INPS, IL 61% DEI PENSIONATI GUADAGNA MENO DI 500 EURO

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AbbaZuzzU
00mercoledì 25 maggio 2011 15:23
ROMA - Boom per le pensioni di anzianità nel 2010: nell'anno - secondo quanto si legge nel Rapporto annuale dell'Istituto presentato oggi - sono stati liquidati 174.729 trattamenti a fronte dei 100.880 registrati nel 2009 (+73%). La crescita ha seguito un anno, il 2009, nel quale a causa del passaggio dei requisiti da 58 a 59 anni a fronte di 35 di contributi il numero di pensioni di anzianità era stato molto basso. Nel 2011 con il nuovo «scalino» (da 59 a 60 anni) e l'entrata in vigore della finestra mobile si prevede un nuovo calo. Nel 2010 l'età media per la pensione di anzianità è stata di 58,3 anni per i lavoratori dipendenti e di 59,1 per gli autonomi. Le nuove pensioni di anzianità liquidate sono state erogate soprattutto a lavoratori dipendenti (110.844 a fronte delle 56.963 dell'intero 2009) mentre gli autonomi ne hanno registrate 63.885. Nel 2010 le nuove pensioni di vecchiaia sono state 173.575 (101.866 a dipendenti, 71.709 ad autonomi) con un'età media di collocamento a riposo molto più alta (62,3 anni in media i dipendenti, 63,3 in media gli autonomi) grazie alle regole che prevedono per gli uomini un'età di vecchiaia a 65 anni e per le donne a 60. Il numero delle pensioni vigenti a fine 2010, escluse le prestazioni di invalidità civile) è pari a 16.042.360 con un aumento dello 0,2% sul 2009. La spesa complessiva per le principali gestioni pensionistiche (15.944.536 pensioni) è stata nell'anno di 165.646 milioni in aumento dello 0,9% sull'anno precedente. Alle 16.042.360 pensioni vigenti si aggiungono oltre 2,7 milioni di prestazioni erogate agli invalidi civili. Il 78% delle pensioni erogate dall'Istituto Š di natura previdenziale, il restante 22% Š di tipo assistenziale. L'importo medio per le pensioni Ivs (invalidità, vecchiaia e superstiti) nel complesso (comprese quelle erogate per conto dello Stato) è di 10.389 euro l'anno (+0,7%). L'importo medio delle pensioni di vecchiaia e anzianità è di 12.007 euro l'anno (-0,1%) mentre quello degli assegni di invalidità e inabilità è di 7.782 euro (+4,1%). Per le pensioni indirette e di reversibilità il trattamento medio vale 7.078 euro (+0,7%).

LA CRISI PESA ANCORA La crisi economica ha pesato sui risultati dell'Inps nel 2010. Nell'anno - secondo quanto si legge sul Rapporto annuale presentato oggi - l'Istituto ha avuto 281.858 milioni di entrate e 280.461 milioni di uscite con un avanzo finanziario di 1.397 milioni, in calo del 73% rispetto al 2009 (era stato di 5.234 milioni). E se le entrate sono comunque aumentate (+0,1% nel complesso, soprattutto grazie al +1,9% delle entrate contributive dovuto in parte all'incremento dell'aliquota per la gestione separata) le spese sono cresciute a un tasso più sostenuto (+1,5%). In particolare sono aumentate le prestazioni temporanee (+4,8%) tra le quali è inclusa la cassa integrazione con l'estensione nell'anno dei trattamenti di sostegno al reddito. Il patrimonio netto a fine 2010 era pari a 40,9 miliardi di euro «per effetto di valutazioni prudenziali delle poste patrimoniali» in calo rispetto al dato «top» del 2009 (42,519 miliardi). Nel complesso la spesa pensionistica dell'Inps (gestioni previdenziali e trattamenti erogati per conto dello Stato) incide sul Pil nominale per l'11,41%, in lievissimo calo rispetto all'11,43% del 2009. Le prospettive finanziarie per il 2011 comunque - segnala il Rapporto - sono «da ritenersi positive» soprattutto per l'applicazione della manovra estiva 2010 che ha introdotto la «finestra mobile» per l'accesso alla pensione ma anche per l'entrata in vigore dello scalino (da 59 a 60 anni) per l'uscita dal lavoro per pensione di anzianità. Nel primo trimestre del 2011 le riscossioni correnti segnalano già un avanzamento del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso con 32.587 milioni a fronte dei 31.480 del primo trimestre 2010. Aumentano del 4,1% le riscossioni da parte delle aziende mentre si riducono del 17,4% quelle legate al lavoro domestico dopo il boom registrato con la sanatoria partita nel 2009.

