L'esperienza del paradiso vissuta da uno scettico neurologo

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OggettoVolanteIdentificato
00lunedì 15 ottobre 2012 03:26
Proof of heaven
Proof of heaven. Libro che uscirà verso il 23 ottobre 2012,scritto da un neurologo che ripercorre il ricordo descrivendo uno scenario metà alieno e metà terrestre.Un mondo artificiale,questo paradiso?
Uscito dal coma, Il dottor. Eben Alexander, racconta di aver visto l'aldilà e parla di un'esperienza assolutamente reale.

Si chiama Eben Alexander il neurochirurgo di Harvard, che nel 2008 è rimasto in coma per 7 giorni in seguito ad una meningite batterica da Escherichia Coli. La sua mente scientifica non ha mai creduto nell’esistenza dell’aldilà o alle esperienze pre-morte, ma il dottore si è dovuto ricredere.
Uscito dal coma, infatti, ha raccontato di aver visto un posto “incommensurabilmente più in alto delle nuvole, popolato di esseri trasparenti e scintillanti”. Un viaggio attraverso un mondo che egli racconta in un’intervista al Newsweek, ma che approfondisce nel suo libro di prossima uscita dal titolo eloquente: “Proof of Heaven” (“La prova del paradiso“).
Come un Dante dei nostri giorni, Eben Alexander racconta di essere stato accompagnato da una persona durante il percorso, una ragazza dai capelli biondi e dagli occhi blu che camminava su di un tappeto cosparso di colorate farfalle.
La ragazza gli parlava, dicendo frasi che sono rimaste impresse nella sua mente. Tre sono quelle che più l’hanno colpito, “non c’è niente di cui avere paura” , “tu sei amato e accudito”, ed infine “non c’è niente che tu possa sbagliare”.
Il neurochirurgo descrive questo luogo come un “un mondo di nuvole bianche e rosa stagliate contro un cielo blu scuro come la notte e stormi di esseri luminosi che lasciavano dietro di sé una scia altrettanto lucente”.

Non angeli o uccelli, ma forme di vita superiore. E dice “potevo ascoltare la bellezza di questi esseri straordinari e contemporaneamente vedere la gioia e la perfezione di ciò che stavano cantando”.

Questo lungo viaggio ha avuto una fine, Eben si è risvegliato, come aveva preannunciato la misteriosa ragazza dai capelli biondi “Ti faremo vedere molte cose qui. Ma alla fine tornerai indietro”, aveva detto.
Il neurochirurgo, che prima di questo evento non credeva nell’aldilà, sa che questa storia potrebbe suscitare scetticismo e risultare poco credibile a molti, “se qualcuno, persino un medico, avesse raccontato questa storia al vecchio me stesso, sarei stato sicuro che fosse preda di illusioni”, dice.
D’altronde egli ammette che: “Non c’è una spiegazione scientifica a quello che è successo: mentre i neuroni della corteccia erano inattivi a causa dell’infezione, qualcosa come una coscienza slegata dalla mente è arrivata in un altro universo. Una dimensione di cui mai avrei immaginato l’esistenza”.
Poi aggiunge: “Ma quanto mi è capitato è reale quanto e più dei fatti più importanti della mia vita, come il mio matrimonio o la nascita dei miei due figli”.
Tratto dal link
www.tuttasalute.net/18309/neurochirurgo-uscito-dal-coma-laldila-esiste-ecco-c...
Info varie su Eben
www.lifebeyonddeath.net/home



zambu83
00lunedì 15 ottobre 2012 09:36
Queste esperienze premorte mi lasciano sempre perplesso.Chi vede i tunnel di luce e poi i defunti,chi in questo caso cammina su un tappeto di farfalle(?).Le esperienze sono similari ma mai proprio eguali....a questo punto mi chiedo...ma quante varianti del paradiso esistono?....Francamente penso che per quanto vivide e realistiche siano questo tipo di esperienze,esse siano dovute solo agli effetti di molecole tipo endorfine rilasciate dal nostro organismo quando inizia il danno biologico da ipossia. [SM=g8268]
Hybrid1973
00lunedì 15 ottobre 2012 15:05
zambu83, 15/10/2012 08.36:

....Francamente penso che per quanto vivide e realistiche siano questo tipo di esperienze,esse siano dovute solo agli effetti di molecole tipo endorfine rilasciate dal nostro organismo quando inizia il danno biologico da ipossia. [SM=g8268]



Quoto ciò che hai detto perchè è ciò in cui credo anch'io.
L'ho premesso perchè sto per iniziare uno dei miei discorsi ai quali è raro che mi venga risposto forse perchè sono discorsi da pazzo.
Per cui non vi biasimo ma sapete che in quanto ibrido, cioè fatto di due parti - anche contrastanti - mi piace dare un colpo al cerchio e uno alla botte.

