***IL MEDIOEVO***

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Hosmantus
00giovedì 11 maggio 2006 09:53

IL MEDIOEVO

Il 476 d.C. è un anno molto importante per la storia dell'umanità: questo infatti è l'anno in cui tramontò l'Impero Romano, esteso su metà del mondo allora conosciuto, creato a partire dalla battaglia di Azio, del 31 a.C., che vide la sconfitta di Marco Antonio e Cleopatra e la glorificazione di Ottaviano, che da lì a poco sarebbe divenuto il primo Augusto di Roma, il primo imperatore. Ma la civiltà romana era più vecchia, ed era passato per una repubblica (dal 510 a.C.) e una monarchia, dal 753 a.C. (anno della fondazione di Roma). Nel 476 d.C. tramontava il grande sogno di un impero universale e iniziava l'era buia del Medioevo. Ma già da almeno due secoli, Roma aveva cominciato il suo declino. "Quando l'impero romano divenne vasto e i romani non ebbero più terre da conquistare, iniziarono ad uccidersi tra loro...", infatti così fu. Nel 212 d.C. l'imperatore Caracalla, con un editto, permetteva a chiunque nell'impero (quindi non solo in Italia) di diventare cittadino romano. Questo portò a degli sanguinosi scontri tra i diversi pretendenti al trono imperiale, ora a portata di tutti, e non più solo dei "romani" di Roma. A partire dal III secolo d.C. iniziarono ad alternarsi ai vertici del potere generali eletti dal loro soldati, usurpatori del titolo imperiale, in molti casi provenienti dalle province, e non più italici. Ricordiamo Filippo l'Arabo, Massimino il Trace, etc. E barbari entrarono a far parte anche del Senato. Questa intromissione portò ad una perdita di unità dell'impero, alla nascita di un nuovo tipo di visione imperiale, non più prettamente "romana", ma provinciale. Perduta questa ideologia, venne meno la ragione d'essere dello stesso impero, ormai in mano ai barbari, da cui per molti anni i romani stessi avevano cercato di difendersi inutilmente. Nel 476 fu un barbaro, Odoacre, eletto re di tutte le popolazioni barbariche in Italia, a prendere il potere. L'impero romano cessava d'esistere ufficialmente. Solo nell'800 d.C. Carlo Magno avrebbe dato vita ad una sorta di continuazione ideologica del primo, il Sacro Romano Impero, dopo una parentesi di circa 300 anni di dominazione ostrogota, bizantina e longobarda.

In oriente, dall'età di Costantino (prima metà del IV sec. d.C.) esisteva l'Impero Bizantino, consolidato da Teodosio e suo figlio Arcadio e continuato da altri imperatori che riuscirono a rendersi indipendenti dalla pars occidentale e quindi a rimanere in piedi, quando questo crollò nel 476 d.C. E l'Impero di Bisanzio (Costantinopoli, fondata da Costantino nel 330 d.C.; l''odierna Istanbul), riuscì a resistere alle invasioni dei barbari, dei musulmani e delle popolazioni del nord/est dell'Europa di quel tempo, per molti secoli, finché nel 1458 d.C. non trovò anch'esso una conclusione. Il medioevo è un'età buia, sotto molti aspetti ancora da scoprire; è l'età delle streghe e dei sabba, dell'inquisizione, delle leggende di draghi, nobili cavalieri, santi, prodigi e luoghi favolosi, come il misterioso regno del Prete Gianni. Non è solo il periodo degli anni bui della peste e delle sanguinose guerre, ma anche quello di Dante, Petrarca e della rinascita culturale dal IX secolo, della rinascita della cultura attraverso i monasteri e le università. Così come, è l'età in cui si affermò l'indipendenza dei comuni del nord Italia dall'Impero.


Dopo la caduta dell'Impero Romano e di una breve dominazione ostrogota e bizantina, giunsero nel VI secolo d.C. in Italia i Longobardi (il nome potrebbe derivare dal fatto che avevano lunghe lance, o lunghe barbe). Questi dovettero vedersela coi Bizantini del sud e col Papato, fino a ché, nel 774, Carlo Magno non riuscì a conquistare Pavia e piegare il loro re Desiderio. Nell'800 nacque il Sacro Romano Impero, sotto un unico imperatore, il grande Carlo. Ma alla morte di suo figlio, Ludovico il Pio (nell'840), questo impero venne diviso tra i figli di quest'ultimo, Carlo il Calvo, Lotario (che riceveva anche la corona imperiale) e Ludovico il Germanico. Da allora, iniziarono anche a crearsi gli stati nazionali di Francia e Germania. Da allora queste parti dell'impero avrebbero conosciuto destini propri e separati l'uno dall'altro, sotto il comando di propri re.

