“L’Italia destinata a dissolversi nel giro di 10 anni” - le previsioni della London School of Economics

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4everMJJ
00venerdì 18 ottobre 2013 07:54
Che ne pensate?




Gli storici del futuro probabilmente guarderanno all’Italia come un caso perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent’anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate terzomondializzazione, di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos politico istituzionale. Lo scenario di un serio crollo delle finanze dello Stato italiano sta crescendo, con i ricavi dalla tassazione diretta diminuiti del 7% in luglio, un rapporto deficit/Pil maggiore del 3% e un debito pubblico ben al di sopra del 130%. Peggiorerà.

Il governo sa perfettamente che la situazione è insostenibile, ma per il momento è in grado soltanto di ricorrere ad un aumento estremamente miope dell’IVA (un incredibile 22%!), che deprime ulteriormente i consumi, e a vacui proclami circa la necessità di spostare il carico fiscale dal lavoro e dalle imprese alle rendite finanziarie. Le probabilità che questo accada sono essenzialmente trascurabili. Per tutta l’estate, i leader politici italiani e la stampa mainstream hanno martellato la popolazione con messaggi di una ripresa imminente. In effetti, non è impossibile per un’economia che ha perso circa l’8 % del suo PIL avere uno o più trimestri in territorio positivo. Chiamare un (forse) +0,3% di aumento annuo “ripresa” è una distorsione semantica, considerando il disastro economico degli ultimi cinque anni. Più corretto sarebbe parlare di una transizione da una grave recessione a una sorta di stagnazione.

Il 15% del settore manifatturiero in Italia, prima della crisi il più grande in Europa dopo la Germania, è stato distrutto e circa 32.000 aziende sono scomparse. Questo dato da solo dimostra l’immensa quantità di danni irreparabili che il Paese subisce. Questa situazione ha le sue radici nella cultura politica enormemente degradata dell’élite del Paese, che, negli ultimi decenni, ha negoziato e firmato numerosi accordi e trattati internazionali, senza mai considerare il reale interesse economico del Paese e senza alcuna pianificazione significativa del futuro della nazione. L’Italia non avrebbe potuto affrontare l’ultima ondata di globalizzazione in condizioni peggiori.

La leadership del Paese non ha mai riconosciuto che l’apertura indiscriminata di prodotti industriali a basso costo dell’Asia avrebbe distrutto industrie una volta leader in Italia negli stessi settori. Ha firmato i trattati sull’Euro promettendo ai partner europei riforme mai attuate, ma impegnandosi in politiche di austerità. Ha firmato il regolamento di Dublino sui confini dell’UE sapendo perfettamente che l’Italia non è neanche lontanamente in grado (come dimostra il continuo afflusso di immigrati clandestini a Lampedusa e gli inevitabili incidenti mortali) di pattugliare e proteggere i suoi confini. Di conseguenza , l’Italia si è rinchiusa in una rete di strutture giuridiche che rendono la scomparsa completa della nazione certa.

L’Italia ha attualmente il livello di tassazione sulle imprese più alto dell’UE e uno dei più alti al mondo. Questo insieme a un mix fatale di terribile gestione finanziaria, infrastrutture inadeguate, corruzione onnipresente, burocrazia inefficiente, il sistema di giustizia più lento e inaffidabile d’Europa, sta spingendo tutti gli imprenditori fuori dal Paese . Non solo verso destinazioni che offrono lavoratori a basso costo, come in Oriente o in Asia meridionale: un grande flusso di aziende italiane si riversa nella vicina Svizzera e in Austria dove, nonostante i costi relativamente elevati di lavoro, le aziende troveranno un vero e proprio Stato a collaborare con loro, anziché a sabotarli. A un recente evento organizzato dalla città svizzera di Chiasso per illustrare le opportunità di investimento nel Canton Ticino hanno partecipato ben 250 imprenditori italiani.

La scomparsa dell’Italia in quanto nazione industriale si riflette anche nel livello senza precedenti di fuga di cervelli con decine di migliaia di giovani ricercatori, scienziati, tecnici che emigrano in Germania, Francia, Gran Bretagna, Scandinavia, così come in Nord America e Asia orientale. Coloro che producono valore, insieme alla maggior parte delle persone istruite è in partenza, pensa di andar via, o vorrebbe emigrare. L’Italia è diventato un luogo di saccheggio demografico per gli altri Paesi più organizzati che hanno l’opportunità di attrarre facilmente lavoratori altamente, addestrati a spese dello Stato italiano, offrendo loro prospettive economiche ragionevoli che non potranno mai avere in Italia.

L’Italia è entrata in un periodo di anomalia costituzionale. Perché i politici di partito hanno portato il Paese ad un quasi – collasso nel 2011, un evento che avrebbe avuto gravi conseguenze a livello globale. Il Paese è stato essenzialmente governato da tecnocrati provenienti dall’ufficio del Presidente Repubblica, i burocrati di diversi ministeri chiave e la Banca d’Italia. Il loro compito è quello di garantire la stabilità in Italia nei confronti dell’UE e dei mercati finanziari a qualsiasi costo. Questo è stato finora raggiunto emarginando sia i partiti politici sia il Parlamento a livelli senza precedenti, e con un interventismo onnipresente e costituzionalmente discutibile del Presidente della Repubblica , che ha esteso i suoi poteri ben oltre i confini dell’ordine repubblicano. L’interventismo del Presidente è particolarmente evidente nella creazione del governo Monti e del governo Letta, che sono entrambi espressione diretta del Quirinale.

L’illusione ormai diffusa, che molti italiani coltivano, è credere che il Presidente, la Banca d’Italia e la burocrazia sappiano come salvare il Paese. Saranno amaramente delusi. L’attuale leadership non ha la capacità, e forse neppure l’intenzione, di salvare il Paese dalla rovina. Sarebbe facile sostenere che Monti ha aggravato la già grave recessione. Letta sta seguendo esattamente lo stesso percorso: tutto deve essere sacrificato in nome della stabilità. I tecnocrati condividono le stesse origini culturali dei partiti politici e, in simbiosi con loro, sono riusciti ad elevarsi alle loro posizioni attuali: è quindi inutile pensare che otterranno risultati migliori, dal momento che non sono neppure in grado di avere una visione a lungo termine per il Paese. Sono in realtà i garanti della scomparsa dell’Italia.

