[LEX] La nuova legge elettorale

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Pertinax
00domenica 22 gennaio 2006 12:02
Il 14 dicembre il Senato della Repubblica ha definitivamente approvato la nuova legge elettorale, che è quindi diventata legge dello Stato.

La nuova legge elettorale abbandona l’uninominale e ritorna al proporzionale e quindi al voto di partito, temperando tuttavia tale ritorno con una specifica attenzione alla governabilità: in ogni caso viene assicurata alla Camera alla coalizione che ottiene più voti, anche se il totale dei suoi voti non raggiunge la maggioranza, il 55% dei seggi, una discreta maggioranza che consente di governare. Un po’ diverso è il discorso per il Senato.


Camera dei Deputati

Per la Camera dei Deputati la legge prevede l’elezione di 617 deputati in 26 circoscrizioni. Il plenum di 630 deputati verrà raggiunto foto: Palazzo Montecitorioeleggendo i 13 deputati mancanti mediante altre leggi (1 nella Regione Valle d’Aosta e 12 nella circoscrizione estero). Le 26 circoscrizioni saranno quelle attuali: 13 coincidono con altrettante regioni; 10 sono ricavate due per regione nelle regioni Piemonte, Veneto, Lazio, Campania, Sicilia; 3 sono le circoscrizioni della Lombardia. A ciascuna circoscrizione viene attribuito un numero di seggi da distribuire in relazione alla sua popolazione.

I partiti in lizza possono concorrere da soli o collegati ad una coalizione. Per un partito il collegamento ad una coalizione comporta l’accettazione formale del programma della coalizione (che deve essere depositato congiuntamente al contrassegno di coalizione) e l’impegno, al momento della scelta della persona a cui affidare il Governo, di indicare al Presidente della Repubblica il candidato premier della coalizione (anch’esso depositato con il contrassegno).

I seggi ai vari partiti sono assegnati in sede nazionale, conteggiando tutti i voti ottenuti nelle 26 circoscrizioni. Per prima cosa si conteggiano i voti ottenuti: 1) dai partiti singoli che hanno superato la soglia del 4% dei voti validi; 2) dalle coalizioni che hanno superato la soglia del 10% dei voti validi. In prima attribuzione si suddividono i 617 seggi disponibili tra queste due categorie di soggetti in proporzione ai voti ottenuti.

Si verifica poi se alla coalizione vincente spettano almeno 340 seggi (il 55% dei 617 seggi in palio). Se ciò accade, la prima attribuzione di seggi sopra indicata diviene definitiva. All’interno delle coalizioni i seggi sono poi distribuiti tra i partiti aventi diritto (quelli che hanno ottenuto almeno il 2 % dei voti validi con l’aggiunta per ciascuna coalizione del primo partito sotto soglia) in proporzione ai voti ottenuti.

Nel caso invece che nella prima attribuzione la coalizione vincente abbia conseguito meno di 340 seggi, ad essa vengono attribuiti d’autorità 340 seggi. Le restanti coalizioni e partiti singoli si distribuiscono tra loro, sempre in termini proporzionali, 277 seggi.

Stabilito così per ogni partito (ammesso al riparto) il numero dei deputati a cui ha diritto in sede nazionale, si procede al riparto circoscrizionale, sempre secondo criteri proporzionali.

Una volta determinato il numero dei deputati a cui ha diritto ogni partito in ogni circoscrizione, i nominativi dei deputati sono immediatamente individuati come i primi nominativi della lista di candidati deputati che il partito ha indicato per ogni circoscrizione all’Ufficio Elettorale prima delle elezioni.


Senato della Repubblica

Per il Senatofoto: Palazzo Madama della Repubblica il meccanismo è simile. La nuova legge disciplina l’assegnazione di 301 seggi. Il plenum di 315 senatori eletti viene raggiunto con l’assegnazione mediante altre leggi di 1 seggio in Valle d’Aosta, 7 seggi in Trentino Alto Adige e 6 seggi nella circoscrizione estero. I 301 seggi risultano come somma dei seggi attribuiti alle 18 regioni rimanenti (delle 20 regioni d’Italia sono state già considerate Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta), a ciascuna di esse assegnati in base alla popolazione e ai vincoli costituzionali.

Per il Senato il riparto dei seggi viene fatto regione per regione. In ogni regione sono ammessi al riparto dei seggi: 1) i partiti singoli con almeno l’8% dei voti; 2) le coalizioni di partiti con almeno il 20% dei voti. In prima attribuzione si suddividono i seggi disponibili nella regione tra queste due categorie di soggetti in proporzione ai voti ottenuti.

Si verifica poi se la coalizione vincente (quella cioè che ha avuto il maggior numero dei voti) ha almeno il 55% dei seggi in palio nella regione (arrotondato al numero intero superiore). Se ciò accade, la prima attribuzione di seggi sopra indicata diviene definitiva. All’interno delle coalizioni i seggi sono distribuiti tra i partiti aventi diritto (quelli che hanno ottenuto almeno il 3 % dei voti validi) in proporzione ai voti ottenuti.

Nel caso invece che nella prima attribuzione la coalizione vincente abbia conseguito meno del 55% dei seggi (arrotondato al numero intero superiore), ad essa viene attribuito d’autorità tale numero di seggi. I seggi restanti vengono distribuiti tra le rimanenti coalizioni e partiti singoli, sempre in termini proporzionali.

