ULTIMA PARTE : L'ULTIMO SEGRETO - LA STORIA CHE I DEMONI GIURARONO DI NON RACCONTARE
Arso dalle fiamme infernali e tuttavia ancora cosciente, tradito da suo padre, venduto alle creature che odiava di più, Samiel era oltre la disperazione. Voleva solo morire.
"Datemi la morte, datemi la morte" implorava.
Il Primo Cavaliere cadde, cadde in luoghi dove le leggi fisiche del mondo erano annullate, vagò in universi di puro caos, passò attraverso il piccolissimo squarciò fra i mondi da cui i demoni passavano dall'abisso al mondo materiale.
Samiel vedeva, e la sua mente vacillò, la pazzia si fece strada nella sua mente e nessuno saprà mai dire quanto affondo l'abbia intaccata. Chi conosce infatti l'effetto che avrebbe sull'intelletto il trovarsi faccia a faccia con il potere di plasmare la realtà in forme orride e grottesche a proprio piacimento ? Nessuno.
Alla fine Samiel e i suoi fratelli si resero conto che qualcosa li stava tenendo in vita, e li condusse fino al girone dove Belial stesso li attendeva : un luogo strappato al tessuto stesso della realtà, dove gli elementi si univano fra loro a sfregio del disegno originale del creatore.
E là .... là venne alla luce il più grande segreto di questa storia, quello di cui persino Saulot era all'oscuro; quello che i custodi nel buoio mormorano ai confini della notte a mezza bocca, una veità troppo terribile perchè il mondo la possa sopportare.
"Come ti senti, giovane vampiro ?" chiese una voce
"Io ... uccidimi, uccidimi, te ne prego" disse Samiel
"Si, hai combattuto per niente ma proprio per questo sò che continuerai"
Il cuore di Samiel era esacerbato : combattere ? Dopo il tradimento di suo padre ? Dopo che tutte le sue certezze erano crollate ? Il dolore lo investì come una mandria in corsa e gli ottenebrò i sensi.
"No, io ... non combatterò più per mio padre"
Qualcuno da qualche parte sorrise.
"No, certo che noi ... per lui no"
Delle voci lo chiamavano ma samiel non vedeva più i suoi fratelli. Una musica bellissima e orrenda insieme lo pervadeva.
"Non sei tu forse quello che veniva chiamato anche il vendicatore ?"
"Si ....."
"Bene, allora ascoltami, ascolta senza che io ti chieda nulla ciò che io dissi a tuo padre : La Maledizione inflitta da Dio a Caino era indegna, e una sola può esserne la spiegazione : Dio temeva Caino per la propria indipendenza, per il rifiuto che egli opponeva ai suoi ordini. L'unico modo per onorare Caino è seguire i nemici del Creatore e combattere al fianco del Trono d'ombra !"
"No ...."
"No ? No, Samiel ? A chi credi ? A tuo padre che ti ha mentito, a Caino che vi abbandonato o a me che ti stò svelando la verità ?"
Samiel non rispose.
"Samiel, sei stato ingannato ! Io c'ero quando Lucifero la stella del mattino si rivoltò contro Dio per salvare i figli dell'uomo dal servilismo che il creatore voleva da loro e Dio ci ha puniti per la nostra voglia di giustizia"
"Tu .... tu hai convinto mio padre a cedermi a te"
"No, Samiel, io l'ho messo alla prova e lui ha fallito, egli sarà perseguitato in eterno"
Ci fu un lungo silenzio, rotto solo da suoni senza senso e senza origine in lontananza.
"Cosa vuoi tu da me ?" chiese Samiel.
"Aiutarti, voglio portare la parola della vera giustizia fra voi vampiri. Tu hai assaporato quella che tuo padre chiamav giustizia e quella che io chiamo con quella parole, a quale credi ?"
Samiel fu invaso dal fuoco infernale, il suo cuore aveva risposto per lui.
Una risata, tanto forte che avrebbe potuto distruggere la Terra stessa, sconcuassò il regno di Belial.
Samiel sentì la sua fronte squarciarsi, là dove un tempo c'era il suo terzo occhio si formò un pentacolo.
"E' fatta allora !" disse Belial. E Samiel si trovò in un'immenso tempio rosso e nero, il cui soffitto era invisibile per via dell'altezza e nella cui navata sarebbe entrata più di una cattedrale costruita anche in futuro dall'uomo.
"Io ti insegnerò a leggere il peccato ed a spaventare la gente con esso, ad evocare le fiamme infernali, a materializzare le paure degli altri, a maledire la carne, ad ottenere favori dai demoni, ad evocarli"
Samiel finì il suo volo e venne adagiato da mani invisibili sul pavimento.
"Certo" fu quello che riuscì a dire, e guardandosi la mano capì che il fuoco demoniaco lo aveva cambiato non solo nello spirito ma anche nel corpo.
"Adesso ti manderò sulla Terra per essere il nostro araldo Samiel, adesso tu porterai la nostra parole come cavaliere nero e non ti curare delle sconfitte che subirai : alla fine la vittoria ti arriderà, noi ti proteggeremo sempre e come prova della mia sincera amicizia ti rivelerò il mio segreto : ogni demone ha due nomi, uno che può pronunciare ed uno segreto, Belial è il nome che tutti mi danno ma il mio nome segreto, il nome con cui tutti mi adoreranno sarà Baal, hai capito Samiel ?"
.....
"Si, ma non chiamarmi Samiel, egli è morto"
"Come debbo chiamarti ?"
"Come chiamano le popolazioni mesopotamiche il male assoluto ?"
Baal gli disse quel nome e Samiel per la prima volta dopo il tradimento di Saulot sorrise e Baal si chiese dalla malvagità di quel sorriso se non avesse dato vita a qualcosa di più potente di quanto immaginava.
"Allora chiamami così da ora in poi : Shaitan"