In conclusione, la rapidità del declino è davvero mozzafiato. Continuando su questa strada, in meno di una generazione non rimarrà nulla dell’Italia nazione industriale moderna. Entro un altro decennio, o giù di lì, intere regioni, come la Sardegna o Liguria, saranno così demograficamente compromesse che non potranno mai più recuperare.

I fondatori dello Stato italiano 152 anni fa avevano combattuto, addirittura fino alla morte, per portare l’Italia a quella posizione centrale di potenza culturale ed economica all’interno del mondo occidentale, che il Paese aveva occupato solo nel tardo Medio Evo e nel Rinascimento. Quel progetto ora è fallito, insieme con l’idea di avere una qualche ambizione politica significativa e il messianico (inutile) intento universalista di salvare il mondo, anche a spese della propria comunità. A meno di un miracolo, possono volerci secoli per ricostruire l’Italia.

Autore: Dr. Roberto Orsi – London School of Economics (Fonte il nord)

www.lafucina.it/2013/10/17/litalia-destinata-a-dissolversi-nel-giro-di-...

sery84
00venerdì 18 ottobre 2013 16:57
Direi che per come stanno le cose, la previsione è azzeccata.
Si possono sempre cambiare, ma non con la dirigenza che esiste ora.
Keep the faith
00venerdì 18 ottobre 2013 17:09
Grattatio pallorum omnia mala fugat
mimma58
00venerdì 18 ottobre 2013 19:40
Penso che ha raccontato la realtà attuale del nostro paese!Spero non accada....ma le sue previsioni sono giuste.
darKside87
00venerdì 18 ottobre 2013 21:34
Dieci giorni?
Sono ottimisti, io ne davo molti meno ...



rossijack
00venerdì 18 ottobre 2013 22:02
Devo dire che anche io ,come espresso piu' volte,ottimista per natura,per il futuro e la ripresa dell'Italia non lo sono!
Mi sono resa conto che era tutto un appparato di potere che,dal momento in cui sono venute a mancare le coperture finanziarie,si e' svelato ai nostri occhi!Colpevoli i politici ,con la loro incoscienza,l'incapacita' di progettare e vedere sulla distanza gli effetti di una politica economica che andava anche monitorata e revisionata in itinere e quindi riaggiustata e riadattata...invece il motore e' sempre stato il profitto personale e quello del proprio partito,non c'era il senso dello Stato e del bene della Nazione!!Ma non addosso tutta la colpa a loro,del sistema hanno fatto parte anche tanti italiani che hanno pensato alla stregua dei politici che hanno votato,collusi con loro!
Il ventennio berlusconiano,col suo pseudoliberismo, avrebbe dovuto garantire protezione alle aziende medie e piccole su cui era fondata la maggior parte della nostra economia,ma ha guardato solo ai propri interessi e alla immagine personale di superuomo(ci sarebbe da scrivere un trattato di psicologia sull'argomento e soprattutto sugli elettori sedotti da un eroe di cartone!).
Come si fa ad avere speranza con la situazione catastrofica che c'e',ma loro non rinunciano ai loro privilegi,alle pensioni d'oro,a perseguire gli evasori,tassando sempre e solamente i soliti noti,e' normale che gli industriali vadano ad investire altrove;alcune aziende straniere come la Fnac, che avevano investito da noi,hanno smantellato tutto perché la situazione economica potrebbe fallire da un momento all'altro!
Ci vorrebbero menti rivoluzionarie che avessero la forza di ribaltare le idee di economia e di benessere di un Paese,il concetto di sfruttamento su ogni sfera della vita umana,dal lavoro alla salute,cosi' si potrebbe dare una svolta alla vita di tutti! [SM=g27813] [SM=g27825]
Neverland1973
00venerdì 18 ottobre 2013 22:33
Le previsioni sono più che giuste, l'andamento è purtroppo quello ed è sotto gli occhi di tutti...o quasi! Vedo in giro molto menefreghismo e scetticismo nell'affrontare i problemi esistenti, e non solo da parte di politici, ma anche di comuni cittadini. Credo che la mentalità italiana attualmente in vigore debba assolutamente cambiare se si vuole salvare il paese!
rosi@
00venerdì 18 ottobre 2013 22:58
Re:
darKside87, 18/10/2013 21:34:

Dieci giorni?Sono ottimisti, io ne davo molti meno ...






AntonellaP85
00sabato 19 ottobre 2013 14:57
Premesso che dagli Inglesi queste analisi le accetto ben poco (discorso lungo e complesso, ma spero che tutti sappiate cos'era il Britannia e non solo quello), sarà pur vero che hanno permesso l'apertura indiscriminata ai prodotti a basso costo, ma qualcuno li avrà pur comprati? Alla gente è piaciuto comprare le cineserie a quattro soldi, le robacce da H&M, è piaciuto non controllare le etichette, fare la spesa senza pensare? Il carrello è l'arma più potente dei cittadini, peccato che la usino per suicidarsi.
frankie.teardrop
00domenica 20 ottobre 2013 07:42
Re:
AntonellaP85, 19/10/2013 14:57:

Premesso che dagli Inglesi queste analisi le accetto ben poco (discorso lungo e complesso, ma spero che tutti sappiate cos'era il Britannia e non solo quello), sarà pur vero che hanno permesso l'apertura indiscriminata ai prodotti a basso costo, ma qualcuno li avrà pur comprati? Alla gente è piaciuto comprare le cineserie a quattro soldi, le robacce da H&M, è piaciuto non controllare le etichette, fare la spesa senza pensare? Il carrello è l'arma più potente dei cittadini, peccato che la usino per suicidarsi.




no, dai, non accettiamo un'analisi in base alla provenienza geografica? facciamo come Gasparri che sfancula Rehn e per un giorno diventa famoso in tutto il mondo, parendo il leader nord-coreano che difende l'indifendibile?
Poi, scusa: bisognava comprare occhiali italiani a 350 euro, quando gli stessi dal resto del mondo, non solo dalla Cina, costano 5 euro? A me non sembra che chi faccia la spesa si sbagli, quando mette mano al suo portafogli e, al limite, fa quello che può (e vuole). Tra l'altro, le cose di iper-lusso che vengono dall'italia e che sono realmente tali vengono comunque comprate ed esportate in tutto il mondo. Sono solo le porcate italiane che prima potevano essere vendute a prezzi immondi che adesso non se le caga più nessuno perché nessuno compra più un vestito di benetton a 300 Euro.

