Cari amici del MINGHIFORUM:ecco i motivi per vedere questo film!.
Amici sono davvero curioso di vedere questo film, sono certo che sarà un gran bel film!
Che ne sarà di noi
Nell'atmosfera magica della solare Santorini si consuma il viaggio iniziatico di tre ragazzi che non hanno ancora scoperto quasi nulla della propria vita. Sono ancora troppo giovani per sapere chi sono. Genitori e figli si slacciano gli uni dagli altri proprio in questi momenti e cioè quando i desideri dei giovani si scontrano con il realismo dei grandi, quel mondo dei grandi che nel film risulterà assente.
Che ne sarà di noi
Regia: Giovanni Veronesi.
Soggetto e Sceneggiatura: Silvio Muccino, Giovanni Veronesi.
Fotografia: (a colori) Fabio Zamarion.
Montaggio: Claudio Di Mauro.
Musiche: Andrea Guerra. La canzone “Che ne sarò di noi” è di Gianluca Grignani.
Produzione: Italia, 2003. Aurelio De Laurentis.
Durata: 100'.
Genere: commedia.
Interpreti: Silvio Muccino (Matteo), Violante Placido (Carmen), Giuseppe Sanfelice (Paolo), Elio Germano (Manuel), Valeria Solarino (Bea).
Destinatari: Giovani/Adulti.
Valutazione del Centro Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana: (non presente).
Il film
Esami di maturità in un liceo a Roma. Matteo è troppo preso dalla relazione con Carmen, una ragazza più grande di lui, per interessarsi a Kant. Paolo, il “secchione” della classe, studia a ritmi forzati, vessato da due genitori esigentissimi. Manuel, ragazzo di borgata, ha perso da poco il padre per un tumore, non ha alcuna voglia di portare avanti il negozio di famiglia e spera di superare gli esami per il rotto della cuffia.
Come vacanza-premio, i tre decidono di partire per la Grecia. È Matteo a proporre il viaggio, perché sa che sull’isola di Santorini trascorrerà l’estate anche Carmen. Tra goliardate, litigi, rappacificazioni, nuovi e vecchi amori, amarezze e incoscienza, trascorre la vacanza dei tre amici che tornano a casa comunque cambiati
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Perché vederlo
I protagonisti di Che ne sarà di noi sono raramente simpatici: più spesso risultano irritanti, decisamente poco amabili, come spesso sono davvero molti adolescenti. Per questo, genitori ed educatori, dovrebbero accogliere questa pellicola come un’occasione preziosa per confrontarsi con i più giovani, chiedendo loro se il film li ha toccati, emozionati, coinvolti, se si sono identificati. Accogliere il film come terreno comune, da cui partire per proporre orizzonti di vita diversi.
All’inizio della vicenda Matteo, Manuel e Paolo devono affrontare gli esami di maturità, ma appare subito chiaro che i tre sono tutt’altro che maturi, cioè responsabili e consapevoli delle loro scelte, coerenti con un personale progetto di vita. In realtà, nessun personaggio del film, adolescente, giovane o adulto che sia, dimostra di essere maturo.
Tutto il divertimento della vacanza sognata si riduce ad alcool, sesso e “canne”, rollate e fumate ininterrottamente. Sulla via del ritorno, rimane solo la traccia di due scelte coraggiose: quella di Paolo, che prova a seguire i suoi sentimenti anche in una situazione scomoda, e il grande atto di forza morale di Manuel che decide di crescere davvero, assumendosi la responsabilità della famiglia. Matteo, in un momento di smarrimento, sospira nella notte: “Vorrei svegliarmi domattina e avere 30 anni, per vedere che ne sarà di noi”.
Peccato che il film non espliciti un’importante verità: quello che Manuel, Paolo, Matteo e tutti i loro coetanei saranno a 30 anni dipende moltissimo dalle scelte fatte nella prima giovinezza. Un tempo troppo prezioso per ridurlo a rutilante stordimento
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