IL MIO AMICO OZZY

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gioiaedolore
00lunedì 25 luglio 2016 08:15

Era il complice più fedele delle mie carezze, il mio amato compagno che si stendeva ai piedi del letto. IL primo ad alzarsi e l' ultimo a darmi la buonanotte. Era parte della casa e sapeva riconoscere la tristezza nei miei sguardi, anche quando cercavo di nasconderla.

Non chiese mai niente in cambio. Solo un amore che non conosca egoismo, solo una carezza appena arrivati a casa, uno sguardo complice, un po’ di spazio sul divano. Gli animali non sanno niente del passato e del futuro, ma capiscono e interiorizzano quel linguaggio universale che, a volte, noi dimentichiamo: le emozioni.

Chi di voi ha o ha avuto un animale, sa di che cosa parlo…
Eppure, anche nei suoi ultimi istanti di vita, 0zzy mi ha insegnato l’amore incondizionato, l’accettazione e la fiducia. Non è mai facile quando ci troviamo a vivere un’esperienza indesiderata. Quando ho Visto che 0zzy stava morendo ho realizzato che, prima o poi, avrei dovuto vivere un forte cambiamento: avrei dovuto lasciarlo andare, accettare la sua morte e vivere la mia vita senza di lui. Non lo avrei più avuto vicino fisicamente, non avrei più potuto abbracciarlo, giocare con lui, portarlo a fare lunghe passeggiate come avevamo sempre fatto. Ma ora,Come posso imparare a vivere senza di lui dopo che è stato con me per anni? Come farò a rielaborare questo grande dolore?”. Ero così confuso… tutto era accaduto in maniera così veloce che mi sembrava di non avere avuto abbastanza tempo per realizzare ciò che stava accadendo. Se pensavo al passato e a tutto quello che avevamo condiviso insieme, mi assaliva una tristezza e una malinconia senza pari. Se pensavo al futuro mi sembrava di impazzire, non sapevo cosa sarebbe successo e come avrei fatto a vivere senza di lui. L’unico momento in cui non soffrivo era il momento presente: se controllavo la mia mente e mi allenavo a riportarla dolcemente al momento presente, riuscivo a godermi ogni istante e a non stare male. Ho ricorso più volte all’uso di questa strategia negli ultimi giorni prima della scomparsa e anche nei giorni immediatamente successivi, e questo mi ha molto aiutato a non cadere in ‘loop negativi’ crogiolandomi troppo in sentimenti di angoscia, paura e sofferenza, e a concentrarmi sul fine del dolore che stavo provando. Che cosa mi sta dando l’occasione di imparare tutto questo? – mi sono chiesto più e più volte. La risposta è stata: l‘accettazione e la fiducia. Per me queste due cose sono strettamente legate.
Ora ...Piu'
attenzione a tutto il bene che la Vita mi offre.

Perdere un amore di cane, è un po’ come morire, è veder svanire una parte di noi, della nostra esistenza, quella che esisteva assieme a quell’affetto. Ecco dove sta il significato VITALE delle nostre relazioni. La morte uccide una parte di noi: quella che amava quell’affetto. Non si potrà più essere uguali a prima. Il rapporto con l’animale crea un mondo comune solo ai protagonisti che lo creano e vivono, che l’esperienza della morte distrugge. Questo credo sia ancora più vero per la relazione con l’animale, perché è basato molto sul gesto e poco sulla parola, sulla comunicazione non verbale, molto più pregnante ed “antica”, profonda, regressiva. L’elaborazione del lutto dovrà allora consistere nell’elaborazione di un nuovo rapporto con il mondo: ciò che facevamo con l’altro, che eravamo con l’altro viene letteralmente seppellito. E’ la nostra morte attraverso la morte dell’altro.

FOREVER OZZY - ORA AVREI SOLO VOGLIA DI ABBAIARE COME UN CANE!
albert314
00martedì 16 agosto 2016 16:22
Ti capisco molto bene, ....il mio gatto Trillo è con me da otto anni, un amore universale...Ciao! Buon agosto(da Augusto-imperatore)...
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