[ECO] Nuovo venerdì nero

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princepsoptimus
00venerdì 20 febbraio 2009 15:46
ROMA - Brutto risveglio per le Borse dopo la chiusura negativa di Wall Street e l'ennesimo tonfo del mercato giapponese stamane.

Sulle prime rilevazioni Piazza Affari è in netto calo dell'1,90% con l'indice Mibtel e del 2,55 con l'S&P/Mib. Non va meglio nel resto d'Europa: Bruxelles mostra un calo dell'1,13%, Zurigo dell'1,43, Parigi del 2,32, Amsterdam del 2,21, Francoforte de 2,15, Londra dell'1,59 e Madrid dell'1,85%.

Sul mercato valutario l'euro perde ancora terreno nei confronti del biglietto verde. Il cambio tra la moneta unica ed il dollaro si attesta a 1,2583 dopo la chiusura a di ieri a 1,2687.

Dal fronte macroeconomico oggi sono stati diffusi in Francia i dati sull'inflazione, che in dicembre ha registrato un decremento dello 0,2% su base mensile, poertando allo 0,7% il dato su base annua. Scende inoltre a 68 punti l'indice sul clima di fiducia delle imprese in febbraio, rispetto ai 73 punti rivisti del mese di gennaio.

Ieri Wall Street è progressivamente peggiorata nel corso della seduta fino a chiudere in ribasso dell'1,2% con entrambi gli indici principali. Ancor peggio è andata Tokyo, scesa ai minimi degli ultimi 25 anni con un nuovo tonfo dell'1,87%. Male anche le altre Borse asiatiche, in particolare Seul che scivola del 3,72%. Unica eccezione Shanghai, in guadagno invece dell'1,54.

Si accentuano le perdite nel corso della seduta. Ancora sotto tiro i bancari: Anglo American, che annuncia il taglio di 19 mila posti di lavoro, scende del 12% e Ubs dell'8 a causa del contenzioso con gli Usa sui "conti segreti" degli evasori fiscali. Tutto il comparto risente degli annunci di possibili nazionalizzazioni.

Mentre si avvicina la metà della seduta Piazza Affari scende del 2,6% con il Mibtel e di oltre il 3 con l'S&P. Analogo l'andamento nel resto d'Europa, con Parigi e Francoforte oltre il 3% di perdita e le altre sopra il 2,5.

fonte: Repubblica.it

Ma ci sarà mai una fine per questa crisi...
Armilio1
00venerdì 20 febbraio 2009 15:52
Vabbè, settimana scorsa la borsa era andata bene, le oscillazioni sono tipiche di questi periodi...diciamo che comunque la crisi nera dovrebbe durare per circa 2 anni.
princepsoptimus
00venerdì 20 febbraio 2009 16:10
Re:
Armilio1, 20/02/2009 15.52:

Vabbè, settimana scorsa la borsa era andata bene, le oscillazioni sono tipiche di questi periodi...diciamo che comunque la crisi nera dovrebbe durare per circa 2 anni.




la mia era una domanda retorica^^... so bene che durerà ANCHE più di due anni...

il fatto è che non si tratta di semplici oscillazioni...

non vorrei sbilanciarmi più di tanto ma ho il sentore che si sta smuovendo qualcosa, e non è nulla di buono (le industrie automobilistiche sono troppo deboli...)poi potrei anche sbagliarmi... anzi è molto più probabile che siano semplici oscillazioni, ma io ho un altro sentore...
Armilio1
00venerdì 20 febbraio 2009 16:19
Re: Re:
princepsoptimus, 20/02/2009 16.10:




la mia era una domanda retorica^^... so bene che durerà ANCHE più di due anni...

il fatto è che non si tratta di semplici oscillazioni...

non vorrei sbilanciarmi più di tanto ma ho il sentore che si sta smuovendo qualcosa, e non è nulla di buono (le industrie automobilistiche sono troppo deboli...)poi potrei anche sbagliarmi... anzi è molto più probabile che siano semplici oscillazioni, ma io ho un altro sentore...