Posto qui "le cronache marziane", sorta di parodia del racconto di RAy Bradbury, apparso oggi sul thread di Grillo.
Ci si immagina che un marziano scenda sulla terra e parli con un cittadino italiano, cercando di capire come mai un Paese che era tra i più ricchi del mondo sia arrivato sull'orlo del fallimento a tutta velocità e probabilmente ci finirà dentro, con otto milioni di poveracci, una classe media distrutta, l'industria al collasso e probabilmente un futuro deindustrializzato.
Il tutto, ovviamente, conservando la stessa classe dirigente che l'ha seppellito.


Marziano, fermando un passante: "Scusi, scusi..."
Passante: "Pelle verde? Una nuova moda dopo la cresta e l'anello al naso?"
Marziano: "Non sia razzista. Un alieno non si giudica dal colore della pelle."
Passante: "Senta, mi dica cosa desidera e poi se vuole si dipinga pure dei colori dell'arcobaleno."
Marziano: "Vorrei qualche conferma. Sono uno studioso del suo Paese e qualcosa non mi torna. Ero rimasto con i miei studi all'inizio degli anni '90. Ma è vero che otto milioni di italiani sono diventati dei poveracci? Come è successo? Un Paese che era tra le prime potenze industriali. E poi è vero che Alitalia è stata comprata dalle Poste Italiane, che Enrico Letta è presidente del Consiglio e Napolitano è due volte presidente della Repubblica? Mi dica che sono delle falsità. E quel tizio che era fallito vent'anni fa con una montagna di debiti, si l'amico di quello grosso, Craxi, ha veramente governato il Paese per anni?"
Passante: "Le confermo ogni cosa."
Marziano: "Permetta, questa è fantascienza. E' vero che i leader sono ancora Bossi, D'Alema, la Finocchiaro, Cicchitto e Formigoni? Sembra "Ritorno al futuro". Abbia pazienza, neppure nei romanzi di Asimov succedono cose del genere. Questi hanno rovinato l'Italia e ancora la guidano dopo vent'anni. Ma quale popolo accetterebbe tutto questo?"
Passante: "Guardi ho da fare. Se vuole avere maggiori informazioni legga i giornali e segua la televisione, come la maggior parte degli italiani."
Marziano: "Scusi se insisto, ma nello studio della Storia dell'Universo non ho mai trovato una situazione simile. Come dite voi qui, "Mazziati e contenti"? Gli stipendi più bassi, le tasse più alte, la disoccupazione giovanile record dal dopoguerra e, contemporaneamente, gli stipendi dei parlamentari più alti, il finanziamento pubblico ai partiti per centinaia di milioni. Come fate? Qual è il vostro segreto?"
Passante: "Devo verificare quello che mi sta dicendo. Lei è scusabile, non è di queste parti, ma Letta e Saccomanni hanno visto la luce in fondo al tunnel. Perché dovrebbero mentire? Io sono ottimista."
Marziano: "Un procuratore a Palermo ha fatto un appello alla mafia perché si stacchi dalla politica. Ecco, questo non può essere vero. E ho saputo che Dell'Utri è ancora a piede libero e che Falcone e Borsellino sono stati uccisi anche grazie a un accordo Stato-mafia. Altro che "Cronache Marziane". Quando si toglie l'impossibile, tutto il resto è probabile. Voi state smentendo questa teoria. Per voi l'impossibile è realtà."
Passante: "Lei è un provocatore. Ascolti la RAI o Mediaset, legga i quotidiani nazionali, centellini le parole di gente del calibro di uno Scalfari o di un Severgnini e poi ne riparliamo. Si informi, caro alieno, si informi, come fanno tutti gli italiani che votano pdl e e pd. Non possono essere tutti imbecilli, via... Lei sta diffamando un Paese. Guardi se trovo un vigile la denuncio."
Marziano: "Si calmi. Sto solo facendo una ricerca. E, a proposito, ho trovato un dato interessante. L'Italia è agli ultimi posti per la libertà di informazione. Cosa può dirmi su questo?"
Passante: "Certo se tutti dicono le castronate che dice lei, altro che disinformazione. Studi, caro il mio marziano, si applichi prima di aprire le due bocche che si ritrova."
Rarronno
00domenica 20 ottobre 2013 10:54
Comunque la persona che ha scritto l'articolo è italiano, ed è un dottorando in una qualche branca di scienze sociali (non economia). Son anche d'accordo sulla conclusione, ma tratta le cose con una certa faciloneria.

Una analisi senza un dato rilevante , che passa dall'ossessione per la demografia ("un milione di baionette"), al menzionare fatti e avvenimenti senza provare minimamente una causalità tra questi e la situazione attuale; tipo citare la "firma" del regolamento di Dublino così, un po'a muzzo.

Un articolo sulla generale situazione italiana (che va bene eh), ma niente di più autorevole di quello che leggiamo ogni giorno.
AntonellaP85
00domenica 20 ottobre 2013 14:22
Re:
Rarronno, 20/10/2013 10:54:

Comunque la persona che ha scritto l'articolo è italiano, ed è un dottorando in una qualche branca di scienze sociali (non economia). Son anche d'accordo sulla conclusione, ma tratta le cose con una certa faciloneria.

