[ECO] Bce taglia i tassi al 2%

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princepsoptimus
00giovedì 15 gennaio 2009 20:20

FRANCOFORTE - La Banca centrale europea ha tagliato il costo del denaro di mezzo punto percentuale portando il tasso principale di Eurolandia dal 2,50% al 2%, il minimo storico segnato il 5 giugno del 2003. Lo ha deciso oggi il Consiglio direttivo dell'istituto centrale a Francoforte. La decisione era ampiamente attesa dal mercato.

"Le pressioni inflazionistiche sono diminuite": il presidente della Bce Jean Claude Trichet ha motivato così la decisione. Ma tale situazione non durerà tutto l'anno: "I tassi d'inflazione fluttueranno fortemente; ci aspettiamo che l'inflazione riprenda a salire nel secondo semestre dell'anno", ha aggiunto il presidente della Bce. Trichet ha anche ribadito che, in generale, "l'incertezza resta eccezionalmente alta".

Il taglio odierno potrebbe anche avere un seguito: "Oggi i tassi sono al 2%. Non abbiamo mai detto che sia il limite e che non li ridurremo ulteriormente", ha detto Trichet. Ma ha anche precisato che difficilmente una decisione di questo tipo verrà presa a febbraio: per valutare l'andamento dell'economia l'Eurotower aspetterà marzo. Tuttavia Trichet ha precisato che "Non è nostra intenzione ritrovarci in una trappola della liquidità", chiarendo che la Bce non intende tagliare i tassi di interesse eccessivamente, creando così le condizioni per una futura fiammata inflazionistica.

Alla luce della decisione odierna, il tasso sui depositi scende quindi all'1% e quello marginale al 3%. Il differenziale fra il costo del denaro negli Stati Uniti e quello nell'Eurozona si attesta sul 2%, tenuto conto che la Fed ha praticamente azzerato il tasso sui Fed Funds fissando un range compreso tra zero e 0,25%.

La decisione di ridurre i tassi sui depositi in maniera ancor più consistente, potrebbe puntare a incentivare le banche a erogare credito nel circuito economico, piuttosto che lasciare fondi immobilizzati presso la stessa Bce. Già un mese fa lo stesso presidente Jean-Claude Trichet aveva esplicitamente segnalato di volersi assicurare che i recenti tagli dei tassi si trasferissero pienamente al sistema economico.

Secondo Confindustria i provvedimenti adottati dalla Banca europea arrivano però in ritardo. L'interbancario, afferma l'organizzazione imprenditoriale nella congiuntura flash, si sta normalizzando grazie alle aspettative di ulteriori tagli mentre la stretta creditizia si sta diffondendo. "In Italia si confermano le difficoltà nel credito - si legge nell'analisi mensile del Centro studi della Confindustria - per le imprese -1,4% a novembre su ottobre (tolta la stagionalità) e +6% annuo (dall'8,4%); a dicembre le condizioni peggiorano per il 74,6% delle imprese che hanno chiesto erogazioni. Per le famiglie -0,6% in un mese (-0,7% annuo); meno mutui (-0,1%) e (-2,2%)".
(15 gennaio 2009)

fonte: Repubblica.it
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