In borsa sono oscillazioni, anche se non sò qual'è la tendenza nel medio-lungo periodo, dovrei informarmi...probabilmente ha un segno negativo.

Sulle macchine bhè, la nostra esperienza ci dice che in crisi di questo genere la gente evita come la peste i beni durevoli, quindi macchine, elettrodomestici ecc ecc. Non per niente il Giappone ha segnato un bel -12,7% di pil nel 4° trimestre del 2008. Probabilmente in quei settori di cui parlavo vedremmo fiorire fusioni, grossi indebitamenti e qualche fallimento.

Ovviamente non essendo ancora un economista, potrei sbagliarmi di grosso. [SM=x751526]
princepsoptimus
00martedì 24 febbraio 2009 16:30
Re: Re: Re:
Armilio1, 20/02/2009 16.19:




In borsa sono oscillazioni, anche se non sò qual'è la tendenza nel medio-lungo periodo, dovrei informarmi...probabilmente ha un segno negativo.

Sulle macchine bhè, la nostra esperienza ci dice che in crisi di questo genere la gente evita come la peste i beni durevoli, quindi macchine, elettrodomestici ecc ecc. Non per niente il Giappone ha segnato un bel -12,7% di pil nel 4° trimestre del 2008. Probabilmente in quei settori di cui parlavo vedremmo fiorire fusioni, grossi indebitamenti e qualche fallimento.

Ovviamente non essendo ancora un economista, potrei sbagliarmi di grosso. [SM=x751526]




notizia di oggi:

DI fronte alla frana inarrestabile dell'indice Nikkei, torna ad affacciarsi in Giappone l'ipotesi di un intervento diretto del governo per comprare azioni in Borsa e tentare così di arginare la caduta delle quotazioni, che tra l'altro ha effetti deleteri sulla stabilità delle banche nipponiche.

E' il ministro delle Finanze Kaoru Yosano ad aver ventilato questa possibilità evocando "misure statali a sostegno del mercato" che oggi ha toccato i minimi da 27 anni precipitando al livello del 1982. Tenuto conto che gli istituti di credito giapponesi possiedono importanti portafogli azionari, il ministro Yosano ha dichiarato che "la continua caduta delle azioni può avere conseguenze serie, abbiamo iniziato l'esame delle possibili azioni". Diversi esponenti del mondo industriale hanno rivolto appelli al governo perché entri in campo. Un lontano precedente risale al 1965, quando Tokyo istituì un organismo pubblico per acquistare azioni in Borsa.

L'ipotesi di investimenti pubblici nell'acquisto di azioni si aggiunge a un altro intervento già in cantiere: la banca centrale del Giappone ha in progetto di comprare fino a 1.000 miliardi di yen (oltre 10 miliardi di dollari Usa) in obbligazioni emesse da imprese nipponiche. Le obbligazioni dovrebbero avere almeno un rating "A". Questo intervento della Banca del Giappone, che equivale a finanziare direttamente le imprese senza passare attraverso i normali istituti di credito, imita analoghe azioni già avviate negli Stati Uniti dalla Federal Reserve. La banca centrale nipponica ha anche in progetto di acquistare fino a 3.000 miliardi di yen di commercial paper, titoli a breve termine emessi dalle aziende industriali per il finanziamento dell'attività corrente.

In Cina per la prima volta la banca centrale lancia l'allarme deflazione. L'autorità monetaria di Pechino ha ammonito che "di fronte alla debolezza della domanda le spinte inflazionistiche sono esaurite mentre si rafforzano le pressioni al ribasso dei prezzi". A gennaio l'indice dei prezzi alla produzione in Cina è calato del 3,3%.

fonte: www.repubblica.it/2008/06/rubriche/piazza-asiatica/misure-governo/misure-gove...



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