Anche per il Senato vi è un possibile premio di maggioranza, ma non su base nazionale, bensì regione per regione. Può perciò verificarsi che il premio di maggioranza venga assegnato in una regione ad una coalizione e in un’altra regione ad un’altra coalizione, e di conseguenza nulla può dirsi circa l’effetto risultante su base nazionale, anche se è più probabile che la coalizione complessivamente più votata in tutte le regioni (a livello nazionale) ottenga una maggiore premialità regionale.
Pertinax
00domenica 22 gennaio 2006 12:13
La legge elettorale
Salvo pronunciamento della Corte Costituzionale, le elezioni si svolgeranno secondo una legge elettorale diversa da quella in vigore al momento dell'elezione dell'attuale parlamento. Tale legge, n° 270 del 21 dicembre 2005, approvata con i soli voti dell'attuale maggioranza dopo una dura battaglia politica con l'opposizione, modifica il precedente meccanismo maggioritario in direzione di un sistema proporzionale.

La legge approvata non appare in sintonia col risultato del referendum del 18 aprile 1993: in quella data, a larghissima maggioranza, furono abrogate alcune norme della legge elettorale del Senato, portando il Parlamento a varare una legge elettorale prevalentemente maggioritaria e a turno unico.

I punti salienti della nuova legge sono:

* Abolizione dei collegi uninominali: l'elettore, anziché votare direttamente su due schede separate il candidato prescelto nel proprio collegio uninominale (parte maggioritaria) e la lista da egli preferita, da cui eventualmente scegliere un candidato (parte proporzionale), si limiterà a votare la lista stessa. Le liste dei candidati saranno chiuse e le graduatorie indicate direttamente dai partiti stessi.
* Premio di maggioranza: viene garantito alla coalizione vincente un minimo di 340 seggi alla Camera dei Deputati. Da notare che 12 seggi, assegnati alla circoscrizione Esteri, sono contemplati a parte, come anche il seggio della Valle d'Aosta. Per quanto concerne il Senato, tale premio è invece garantito su base regionale, in modo da assicurare alla coalizione vincente in una determinata regione almeno il 55% dei seggi ad essa assegnati.
* Capo della forza politica: tale denominazione è usata per identificare il principale rappresentante o leader di una coalizione.
* Soglie di sbarramento: per ottenere seggi alla Camera, ogni coalizione dovrà ottenere almeno il 10% dei voti nazionali; per quanto concerne i partiti, la soglia minima corrisponderà al 4% se non coalizzati, o al 2% se parte di una coalizione. Per il riparto dei seggi all'interno della coalizione, vengono contemplati solo i voti di tutti i partiti aventi raggiunto tali soglie minime, più eventualmente il maggior partito a non aver superato il 2% dei voti nazionali; al senato le soglie sono, da superare a livello regionale, rispettivamente: il 20%, l'8% e il 3%.
* Minoranze linguistiche: Le liste delle minoranze linguistiche riconosciute coalizzate o non, potranno comunque accedere al riparto dei seggi per la Camera dei Deputati ottenendo almeno il 20% dei voti nella circoscrizione in cui concorrono. Per il Senato della Repubblica è stato previsto che 6 dei 7 seggi spettanti al Trentino Alto Adige/Sud Tirolo siano assegnati tramite collegi uninominali.
-Aureon-
00domenica 22 gennaio 2006 18:45
Io non ho ancora capito una cosa.
Perchè con il proporzionale il centrosinistra prenderebbe meno voti?Non dovrebbe accadere la stessa cosa nel centrodestra?
Pertinax
00lunedì 23 gennaio 2006 17:56
non prenderebbe meno voti ma meno seggi, in senato se non sbaglio, cmq a quanto pare la governabilità è assicurata dai "vincoli di coalizione" [SM=x751526]
Riccardo.cuordileone
00lunedì 30 gennaio 2006 14:13
Questi sono i frutti della riforma proporzionale e la prima bozza di scheda elettorale.

Vota DC
00lunedì 30 gennaio 2006 17:58
Sei sicuro della bozza?
C'è qualcosa che non va.
Il partito pensionati in Friuli è con il centrosinistra.
Alle europee era da solo.
Perchè si dovrebbe schierare con il probabile perdente?

Poi nella schiera della cdl dovrebbe starci un altro partito pseudomussoliniano.

Infine Rotondi federandosi con i socialisti ha dimostrato di essere una merdaccia.Speriamo che Udc e la dc di Sandri lo superino di parecchio.
Pertinax
00lunedì 30 gennaio 2006 19:52
"NO EURO" [SM=x751605] chi sono questi pazzi? [SM=x751578]
imperatoreluca
00mercoledì 15 febbraio 2006 19:15
Re:

Scritto da: Pertinax 30/01/2006 19.52
"NO EURO" [SM=x751605] chi sono questi pazzi? [SM=x751578]



hanno pure il sito internet [SM=x751597]

www.noeuro.it/

Pertinax
00mercoledì 15 febbraio 2006 19:36

[SM=x751578] [SM=x751578] [SM=x751578]

perchè non dicono che se torniamo alla lira è l'apocalisse in terra? [SM=x751530]
Riccardo.cuordileone
00martedì 21 febbraio 2006 12:54
Grandiosi sono quelli di Lega Padana Lombardia, a Milano si presentano già da un pò. [SM=x751601]
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