PER SOSTEGNO SPESI 19,7 MLD Per le prestazioni di sostegno al reddito (cassa integrazione, indennità di disoccupazione, mobilità) l'Inps ha speso nel 2010 19,7 miliardi comprensivi dei contributi figurativi connessi a queste prestazioni. È quanto si legge nel Rapporto annuale dell'Istituto presentato oggi secondo il quale nell'anno «sono proseguite le azioni dirette a contrastare l'impatto sociale della crisi sia attraverso l'utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga, con l'ampliamento delle categorie di fruitori, che mediante specifici interventi atti a fronteggiare la congiuntura economica sfavorevole». Le ore autorizzate nell'anno per le prestazioni di Cassa integrazione nel complesso (ordinaria, straordinaria e straordinaria in deroga) sono state 1,2 miliardi (+31,7% sul 2009). Il livello di utilizzo reale dello strumento espresso dal cosiddetto «tiraggio» (rapporto tra il totale delle ore utilizzate ed il totale delle ore autorizzate), è stato nel 2010 del 49,1% ( pari a 590,8 mln di ore) a fronte del 65,4% registrato nell'anno precedente. Per le prestazioni ordinarie sono stati erogati 1.175 milioni di euro, per quelle straordinarie al netto della deroga 1.363 milioni di euro e per i trattamenti in deroga 628 milioni di euro (per un totale di oltre tre miliardi). La spesa sostenuta per le prestazioni di indennità di mobilit… ammonta a 1.273 milioni di euro mentre per i diversi trattamenti di disoccupazione sono stati erogati 6.700 milioni di euro.

61% PENSIONI SOTTO I 500 EURO Il 91% delle pensioni Inps erogate alle donne è inferiore ai 1.000 euro ma per sei assegni su 10 l'importo è inferiore a 500 euro. È quanto emerge dal Rapporto annuale dell'Inps presentato oggi secondo il quale solo il 36% delle pensioni erogate a uomini è sotto i 500 euro mentre il 20,2% è superiore ai 1.500 euro (a fronte di appena il 2,6% degli assegni con un titolare donna). Il dato è leggermente meno pesante se invece delle pensioni si guarda ai pensionati (spesso beneficiari di più di un assegno) anche se il divario tra uomini e donne resta molto ampio. I pensionati Inps a fine 2010 erano 13.846.138 ma le donne pur essendo il 54% del totale (7,5 milioni a fronte dei 6,3 milioni di pensionati uomini) possono contare solo sul 45% della spesa complessiva. Gli uomini ricevono in media su 1.311 euro al mese (la media è tra i 1.284 di chi può contare su una sola pensione e i 1.442 euro medi di chi beneficia di più assegni) mentre le donne hanno un reddito pensionistico medio di 893 euro (la media tra i 744 euro di chi ha un solo assegno e i 1.183 di chi ha due o più trattamenti).

65MILA LAVORATORI IN NERO Nel 2010 l'Inps ha fatto nelle aziende oltre 88 mila ispezioni che hanno portato alla scoperta di 67.955 posizioni aziendali irregolari con 12.550 lavoratori irregolari e 65.086 totalmente in nero. Lo si legge nel rapporto annuale dell'Inps nel quale si sottolinea che « da questa attività è scaturito un recupero di 1.122 milioni di euro per contribuiti e premi evasi. Dalle riscossioni derivanti dall'attività di recupero crediti - sottolinea l'istituto - sono stati incassati 6,4 miliardi, l'11% in più rispetto al 2009».

www.leggo.it/articolo.php?id=123558
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