Secondo la filosofia detta contattista (come ad esempio la teosofia) il medium che entra in trance viene "posseduto" da "entità" di elevatura morale pari e non superiore al medium stesso.
Per cui la "verità" che viene fuori dalle sedute spiritiche, dipende "dall'altezza" dello spirito che parla.

Da medium di elevata moralità (che presunzione direi io), sono uscite parole che spiegano il perchè i defunti percepiscano realtà diverse.
Il morto, quando è appena diventato tale, non è molto diverso dal vivo che era. Il suo modo di vedere le cose non è obbiettivo e malgrado percepisca alcuni aspetti della nuova realtà, li interpreta a modo suo, seguendo i suoi schemi mentali, i suoi credo, i suoi preconcetti.
Per cui tutti percepiscono una realtà che però non è la Realtà. Nei casi di defunti spiritualmente poco evoluti, la percezione non è molto diversa da una situazione onirica con la quale si può interagire davvero poco.
Per cui due esseri appena morti e potenzialmete vicini nello "spazio" (anche se di spazio non si può più parlare) potrebbero osservare eventi anche molto diversi.
Il pagano potrebbe vedere i campi elisi, l'indiano i verdi pascoli, il mussulmano 7 vergini e così via, il credente vedrebbe la luce di dio mentre l'ateo sarebbe circondato dal buio in una specie di sonno che gli fa credere di non esistere più.

L'unica cosa che rincuora di questi stati di premorte è che tutti sentono questa grande beatitudine.
Quindi visto che la morte è l'unica cosa certa della vita, anche i più sfortunati sanno che almeno un attimo di gioia li aspetta quando il cervello muore.
Bello no?
zambu83
00lunedì 15 ottobre 2012 16:45
Re: Hybrid1973


Il morto, quando è appena diventato tale, non è molto diverso dal vivo che era. Il suo modo di vedere le cose non è obbiettivo e malgrado percepisca alcuni aspetti della nuova realtà, li interpreta a modo suo, seguendo i suoi schemi mentali, i suoi credo, i suoi preconcetti.
Per cui tutti percepiscono una realtà che però non è la Realtà. Nei casi di defunti spiritualmente poco evoluti, la percezione non è molto diversa da una situazione onirica con la quale si può interagire davvero poco.
Per cui due esseri appena morti e potenzialmete vicini nello "spazio" (anche se di spazio non si può più parlare) potrebbero osservare eventi anche molto diversi.
Il pagano potrebbe vedere i campi elisi, l'indiano i verdi pascoli, il mussulmano 7 vergini e così via, il credente vedrebbe la luce di dio mentre l'ateo sarebbe circondato dal buio in una specie di sonno che gli fa credere di non esistere più.

L'unica cosa che rincuora di questi stati di premorte è che tutti sentono questa grande beatitudine.
Quindi visto che la morte è l'unica cosa certa della vita, anche i più sfortunati sanno che almeno un attimo di gioia li aspetta quando il cervello muore.
Bello no?




Non regge!...Se c'è un posto tipo il Paradiso, per intenderci, questo non può essere vissuto da ognuno come gli pare o secondo le sue credenze.La nuova realtà, se veramente esistente, si dovrebbe profilare a tutti nel medesimo modo....il resto sono balle!(almeno dal mio punto di vista).A questo punto la spiegazione più razionale è proprio quella che hai delineato tu in fondo al post...l'attimo di beatitudine prima della morte...si,una bella cascata di endorfine,le molecole del benessere ed è fatta,addio per sempre.... [SM=g27994]
Questa purtroppo sembra tristemente delinearsi come la squallida realtà delle cose anche se in fondo ognuno di noi spera che non sia così e che la nostra vita abbia un significato che vada al di la del patetico....nessun significato.... [SM=g8161]


Hybrid1973
00lunedì 15 ottobre 2012 18:59
Secondo me invece non è insensatissimo anche se ribadisco l'affermazione finale del post di prima.
Già tra noi vivi potrebbero esserci differenze nella percezione di questa realtà.
Pensa a chi ha orecchio musicale e chi non ce l'ha. Sono certo che ascoltando una canzone non percepiscono entrambi la stessa...canzone.
Certo che in linea di massima è lei. Cioè se entrambi la canticchiano le somiglia.
Però chi ha orecchio musicale sente le parti dei vari strumenti. Basta suonare uno strumento per rendersi conto anche di come è stata realizzata. In uno nasce l'ispirazione per un nuovo brano. Magari uno dei due ha una predisposizione naturale per udire appena sotto il limite umano dei 20 hertz o appena sopra i 20000 hertz il che gli permette di sentire componenti armoniche più ricche anche se in maniera non del tutto consapevole. L'altro ha limiti più grossi e la percepisce povera.
Magari uno dei due è stonato e malgrado 10 persone intorno sentano che è stonato, lui continua a cantare convinto di farlo bene.

Passando ad altri esempi siamo sicuri che se dico rosso immaginiamo tutti lo stesso colore? La stessa gradazione?

Oppure quante persone così di primo acchito a guardarle ti sembrano simpatiche e ad altri stanno sulle balle?

