Re: Re: Re:
Armilio1, 20/02/2009 16.19:
In borsa sono oscillazioni, anche se non sò qual'è la tendenza nel medio-lungo periodo, dovrei informarmi...probabilmente ha un segno negativo.
Sulle macchine bhè, la nostra esperienza ci dice che in crisi di questo genere la gente evita come la peste i beni durevoli, quindi macchine, elettrodomestici ecc ecc. Non per niente il Giappone ha segnato un bel -12,7% di pil nel 4° trimestre del 2008. Probabilmente in quei settori di cui parlavo vedremmo fiorire fusioni, grossi indebitamenti e qualche fallimento.
Ovviamente non essendo ancora un economista, potrei sbagliarmi di grosso.
notizia di oggi:
DI fronte alla frana inarrestabile dell'indice Nikkei, torna ad affacciarsi in Giappone l'ipotesi di un intervento diretto del governo per comprare azioni in Borsa e tentare così di arginare la caduta delle quotazioni, che tra l'altro ha effetti deleteri sulla stabilità delle banche nipponiche.
E' il ministro delle Finanze Kaoru Yosano ad aver ventilato questa possibilità evocando "misure statali a sostegno del mercato" che oggi ha toccato i minimi da 27 anni precipitando al livello del 1982. Tenuto conto che gli istituti di credito giapponesi possiedono importanti portafogli azionari, il ministro Yosano ha dichiarato che "la continua caduta delle azioni può avere conseguenze serie, abbiamo iniziato l'esame delle possibili azioni". Diversi esponenti del mondo industriale hanno rivolto appelli al governo perché entri in campo. Un lontano precedente risale al 1965, quando Tokyo istituì un organismo pubblico per acquistare azioni in Borsa.
L'ipotesi di investimenti pubblici nell'acquisto di azioni si aggiunge a un altro intervento già in cantiere: la banca centrale del Giappone ha in progetto di comprare fino a 1.000 miliardi di yen (oltre 10 miliardi di dollari Usa) in obbligazioni emesse da imprese nipponiche. Le obbligazioni dovrebbero avere almeno un rating "A". Questo intervento della Banca del Giappone, che equivale a finanziare direttamente le imprese senza passare attraverso i normali istituti di credito, imita analoghe azioni già avviate negli Stati Uniti dalla Federal Reserve. La banca centrale nipponica ha anche in progetto di acquistare fino a 3.000 miliardi di yen di commercial paper, titoli a breve termine emessi dalle aziende industriali per il finanziamento dell'attività corrente.
In Cina per la prima volta la banca centrale lancia l'allarme deflazione. L'autorità monetaria di Pechino ha ammonito che "di fronte alla debolezza della domanda le spinte inflazionistiche sono esaurite mentre si rafforzano le pressioni al ribasso dei prezzi". A gennaio l'indice dei prezzi alla produzione in Cina è calato del 3,3%.
fonte:
www.repubblica.it/2008/06/rubriche/piazza-asiatica/misure-governo/misure-gove...