Quando morì Carlo il grosso, nell'888, la dinastia dei Carolingi si estinse e l'Italia finì in mano di signori ricchi e potenti che rivendicarono una discendenza di sangue imperiale, finché non scesero dalla Germania gli Ottoni. Ottone I, Ottone II e Ottone III regnarono in Italia nella seconda metà del X secolo d.C. Nel 1002 moriva Ottone III e con lui il suo sogno di una "Renovatio Imperii", cioè di un ritorno ad un impero universale, come lo era stato al tempo dei romani. Ma non era tanto credibile un imperatore tedesco in abiti romani. Ormai l'Italia e la Germania, di fatto, non facevano più parte dello stesso Impero, ma di due regni distinti, diversi. Dopo gli Ottoni ci fu un'altra breve parentesi italiana, con Arduino d'Ivrea (dal 1002 al 1004) e poi ritornò un sovrano tedesco, Enrico II.

Dopo alcune iniziali rivolte popolari, alla fine, rimasero in Italia imperatori di stirpe germanica, i quali ebbero sempre a che fare coi diversi poteri locali presenti nella penisola, il Papato, i Longobardi dei principati di Benevento e Salerno, i Bizantini, nonché con invasori come gli Arabi (nell'827 conquistarono la Sicilia, nell'846 saccheggiarono addirittura Roma e dall'847, e per un trentennio, costituirono un emirato arabo a Bari), gli Ungari (che si convertirono al cristianesimo nell'anno 1000 cessando le ostilità) e i Normanni, che scesero in Italia come invasori, ma poi vi rimasero come alleati del Papa e delle forze locali del meridione. Questi riuscirono a conquistare tutto il sud Italia respingendo Arabi e Bizantini.

Dall'unione della normanna Costanza d'Altavilla con Enrico VI, imperatore tedesco del Sacro Romano Impero, nacque alla fine del XII secolo Federico II. Suo nonno era stato quel Federico I Barbarossa che nella seconda metà del XII secolo aveva dato tanto filo da torcere ai Comuni del nord Italia (alleati nella cosiddetta "Lega Lombarda", sorta nel 1167), per via dell'attribuzione delle regalìe, cioè i diritti imperiali. Nel 1183, con la Pace di Costanza, terminava questa lotta, con la vittoria dei Comuni, che tuttavia riconoscevano solo formalmente di essere sottomessi all'Impero. Di fatto, invece, ottennero l'indipendenza e la possibilità di autogestirsi. Da allora infatti, vennero redatti Statuti e ordinamenti comunali, si cominciarono a costruire palazzi del municipio e giunsero i Podestà, esperti del diritto in grado di governare meglio in una realtà comunale più evoluta rispetto a quella degli inizi dell'XI secolo, quando ancora c'erano solo i consoli (governatori non professionisti) e i consigli cittadini. Tuttavia, questi comuni ebbero ancora a che fare con Federico II, sempre per gli stessi motivi. La sovranità dell'imperatore, doveva essere riconosciuta di fatto, ma i comuni non ne volevano sapere. Dopo aspre lotte, la vinsero i Comuni, alleati al Papa (Federico II venne scomunicato due volte da Gregorio IX e venne deposto nel 1245, al Concilio di Lione, da Innocenzo IV). federico II venne bollato addirittura come l'anticristo! Nel 1248 veniva sconfitto a Parma dai Comuni e nel 1249 capitolò anche suo figlio Enrico a Fossalta. Nel 1250 moriva Federico II e aveva termine questo conflitto tra Impero, Papato e Comuni del nord-Italia. Da allora, l'Impero non fu più presente in Italia, detenendo solo un potere formale.

Il potere, di fatto, passò in mano alle Signorie, che avevano avuto una parte sostanziale durante la lotta contro l'Impero, impugnando le armi dalla parte dei Comuni. Questi Signori, nelle diverse città italiane, fecero strada e alla fine finirono per ottenere il comando di ampi territori regionali. I Visconti (poi sostituiti dagli Sforza) a Milano, i Medici a Firenze, gli Estensi a Ferrara, I Gonzaga a Mantova, etc.
Tale situazione durò fino alla fine del XV secolo, quando la Francia, l'Impero (ora in mano agli Asburgo) e la Spagna iniziarono a espandersi e di conseguenza a guerreggiare tra loro in territorio italiano . Nel 1492 veniva anche scoperta l'America e cambiava di fatto la visione del mondo, che dal Mediterraneo, diveniva davvero globale. Con l'estendersi dei confini del mondo conosciuto, si incrementavano i traffici commerciali, che ora interessavano anche l'Africa (circumnavigata agli inizi del '500) e le Americhe. Il mondo stava cambiando, divenendo più simile a quello che conosciamo noi oggi. L'età medievale era terminata, per lasciare posto a nuovi drammi, nuove guerre, ancor più sanguinose delle precedenti (a causa dell'invenzione della polvere da sparo), a nuove vicende, sotto certi aspetti molto simili alle precedenti.




medioevo .it
Hosmantus
00venerdì 12 maggio 2006 13:58
+iL SOLDO+
CENNI STORICI

IL SOLDO

Le eterogenee formazioni del'esercito erano tenute insieme da un'unico scopo, il soldo, ed è per questo motivo che la superiorità militare di uno stato andava di pari passo con quella economica.