Una analisi senza un dato rilevante , che passa dall'ossessione per la demografia ("un milione di baionette"), al menzionare fatti e avvenimenti senza provare minimamente una causalità tra questi e la situazione attuale; tipo citare la "firma" del regolamento di Dublino così, un po'a muzzo.

Un articolo sulla generale situazione italiana (che va bene eh), ma niente di più autorevole di quello che leggiamo ogni giorno.




Ma guarda che ho letto bene che l'autore è italiano, solo che la sua accademia di provenienza ha una determinata impostazione, come tutte quelle inglesi, quindi...non è un problema di provenienza geografica (come al solito certe persone fanno finta di non capire quello che uno dice), è questione che la GB ha ben poco da fare la morale in economia agli altri Paesi, per tutta una serie di motivazioni. Concordo con te che sia un articoletto banale.
Comunque, si dimentica che l'ossatura dell'economia italiana è sempre stata la piccola e media impresa che ha sempre prodotto cose di grande qualità, al giusto prezzo (nulla a che vedere con quelli che esportano). Che significa che lo stesso occhiale costa 350 euro in Italia e 5 all'estero? Ma quando mai? su quale pianeta? Avete mai sentito parlare di qualità? E, anche se fosse, perché? Ve lo domandate? Alimentare robaccia estera senza controllo, senza qualità, senza tutele, vuol dire distruggere la propria economia, è un circolo vizioso che cancella posti di lavoro, tutele, capacità di spesa, il mercato interno. Poi è ovvio che il sistema Paese ha anche altri grossi problemi, ma fare la spesa bene e sensatamente è una grossa arma, lo ripeto, in tutti i settori. Se la gente preferisce comprare porcherie a basso costo, poi non si lamentasse che non trova lavoro, visto che sta contribuendo a distruggerlo. Invece di parlare per slogan, bisognerebbe guardarsi intorno nel mondo reale.
frankie.teardrop
00domenica 20 ottobre 2013 15:01
Re: Re:
AntonellaP85, 20/10/2013 14:22:




Ma guarda che ho letto bene che l'autore è italiano, solo che la sua accademia di provenienza ha una determinata impostazione, come tutte quelle inglesi, quindi...non è un problema di provenienza geografica (come al solito certe persone fanno finta di non capire quello che uno dice), è questione che la GB ha ben poco da fare la morale in economia agli altri Paesi, per tutta una serie di motivazioni. Concordo con te che sia un articoletto banale.
Comunque, si dimentica che l'ossatura dell'economia italiana è sempre stata la piccola e media impresa che ha sempre prodotto cose di grande qualità, al giusto prezzo (nulla a che vedere con quelli che esportano). Che significa che lo stesso occhiale costa 350 euro in Italia e 5 all'estero? Ma quando mai? su quale pianeta? Avete mai sentito parlare di qualità? E, anche se fosse, perché? Ve lo domandate? Alimentare robaccia estera senza controllo, senza qualità, senza tutele, vuol dire distruggere la propria economia, è un circolo vizioso che cancella posti di lavoro, tutele, capacità di spesa, il mercato interno. Poi è ovvio che il sistema Paese ha anche altri grossi problemi, ma fare la spesa bene e sensatamente è una grossa arma, lo ripeto, in tutti i settori. Se la gente preferisce comprare porcherie a basso costo, poi non si lamentasse che non trova lavoro, visto che sta contribuendo a distruggerlo. Invece di parlare per slogan, bisognerebbe guardarsi intorno nel mondo reale.



Nel mondo reale ho comprato occhiali fatti in Corea ma da un'industria cinese, trovati e pagati qui a Pechino a cinque euro. Perfetti, ultraleggeri e di stile. In Italia, anzi a rovereto, dove c'è una ditta famosa italiana che li produceva per conto terzi (ora chiude) si aggiravano a quel prezzo, 350 euro.

P.s.
X rarronno
Apprezzo sempre il tuo understatement ma se definiamo di basso profilo quel pezzo li, mi devi dire quale siano le grandi analisi che girano sulla stampa perché me le devo essere perse ultimamente
Rarronno
00domenica 20 ottobre 2013 20:34
Re: Re: Re:
frankie.teardrop, 10/20/2013 3:01 PM:



Nel mondo reale ho comprato occhiali fatti in Corea ma da un'industria cinese, trovati e pagati qui a Pechino a cinque euro. Perfetti, ultraleggeri e di stile. In Italia, anzi a rovereto, dove c'è una ditta famosa italiana che li produceva per conto terzi (ora chiude) si aggiravano a quel prezzo, 350 euro.

P.s.
X rarronno
Apprezzo sempre il tuo understatement ma se definiamo di basso profilo quel pezzo li, mi devi dire quale siano le grandi analisi che girano sulla stampa perché me le devo essere perse ultimamente



Ciao Mark (o Frankie, come ti posso chiamare?).

Beati monoculi in terra caecorum.

E in teoria son d'accordo con te. Nel panorama desolante di certo giornalismo un certo giornalismo, un articolo normale è oro.

Purtroppo questo ragazzo - o meglio l'intervento di questo ragazzo, altre volte ho letto sue cose ben più interessanti - non mi pare abbia un occhio in più dei ciechi; e questo a prescindere dal fatto che dica cose che ci piacciono o su cui siamo d'accordo.

Potrei dare sfogo alla mia logorrea e rispondere alla poca continenza argomentativa del ragazzo con la mia acida incontinenza "post brutta sconfitta della Juve" *.

Valutiamolo un attimo sulla base del "taglio" a cui l'articolo mirava.

Voleva avere valenza scientifica? Probabile, visto che è pubblicato su un blog della LSE (che però ci tiene a farci sapere che quanto scritto è opinione del solo autore).
Allora è una roba che qualunque rivista/sito seri ti rimbalzerebbero ritenendolo impubblicabile. Ti posso postare mille articoli (anche su internet) che discutono dei problemi dell'Italia (giustizia, demografia, immigrazione) con dati - esplicati e rilevanti - su salari, pressione fiscale, produttività, ecc..

