«Il matrimonio s’ha da fare» - Respinto il ricorso dei genitori.

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Socialdemoc®atico
00giovedì 28 settembre 2006 14:11

Trento.- Sì, quel matrimonio s’ha da fare. Per il tribunale civile di Trento la giovane studentessa vicentina e l’immigrato senegalese possono sposarsi: il giudice Dino Erlicher ha respinto l’opposizione dei genitori, che in giugno avevano ottenuto la sospensiva poco prima che il rito venisse celebrato. Se Fiammetta Rizzi, 22 anni, studentessa di Isola Vicentina, e Ly, 31, musicista attualmente clandestino, diventeranno marito e moglie, non sarà con lo scopo di regolarizzare la posizione dell’africano, ma per amore. «È un giorno di festa. No, non ce l’ho con i miei, so che lo hanno fatto per me, hanno sbagliato per il bene esagerato che mi vogliono».


La storia, degna di un romanzo, è nota. Fiammetta si iscrive alla facoltà di Sociologia a Trento; i suoi prendono in affitto un appartamento e lei, per dividere le spese, lo condivide con altri giovani. In questo modo conosce Ly, e nel novembre scorso i due decidono di sposarsi. La famiglia Rizzi - il padre libero professionista, la madre infermiera, una sorella laureata - lo scopre attraverso le pubblicazioni in Comune.
Spaventati, i genitori corsero a Trento e si incontrarono con la figlia. «Ci spiegò che voleva coniugarsi per permettere a lui, a cui non avevano rinnovato il permesso di soggiorno - precisarono al loro legale, l’avv.Gianmarco Tiso -, di regolarizzarsi. La convincemmo a non sposarsi».
Fiammetta comunicò in famiglia, in tarda primavera, che le nozze erano state fissate per il 24 giugno. E che non aveva alcuna intenzione di rinviarle. Lunghe discussioni, fino a quando i genitori non ricorsero al tribunale di Trento che sospese il matrimonio. Fiammetta e Ly lo seppero davanti all’ufficiale giudiziario del Comune, pronti a dirsi sì.
La causa ha poi avuto come momento cardine le testimonianze degli amici trentini, che hanno precisato come i due si amano, e la sorella di Fiammetta, di parere opposto. Ieri pomeriggio il giudice ha respinto l’opposizione, dando di fatto ragione alle istanze dei due giovani, assistiti dall’avv. Valentina Tomio.
«Siamo tutti e due contenti - ha spiegato ieri sera la vicentina, che stava festeggiando in casa con Ly, in ramadan, e un amico -, e non abbiamo rancore verso i miei. Lo so che lo hanno fatto per il troppo bene che mi vogliono». La ragazza, che ha temporaneamente messo da parte i libri per lavorare e guadagnarsi qualcosa, precisa di non aver ancora fissato la data delle nozze: «Ci penseremo con calma, poi lo faremo sapere a tutto il mondo. La festa l’abbiamo già fatta, era tutto ormai pronto quando il matrimonio fu sospeso».
E se l’avv. Tiso precisa di aspettare di leggere le motivazioni e di parlarne con i genitori prima di capire se attuare nuove strategie, Fiammetta Rizzi si dimostra aperta e disponibile: «Siamo costruttivi, la guerra non fa bene a nessuno e i bisticci non ci piacciono. Spero di sentire presto i miei famigliari, e di riavvicinarmi con il tempo a loro. Sono convinta che tutto si chiarirà, che loro capiranno che io e il mio fidanzato ci vogliamo bene e che le altre cose non c’entrano nulla».
L’amore fra Isola e il Senegal, passato per Trento, è scoppiato. Anche per il tribunale. La vicenda, che aveva tenuto col fiato sospeso tanti amici e conoscenti, si avvia ad una conclusione felice. Con i fiori d’arancio, usi e costumi, oltre ad eventuali nuove opposizioni, permettendo.

Socialdemoc®atico
00giovedì 28 settembre 2006 14:15
Dimenticato, pardon : - Articolo di Diego Neri, sulla cronaca locale de " Il Giornale di Vicenza", di giovedì 28 settembre 2006.

Franky®
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