'acqua provenienti dal soffitto; questo processo avrebbe portato,a lungo andare,alla erosione del cranio. Il colore rosso delle pareti suscita molta emozione nei visitatori anche perchè si vocifera che questo sia il sangue dei molti prigionieri che qui trovarono la morte.

In realtà, e l'analisi biologica del materiale lo conferma senza problemi, quello che pare essere liquido ematico potrebbe benissimo essere il contenuto in ferro delle rocce, che per fenomeni chimici rende la parete di colore rosso.Infatti, si noti come nella struttura sono presenti mattoni rossi. Ma l'ambiente suscita comunque un certo brivido...Attorno ad un Castello alitano sempre leggende e ancora si sussurra che non un solo fantasma ma una moltitudine faccia visita -nelle notti particolari magari di luna piena- al maniero, perchè le loro anime sono ancora in cerca di giustizia,o di pace.

Nel file " Lombardia-Cinque storie di castelli maledetti" tratto da 'Archeoshadow' (copyright Studio J.N.Harris 2000) si legge:"Lo confermerebbero alcuni documenti che parlano di estesi sotterranei che arrivavano fino all'abitato di Trezzo. Tre uomini che esploravano questi passaggi videro lo spettro di Federico Barbarossa intimare loro di andarsene. Un altro castellano, il conte Cavenaghi ed il capitano della guarnigione videro la stessa apparizione, questa volta nel giardino. Un tesoro è già stato stato trovato quando alla fine del '700 nel vano di un muro poco distante dalla torre furono rinvenute monete d'oro e d'argento. I cercatori di tesori dovrebbe avere in team un esorcizzatore. Ma se un luogo è infestato di fantasmi proporzionalmente ai suoi morti ammazzati, allora è consigliabile cambiare attività".






www. duepassinelmistero.com







[Modificato da Hosmantus 15/05/2006 0.29]

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