E' economico/divulgativo? Seriamente, si leggono cento articoli migliori anche sulla Stampa "mainstream" e sovvenzionata coi soldi pubblici; tesi semplici e argomenti semplici, ma corretti e motivati.

E' politico? Prenditi un qualsiasi articolo di, chessò, Scanzi - o la stessa "cronaca marziana" che hai postato tu - e vedrai che colgono molto più nel segno. Anche perchè parlano di politica e non di altro.

Ho l'impressione che il ragazzo volesse attirare l'attenzione sul proprio blog e abbia quindi scelto un titolo catastrofista e che attiri l'attenzione, ma che - avendo un po' pochi contenuti per supportare le proprie tesi - abbia fatto un pout pourri.
Non lo biasimo (l'attenzione fa piacere a tutti) e anzi gli dico bravo che ci è riuscito; però questo non alza la qualità di quanto ha scritto.

Ora apro la logorrea, potete non leggere quello che segue.

* Non resisto, due pilloline. Tipo (e non ce li metto tutti)
- l'"incredibile" aliquota IVA del 22% che - se non si parla dell'osceno mix di altre tasse di cui l'Italia è campione - sembra normalissima di fronte al 25% del paese meglio gestito d'Europa (Danimarca), e in linea con il 23% del semi paradiso fiscale Irlanda, o il 20% del Regno Unito;
- il pazzesco dato per cui la popolazione della Sardegna e della Liguria rischia di calare. (1) Embè? tanto più che non c'è proprio fame di manodopera in queste due regioni; (2) mettiamo la tassa sul celibato, o rimpinguiamo con l'immigrazione (che però tre righe dopo dice che l'Italia dovrebbe combattere)? Basta che ce lo dicesse;
- la "firma" del Regolamento di Dublino (ma parla del Trattato, di Dublino II o di Dublino III che manco ancora è entrato in vigore? boh....); lasciamo perdere che nemmeno ci dice l'ambito di applicazione del regolamento e come avremmo potuto "non firmarlo"; te hai capito come danneggerebbe l'Italia? Io no;
- i governi italiani avrebbero firmato accordi sulla libera circolazione delle merci dai paesi asiatici e ciò avrebbe danneggiato il paese. A parte che non è proprio così, dovrebbe comunque dirci che, se l'Italia non avesse voluto veder applicati questi trattati, sarebbe dovuta uscire dalla UE, e da tutti gli accordi per la libera circolazione delle merci tra i paesi europei. Non che sia sbagliato, basta saperlo;
- la vera perla dell'ultima frase. Leggetela bene. A me l'unico commento che viene in mente è WTF????;
- Buffon dovrebbe ritirarsi. C'entra un tubo ma ci aggiungo una cosa in più fuori tema.
rossijack
00domenica 20 ottobre 2013 20:59
Re:
AntonellaP85, 19/10/2013 14:57:

Premesso che dagli Inglesi queste analisi le accetto ben poco (discorso lungo e complesso, ma spero che tutti sappiate cos'era il Britannia e non solo quello), sarà pur vero che hanno permesso l'apertura indiscriminata ai prodotti a basso costo, ma qualcuno li avrà pur comprati? Alla gente è piaciuto comprare le cineserie a quattro soldi, le robacce da H&M, è piaciuto non controllare le etichette, fare la spesa senza pensare? Il carrello è l'arma più potente dei cittadini, peccato che la usino per suicidarsi.

[/POSTQUO





Sfondi una porta aperta,sono attenta soprattutto per cio' che concerne prodotti che rigurdano gli animali(compro solo uova da allevamenti a terra,nessun prodotto testato su animali,ecc),un po' piu' difficile poter conoscere la provenienza di capi d'abbigliamento,scarpe,occhiali.Mi spiego meglio:i grandi marchi,ormai quasi tutti,dai grandi stilisti alle marche famose di jeans,sono lavorati in Cina e quindi con manodopera a basso costo;scarpe da ginnastica prodotte in Vietnam o Paesi asiatici,noi non possiamo avere il controllo completo del mercato solo guardando l'etichetta,non e'' cosi' semplice!
I nostri politici dovevano salvaguardare i nostri prodotti con una politica economica che non rendesse cosi'concorrenziali gli altri,specie sul costo del lavoro!Invece il nostro caro amico pensava alle sue aziende invece di pensare a salvaguardare i nostri prodotti (se solo pensate al disastro delle quote latte che ha inginocchiato gli allevatori!)
E la sinistra ,poi,che non ha piu' prodotto un'idea di sinistra!Ognuno ha dato il suo contributo! [SM=x47958] [SM=g27825]

4everMJJ
00domenica 20 ottobre 2013 21:16
Aggiungo la fonte originale (nel blog c'è un bello scambio di opinioni fra connazionali, in English of course [SM=g27822] ):

blogs.lse.ac.uk/eurocrisispress/2013/10/08/the-demise-of-italy-and-the-rise-o...


frankie.teardrop
00lunedì 21 ottobre 2013 05:57
Re: Re: Re: Re:
Rarronno, 20/10/2013 20:34:



Ciao Mark (o Frankie, come ti posso chiamare?).

Beati monoculi in terra caecorum.

E in teoria son d'accordo con te. Nel panorama desolante di certo giornalismo un certo giornalismo, un articolo normale è oro.

Purtroppo questo ragazzo - o meglio l'intervento di questo ragazzo, altre volte ho letto sue cose ben più interessanti - non mi pare abbia un occhio in più dei ciechi; e questo a prescindere dal fatto che dica cose che ci piacciono o su cui siamo d'accordo.

Potrei dare sfogo alla mia logorrea e rispondere alla poca continenza argomentativa del ragazzo con la mia acida incontinenza "post brutta sconfitta della Juve" *.

Valutiamolo un attimo sulla base del "taglio" a cui l'articolo mirava.