Troviamo così in base a cifre storiche i seguenti schieramenti nel quattrocento :
- Regno di Napoli (Aragona): 800.000-1.000.000 ducati;
- Stato della Chiesa: 300.000 fiorini (esclusi i tributi di “fede”);
- Repubblica di Firenze: entrate indirette : 250.000-300.000 fiorini;
- Repubblica di Venezia: 1.000.000 ducati;
- Ducato di Milano: 800.000 ducati (escluse le entrate straordinarie);
- Ducato di Savoia: 200.000-250.000 ducati.

In seguito al miglioramento della gestione finanziaria, dovuta più che altro all'esigenza di controllare in maniera soddisfacente le entrate delle imposte indirette,e ad una centralizzazione economica, all'interno dell'esercito, causa spesso di debito pubblico e ricorso al debito forzoso, si iniziarono a sviluppare al fianco del Condottiero una burocrazia formata da ufficiali addetti al controllo e alle funzioni logistico-amministrative dell'esercito chiamati “COLATERALI”.


Prendendo in particolare in esame l'esercito di Venezia, in un momento di “pace” come l'inverno 1436 quando aveva sotto le armi 6.000 cavalieri e 3.000 fanti, e in un momento di “guerra” come nel 1447 subito dopo la battaglia di Casalmaggiore (1446) quando i suoi effettivi erano di 10.000 cavalli e 7.000 fanti, calcolando una paga di 9-11 fiorini per lancia e 2-3 fiorini per fante al mese, risulta che spendesse annualmente, rispettivamente, una media di 330.000 e 610.000 fiorini, a cui vanno aggiunte le provisioni ai singoli comandanti ed eventuali premi vari.

Le paghe erano il risultato di contrattazioni tra uno stato e i condottieri ma si può rilevare che le cifre in tutta italia fossero molto simili, 7-11 fiorini al mese per una lancia di cavalleria, 2-3 fiorini/mese per la fanteria, a questa spesa bisognava aggiungere la spesa della PRESTANZA, ovvero un anticipo sugli stipendi che veniva dato all'atto dell'ingaggio, anticipo d'uso che comportava un'esborso gravoso per le casse dello stato.

Dalla seconda metà del secolo si differenziò la paga in situazione di pace e di guerra, da testi del cronista Sanudo del 1439 possiamo avere una visione delle spese militari degli stati:
- Stato della Chiesa: 4.200 cavalli/ 117.600 fiorini annui;
- Repubblica di Venezia: 16.100 cavalli/ 643.920 fiorini annui;
- Ducato di Milano: 19.750 cavalli/ 789.960 fiorini annui;
- Repubblica di Siena: 1000 cavalli/ 27.972 fiorini annui;
- Repubblica di Firenze: 3000 cavalli/ 120.000 fiorini annui;
- Regno di Napoli: Alfonso d'Aragona : 17.800 cavalli/ 498.372 fiorini;

Si nota chiaramente che le spese militari erano più della metà delle entrate solo per gli eserciti di
cavaleria a cui dobbiamo aggiungere le sempre più importanti fanterie, le artiglierie (utilizzate durante gli assedi) e la manutenzione o costruzione di fortificazioni.Gli stati cercavano di diminuire la pressione economica dei loro eserciti riducendo gli effettivi in periodi di maggiore calma ma dovettero sempre mantenere un minimo di sicurezza tra fanti e cavalleria.
Oltre alla spesa dell'esercito va aggiunta la distruzione e perdita dei campi e del coltivato che andava ad influire negativamente sull'economia, calcoliamo che le battaglie in questo secolo erano battaglie di logorio, basate più che altro sulla distruzione economica del territorio con scarso ricorso allo sconto campale, che comunque nel caso avvenisse era cruento e sanguinoso.

Rispetto a quello diffuso nell'XI secolo, l'elmo tipico del Basso Medioevo era dotato in più di un'ampia visiera protettiva. Pare sia stata la riduzione del campo visivo imposta da questa modifica a incoraggiare l'enfatizzazione dei simboli araldici, tipicamente medievale, su scudi e paramenti, per facilitare il riconoscimento degli alleati nel corso dei combattimenti.




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