Oppure un magro solleva la sua maglietta per grattarsi gli addominali e tu pensi che l'ha fatto apposta per sfottere la tua panza, mentre gli altri non sono turbati?

Oppure un capellone che si carezza i capelli per sfottere la tua pelata?



Anche da vivi ognuno percepisce la sua realtà. Certo che quella fisica è più concreta nel senso che se ti dico "guarda quella sedia" tu la vedi se c'è, ma nell'interiore ognuno vive un'esperienza diversa e osservando le situazioni e le azioni altrui, ognuno le interpreta a suo modo.

Da morti forse perdiamo i sensi classici o li espandiamo e siamo vittime di allucinazioni più esasperate.

E' un'ipotesi s'intende.

Secondo i medium di prima, appena superata la fase di neo-morti, la percezione dell' "aldilà" comunque è più obbiettiva.
Solo che è un punto di non ritorno e nessuna pre-morte arriva fin lì.
eone nero
00martedì 16 ottobre 2012 00:23
zambu83, 15/10/2012 09.36:

Queste esperienze premorte mi lasciano sempre perplesso.Chi vede i tunnel di luce e poi i defunti,chi in questo caso cammina su un tappeto di farfalle(?).Le esperienze sono similari ma mai proprio eguali....a questo punto mi chiedo...ma quante varianti del paradiso esistono?....Francamente penso che per quanto vivide e realistiche siano questo tipo di esperienze,esse siano dovute solo agli effetti di molecole tipo endorfine rilasciate dal nostro organismo quando inizia il danno biologico da ipossia. [SM=g8268]



Il Libro Tibetano dei Morti (Bardo Thodol) composto dal Maestro Padma Sambhava, nell’VIII° o nel IX° secolo E.V., insegna che alla morte ogni uomo è posto di fronte al mondo ultraterreno a seconda di ciò che credeva da vivo e del suo credo religioso. Quindi un Cristiano si troverà se meritevole di fronte al Cristo, un Islamico si troverà mella Janna dai frutti perenni con le Huri, un Induista si troverà a continuare il ciclo delle rinascite.

Il libro consiglia di non accontentarsi di queste visioni ma di andare a ricercare la Luce più profonda.

Anche se non sono un esperto del settore ritengo degni di nota alcuni studi del dottor Rick Strassman che collegano il DMT prodotto dalla ghiandola pineale alle visioni, stessa cosa riscontrò con le abduction.

Se c'è qualcuno esperto in materia è graditissimo il suo intervento. [SM=g27985]

Abduction e mondi invisibili

www.automiribelli.org/blog/?p=128

Molecole “visionarie”

www.automiribelli.org/blog/?p=206

Dr. Rick Strassman interview: DMT and near-death experiences shed light on spirit-brain relationship

www.examiner.com/article/dr-rick-strassman-interview-dmt-and-near-death-experiences-shed-light-on-spirit-brain-rela...

Biological analysis and theories

en.wikipedia.org/wiki/Near-death_experience#Biological_analysis_and_...

Il sito del dottor Strassman

www.rickstrassman.com/

Chicca.ufo76
00mercoledì 16 gennaio 2013 15:58
La scienza finisce dove muore il cervello.
Non possiamo spiegare oggi l'esperienza di questo neurochirurgo.
Le immagini viste durante il coma sono le immagini di un essere vivente e ancora pensante.
Ragioniamo invece su quanto noi ancora così poco conosciamo del cervello umano.
Forse la risposta sta tutta lì..anche se spero proprio di no..da credente spero di no..
Francesco84751
00mercoledì 16 gennaio 2013 16:06
il concetto di fondo e che la scienza non finisce quando muore il cervello..

purtroppo la certezza è che la vita finisce quando il cervello muore
Chicca.ufo76
00mercoledì 16 gennaio 2013 16:12
Re:
Francesco84751, 16/01/2013 16:06:

il concetto di fondo e che la scienza non finisce quando muore il cervello..

purtroppo la certezza è che la vita finisce quando il cervello muore




Non possiamo saperlo con certezza.
biancofive
00mercoledì 16 gennaio 2013 17:37
Re: Re:
Chicca.ufo76, 16/01/2013 16:12:




Non possiamo saperlo con certezza.


E' proprio questo il bello, nessuno può affermare con assoluta certezza un concetto diverso da questo.

Rimanendo sempre nel campo della scienza la vita oltre la morte non sarà mai dimostrabile, avventurandosi oltre tutto può essere, ma anche l'esatto contrario.



Hybrid1973
00mercoledì 16 gennaio 2013 23:44
Re: Proof of heaven
OggettoVolanteIdentificato, 15/10/2012 03:26:


Come un Dante dei nostri giorni, Eben Alexander racconta di essere stato accompagnato da una persona durante il percorso, una ragazza dai capelli biondi e dagli occhi blu che camminava su di un tappeto cosparso di colorate farfalle.




Pensate Dante come rosica che a lui gli è toccato Virgilio...

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