Voleva avere valenza scientifica? Probabile, visto che è pubblicato su un blog della LSE (che però ci tiene a farci sapere che quanto scritto è opinione del solo autore).
Allora è una roba che qualunque rivista/sito seri ti rimbalzerebbero ritenendolo impubblicabile. Ti posso postare mille articoli (anche su internet) che discutono dei problemi dell'Italia (giustizia, demografia, immigrazione) con dati - esplicati e rilevanti - su salari, pressione fiscale, produttività, ecc..

E' economico/divulgativo? Seriamente, si leggono cento articoli migliori anche sulla Stampa "mainstream" e sovvenzionata coi soldi pubblici; tesi semplici e argomenti semplici, ma corretti e motivati.

E' politico? Prenditi un qualsiasi articolo di, chessò, Scanzi - o la stessa "cronaca marziana" che hai postato tu - e vedrai che colgono molto più nel segno. Anche perchè parlano di politica e non di altro.

Ho l'impressione che il ragazzo volesse attirare l'attenzione sul proprio blog e abbia quindi scelto un titolo catastrofista e che attiri l'attenzione, ma che - avendo un po' pochi contenuti per supportare le proprie tesi - abbia fatto un pout pourri.
Non lo biasimo (l'attenzione fa piacere a tutti) e anzi gli dico bravo che ci è riuscito; però questo non alza la qualità di quanto ha scritto.

Ora apro la logorrea, potete non leggere quello che segue.

* Non resisto, due pilloline. Tipo (e non ce li metto tutti)
- l'"incredibile" aliquota IVA del 22% che - se non si parla dell'osceno mix di altre tasse di cui l'Italia è campione - sembra normalissima di fronte al 25% del paese meglio gestito d'Europa (Danimarca), e in linea con il 23% del semi paradiso fiscale Irlanda, o il 20% del Regno Unito;
- il pazzesco dato per cui la popolazione della Sardegna e della Liguria rischia di calare. (1) Embè? tanto più che non c'è proprio fame di manodopera in queste due regioni; (2) mettiamo la tassa sul celibato, o rimpinguiamo con l'immigrazione (che però tre righe dopo dice che l'Italia dovrebbe combattere)? Basta che ce lo dicesse;
- la "firma" del Regolamento di Dublino (ma parla del Trattato, di Dublino II o di Dublino III che manco ancora è entrato in vigore? boh....); lasciamo perdere che nemmeno ci dice l'ambito di applicazione del regolamento e come avremmo potuto "non firmarlo"; te hai capito come danneggerebbe l'Italia? Io no;
- i governi italiani avrebbero firmato accordi sulla libera circolazione delle merci dai paesi asiatici e ciò avrebbe danneggiato il paese. A parte che non è proprio così, dovrebbe comunque dirci che, se l'Italia non avesse voluto veder applicati questi trattati, sarebbe dovuta uscire dalla UE, e da tutti gli accordi per la libera circolazione delle merci tra i paesi europei. Non che sia sbagliato, basta saperlo;
- la vera perla dell'ultima frase. Leggetela bene. A me l'unico commento che viene in mente è WTF????;
- Buffon dovrebbe ritirarsi. C'entra un tubo ma ci aggiungo una cosa in più fuori tema.



A me l’articolo riportato pare un dignitosissimo intervento socio-economico di commento alla cronaca, senza nessuna intenzione di fornire un’analisi tecnica per un pubblico selezionato ed interessato ad aspetti particolari della crisi economica italiana. Mi pare cioè in perfetta linea con la linea divulgativa dell’Economist oppure di quella che dovrebbe essere la stampa Italiana di approfondimento, senza che questo comporti la presentazione di uno studio scientifico, freddo, tecnico e per gente iniziata.
Ammetto subito di essere di parte e di essere carnalmente attratto da quegli interventi che esibiscono una bella dose di dramma e perfino sangue, quelli che vedono nelle scie dell’atmosfera segnali di fumo che secondo qualche scritto ittita sarebbero presagio della massima sfiga e che reca lutti per chi abita in val padana, eccetera. Insomma difendo il peggio del populismo in ogni sua forma e lo so.
Poi so anche che da come mi hai risposto mi pare altamente probabile che, se l’avessi scritto tu, l’avresti scritto meglio e non sto scherzando. Detto e ammesso tutto questo, dato che non ho alcun particolare interesse a difendere l’autore di questo scritto, non mi pare che questo dottorando abbia elencato una serie di giudizi senza cittadinanza nel dibattito attorno all’Italia. Ecco, l’unica cosa che faccio fatica ad ammettere è che sulla stampa “mainstream” italiana trovino spazio articoli del genere. Ma forse mi sbaglio, non so. Diciamo anche che sono oramai 5 anni che mi ritrovo davanti questi articoletti, prima confinati in qualche blog sulla rete e del tutto anonimi. Poi divampati su quello di Grillo ed amplificati, ed infine ora in mano a tutti. Li avessi visti 5 anni fa su qualche giornale a grande tiratura avrei una migliore considerazione della stampa italiana, invece ancora oggi mi pare che il primo giornale d’italia sia il pompiere della sera.
Perché difendo di primo acchito un intervento del genere, perché mi pare simpatico e mi fa schierare dalla sua parte, così, per partito preso, al di là della sua correttezza formale o meno? Ma perché mi sembra che il tema fondamentale dell’intervento sia che la situazione sia ancora fuori controllo, che non vi sia alcun progetto sostanziale per salvare l’italia e che il percorso seguito stia portando le cose allo scatafascio. Questo mi pare il succo del discorso e poco importa il trend demografico della sardegna, come definire l’aliquota italiana dell’iva, eccetera, che fai benissimo a sottolineare che siano giudizi campati in aria ma il solo averli adombrati e messi per iscritto e firmati mi aggiunge qualche brivido.
Poi, non ho capacità di indovinare il futuro e quindi boh, mi rassegno a viverlo. Non so spiegare se il futuro dell’italia sia quello ipotizzato dal dottorando ma mi sembra però che lo studio legale di verona dove stavo, non molto dopo che me ne sono partito, prima abbia tagliato il personale, poi dimezzato il numero dei professionisti e parlo del più grande o quasi studio di verona. Non so inferire una legge sul costo dei prezzi ma una custodia di Ipad è made in china sia all’euronics di trento che qui in Cina, solo che lo stesso prodotto costa 3 euro qui e 30 in Italia e qualcosa non mi torna. Non mi torna neppure che una bottiglia di vino italiana venga prodotta a 1 euro e 50 centesimi a bottiglia, arrivi in cina con 80 centesimo di ricarico- trasporto e venga venduta a meno di tre euro e la stessa in italia ne costi una quindicina in negozio (lo sfruttamento è in cina o piuttosto in italia da e per gli italiani?). Come dire… io vivo quell’articoletto lì, me lo sento più vero di tante analisi corrette ma che non riesco ad indossare.

