"Infinite jest" - David Foster Wallace

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VernonGodLittle
00giovedì 23 novembre 2006 19:32


qualcuno ne parla come del libro più importante degli ultimi 20anni, qualcuno come del polpettone più noioso e inutile di sempre (nell'edizione einaudi le pagine sono 1400 e scritte a caratteri minuscoli). io l'ho comprato da un po', ho letto le prime 100 pagine ma poi ho lasciato perdere in attesa di avere del tempo per leggerlo tutto d'un fiato. di certo già all'inizio wallace mette in mostra del genio ma alterna anche delle parti francamente noiose e inserisce una quantità innumerevole di personaggi: per questo se non lo si legge tutto d'un fiato si rischia di perdere da subito il filo.
qualcuno di voi ha trovato il "coraggio" di leggerlo?
su wikipedia ho trovato un interessante approfondimento sul libro: http://it.wikipedia.org/wiki/Infinite_Jest questo è il link ma mi sa che l'ho inserito nel modo sbagliato perchè cliccandoci non succede nulla.
questo invece è l'inizio del romanzo:

Siedo in un ufficio, circondato da teste a corpi. La mia postura segue consciamente la forma della sedia. Sono in una stanza fredda nel reparto Amministrazione dell'Università, dei Remington sono appesi alle pareti rivestite di legno, i doppi vetri ci proteggono dal caldo novembrino a ci isolano dai rumori Amministrativi the vengono dall'area reception, dove poco fa siamo stati accolti io, to zio Charles a il Sig. deLint. Sono qui dentro. All'altro lato di un grande tavolo in legno di pino the splende della luce del mezzogiorno dell'Arizona tre facce si sono materializzate sopra giubbotti sportivi leggeri a Windsor a mezze maniche. Sono tre Decani? Ammissione, Affari Accademici a Affari Atletici. Non so attribuire le facce. Credo di sembrare un tipo normale, forse perfino simpatico, anche se mi hanno consigliato di apparire il più normale possibile, e di non provare nemmeno a fare quella the a me parrebbe un'espressione simpatica o un sorriso. Ho deciso di incrociare le gambe come si deve, con attenzione, caviglia sul ginocchio a mani riunite in grembo. Tengo le dita incrociate a mi sembrano diventare una serie di X vista allo specchio. Il resto delle persone presenti nella sala include: il Direttore di Composizione dell'Università, l'allenatore di tennis, il prorettore dell'Accademia, il Sig. A. deLint. C.T è accanto a me; gli altri sono rispettivamente seduto, in piedi, in piedi, alla periferia del mio campo visivo. L'allenatore di tennis giochicchia con degli spiccioli. C'e qualcosa di vagamente digestivo nell'odore della stanza. La suola ad alta trazione della mia Nike regalatami dalla Nike a parallela al mocassino fremente del fratellastro di mia madre, qui nel suo ruolo di Preside, seduto anche lui davanti ai Decani a quella che spero sia la mia destra. Il Decano sulla sinistra, un uomo magro a giallognolo il cui sorriso fisso ha la precarietà delle cose impresse su materiale non cooperativo, fa parte di un tipo di personalità che di recente ho imparato ad apprezzare; a il tipo che, raccontando per me, a me, la mia versione del fatti, allontana la necessità di una qualunque risposta da parte mia. Ha davanti a sé una pila di fogli scritti al computer appena passatigli da un Decano spelacchiato al centro, sta praticamente parlando a quelle pagine, e sorride. "Lei è Harold Incandenza, diciott'anni, conseguirà la maturità di scuola superiore approssimativamente entro un mese da oggi, attualmente frequenta 1'Enfield Tennis Academy di Enfield, nel Massachusetts, il collegio presso cui risiede". Ha degli occhiali da lettura rettangolari, a forma di campo da tennis, con le righe in cima a in fondo. "Lei è, secondo 1'Allenatore White e il Decano, un giocatore di tennis juniores classificato a livello regionale, nazionale e continentale; un potenziale atleta di livello O.N.A.N.C.A.A., una grande promessa. E’ stato contattato dall'Allenatore White attraverso uno scambio di corrispondenza con il qui presente Dott. Tavis a partire dal febbraio di quest'anno". Una volta letta, la pagina in cima alla pila viene metodicamente messa in fondo al mazzo. "Lei vive alla Enfield Tennis Academy dall'eta di sette anni". Sto cercando di capire se posso correre il rischio di grattarmi il lato destro della mascella, dove ho una cisti sebacea.

Modificato da VernonGodLittle 23/11/2006 19.36
bogitina
00giovedì 23 novembre 2006 22:13
purtroppo i libri con più di 500 pagine mi demoralizzano...non l'ho letto.. [SM=g27959]
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