p.s.
tifo juve e chievo, capirai che giornate di emme (ma l’itas trento di pallavolo ha perso nel weekend è così, grazie al rilascio prolungato di ormoni di goduria, non mi abbandono all’alcool). L’unica cosa che credevo positiva dei lunedì mattina all’estero è che ero sicuro non avrei trovato il solito gufo al caffè prima del lavoro che ti spala emme addosso quando il chievo perde in casa con l’atalanta o la juve con la fiorentina. Niente da fare, ci sono gli “yes-global”, figure antitetiche ai “no-global” e molto più pericolose in tutti gli uffici del mondo. Questi studiano le classifiche di calcio e i risultati di tutti i campionati nazionali, credo in tutti gli sport, in tutti i momenti della loro triste vita al solo scopo di gufarti addosso. Poc’anzi è venuto al mio tavolo sto ragazzino cinese dal nome impronunciabile che mi ha spiegato per filo e per segno l’andamento del match con la fiorentina (ma davvero la juve vinceva per due a zero e poi ha preso quattro pere??) e m’ha spiegato perfino un gol di Rossi che non so nemmeno chi sia, renditi conto che tristezza di vita cinese.

p.p.s
quasi quasi mi ricambio l'avatar in mark frankie teardrop, così da risolvere il problema
sery84
00lunedì 21 ottobre 2013 12:20
La tragedia è che queste cose si vedevano già 10-15 anni fa, bastava davvero aggiornarsi e fare riforme. Ancora mi fa venire l'ulcera sentire questi provvedimenti tappabuchi fatti sulle tasche degli italiani mentre gli sprechi non si sfiorano manco per sbaglio.
rossijack
00lunedì 21 ottobre 2013 15:02
Ma perché mi sembra che il tema fondamentale dell’intervento sia che la situazione sia ancora fuori controllo, che non vi sia alcun progetto sostanziale per salvare l’italia e che il percorso seguito stia portando le cose allo scatafascio. Questo mi pare il succo del discorso ....





Concordo con Frankie...a me sembra che questi brancolino nel buio,che non si rendano ancora a pieno dello scatafascio in cui ci hanno portato e che,come dice Grillo,hanno la presunzione di voler risolvere!Quelli del PDL vanno in Tv e sembra recitino un copione detto con le stesse parole e contenente gli stessi concetti,sempre a salvaguardia del loro capo,sanno bene che per loro,senza arte ne' parte,tra poco ci sara' una debacle!Poco mi frega,solo che sarebbero queste menti onniscienti che dobrebbero portarci fuori dalla crisi?
Quando vedo quelle scene di guerriglia in TV sto male,spero sempre che non andremo oltre,ma ho dubbi a riguardo.... [SM=g27813] [SM=g27825]
Neverland1973
00lunedì 21 ottobre 2013 17:14
Più che brancolare nel buio ho proprio l'impressione che se ne freghino altamente di risolvere i problemi, tanto la loro pensione non gliela toglie nessuno cospicua com'è che gli garantisce un futuro sicuro perchè sbattersi per uscire dalla crisi?
Per quel che contiamo noi comuni cittadini.... solo in vista delle elezioni si ricordano che esistiamo...per il voto....
Sinceramente non saprei nemmeno per chi votare, perchè chi più chi meno, tutti hanno contribuito a questo sfacelo, tutti si riempiono la bocca di grandi parole e grandi progetti futuri, sembra quasi si sentano in diritto di prenderci per i fondelli per tenerci buoni e zitti...non mi stupiscono le scene di guerriglia.. che se la prendono però con negozi, cassonetti e auto parcheggiate....e questo non è giusto. [SM=g27813]
Grieved
00martedì 22 ottobre 2013 14:12
Io non sono tra quelli che attribuiscono tutte le colpe alla politica, anzi. Se siamo arrivati a questo punto è anche e soprattutto a causa di un popolo che non fa un buon uso degli strumenti democratici di cui potrebbe avvalersi per migliorare le cose. Però, per quel che riguarda le politiche economiche, credo che la responsabilità del consumatore sia minima rispetto alla situazione di declino che stiamo vivendo. Nessuno preferirebbe comprare un prodotto mediocre rispetto a un altro abissalmente migliore sia sul piano qualitativo che estetico. Il made in Italy non è stato minimamente salvaguardato, mentre il costo del lavoro è arrivato a livelli insostenibili.

Posto questo video che mi sembra pertinente, visto che si parla delle ragioni del regresso incredibile di un Paese che avrebbe potuto vivere solo di turismo, arte e cultura. Senza una rivoluzione culturale e un rinnovamento totale della politica non ne usciremo.

ikaika
00martedì 22 ottobre 2013 20:56
Re:
Neverland1973, 21/10/2013 17:14:

Più che brancolare nel buio ho proprio l'impressione che se ne freghino altamente di risolvere i problemi, tanto la loro pensione non gliela toglie nessuno cospicua com'è che gli garantisce un futuro sicuro perchè sbattersi per uscire dalla crisi?
Per quel che contiamo noi comuni cittadini.... solo in vista delle elezioni si ricordano che esistiamo...per il voto....
Sinceramente non saprei nemmeno per chi votare, perchè chi più chi meno, tutti hanno contribuito a questo sfacelo, tutti si riempiono la bocca di grandi parole e grandi progetti futuri, sembra quasi si sentano in diritto di prenderci per i fondelli per tenerci buoni e zitti...non mi stupiscono le scene di guerriglia.. che se la prendono però con negozi, cassonetti e auto parcheggiate....e questo non è giusto. [SM=g27813]




[SM=g2927031] [SM=g2927031] [SM=g2927031] [SM=g2927031]

Ogni volta si pensa che arrivi la persona giusta che cambierà le cose per il nostro bene ma alla fine si rivela sempre l'ennesima delusione! [SM=x47980] bah [SM=x47980]


rossijack
00mercoledì 23 ottobre 2013 23:03
E vaiiiii!!!!! [SM=g2927034] [SM=g2927028]


dal fattoquotidiano.it

Italia superata nel Pil anche dalla Russia. E ha il debito più alto dopo la Grecia

La Penisola scivola dal quinto posto conquistato nel 1986 all'attuale nono posto tra i Paesi di tutto il mondo con una crescita maggiore, ma resta nel G8 per ragioni politiche. Mentre l'Eurostat avverte che il nostro debito pubblico ha raggiunto la soglia record del 133,3%









L’Italia scivola dal quinto posto conquistato nel 1986 all’attuale nono posto tra i Paesi di tutto il mondo con un maggiore Prodotto interno lordo (Pil). E andando avanti di questo passo fra non oltre cinque anni sarà fuori anche dai primi dieci, scavalcata da Canada e India.

Dopo la Cina nel 2000 e il Brasile nel 2010, a scalzare l’Italia dall’ottava posizione è questa volta la Russia. Il Pil di Mosca – secondo i dati del Fondo monetario internazionale – si era allineato al nostro Paese nel 2012 e sarà superiore di circa 50 miliardi di dollari alla fine di quest’anno (2.068 miliardi contro 2.117). Mentre il Brasile si posiziona sopra a 2.190 miliardi, il Canada appena sotto a 1.825 miliardi e l’India subito dopo.

L’Italia, come spiega Repubblica, resta quindi nel G8 soltanto per ragioni politiche, ma non più per dimensioni del fatturato e peso economico. Del resto, se si considera che il G8 tiene fuori potenze come il Brasile o la Cina e tiene dentro Paesi più piccoli solo perché sono di sviluppo più antico, si comprende quanto arbitrari siano i suoi criteri.

Ma le brutte notizie per l’Italia non finiscono qui. L’Eurostat ha infatti avvertito che il nostro debito pubblico ha raggiunto la soglia record del 133,3% del Pil nel secondo trimestre 2013, in crescita del 3 punti percentuali rispetto ai primi tre mesi dell’anno quando era al 130,3 per cento. Il debito italiano resta quindi il secondo debito pubblico più alto dopo la Grecia (169,1%) tra i Paesi dell’Unione europea e con uno dei maggiori incrementi tra primo e secondo trimestre di quest’anno.

Il debito italiano continua a salire sia in termini assoluti che in punti percentuali di Pil: nel secondo trimestre 2012 era di 1,98 mila miliardi di euro, pari al 125,6% del Pil, nel primo trimestre di quest’anno era di 2,03 mila miliardi, al 130,3%, mentre nel secondo trimestre è arrivato a 2,07 mila miliardi, ovvero al 133,3 per cento. Dopo Grecia e Italia, gli altri debiti pubblici più grandi dell’Eurozona in percentuale di Pil sono il Portogallo (131,3%) e l’Irlanda (125,7%). L’indebitamento, sempre secondo i dati Eurostat, cresce anche nell’Ue nel suo complesso, passando dall’85,9% dei primi tre mesi del 2013 all’86,6% del secondo trimestre, dall’84,7% dell’anno prima.


























Miles75
00mercoledì 6 novembre 2013 12:13
Il video postato da Grieved mette in luce il fatto che i cittadini non hanno potere, perché comunque scelgano, i giochi si decidono a livelli più alti e non controllabili.
Per favorire l'acquisto di prodotti italiani, occorrerebbe una corretta informazione: ad esempio, anche la dicitura "made in italy" non racconta la verità, per legge. L'informazione è sabotata alle sue stesse radici. Ricordiamo che per acquistare prodotti di qualità, sani per noi e non inquinanti, occorre denaro e di questi tempi... E poi, quand'anche le aziende italiane riscuotessero consenso tra i cittadini, altri mezzi verrebbero introdotti dai poteri forti per creare loro difficoltà: Rossijack ha citato le quote latte. Né l'Italia può sottrarsi alle regole del mercato internazionale... perché il prezzo sarebbe comunque alto.
E poi: perché mai i politici italiani dovrebbero denunciare queste situazioni? Chi arriva a certi livelli della politica è già compromesso.
Io non vedo vie d'uscita...
rossijack
00mercoledì 6 novembre 2013 20:47
A TV 7 la scorsa settimana ci fu un servizio sul grano per la pasta:il grano nostrano ha difficolta' perché arriva quello cinese o canadese,pur di qualita' inferiore,addirittura con germi dovuti al lungo tragitto,e si impone sul mercato e i proprietari d'azienda italiani hanno difficolta' a venderlo ...cosi' con l'olio,cosi' con i pomodori e le relative conserve cinesi.
Non e' che si deve agire come durante il fascismo ,dove era vietata l'importazione di prodotti esteri,nel mondo di oggi non sarebbe possibile,ma cosi' allo sbaraglio e sottopagati i nostri prodotti e la nostra economia viene mortificata notevolmente!!I politici dovrebbero proteggere i nostri prodotti ,come ho gia' detto in precedenza,invece stanno li' inerti e tutto muore,le aziende come il lavoro degli operai...che classe politica di m.... [SM=g27813]
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